Cronaca
Edizione e 21 Invest spingono l’acceleratore su 2100 Ventures
Pubblicato
6 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Edizione e 21 Invest spingono l’acceleratore su 2100 Ventures per nuove opportunità di sviluppo e investimento. A darne notizia è stato Alessandro Benetton, presidente di Edizione e Vice Presidente di Mundys, durante una lezione a un’aula di 100 giovani studenti di Oxford Italian Society, che raduna gli italiani che studiano a Oxford, e di United Italian Societies che raggruppa tutte le associazioni di alunni che dal Bel Paese portano avanti la loro formazione nel mondo.
“E’ un progetto con cuore italiano ma con una grande ambizione europea, con sede a Milano e Londra. Vogliamo sostenere i migliori talenti nel fare impresa nel mondo, rafforzando i legami tra il mercato dell’innovazione italiano e quello internazionale” ha dichiarato Alessandro Benetton durante la lezione agli studenti di Oxford. “Ad oggi, abbiamo realizzato oltre 25 investimenti. Una startup su due nel nostro portafoglio ha un founder italiano, alcuni di loro hanno studiato proprio qui ad Oxford” ha continuato l’imprenditore, rivolgendosi agli alunni che cercano ispirazione nelle storie come quelle rappresentate nel libro La Traiettoria. “Hanno business che stanno trasformando radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare: dando un nuovo valore ai dati, supportando l’innovazione digitale nelle industrie tradizionali e definendo nuovi modelli per la transizione globale verso un’economia sostenibile”.
“Investire in startup, per un grande Gruppo come Edizione – aggiunge – è una scelta strategica per sperimentare nuove forme di business. In questo modo creiamo una contaminazione virtuosa tra la visione di un investitore internazionale e di lungo periodo come Edizione, la logica e la disciplina dell’asset management 21 Invest e la capacità di innovare tipica delle startup. La velocità nel prendere decisioni, la capacità di reagire alle situazioni impreviste, l’attenzione a riempire nuovi spazi di business sono caratteristiche innate nelle startup, che possono migliorare sempre più il modo di affrontare il mercato delle nostre aziende partecipate. Siamo convinti che, grazie al nuovo assetto di 2100 Ventures, avremo una marcia in più nell’individuare e cogliere nuove opportunità di sviluppo”.
2100 Ventures è un venture capital europeo nato dall’intesa tra Alessandro Benetton e tre giovani professionisti esperti del settore finanziario e del venture capital internazionale: Andrea Casasco, Andrea Gennarini e Andrea Gurnari.
Il venture è caratterizzato da parole chiave che sono proprie della strategia più trasversale messa in campo da Alessandro Benetton: innovazione e start-up. E’ così che 2100 Ventures investe in imprenditori di tutto il mondo che stanno plasmando il futuro, dalla burocrazia ai servizi alla persona, dalla finanza ai processi aziendali, utilizzando i dati per guidare la transizione verso un’economia sostenibile e promuovendo l’innovazione digitale nei settori tradizionali. Con sedi a Milano e Londra, 2100 Ventures promuove oggi oltre 25 start-up internazionali (in ben 8 Paesi europei:) in fase early-stage (Pre-seed, Seed) nei settori Software as a Service (SaaS), intelligenza artificiale (AI), fintech e data e ClimateTech, per lo più di nazionalità italiana o con founder italiani all’estero.
Si tratta ormai, dati i volumi raggiunti nel giro di soli due anni, di un vero e proprio snodo tra il mercato del venture capital italiano e quello europeo che punta al meglio del talento imprenditoriale internazionale 4 dei loro founder sono alumni della Oxford University – favorendo dunque una continua contaminazione e scambio di opportunità. La contaminazione, d’altra parte, insieme alla “sperimentazione del fare” rientrano nella strategia di business perseguita da Alessandro Benetton in Edizione e in 21 Invest che quindi, quasi come un naturale percorso sul solco avviato, ora decidono di supportare l’attività di 2100 Ventures, dandogli così la possibilità di investire in migliori talenti a livello europeo. Va anche ricordato che l’innovazione è il driver per lo sviluppo e la crescita e che, in tandem con la sostenibilità, rappresenta il network dal quale transita la contaminazione, grazie a esperienze come quelle messe in campo nei cosiddetti “Innovation Hub” nelle aziende del Gruppo Edizione. Da quello dell’aeroporto di Fiumicino, dove si sperimentano i servizi hi-tech per gli aeroporti, al programma Next di Avolta per gli autogrill e l’esperienza food & beverage dei viaggiatori.
L’obiettivo, ora attraverso la spinta apportata a 2100 Ventures, è investire nei migliori founders e supportarli nel diventare realtà di successo.
-foto ufficio stampa Mundys –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Papa Leone “Esorto a negoziare un futuro di pace per tutti i popoli”
Pubblicato
23 minuti fa-
27 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Oggi si celebra la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che ha come tema: ‘Beato chi non ha perduto la speranza’. Guardiamo ai nonni e agli anziani come testimoni di speranza, capaci di illuminare il cammino delle nuove generazioni. Non lasciamoli soli, ma stringiamo con loro un’alleanza di amore e di preghiera”. Così Papa Leone XIV, al termine dell’Angelus.
“Il mio cuore – aggiunge – è vicino a tutti coloro che soffrono a causa dei conflitti e della violenza nel mondo. In particolare, prego per le persone coinvolte negli scontri al confine tra Thailandia e Cambogia, specialmente per i bambini e le famiglie sfollate. Possa il Principe della pace ispirare tutti a cercare il dialogo e la riconciliazione. Prego per le vittime delle violenze nel sud della Siria. Seguo con molta preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza, dove la popolazione civile è schiacciata dalla fame e continua ad essere esposta a violenze e morte. Rinnovo il mio accorato appello al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi e al rispetto integrale del diritto umanitario”.
“Ogni persona umana – sottolinea il Pontefice – ha un’intrinseca dignità conferitale da Dio stesso: esorto le parti in tutti i conflitti a riconoscerla e a fermare ogni azione contraria ad essa. Esorto a negoziare un futuro di pace per tutti i popoli e a rigettare quanto possa pregiudicarlo. Affido a Maria, Regina della pace, le vittime innocenti dei conflitti e i governanti che hanno il potere di porvi fine”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Nave di attivisti sequestrata da esercito israeliano, interviene Tajani
Pubblicato
23 minuti fa-
27 Luglio 2025di
Redazione
MESSINA (ITALPRESS) – Ci sono anche due italiani sulla nave Handala, appartenente alla Freedom Flotilla, impegnata in una missione umanitaria e sequestrata dalle forze israeliane. L’azione si è svolta in acque internazionali, secondo quanto riferito in una diretta streaming interrotta pochi minuti dopo l’intervento. A bordo dell’imbarcazione si trovavano anche lo skipper italiano Tony La Piccirella, originario di Bari, e l’attivista messinese Antonio Mazzeo.
La Freedom Flotilla Coalition ha denunciato l’abbordaggio come un’azione illegale, sostenendo che l’intercettazione sia avvenuta a circa 50 chilometri dalla costa egiziana e 100 chilometri a ovest di Gaza. Al momento dell’intervento militare, la Handala trasportava 19 attivisti, tra cui due parlamentari francesi – Emma Fourreau e Gabrielle Cathala – oltre a due giornalisti di Al Jazeera.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato stamane con il ministro israeliano Gideon Sàar. Lo rende noto la Farnesina, sottolineando in una nota che i due militanti italiani fermati stanotte sulla nave della Freedom Flotilla sono arrivati nel porto di Ashdod dove verranno assistiti dal personale dell’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv. Il ministro Sàar ha indicato che la procedura prevede che i partecipanti alla manifestazione avranno due opzioni: firmare una dichiarazione per andare in aeroporto e lasciare subito il Paese; venire fermati presso una struttura detentiva locale con rimpatrio forzato nei prossimi 3 giorni. Tajani, prosegue la nota, ha poi discusso con Sàar dell’informazione ricevuta nella serata di ieri sulla pausa umanitaria a Gaza, insistendo tuttavia che le operazioni militari che possano coinvolgere la popolazione palestinese siano interrotte definitivamente. Tajani ha ripetuto la richiesta di aprire al più presto in maniera definitiva anche all’ingresso e alla distribuzione permanente di aiuti alimentari e sanitari nella Striscia, inclusi i materiali dell’iniziativa italiana Food for Gaza. Sulla Freedom Flotilla Tajani ha anche aggiornato della situazione il Sindaco di Messina, città da cui proviene uno dei due connazionali coinvolti.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Tajani “Provo dolore per Gaza, la Palestina va costruita”
Pubblicato
2 ore fa-
27 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Provo dolore per Gaza”. Così, intervistato da Avvenire, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ripete più volte: “Inaccettabile, inaccettabile…”. “Se ci fosse qualcosa in grado di fermare Netanyahu, l’avremmo già fatto e deciso – sottolinea -. Per ora non ascolta noi. Non ascolta Macron. Non ascolta Washington. Attenzione, però: dopo il 7 ottobre, dopo il pogrom, dopo gli orrori che da vicino hanno fatto vedere anche a me, il popolo ebraico sarà anche diviso, ma sulla guerra in gran parte sostiene il governo nel colpire ancora Hamas. Detto questo, secondo noi l’unico modo per far vincere la pace fra Israele e Palestina è interrompere la guerra e tornare alla politica, alla diplomazia”.
Alla domanda se siamo condannati ad essere spettatori inermi, risponde: “Assolutamente no, nessuna rassegnazione. Le nostre parole sono ferme da mesi e le ribadiamo: la reazione di Israele è sproporzionata. Tel Aviv ha vinto la guerra, non c’è alcun motivo per continuare i bombardamenti che uccidono civili. Dobbiamo convincerli a fermarsi. E stiamo facendo di tutto. Ho appena ricevuto un segnale di attenzione: mi ha chiamato il ministro degli Esteri Sàar, mi ha detto che il governo di Gerusalemme ha appena deciso di riattivare la linea elettrica che alimenta un desalinizzatore che tornerà a dare acqua per 900 mila persone. E’ un segnale di amicizia e rispetto il fatto che mi abbia comunicato la decisione. Io con amicizia l’ho invitato a dire al suo governo che devono andare avanti. Devono aprire a tutti gli aiuti alimentari e sanitari: spero che nelle prossime ore possano riprendere gli ingressi del World Food Programme e di Food for Gaza. E’ imperativo che Israele reagisca con urgenza a questa crisi umanitaria”. In merito al riconoscimento della Palestina, commenta: “Io non voglio fare polemica, nè con le opposizioni nè tanto meno con Paesi partner. E soprattutto comprendo lo sgomento dell’opinione pubblica, che spinge alla ricerca di soluzioni immediate. Anche perchè questo dolore io lo vivo in prima persona e lo trasmetto ogni giorno al governo israeliano e ai Paesi arabi che cercano di lavorare alla pace. Ma vorrei che tutti si fermassero a riflettere su un dato: dopo il riconoscimento della Palestina che è stato fatto di recente da parte di questo o quel governo, le cose sono cambiate? Netanyahu non accetta pressioni, questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti. Ma entriamo nel merito del processo che dovrebbe portare al riconoscimento: ad oggi in Palestina esistono due entità separate, Cisgiordania e Gaza, non esiste ancora uno Stato. Noi vogliamo che nasca, che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele. E siamo disponibili a mettere i nostri contingenti per una missione dell’Onu a guida araba, per raggiungere questo obiettivo. E siamo inoltre totalmente contrari, come d’altra parte l’intero scacchiere internazionale, a ipotesi di un esodo di massa dei palestinesi: devono restare nella loro terra, così come devono restare nella terra che amano i cristiani palestinesi, fattore di moderazione e dialogo indispensabile per la pace”. “Abbiamo interrotto le forniture militari dal 7 ottobre 2023 rispettando la legge italiana – ricorda -. E il ministero della Difesa ha smentito le ultime indiscrezioni di giornali. Se poi parliamo del memorandum, averlo o non averlo, come ho detto, non ferma Netanyahu. O partiamo da questo dato o ci arroventiamo in una guerra di slogan che non avvicinerà la pace nemmeno di un centimetro”. “La comunità Internazionale – spiega Tajani – sta lavorando e fra pochi giorni ci sarà una conferenza all’Onu. Poi bisogna continuare a pressare Israele e bisogna premere su Hamas. L’ultima tornata negoziale è fallita perchè Hamas ha aumentato le richieste sullo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri nelle carceri di Tel Aviv. E’ inaccettabile che Hamas, un gruppo terroristico che non dovrà avere ruolo nel futuro della Palestina, usi la carneficina in atto a fini politici, che usi come scudo la popolazione civile”. Alla domanda se ha provato fastidio nel vedere delle trattative svolgersi nel lusso della Costa Smeralda, risponde: “So che potrebbe sembrare impopolare, capisco anche certi giudizi, però in questo momento, come ministro degli Esteri, mi basta che si tratti. In un grande albergo o in una spelonca”.
Poi, in merito allo scenario russo-ucraino, dichiara: “Confermo le mie valutazioni prudenti: la Russia è in economia di guerra, avrebbe persino problemi sociali nel tornare indietro. L’arma che abbiamo in questo momento è bloccarne i flussi finanziari per rendere difficile a Putin il pagamento delle truppe. Per persuadere il Cremlino che la pace è più conveniente. Ma da Mosca non ci sono segnali che possano incoraggiare”. E all’osservazione di Avvenire se è legittimo dire che i primi sei mesi di Trump sono stati un insuccesso, commenta: “Per nulla. Gli Usa sono un attore determinante per la pace e noi affianchiamo e sosteniamo gli sforzi di pace degli Usa. E a mio avviso sono irresponsabili quelle analisi che vogliono piegare a piccoli tornaconti di politica interna questo momento di enorme crisi internazionale”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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