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Cronaca

Mammì “Qualità? Su diritti calcio legge ferrea per servizi consumatore”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sui diritti del calcio avevo iniziato a lavorare nel 2003”. Lo ha detto, in un’intervista al Sole 24 ore, il giovane manager Matteo Mammì, oggi Ceo per l’Emea di Helbiz, società di micromobilità quotata in Borsa. “Erano ancora diritti individuali – ha aggiunto – non c’era la legge Melandri. Si facevano i primi test con Inter e Juventus. Iniziammo con un pò di calcio live e basket”. Allora “la gestione non era collettiva. Quindi andavo dai presidenti e, a ripensarci, fanno divertire le cifre. Offrivamo 50 o al massimo 100mila euro. Sembravano cifre spropositate” in quegli anni in cui a iniziare gli italiani al calcio pay erano stati Tele+ e Stream. Altri tempi, consegnati al passato quando nel 2003 arriva Sky. “Nel frattempo Mediaset stava facendo partire il suo digitale pay e anche La7 aveva un business pay. Sky, Mediaset e La7 compravano diritti dalle squadre e lavoravano su scambi di sublicenza. Nasceva una forte competizione e conseguente accelerazione a comprare i diritti”.
In quegli anni la “controparte” di Matteo Mammì per i diritti della Serie A era Marco Bogarelli, a capo della Infront che faceva da advisor per la Lega. E da sempre accusato dal mondo Sky di essere una longa manus della galassia Mediaset. “Non mi spingerei a dire questo. Marco, nel business, aveva uno stile aggressivo, ma era invece sempre ironico e morbido nella vita privata. Io facevo gli interessi di Sky e da Sky si pretendeva sempre di più, essendo la realtà leader”. “Da qui le negoziazioni infinite, dure e le crescenti difficoltà di quei bandi che poi erano i tre primi bandi della legge Melandri. Poi è vero che Marco aveva ottimi rapporti con il mondo Mediaset, ma era un businessman ed era molto laico, anche nel passare sopra ad antichi rancori…”. Oggi sui diritti sportivi Helbiz, facendo le dovute proporzioni, sta seguendo la falsariga di Amazon: diritti come killer application per supportare il vero core business che va oltre l’audiovisivo. Certo, si tratta della Serie B: taglia imparagonabile rispetto ai miliardi della Serie A. In generale, però, Mammì non ha dubbi: occorre guardare al tema con un’ottica differente rispetto al passato. “Il value for money, come lo chiamavamo in Sky, è oggi differente. Finora abbiamo avuto un consumatore disposto a spendere per un pacchetto pay come quelli messi in vendita da Sky. Oggi l’intervento degli Ott, le piattaforme di videostreaming, con la diffusione della fibra e dell’Iptv, insieme alla pirateria, hanno messo in crisi un’equazione che ha retto 20 anni e che ha finanziato il sistema”. A questo punto, decisivi secondo Mammì saranno i tempi di reazione. “Il prezzo troppo basso e il doppio abbonamento di Dazn (concurrency, ndr.) finiscono per ridurre il valore dell’asset. In Lega dovrebbero considerare con molta attenzione la questione e rimettere in pista velocemente il progetto del canale della Serie A, distribuito in non-esclusiva da tutte le piattaforme a a un prezzo adeguato che dia il giusto valore dell’evento premium. Altrimenti da dove arrivano i soldi per comprare i campioni?». Il tutto con una condizione essenziale: «Il prodotto deve essere di qualità. Sky negli anni ha abituato il consumatore a una qualità altissima. Da lì, indietro, non si può tornare. E’ una legge ferrea del processo evolutivo”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Vincono Berrettini E Sinner, ItalDavis in finale con Olanda

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MALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – L’Italtennis si qualifica per l’ultimo atto delle Davis Cup Finals. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes Josè Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno. Dopo la vittoria sofferta e in rimonta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere subito i conti e ad evitare il doppio è stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di partita. Domani la squadra del ct Filippo Volandri, campione uscente e in finale per il secondo anno consecutivo, se la vedrà con l’Olanda, che ieri aveva eliminato la Germania per 2-0 nella prima semifinale.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 NOVEMBRE

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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