Cronaca
Meloni “Attraversiamo tempi gravi, senza difesa non c’è libertà”
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2 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Ci ritroviamo alla vigilia di un Consiglio Europeo che cade in un momento estremamente complesso per le dinamiche globali, e allo stesso tempo decisivo per il destino dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente. Vengo in quest’Aula con la speranza che il dibattito odierno ci trovi tutti consapevoli del tempo grave che stiamo attraversando, e che si possa, pur nel rispetto delle posizioni di ciascuno, provare a ragionare insieme di quali siano le scelte migliori per la nostra Nazione, con il senso di realtà e di responsabilità che si deve a momenti come questi”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni nell’Aula del Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo che, tra i vari temi, avrà al centro il conflitto tra Russia e Ucraina e quello della difesa.
“Oggi siamo chiamati a rafforzare le nostre capacità difensive, di fronte alle nuove sfide geopolitiche, alle maggiori responsabilità a cui veniamo richiamati in ambito NATO e alla necessità di rafforzare il ruolo dell’Europa in questo contesto. Ma oggi, rafforzare le nostre capacità difensive non significa banalmente acquistare armamenti – spiega -. Rafforzare le nostre capacità di difesa significa occuparsi di molte più cose rispetto al semplice potenziamento degli arsenali. In epoca di minacce ibride, la sicurezza è una materia molto vasta. Senza questo approccio a 360 gradi non c’è difesa, senza difesa non c’è sicurezza e senza sicurezza non c’è libertà, perchè senza sicurezza non possiamo proteggere l’Italia, le sue imprese e i suoi cittadini. Un punto che mi interessa chiarire riguarda l’entità finanziaria del Piano. La Presidente Von der Leyen ha indicato in 800 miliardi di euro la sua dimensione complessiva. Credo che sia molto utile precisare che non sono nè risorse che vengono tolte da altri capitoli di spesa nè risorse aggiuntive europee. Non si tratta di spendere risorse attualmente esistenti nei bilanci degli Stati Membri, magari tagliando servizi ai cittadini per poter reperire risorse o smettendo di investire sugli altri capitoli”.
‘Si tratta invece della possibilità di ricorrere a deficit aggiuntivo, rispetto a quanto normalmente previsto dal patto di stabilità – precisa -. Questo è il quadro che ci è stato proposto, e in questo quadro l’Italia valuterà con grande attenzione l’opportunità o meno di attivare gli strumenti previsti dal Piano. Lo dico perchè l’Italia può vantare, in questa fase storica, degli indicatori economici e finanziari estremamente positivi, un patrimonio al quale non intendiamo rinunciare. Lascio quindi volentieri ad altri, in quest’aula e fuori, quella grossolana semplificazione secondo cui aumentare la spesa in sicurezza equivale a tagliare i servizi, la scuola, le infrastrutture, la sanità o il welfare. La demagogia non mi interessa. Come sempre gli italiani giudicheranno, e gli italiani hanno dimostrato di essere molto più intelligenti di quanto certa politica creda. Penso che gli italiani sappiano bene che sono state proprio le classi politiche concentrate solo su se stesse ad averci consegnato un’Italia debole. Ma non chiedete a me di lasciare questa Nazione esposta, incapace di difendersi, costretta a dire sì, semplicemente perchè non ha un’alternativa. Non sono la persona giusta per questo. So che la libertà ha un prezzo, e so che, se non sei capace di difenderti da solo non puoi neanche decidere, contare, affermare il tuo interesse nazionale. Non è un tempo facile quello nel quale ci è stato dato il compito di guidare questa Nazione. Il quadro è in continua mutazione, e le nostre certezze continuano a diminuire. Ma c’è una certezza che per me non viene meno. Con una visione chiara, un pò di coraggio, concentrandosi solo sulle cose davvero importanti, e mantenendo come principale bussola di riferimento il suo interesse nazionale, l’Italia ha tutte le carte in regola per attraversare anche questa tempesta. Personalmente sono, e sarò insieme a tutto il governo, concentrata solo su questo. Metteremo tutto il coraggio che serve, perchè ai nostri figli domani non manchino la libertà e la felicità”, aggiunge il premier.
Nel ribadire la “ferma e totale condanna della brutale aggressione all’Ucraina, così come il nostro sostegno al popolo ucraino”, Meloni ricorda come dall’inizio del conflitto l’appoggio a Kyiv sia sempre stato “senza tentennamenti, perchè ci sono momenti nei quali, inevitabilmente, i leader si distinguono dai follower, e chi ha a cuore l’interesse nazionale non lo baratta per una manciata di voti facili. A distanza di oltre tre anni, arrivati nel frattempo al governo della Nazione, quella scelta di campo è rimasta immutata. Non soltanto per Fratelli d’Italia, ma per l’intera maggioranza di centrodestra, che ha sempre e compattamente votato per questa linea. Questo impegno lo rivendichiamo davanti al mondo, con orgoglio e determinazione. L’Italia si è dimostrata una Nazione solida e credibile, che ha una posizione chiara, e che rivendica il suo spazio sullo scenario globale. Una Nazione che rispetta i propri impegni internazionali – evidenzia -, a pieno titolo protagonista in Europa e in Occidente, e per questo anche una Nazione il cui parere conta. Sono giornate delicate, intendiamo continuare a insistere su quello che per noi non è soltanto un pilastro culturale e di civiltà, ma un banale dato di realtà: non è immaginabile costruire garanzie di sicurezza efficaci e durature dividendo l’Europa e gli Stati Uniti. E’ giusto che l’Europa si attrezzi per fare la propria parte, ma è nella migliore delle ipotesi ingenuo, nella peggiore folle, pensare che oggi possa fare da sola, senza la NATO, fuori da quella cornice euro-atlantica che per 75 anni ha garantito la sicurezza dell’Europa e che in questi ultimi 3 anni ha consentito all’Ucraina di resistere”.
Standing ovation dell’Aula per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e per Papa Francesco. La premier, infatti, ribadisce vicinanza al capo dello Stato “ogni qual volta viene attaccato per la sola ragione di aver ricordato chi sono gli aggressori e chi gli aggrediti”, e rivolge “un affettuoso saluto al Santo Padre, che anche in un momento di prova non ha mai fatto mancare la sua forza e la sua guida”. Poi un passaggio sull’ipotesi di una tregua. “Salutiamo positivamente questa nuova fase e sosteniamo gli sforzi del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in questo senso. L’Italia considera la proposta di cessate il fuoco concordata l’11 marzo a Gedda da Stati Uniti e Ucraina un primo, significativo, passo di un cammino che deve portare a una pace giusta e duratura per l’Ucraina, con garanzie di sicurezza solide, efficaci e di lungo periodo, per l’Ucraina stessa, per l’Europa nel suo complesso, e per i nostri alleati americani, che non possono permettersi di siglare un accordo di pace violabile. E’ un passo in avanti che deve essere sostenuto compattamente, rimettendo ora la responsabilità di una scelta in capo alla Russia, da cui ci attendiamo concreti e rapidi passi nella stessa direzione”.
Ed è proprio parlando degli Usa che Meloni aggiunge: “Chi ripete ossessivamente che l’Italia dovrebbe scegliere tra Europa e USA lo fa strumentalmente, per ragioni di polemica domestica o perchè non si è accorto che la campagna elettorale americana è finita, dando a Donald Trump – piaccia o no – il mandato di governare e di conseguenza ai partner occidentali di fare i conti con questa America. Chi per ragioni diverse alimenta una narrazione diversa, tentando di scavare un solco tra le due sponde dell’Atlantico, non fa che indebolire l’intero Occidente, a beneficio di ben altri attori”. Infine, un passaggio sui dazi. “L’Amministrazione Trump ha deciso di riattivare, lo scorso 12 marzo, i dazi sulle importazioni dall’Unione europea di acciaio, alluminio e determinati prodotti derivati. Dazi che erano stati attivati nel 2018, e poi sospesi nel 2021. Gli Stati Uniti hanno, inoltre, annunciato la possibilità di attivare il prossimo aprile ulteriori dazi su altri comparti, di cui ancora non sono noti i dettagli. La Commissione europea ha risposto all’entrata in vigore delle misure statunitensi annunciando delle contromisure di riequilibrio, alcune delle quali scatteranno il primo aprile, mentre altre sono attualmente allo studio e dovrebbero entrare in vigore successivamente. Il quadro è pertanto complesso e in costante evoluzione, tenuto conto che gli Stati Uniti hanno attivato misure simili anche nei confronti di altre Nazioni, ma io sono convinta che si debba continuare a lavorare, con concretezza e pragmatismo, per trovare un possibile terreno d’intesa e scongiurare una guerra commerciale che non avvantaggerebbe nessuno, nè gli Stati Uniti nè l’Europa. E credo che non sia saggio cadere nella tentazione delle rappresaglie che diventano un circolo vizioso nel quale tutti perdono. Se è vero che i dazi imposti sulle merci extra UE possono teoricamente favorire la produzione interna – conclude -, in un contesto fortemente interconnesso come quello delle economie europea e statunitense, il quadro si complica. Non sono certa, insomma, che sia necessariamente un buon affare rispondere ai dazi con altri dazi. Per questo, credo che le energie dell’Italia debbano essere spese alla ricerca di soluzioni di buon senso tra Stati Uniti ed Europa, dettate più dalla logica che dall’istinto, in una ottica di reciproco rispetto e di convenienza economica”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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22 minuti fa-
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Redazione
CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere”. Così papa Leone XIV, nell’omelia durante la prima messa da pontefice, nella Cappella Sistina, con i cardinali.
“Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito – prosegue il pontefice -. Eppure, proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perchè la mancanza di fede porta spesso con sè drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco”.
“Anche oggi non mancano i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto”.
“Questo è il mondo che ci è affidato, nel quale, come tante volte ci ha insegnato Papa Francesco, siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Gesù Salvatore. Perciò, anche per noi, è essenziale ripetere: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E’ essenziale farlo prima di tutto nel nostro rapporto personale con Lui, nell’impegno di un quotidiano cammino di conversione. Ma poi anche, come Chiesa, vivendo insieme la nostra appartenenza al Signore e portandone a tutti la Buona Notizia – aggiunge il pontefice -. Dico questo prima di tutto per me, come Successore di Pietro, mentre inizio la mia missione di Vescovo della Chiesa che è in Roma, chiamata a presiedere nella carità la Chiesa universale, secondo la celebre espressione di Sant’Ignazio di Antiochia. Egli, condotto in catene verso questa città, luogo del suo imminente sacrificio, scriveva ai cristiani che vi si trovavano: «Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo». Si riferiva all’essere divorato dalle belve nel circo – e così avvenne -, ma le sue parole richiamano in senso più generale un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perchè rimanga Cristo, farsi piccolo perchè Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perchè a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo. Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l’aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca
Meloni “Moro e Impastato due simboli uccisi da forze oscure”
Pubblicato
2 ore fa-
9 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Oggi ricordiamo Aldo Moro e Peppino Impastato, due figure diverse, che hanno segnato la storia recente d’Italia, accumunate da un tragico destino: il 9 maggio 1978, persero la vita per mano di due delle forze oscure – le Brigate Rosse e Cosa Nostra – che hanno insanguinato la nostra Nazione negli anni bui del terrorismo e della mafia”. Così su X il premier Giorgia Meloni.
“Aldo Moro, uomo delle Istituzioni, rapito e ucciso da chi voleva piegare lo Stato con la violenza e l’intolleranza ideologica. Peppino Impastato, assassinato per aver denunciato e sfidato a viso aperto e senza paura il potere mafioso. Due simboli, caduti per altro nel pieno di quegli “anni di piombo” che hanno segnato l’Italia con il sangue di troppi innocenti: servitori dello Stato, rappresentanti delle Istituzioni, cittadini, giovani di diverse idee politiche – prosegue il presidente del Consiglio -. Nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, rinnoviamo il nostro impegno a difendere la libertà, la giustizia e la legalità. La loro eredità ci ricorda che l’Italia non si piega davanti a chi semina morte e paura. Onoriamo il loro sacrificio, costruendo ogni giorno una Nazione più forte, unita e libera. No alla violenza politica, di qualsiasi colore, e all’oppressione mafiosa”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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