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Cronaca

Trust Barometer, l’Italia guida l’Europa alla riconquista della fiducia

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ROMA (ITALPRESS) – Mentre nel resto del mondo i conflitti e una crescente disparità tra ricchi e poveri fanno aumentare il risentimento verso le istituzioni, l’Italia nell’ultimo anno è riuscita a mantenere stabile il livello di fiducia, candidandosi a diventare il Paese europeo che può guidare la risalita verso numeri sempre più alti. Nel nostro Paese, infatti, il “trust index” resta stabile a 50 punti – meglio di noi in Europa fa solo l’Olanda – mentre Francia (48), Spagna (44) e, soprattutto la Germania (41), che rispetto allo scorso anno perde 4 punti, pagano ancora un gap importante.
A tracciare questo spaccato è l’Edelman Trust Barometer 2025, il report elaborato ogni anno dalla società di consulenza Edelman che, giunto alla sua venticinquesima edizione, continua ad essere un punto di riferimento nell’analisi del sentiment globale del grande pubblico – oltre 33.000 intervistati in 28 Paesi – nei confronti delle 4 principali istituzioni: business, governi, media e ONG.
L’indagine di Edelman, oltre ad analizzare tendenze e fornire segnali utili per migliorare la fiducia a livello globale, analizza anche gli spaccati nazionali e, per quanto riguarda l’Italia, il mondo delle imprese si conferma l’istituzione che gode della fiducia più alta a 56 punti. A fare un deciso balzo in avanti rispetto allo scorso anno ci sono poi i media che, in crescita di ben 4 punti, arrivano quota 52 superando le ONG a 51 punti mentre il governo – inteso come il sistema politico – vede scendere la fiducia di due unità attestandosi a 40 punti.
A trainare la fiducia all’interno del mondo delle aziende italiane è il comparto “Technology” che guida la classifica per settori con un trust index di 76 punti a cui segue una delle eccellenze del nostro Paese, quella di “Hotel e Hospitality”, stabile a 72 punti. In crescita rispetto allo scorso anno e appaiati al terzo posto con un indice di 71 punti troviamo poi i settori “Food & Beverage” (+2) e “Manufacturing” (+3): una ulteriore conferma che il fascino e la credibilità del “Made in Italy” restano una delle basi della nostra economia.
Tra le quattro istituzioni analizzate, il business è l’unica ad essere ritenuta sia credibile che etica e, se guardiamo agli ultimi 5 anni, va sottolineato un importante salto in avanti di ben 17 punti sulla scala dell’etica e di 3 punti su quella della competenza. “Quello che raccontano i numeri di quest’ultimo Trust Barometer è molto chiaro – commenta Fiorella Passoni, CEO di Edelman Italia -. Nonostante l’aumento generalizzato del livello di risentimento verso le istituzioni causato dall’instabilità geopolitica su scala globale e dalla crescente disparità economica, il nostro Paese è riuscito a mantenere stabili i livelli di fiducia che sono, e restano, tra i più alti in Europa. Per questo le aziende italiane, le uniche forze a cui i cittadini attribuiscono valori etici e competenza, hanno l’opportunità di capitalizzare i dati emersi: da questa autorevolezza, infatti, può, e deve, partire un “rinascimento della fiducia” che sia in grado di coinvolgere anche le altre istituzioni sia a livello locale che nazionale”. “Come gli antichi mecenati – conclude Passoni – le aziende devono agire da forza trainante e unificatrice in grado di fungere da moltiplicatore della fiducia, e dunque da catalizzatore di benessere, per l’intero sistema Paese”.
Dall’ultimo Edelman Trust Barometer emergono buone notizie anche per il mondo dei media che, rispetto allo scorso anno, hanno fatto registrare una crescita di 4 punti, la maggiore tra i Paesi europei, che ci porta dall’area di sfiducia a quella neutrale. Oggi è il 52% dei nostri concittadini ad avere fiducia diffusa nel sistema dei media mentre, per restare in ambito continentale, in Francia è il 45%, in Germania il 44% e in Spagna solo il 40%.
Nel dettaglio si segnala un calo di fiducia nei confronti dei motori di ricerca che perdono 5 punti attestandosi a quota 63, mentre a guadagnare sono i media “tradizionali” (+1) che raggiungono i 53 punti e i social media che, sebbene ancora lontani dalla zona “neutrale”, avanzano di tre scalini attestandosi su un indice complessivo di 35 punti.
Gli italiani, inoltre, stanno migliorando anche nell’”Igiene dell’informazione” ovvero nella capacità di individuare le fake news: rispetto allo scorso anno è infatti diminuita di 5 punti (da 66 a 61) la percentuale di persone per cui è sempre più difficile capire se la fonte di una notizia è un media credibile o un individuo che prova a costruire notizie false: un dato che, al contrario, solo per fare un esempio, nell’ultimo anno è cresciuto di ben 13 punti (da 46 a 59) in Germania.
Uno degli elementi che emerge dall’analisi dei dati globali è una diffusione abbastanza traversale di un clima di “risentimento” nei confronti del sistema economico, dei politici e “dei ricchi”: per il 28% questo malcontento è alto, per il 40% è moderato – sommati arrivano a un totale del 68% – mentre per il restante 32% è basso. Non stupisce dunque che il 76% degli italiani sia convinto che “i ricchi” non stiano pagando una giusta percentuale di tasse mentre solo il 15% crede che la prossima generazione potrà stare meglio di oggi.
Un altro spaccato esaminato dall’Edelman Trust Barometer 2025 è quello del mondo del lavoro, la cui sicurezza è messa a rischio da tre elementi chiave: la globalizzazione intesa nelle sue diverse sfaccettature – dallo spostamento del lavoro all’estero ai conflitti, fino alla competizione che arriva da altri paesi, la recessione e la tecnologia, associata per lo più all’automazione.
Sono due invece i driver che le aziende devono introdurre per conquistare la fiducia delle persone: per circa 8 italiani su dieci è fondamentale sia garantire uno stipendio dignitoso che investire sulla formazione e sul reskilling dei lavoratori. Inoltre, le aziende devono investire per promuovere un clima di “workplace civility”, che sia in grado di favorire la discussione sui temi più dirompenti.

– foto ufficio stampa Edelman –
(ITALPRESS).

Cronaca

Approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto

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ROMA (ITALPRESS) – Il Cipess ha approvato il progetto definitivo
del ponte sullo Stretto di Messina, che comprende un’articolata
documentazione presentata dal ministero delle Infrastrutture e
trasporti. “Questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza che arriva dopo due anni e mezzo di lavoro. E’ un’emozione, sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo”, ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa al termine della riunione del Cipess. “Sarà un acceleratore di sviluppo, sarà una parte di soluzione dei problemi del Mezzogiorno se sarà completata l’Alta velocità”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Cronaca

Il Giappone commemora gli 80 anni dalla bomba atomica su Hiroshima

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HIROSHIMA (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Il primo ministro giapponese,
Shigeru Ishiba, ha presenziato oggi alla commemorazione per l’80mo anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima. La cerimonia, che si è tenuta presso il Parco della Memoria della Pace, ha visto autorità e cittadini osservare un minuto di silenzio alle 8:15, l’orario in cui fu sganciata la bomba dalle forze aeree degli Stati Uniti. Il premier Ishiba ha dichiarato nel suo intervento che il Giappone ha una missione, ovvero quella di contribuire ad un mondo “senza armi nucleari”. La cerimonia di commemorazione è stata preceduta da un momento di preghiera a cui hanno partecipato i familiari delle vittime e i sopravvissuti. L’esplosione, avvenuta il 6 agosto 1945, provocò la morte di 140 mila persone. Il bombardamento atomico su Hiroshima fu seguito da un secondo, tre giorni dopo, a Nagasaki. In quel caso le vittime furono 70 mila. Il 15 agosto dello stesso anno il Giappone dichiarò la propria resa, ponendo così fine alla Seconda guerra mondiale.
(ITALPRESS).
-Foto Ipa Agency-

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Cronaca

Via libera della Camera al Dl economia, è legge

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ROMA (ITALPRESS) – Con 160 voti a favore, 99 contrari e 3
astenuti, l’Aula della Camera ha approvato il ddl di conversione
del decreto Economia. Il provvedimento reca disposizioni urgenti
per il finanziamento di attività economiche e imprese, nonchè
interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture,
trasporti ed enti territoriali. Il ddl è stato approvato da
Montecitorio senza modifiche rispetto al testo dal Senato e
diventa quindi legge.
(ITALPRESS).
-Foto Ipa Agency-

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