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Cronaca

Alla Milano Design Week apre il Kinder Sorpresa Design Studio

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MILANO (ITALPRESS) – In occasione della Milano Design Week 2025, da giovedì 10 a sabato 12 aprile in via Novi 2 a Milano, apre al pubblico il Kinder Sorpresa Design Studio. Un viaggio immersivo nel mondo delle sorprese Kinder, dove i visitatori potranno stupirsi, trasformarsi e scoprire il dietro le quinte della creazione delle sorprese, dall’idea alla realizzazione finale, ripercorrendo la storia di un Love Brand nato nel 1974 che ha da poco compiuto 50 anni ed è sempre in continua evoluzione. Gli ospiti toccheranno con mano la passione, l’ingegno e la cura che creativi, designer e ingegneri Ferrero dedicano ogni giorno alla creazione delle celebri sorprese Kinder, sviluppate internamente attraverso una divisione dedicata, avvalendosi del supporto di esperti e dopo lunghe fasi di studio, ricerca e rigorosi controlli di sicurezza. Un viaggio nel cuore di un mondo pensato per ispirare la fantasia e regalare stupore a intere generazioni di bambini, e non solo. Grazie a una tecnologia innovativa, i visitatori potranno sperimentare l’emozione di trasformare loro stessi in una sorpresina Kinder. Un’esperienza unica che unisce tecnologia, creatività e divertimento per trasportare il pubblico dentro l’universo magico delle sorprese dell’ovetto più amato al mondo. Al termine dell’esperienza tutti gli ospiti
riceveranno sullo smartphone la propria figura in stile Kinder, e cinquanta fortunati avranno la possibilità di ricevere fisicamente a casa il proprio avatar 3D, custodito in un’elegante teca.
“Kinder Sorpresa Design Studio – spiega Davide Chessa, Responsabile Marketing Globale Prodotti Kinder con Sorpresa – è uno spazio esperienziale che mira a celebrare l’iconicità della marca Kinder Sorpresa offrendo ai consumatori un’esperienza immersiva. Abbiamo pensato che la Milano Design Week fosse il momento più opportuno per celebrare il brand. Il legame con il design è ovvio: il prodotto insiste con una shape iconica, quella dell’uovo, e racchiude in sè elementi di design molto importanti: le sorprese, che nascono da uno studio approfondito e lungo, e il barilotto, che contiene le sorprese stesse. Puntiamo a mantenere la proposta Kinder Sorpresa rilevante per il consumatore. Lo facciamo con studi approfonditi e incontrando migliaia di famiglie tutti gli anni. Cerchiamo di intercettare i loro desideri e applicare le loro aspettative al design delle sorprese. Il prodotto ha ormai 50 anni, è nato nel 1974 da un’idea di Michele Ferrero, ma resta molto attuale, come testimoniato anche dallo sviluppo della piattaforma digitale Applydu”.
Era il 1974 quando venne ideato da Michele Ferrero l’ovetto Kinder, con l’intento di regalare a bambini e adulti la possibilità di vivere e donare l’emozione della Pasqua tutto l’anno.
Dietro una sorpresa Kinder si celano diverse fasi, che partono dallo studio dei trend nel mondo del giocattolo, dei personaggi e della giocabilità da parte della divisione interna al Gruppo, supportata dai centri di innovazione Ferrero di Chicago e Singapore. Creativi, designer e ingegneri Ferrero, in collaborazione con agenzie creative e università internazionali di Design e Ingegneria, sviluppano proposte innovative e all’avanguardia sottoforma di sketch, che diventano in fase di prototipazione 3D i primi modelli fisici che riproducono le caratteristiche estetiche della sorpresa. Successivamente si verifica l’effettiva possibilità che la sorpresa in tutte le sue componenti possa essere contenuta nell’iconico “barilotto” giallo posto all’interno dell’uovo, dopodichè si entra nel processo di trasformazione dei prototipi in soggetti realizzati su scala industriale. Durante la fase di ingegnerizzazione si
progettano e si costruiscono gli stampi e le attrezzature che permetteranno di garantire gli elevatissimi standard di
qualità e di sicurezza delle sorprese Kinder durante la loro produzione.
Ogni anno Ferrero crea oltre 300 nuove sorprese con l’intento di offrire un assortimento vasto ed eterogeneo. Dalle
figurine in metallo degli anni ’70 alle serie speciali dipinte a mano degli anni ’90, come le Tartallegre, gli
Happypotami, i Coccodritti e tante altre, fino agli animali Natoons e agli amati supereroi contemporanei, sono
tantissime le tipologie di soprese sviluppate internamente o tramite contratti di licenza, per la gioia di adulti, bambini
e di oltre un milione di collezionisti in tutto il mondo.
“Lo sviluppo delle sorprese – aggiunge Chessa – dura circa nove mesi, che includono tutte le fasi: dallo sketch dell’idea fino alla produzione industriale. Si tratta di un processo approfondito in cui rientra anche il passaggio con il consumatore per verificare l’apprezzamento delle sorprese. Nella nostra azienda c’è un intero dipartimento dedicato all’ideazione e al modeling di ciò che bambini e adulti troveranno nelle uova di cioccolato. Ogni anno arriviamo a produrre 300 nuove sorprese, con collezioni diverse che si avvicendano sul mercato. Distribuiamo i nostri prodotti in 80 Paesi e raggiungiamo 40 milioni di famiglie, di cui circa 5 solo in Italia. Significa rendere felici tanti bambini e i loro genitori, unendoli in un momento di gioco attraverso le sorprese. A livello industriale siamo un brand in costante evoluzione e vogliamo espanderci in nuove categorie, come quelle di biscotti e gelati, due settori che abbiamo recentemente inserito nel nostro portfolio.
La serie di sorprese a cui sono più legato è probabilmente quella delle Tartallegre: è quella che ricordo meglio da bambino”.
-foto ufficio stampa Ferrero –
(ITALPRESS).

Cronaca

Raffaeli brilla ai Mondiali: oro nel cerchio, bronzo alla palla

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RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) – Sofia Raffaeli, in versione super, brilla ai Mondiali di ginnastica ritmica. Dopo il bronzo conquistato nell’All Around, nell’ultima giornata della kermesse iridata, in scena a Rio de Janeiro, l’azzurra, agente delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, ha vinto la medaglia d’oro nel cerchio e quella di bronzo alla palla. Raffaeli, con il punteggio di 30.650, ha preceduto nella prima finale la bulgara Stiliana Nikolova, argento, e la tedesca Anastasia Simakova, bronzo. L’azzurra, dopo la premiazione, ha dedicato il successo odierno allo sfortunato “collega di ginnastica” Lorenzo Bonicelli. Dopo l’oro conquistato nel cerchio l’italiana non si è fermata e ha vinto il bronzo alla palla. Raffaeli in questo secondo atto conclusivo ha collezionato 28.750 punti. Davanti a lei la tedesca Darja Varfolomeev, oro con 29.850, e la statunitense Rin Keys, argento con 29.050. Sesto posto per l’altra azzurra in gara alla palla, ovvero la giovane Tara Dragas, che ha totalizzato 28.050. A ruota, l’azzurra Raffaeli ha chiuso al quinto posto la finale alle clavette. L’agente delle Fiamme Oro ha collezionato 28.400 punti. Oro anche in questo caso alla tedesca Darja Varfolomeev, con 31.700; argento alla rumena Amalia Lica, con 29.000; bronzo alla bulgara Stiliana Nikolova con 28.800.
Infine, Tara Dragas ha chiuso al quarto posto l’atto conclusivo al nastro. La 18enne di Udine ha collezionato 28.800 punti, sfiorando il podio alla sua prima esperienza iridata fra le “big”. Oro, l’ennesimo per lei, alla tedesca Darja Varfolomeev con 30.250; argento alla bulgara Stiliana Nikolova con 29.800; bronzo alla ucraina Taisiia Onofriichuk con 29.100.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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“Mattone su mattone”. La sussidiarietà al Meeting di Rimini

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RIMINI (ITALPRESS) – Il tema della sussidiarietà è stato al centro dell’incontro “Mattone su mattone. La forza dei legami”, promosso in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà, al 46^ Meeting di Rimini.
Moderato da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione, il dialogo ha visto la partecipazione del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, e le testimonianze di realtà sociali che incarnano concretamente il principio della sussidiarietà: Maila Quaglia (Cooperativa Sociale Nazareno), Genny Guariglia (Associazione Icaro, Napoli), Chiara Griffini (Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori della CEI), Paolo Gobbi (Centro Servizi per il Volontariato delle Marche) e Luigino Quarchioni (Forum Terzo Settore Marche). Vittadini ha sottolineato che “la forza dei legami rimette in moto la società in punti concreti, senza attendere che sia il potere centrale a ricostruire”.
Maila Quaglia ha raccontato la storia della Cooperativa Sociale Nazareno, nata negli anni Ottanta per rispondere al bisogno di inclusione dei ragazzi con disabilità. “La cellula germinativa del Nazareno – ha spiegato – è stata un centro diurno avviato da due collaboratori di un sacerdote visionario. Da lì è nata una rete di cooperative che oggi dà lavoro a oltre 600 persone». Quaglia ha ricordato come le iniziative siano sempre partite dall’ascolto dei bisogni concreti: “Un nostro ospite un giorno disse: “Mi hai imbrogliato, avevi promesso che avresti aperto il Nazareno di notte”. Da quella richiesta nacque la prima casa residenziale. Tutto quello che abbiamo costruito è nato così, seguendo volti e desideri reali”. La cooperativa vive oggi la sfida di non perdere la gratuità originaria: “Portiamo un sano scompiglio all’amministrazione pubblica. I progetti non possono nascere a tavolino, ma da legami concreti. La creatività sociale è frutto di un dialogo vivo con i bisogni”.
L’esperienza di Icaro, raccontata da Genny Guariglia, testimonia la rinascita possibile anche nei quartieri più difficili. “Il quartiere Sanità non è solo cronaca nera. E’ un luogo dove tanti ragazzi trovano nello studio e nell’amicizia un’alternativa alla criminalità”. Guariglia ha condiviso la sua esperienza personale segnata dal lutto per la perdita del figlio: “Dopo la sua morte, tornando a Icaro, ho scoperto che il dolore poteva convivere con la pace. Lì ho visto accadere il miracolo dell’umano che rifiorisce”. Ha portato la voce di Ilaria, una giovane che aveva abbandonato la scuola e si sentiva senza valore: “Scrisse: “Ho incontrato un luogo dove ho iniziato a respirare di nuovo, dove non c’era fretta di essere a posto ma tempo per essere fragili. Ho capito che ogni vita ha ancora una possibilità””.
Chiara Griffini, presidente del Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori della CEI, ha sottolineato che la missione della Chiesa è “entrare nel deserto della fiducia tradita e generare processi di rigenerazione”. Ha ricordato che “l’ascolto è la prima forma di prevenzione. Non basta prevenire l’abuso: serve promuovere relazioni buone e comunità tutelanti”.
Griffini ha portato le parole di una madre: “Nel frastuono dello scandalo, discreta e delicata, è giunta la presenza della Chiesa, che non ha rinunciato a prendersi cura di chi era stato tradito”. E ha concluso: “Il mattone nuovo è guardare all’abuso non solo come reato, ma come ferita della fraternità. La comunità deve assumersi il compito di ricostruire i legami”.
Paolo Gobbi e Luigino Quarchioni hanno presentato l’esperienza delle Marche, dove il volontariato ha costruito un’alleanza con le istituzioni regionali. Gobbi ha sottolineato: “Da soli non bastiamo. Dal 2020 abbiamo avviato cinque progetti con la Regione Marche, nati per rispondere all’emergenza del Covid e proseguiti con iniziative di rete. Ogni associazione è un mattone: insieme costruiamo una casa comune”. Quarchioni ha aggiunto: “Questi progetti hanno aiutato anche il terzo settore a superare le proprie paure. Abbiamo imparato a collaborare, a condividere bilanci e responsabilità. E’ stato un percorso di crescita per tutti”.
L’intervento del cardinale Matteo Maria Zuppi ha concluso i lavori. “La speranza non si vede quando le cose vanno bene, ma quando tutto sembra perduto. E’ lì che diventa concreta». Ha richiamato le parole di Papa Francesco: “E’ bene prestare attenzione al tanto bene che è presente nel mondo, per non cadere nella tentazione di ritenersi sopraffatti dal male”. Il cardinale ha definito la sussidiarietà “l’alleanza sociale che nasce dal pensarsi insieme». Ha ammonito: “Il grande rischio è omologarsi e perdere la gratuità. Senza gratuità il terzo settore smette di essere se stesso”. Infine, ha ricordato l’immagine dei ragazzi di Icaro che arrivano con gli occhi bassi e vanno via con il sorriso: “Qualche volta restiamo con gli occhi bassi perchè non incontriamo nessuno che si abbassa per guardarci. Dobbiamo continuare a incrociare gli sguardi, a costruire creativamente, a difendere la sussidiarietà: è il modo per dare futuro a tutti”.

– Foto Meeting di Rimini 2025 –

(ITALPRESS).

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Il Cagliari agguanta la Fiorentina sull’1-1 al 94′

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CAGLIARI (ITALPRESS) – Il Cagliari beffa la Fiorentina in pieno recupero e pareggia 1-1 la gara della Unipol Domus, valevole per la prima giornata del campionato di Serie A 2025/2026. I rossoblù impongono il pareggio in extremis ai toscani: al vantaggio di Rolando Mandragora risponde il gol di Sebastiano Luperto.
Buon avvio di partita da parte della compagine viola, che prova a costruire delle interessanti manovre offensive. Intorno al quarto d’ora di gioco anche la squadra rossoblù esce dalla propria metà campo e al 22′ va vicina al gol del vantaggio con Folorunsho: il centrocampista colpisce di testa sugli sviluppi di un corner e De Gea, con la complicità di Gosens, riesce a sventare la minaccia. Dopo il cooling break i ragazzi di Stefano Pioli cercano di riorganizzare le idee, arrivando alla conclusione al 34′ con Kean, che però viene respinta da Zappa. Nel finale di primo tempo gli animi iniziano a scaldarsi e il direttore di gara Simone Sozza è costretto ad estrarre due cartellini gialli nell’arco di pochi minuti all’indirizzo di Obert e Borrelli. Al termine dei tre minuti di recupero, le due squadre vanno a riposo sul parziale di 0-0.
Nella ripresa Pioli effettua subito due sostituzioni, mandando in campo Mandragora e Viti al posto di Ndour e Ranieri. Al 51′ Gudmundsson viene innescato da Gosens, ma Caprile in uscita anticipa l’islandese. Qualche minuto più tardi Borrelli ha una grande occasione per portare avanti i suoi ma, su assist di Obert, spedisce di poco a lato calciando a botta sicura. Dopo un pericoloso contropiede del neo-entrato Luvumbo, la Fiorentina passa in vantaggio grazie alla rete realizzata da Rolando Mandragora: l’ex Pescara sfrutta il cross di Gudmundsson e di testa anticipa Mina per l’1-0. Il Cagliari, dunque, prova ad affidarsi ai cambi di Fabio Pisacane per riacciuffare la partita, ma a rendersi pericolosi sono ancora i viola con Kean, che al 77′ calcia alto a due passi dalla porta. Il più attivo nelle file rossoblù è Gaetano, che all’84’ costringe De Gea ad effettuare un grande intervento per difendere il risultato. Quando la partita sembra avviata alla conclusione, al 94′, ci pensa il colpo di testa di Sebastiano Luperto su cross di Gaetano a fissare il punteggio sul definitivo 1-1. In virtù di questo pareggio Fiorentina e Cagliari cominciano la loro stagione con un punto a testa.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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