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I Thunder si prendono la rivincita sui Lakers nella notte NBA, Cleveland blinda il primo posto

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OKLAHOMA CITY (STATI UNITI) (ITALPRESS) – I Thunder si prendono la loro rivincita ma i Lakers conservano il terzo posto a Ovest. Tre giorni dopo il brutto stop a Los Angeles, Oklahoma City si riscatta, batte 136-120 i gialloviola con 42 punti del solito Shai Gilgeous-Alexander e sale a 65-14, facendo un altro passo verso il miglior record della Lega (Cleveland a Est è a 63-16) che garantirebbe il fattore campo per tutti i play-off, Finals comprese. Nella sfida del Paycom Center pesa l’espulsione nell’ultimo quarto di Luka Doncic, 23 punti prima di prendere il secondo tecnico: da quel momento i Lakers (28 punti di James e 24 di Reaves) subiscono un parziale di 29-12. La squadra di coach Redick, come detto, resta terza davanti ai Clippers: 122-117 su San Antonio con 24 punti e 20 rimbalzi di Zubac e un Harden che sfiora la tripla doppia (21 punti, 12 assist e 9 rimbalzi) per la quinta vittoria di fila che vale anche il sorpasso su Denver. I Nuggets rischiano addirittura ora di scivolare in zona play-in visti anche i successi di Golden State (133-95 su Phoenix con 25 punti di Curry e 22 di Podziemski, Suns virtualmente fuori dai giochi) e Memphis (124-100 contro Charlotte, 28 punti e 8 assist per Morant). La classifica della Western Conference vede infatti fra il quarto e il settimo posto Clippers, Nuggets, Warriors e Grizzlies tutti con 47-32.

Resta comunque sorprendente la decisione presa da Denver di esonerare Michael Malone, il coach che ha guidato la squadra all’Anello nel 2023 (in panchina promosso il vice David Adelman), e di non rinnovare il gm Calvin Booth. Occhio poi a Minnesota, ancora lì in corsa (46-33) nonostante la rocambolesca sconfitta con Milwaukee: i Wolves, che erano in serie positiva da 5 partite, nonostante 25 punti di Edwards e 24 dell’azzurro in pectore DiVincenzo, sprecano un +24 di vantaggio nell’ultimo quarto (40-13 il parziale subito) e cedono 110-103. In versione Mvp Giannis Antetokounmpo, alla sua terza tripla doppia di fila (23 punti, 13 rimbalzi e 10 assist) con i Bucks che consolidano la quinta piazza a Est alle spalle dei Pacers (104-98 su Washington con 24 punti di Siakam, serie vincente che si allunga a 5 partite). Spettacolo al Madison Square Garden, dove Boston manda la partita all’overtime con la tripla di Tatum (32 punti) a 3″1 dalla sirena, mette la freccia con un altro tiro dall’arco stavolta di Porzingis (34 punti) a 40″ dalla fine e piega i Knicks 119-117: terzo confronto e terzo successo stagionale per i Celtics nonostante 34 punti e 14 rimbalzi di Towns e 27 punti di Brunson, al rientro dopo aver saltato 15 partite per una distorsione alla caviglia destra.

Cleveland intanto blinda aritmeticamente la prima testa di serie a Est grazie al 135-113 sui Bulls (28 punti Garland, 21 Mobley) mentre Orlando ipoteca il miglior piazzamento in vista dei play-in aggiudicandosi lo scontro diretto con Atlanta (119-112) con un Paolo Banchero da 33 punti e 10 rimbalzi. Senza ormai più niente da chiedere a questa stagione, Brooklyn torna a sorridere in casa dopo 5 ko: 119-114 su New Orleans.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Doppio Calhanoglu e Sucic trascinano l’Inter, Fiorentina sempre più giù

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MILANO (ITALPRESS) – Dopo la cocente sconfitta di sabato contro il Napoli, l’Inter di Chivu torna a sorridere in campionato, piegando per 3-0 una Fiorentina sempre più disperata. A San Siro, i nerazzurri impiegano sessanta minuti per far cadere il muro difensivo eretto dagli ospiti. Ad aprire le marcature ci pensa Calhanoglu, che poi segnerà ancora anche su rigore; prima gioia in Serie A, invece, per Sucic, in campo al posto dell’infortunato Mkhitaryan.

Sin dai primi minuti l’Inter assume il comando delle operazioni, mentre la Fiorentina interpreta una partita prettamente difensiva e basata sulle ripartenze. Nonostante diverse imprecisioni nel momento dell’ultimo passaggio, nel corso del primo tempo i nerazzurri riescono a produrre due clamorose occasioni da gol. Al 27′ Bastoni è bravo a leggere l’incertezza di Comuzzo in uscita e a scippargli il pallone: la percussione in area del centrale italiano, però, non si conclude con un lieto fine, perché il suo tiro viene respinto col piede da De Gea. L’ex portiere del Manchester United è decisivo anche al 35′, neutralizzando il sinistro al volo tentato da Dimarco all’interno dell’area di rigore. Nel recupero arriva anche il primo pericolo creato dalla Fiorentina per mano di Kean che impegna Sommer.

Nella prima frazione, inoltre, l’Inter ha protestato a seguito di una trattenuta sospetta in area di rigore di Comuzzo su Esposito. Le lamentele nerazzurre si fanno ancora più veementi nella ripresa, quando un episodio simile vede ancora coinvolti i due giocatori azzurri: anche in questo caso Sozza e il Var non concedono il rigore. Nonostante gli episodi dubbi, l’Inter non si fa prendere dal nervosismo come fatto a Napoli e gioca un secondo tempo di grande spessore. La Fiorentina viene inizialmente salvata da un De Gea in serata di grazia: lo spagnolo, infatti, è miracoloso sui tentativi di Dumfries e Bisseck. Per far saltare il banco serve allora una prodezza individuale: al 66′ sale così in cattedra Calhanoglu, autore di una potente conclusione dalla distanza che vale l’1-0. La formazione meneghina non si ferma e, cinque minuti più tardi, trova anche la rete del raddoppio, grazie a Sucic: in area il croato prima supera Mandragora, poi mette a sedere Comuzzo con la suola ed infine deposita la sfera alle spalle di De Gea. La Fiorentina scompare totalmente dal campo e, come se non bastasse, al 86′ Viti stende Bonny lanciato a rete e viene espulso. Dal dischetto il solito Calhanoglu fissa il risultato sul definitivo 3-0.

Con questo successo l’Inter sale al terzo posto in classifica agganciando il Milan, mentre la Fiorentina rimane diciannovesima e ancora a secco di vittorie.

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IL TABELLINO DELLA PARTITA

INTER (3-5-2): Sommer 6; Akanji 6.5, Bisseck 6.5, Bastoni 6.5 (44’st Frattesi sv); Dumfries 6 (32’st Carlos Augusto 6), Barella 6.5 (40’st Zielinski sv), Calhanoglu 8, Sucic 7, Dimarco 6.5; Esposito 6 (32’st Bonny 6), Lautaro 6 (44’st Luis Henrique sv). In panchina: Calligaris, Taho, De Vrij, Acerbi, Alexiou, Diouf, Mosconi, Lavelli. Allenatore: Chivu 7.

FIORENTINA (3-5-2): De Gea 7.5; Comuzzo 4.5, Marì 5.5, Viti 5; Dodo 5.5, Ndour 5.5, Mandragora 5.5 (31’st Dzeko 5.5), Sohm 6 (18’st Fagioli 5.5), Gosens 6 (33’st Fortini 6); Gudmundsson 5.5 (18’st Fazzini 5.5), Kean 6. In panchina: Lezzerini, Martinelli, Pongracic, Ranieri, Kouadio, Parisi, Nicolussi Caviglia, Richardson, Piccoli. Allenatore: Pioli 5.

ARBITRO: Sozza di Seregno 5.5.
RETI: 21’st e 43’st (rig) Calhanoglu, 26’st Sucic.
NOTE: serata piovosa, campo in discrete condizioni. Espulso al 41’st Viti per doppia ammonizione. Ammoniti: Esposito. Angoli: 8-5. Recupero: 1′, 4′.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Vlahovic, Gatti e Yildiz riportano alla vittoria la Juventus, Udinese ko

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TORINO (ITALPRESS) – Dopo un’attesa durata otto partite la Juventus è tornata alla vittoria. All’Allianz Stadium di Torino, la squadra affidata momentaneamente a Brambilla ha superato l’Udinese con il risultato di 3-1.

Padroni di casa in vantaggio al 5′ con un rigore trasformato da Vlahovic che qualche istante prima, servito da Openda, era stato trattenuto fallosamente da Goglichidze al momento della conclusione. Una discreta Juventus, che ha più volte cercato il raddoppio – in particolare al 38′ e al 39′ quando rispettivamente un tiro dalla distanza di Kostic toccato da Vlahovic e ancora una conclusione del centravanti avevano trovato la reazione di Okoye – si è però vista beffare in pieno recupero. Al 46′, sugli sviluppi di un batti e ribatti in area è stato Zaniolo con un sinistro a giro rasoterra a trovare l’angolo su cui Di Gregorio non è riuscito ad arrivare. Dopo due tentativi degli ospiti in avvio di ripresa, entrambi con Goglichidze, è stata la Juventus a riprendere il controllo del gioco alzando il baricentro e costringendo spesso l’Udinese alla strenua difesa, complici anche alcune scelte del tecnico Runjaic che hanno abbassato la qualità deli friulani.

Prima una conclusione fuori di Vlahovic e poi una gran botta di Kalulu respinta dal portiere ospite hanno fatto da preludio al nuovo vantaggio juventino con Gatti che, al 22′, è saltato più in alto di tutti mettendo di testa alle spalle di Okoye. Udinese vicina al pareggio quando, sugli sviluppi di un corner, è stato Bayo a provarci con un’incornata sfiorando il palo alla sinistra di Di Gregorio. Ancora un rigore ha sancito il definitivo 3-1 a favore della Juventus in pieno recupero: serata nera per il difensore Goglichidze che stavolta ha commesso il fallo su Yildiz il quale, come il compagno Vlahovic in precedenza, al 51′ si è presentato dagli undici metri e ha spiazzato il portiere.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

JUVENTUS (3-4-1-2): Di Gregorio 6; Kalulu 6.5, Gatti 6.5, Kelly 6; Cambiaso 6.5, McKennie 6, Locatelli 6, Kostic 5.5 (44′ Rugani sv); Yildiz 6.5; Openda 6 (32’st David sv), Vlahovic 7 (44’st Koopmeiners sv). In panchina: Perin, Mangiapoco, Conceicao, Zhegrova, Adzic, Miretti, Joao Mario, Pedro Felipe. Allenatore: Brambilla 6.5.

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UDINESE (3-5-2): Okoye 6; Goglichidze 4, Kabasele 6, Solet 6; Ehizibue 6 (29’st Zanoli sv), Piotrowski 5 (13’st Lovric 5), Karlstrom 6, Atta 5.5 (29’st Miller sv), Kamara 5.5; Zaniolo 6.5 (13’st Bayo 5.5), Davis 5.5 (38’pt Buksa 5). In panchina: Sava, Padelli, Bertola, Palma, Zemura, Modesto, Zarraga, Ekkelenkamp, Gueye. Allenatore: Runjaic 5.

ARBITRO: Di Bello di Brindisi 6.
RETI: 5’pt Vlahovic (rig), 46’pt Zaniolo, 22’st Gatti, 51’st Yildiz (rig).
NOTE: pioggia, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Goglichidze, Piotrowski, Lovric, Miller, Di Gregorio, Angoli: 8-4 per la Juventus. Recupero: 3′; 5′.

– Foto Image –
(ITALPRESS).

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La Roma non sbaglia, Hermoso e Dovbyk firmano il successo contro il Parma

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ROMA (ITALPRESS) – La Roma risponde immediatamente al Napoli, torna alla vittoria in casa dopo un mese e riaggancia i partenopei in vetta alla classifica della Serie A. I giallorossi si impongono per 2-1 contro il Parma, vincendo la seconda partita di fila. Tre punti sudati contro un Parma ordinato e sempre più in crescita. Che la partita sarebbe stata insidiosa per i giallorossi lo si capiva dai numeri: dato che si sono affrontate due squadre che fanno della fase difensiva il proprio punto di forza, ma che devono scontare anche diversi problemi in fase realizzativa. A proposito di attacco, Gasperini propone dall’inizio Ferguson, che non partiva titolare dalla sfida con il Lille e, in campionato, da quella del 28 settembre contro il Verona, sempre in casa. La partita dell’irlandese dura appena sette minuti, anche se di fatto si era già conclusa dopo venti secondi, tempo di prendere un colpo alla caviglia (che gli aveva dato noia recentemente) nello scontro con Valenti: una botta che ha reso impossibile proseguire. Al suo posto entra Bailey.

La partita è equilibrata, con un leggero predominio territoriale per la Roma ma senza occasioni da rete. Il Parma, infatti, chiude bene tutti gli spazi e al 36′ crea la prima, vera occasione: spunto di Pellegrino sulla fascia sinistra, palla in mezzo su cui arriva il tiro di Ordonez, respinto da Svilar; mentre Bernabé perde tempo e si fa murare. La Roma risponde immediatamente: prima Bailey sbaglia tutto davanti a Suzuki ma viene salvato dal fuorigioco; poi, al 39′, Soulé trova il gol. Richiamato all’on-field review, però, l’arbitro Crezzini valuta (giustamente) impattante e punibile la posizione di fuorigioco di Celik, che ha ostacolato la visuale di Suzuki. Nel finale, lo stesso portiere ospite è attento sul colpo di testa di Dybala su cross di Mancini. La partita riprende con l’uscita di Bailey, bocciato da Gasperini e sostituito da El Aynaoui, con Cristante riportato sulla trequarti. Il Parma ha un ottimo impatto ma la Roma cresce e alza i ritmi, fino a trovare il gol al 63′: angolo di Dybala, Hermoso tutto solo colpisce di testa e approfitta dello scontro tra Suzuki e Delprato, che ha impedito l’intervento al portiere giapponese.

Cuesta prova il tutto per tutto inserendo diversi attaccanti e concedendo necessariamente spazio alle azioni giallorosse a caccia del raddoppio. Svilar si mette in mostra su Sorensen e poi il secondo gol dei giallorossi arriva all’81’, quando Dovbyk controlla di coscia dopo uno scambio con Cristante e sfodera un tiro immediato di mancino. A mettere paura alla Roma è Circati, che accorcia all’86’: rimessa lunga di Valenti, Benedyczak prolunga di testa svettando sul neoentrato Ghilardi e Circati in spaccata batte Svilar. La formazione di Gasperini non si scompone però e controlla il risultato sino al triplice fischio finale.

IL TABELLINO DELLA PARTITA

ROMA (3-4-2-1): Svilar 6.5; Mancini 6.5 (40′ st Ghilardi sv), Hermoso 7, Ndicka 6; Celik 6.5, Cristante 6.5, Koné 7, Wesley 6 (40′ st Rensch sv); Soulé 6 (28′ st Dovbyk 7), Dybala 7; Ferguson sv (7′ pt Bailey 5, 1′ st El Aynaoui 6). In panchina: Vasquez, Gollini, Tsimikas, Ziolkowski, Sangaré, Pellegrini, Pisilli, Baldanzi, El Shaarawy. Allenatore: Gasperini 6.5.

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PARMA (3-5-2): Suzuki 6; Delprato 6, Circati 6.5, Valenti 6.5; Ordonez 6.5, Sorensen 6.5, Estevez 6 (33′ st Almqvist 6), Bernabé 5.5 (32′ st Cremaschi 6), Britschgi 6; Cutrone 5.5 (15′ st Benedyczak 6.5), Pellegrino 5.5 (32′ st Djuric 6). In panchina: Corvi, Rinaldi, Ndiaye, Lovik, Troilo, Trabucchi, Hernani, Plicco, Ciardi, Begic, Cardinali. Allenatore: Cuesta 6.

ARBITRO: Crezzini di Siena 6.5.
RETI: 18′ st Hermoso, 36′ st Dovbyk, 41′ st Circati.
NOTE: cielo velato; terreno di gioco in ottime condizioni. Ammoniti: Pellegrino, Ordonez. Angoli: 9-2 per la Roma. Recupero: 4′; 3′.

– Foto IPA Agency –
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