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Politica

Migranti, Meloni “La gestione dei flussi terreno fertile per criminali”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’inchiesta della DDA di Salerno, che ha portato a 36 indagati e svelato oltre 2mila richieste false di permessi di soggiorno, conferma ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli”. Così su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Un sistema che speculava sull’immigrazione, sfruttando cittadini stranieri disposti a pagare pur di ottenere un permesso di soggiorno e alimentando un giro d’affari illecito da milioni di euro – prosegue -. Non a caso, abbiamo deciso di rafforzare i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione per fare affari. E non a caso, ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema. L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Schlein “La destra non si batte inseguendola sul suo terreno”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa è a un bivio: o è in grado di fare un passo avanti sull’unità, o sarà cancellata. Perchè non è un dato di fatto, va curata ogni giorno, e per affrontare un’offensiva cui non è affatto preparata la prima cosa che deve fare è superare il potere di veto e la regola dell’unanimità”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
Per Schlein “invece di subire la guerra commerciale dei dazi, dovremmo anticipare le mosse americane rilanciando un grande piano di investimenti comuni europeo. Il Next generation Eu spalmava 700 miliardi su quattro anni. Ci vorrebbe almeno ogni anno il doppio di quella cifra da investire in innovazione, per accompagnare la conversione digitale ed ecologica, con una vera politica industriale europea per sostenere la competizione energetica in alcuni settori”, prosegue.
“Se Meloni vuole aiutare l’Italia deve aiutare l’Europa a cambiare le regole, abbattere i veti e restare unita – aggiunge -. E’ invece rischioso far valere con Trump relazioni bilaterali. Se ogni Paese comincia a trattare per sè, è l’inizio della fine della forza che hal’Unione. Si fa presto a passare da prima della classe a strumento funzionale a un disegno di disgregazione”.
“A cena con gli altri leader progressisti ho posto questo problema: o reagiamo uniti, evitando di lasciare l’internazionalismo ai nazionalisti, o non potremo competere con gli uomini più ricchi del mondo che entrano con pesanti ingerenze nella politica europea. Quel che dobbiamo capire è che non sono imbattibili – spiega la leader del Pd -. In Italia lo abbiamo provato l’anno scorso in tre Regioni. Certo, non li battiamo rincorrendoli sul loro terreno, copiando le posizioni della destra sull’immigrazione o sulla sicurezza. Vinciamo quando li trasciniamo sul terreno su cui stanno più scomodi: la grande questione sociale. Salari bassi, precarietà alta, liste d’attesa lunghe in sanità, casa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Dazi, Tajani “Non ci faremo cogliere impreparati”

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ROMA (ITALPRESS) – Sui dazi “non stiamo giocando una partita d’attesa. Primo, perchè siamo i migliori ambasciatori dell’Europa presso gli Stati Uniti, per gli ottimi rapporti che abbiamo costruito. Secondo, perché sappiamo come reagire”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovesse andare avanti, “non ci faremo cogliere impreparati: siamo già al lavoro per trovare soluzioni che non mandino in crisi le nostre aziende e il benessere dei nostri cittadini”, prosegue.
“Sono i fatti a parlare. Una guerra non serve a nessuno. Nessun’altra economia al mondo è integrata come quella Usa-Ue – spiega Tajani -. Le aziende europee negli Usa impiegano 3,5 milioni di americani. E un altro milione di posti di lavoro americani dipende direttamente dal commercio con l’Europa. Di tutti i beni americani all’estero, due terzi sono in Europa. E gli Stati Uniti forniscono oltre il 50% del nostro Gnl. Il volume degli scambi Ue-Usa è di 1,5 trilioni di euro, che rappresentano il 30% del commercio globale. C’è molto in gioco per entrambe le parti”.
“E’ chiaro che servirà negoziare – aggiunge il ministro degli Esteri -. E mi sembra proprio che Trump stia dando i primi segnali di volontà di negoziare: guardate al confronto con il Messico, all’intesa che è stata raggiunta ieri. Tutti sappiamo benissimo che il commercio di tutti i Paesi del mondo, anche gli Usa, si nutre di libera circolazione: di prodotti, idee, persone”.
Alla domanda su quale sia il rischio di un innalzamento dei dazi, Tajani risponde così: “Il primo è quello che proprio Trump ha annunciato di voler ridurre: l’inflazione. I dazi sui beni importati, ovviamente, si trasferiscono sui prezzi di vendita aumentandoli. L’Italia ha una posizione particolare, è il secondo Paese per varietà merceologica da export dopo la Cina. Per questo, e lo stiamo già facendo con tavoli aperti con le industrie, i produttori, bisogna lavorare per esplorare nuovi mercati. Abbiamo un piano strategico per Messico, India, Indonesia, Vietnam, i Paesi del Golfo, l’Estremo Oriente e tutta l’Africa. C’è un business plan già in fase avanzata”.
Con gli Usa “bisogna collaborare, venirsi incontro. Comprare e investire di più in America perchè loro facciano altrettanto. La nostra Difesa già ha rapporti molto stretti con gli Usa e tutta l’Europa dovrebbe convergere verso una Difesa comune per poter agire insieme”. E sulla spesa militare “noi siamo disponibili ad arrivare al 2%, non certo al 5%, anche tenendo conto che siamo il Paese con più militari in missione. Si può fare scorporando le spese dal patto di stabilità, emettendo eurobond e anche attingendo a fondi del Next Generation Ue e a quelli del Mes non utilizzati”, aggiunge Tajani.
Con gli Usa “noi vogliamo appunto essere un ponte. Certo ogni Paese ha propri prodotti che magari, come è stato finora, difende individualmente. Ma è molto meglio agire uniti”, prosegue il vicepremier.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Papa “Nulla vale la vita di un bambino. Uccidere i piccoli significa negare il futuro”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non è accettabile ciò che purtroppo negli ultimi tempi abbiamo visto quasi ogni giorno, cioè bambini che
muoiono sotto le bombe, sacrificati agli idoli del potere, dell’ideologia, degli interessi nazionalistici. In realtà, nulla
vale la vita di un bambino. Uccidere i piccoli significa negare il futuro”. Lo dice Papa Francesco, nel discorso rivolto ai
partecipanti al Summit Summit Internazionale sui diritti dei bambini, dal titolo “Amiamoli e proteggiamoli”, organizzato dal
Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini e che si svolge oggi nella Sala Clementina in Vaticano.
“In alcuni casi – ha ricordato – i minori stessi sono costretti a combattere sotto l’effetto di droghe. Anche nei Paesi dove non c’è la guerra, la violenza tra bande criminali diventa altrettanto micidiale per i ragazzi e spesso li lascia orfani ed emarginati”. “Oggi – ha proseguito il Papa – più di quaranta milioni di bambini sono sfollati a causa dei conflitti e circa cento milioni sono senza fissa dimora. C’è il dramma della schiavitù infantile: circa centosessanta milioni di bambini sono vittime del lavoro forzato, della tratta, di abusi e sfruttamenti di ogni tipo, inclusi i matrimoni obbligati. Ci sono milioni di bambini migranti, talvolta con le famiglie ma spesso soli: il fenomeno dei minori non accompagnati è sempre più frequente e grave”. Tra i fattori citati da Papa Francesco che calpestano i diritti c’è anche l’aborto: “In nome di questa logica dello scarto, in cui l’essere umano si fa onnipotente, la vita nascente è sacrificata mediante la pratica omicida dell’aborto. L’aborto sopprime la vita dei bambini e recide la fonte della speranza di tutta la società”.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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