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Baroni “Giocare partite come il derby la cosa più bella”

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ROMA (ITALPRESS) – Affrontare l’ultima parte di stagione con la gioia e l’entusiasmo di giocare partite decisive, conquistate con un percorso lunga tutta la stagione. Questo lo spirito che Marco Baroni vuole infondere ai suoi alla vigilia del derby tra Lazio e Roma, un match importante in chiave Europa: “Se siamo qui è perché c’è stato un percorso, la cosa più bella è arrivare in fondo e sentire l’importanza delle partite che giochi”, ha infatti dichiarato in conferenza stampa.

E, in effetti, questi sono giorni in cui i biancocelesti si giocano tutto o quasi, visto che il derby capitolino arriva tra le due partite dei quarti di Europa League contro il Bodo/Glimt: “Il derby si può giocare anche subito dopo un’altra partita, perchè è una gara straordinaria. Sappiamo di dover fare una partita di voglia e determinazione. Sono convinto che la squadra avrà tutte le energie necessarie, in questo i tifosi ci aiuteranno”, ha aggiunto Baroni. Di fronte una squadra forte, anzi la migliore del girone di ritorno: “Se faccio un’analisi nelle ultime 15 partite, la Roma è prima davanti all’Inter – ammette il tecnico biancoceleste –. E’ indiscutibile che in questo momento sono i più bravi di tutti ma domani saremo lì con la determinazione di batterli”.

In riferimento alla sconfitta di giovedì in Norvegia, Baroni spiega: “Alcune condizioni lì erano sfavorevoli per noi. In quel senso quella di domani e di giovedì prossimo saranno un altro tipo di sfide. Siamo convinti di avere la possibilità di passare il turno. Bisogna sentire dolore fisico quando si perdono le partite, è normale, ma è vero che questo sport ti dà una grande occasione, c’è subito un’altra partita”.

Infine, una chiusura sull’attesissimo ritorno di Castellanos: “E’ stato fuori a lungo, deve stare sereno e sparare tutto quello che ha senza pensare ai 90 minuti. Ci darà una mano, ma non dobbiamo aspettarci che spacchi il mondo. Insieme a Dia? Sono due giocatori che avevano trovato la capacità di integrarsi alla perfezione. Taty deve ripartire dalle certezze”.

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Simonelli “Euro2032 a rischio, provato a chiudere il mercato prima”

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ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo provato a far chiudere il mercato prima dell’inizio del campionato, sono andato personalmente a Londra per incontrare l’amministratore delegato della Premier League Richard Master. Inghilterra, Germania e Francia erano d’accordo, ma la Spagna si è opposta. Essendo dei campionati interconnessi, se non prendiamo una decisione tutti insieme non si può fare, si correrebbe il rischio di perdere un giocatore senza poi poterlo sostituire. Ci stiamo lavorando, speriamo l’anno prossimo di convincere il presidente della Liga Tebas, una persona molto intelligente ma anche molto difficile”. Così il presidente della Lega Serie A Ezio Maria Simonelli, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, sulla possibilità in futuro di poter chiudere la sessione estiva di calciomercato prima dell’inizio del campionato.

Tutt’altro che lusinghiero il capitolo stadi in vista di Euro 2032: “Udine è un esempio di eccellenza, il suo Bluenergy Stadium ci ha fatto fare una gran bella figura. Peccato però che, al di là di Udine, Bergamo e Torino, il resto dei nostri stadi è in uno stato comatoso. Ceferin ha criticato fortemente gli stadi italiani e gli do ragione. Siamo arretrati rispetto a tutti gli altri paesi: negli ultimi 18 anni abbiano inaugurato solo sei stadi, di cui solo tre in Serie A. Nel resto d’Europa 226. Stiamo insistendo col governo per snellire la procedura ma sono veramente preoccupato per gli Europei 2032. Candidatura a rischio? Spero sia solo una mia preoccupazione. Ma quando il presidente dell’Uefa dice che i nostri stadi sono in uno stato comatoso e gli Europei sono tra sei anni, il rischio che ci possa essere revocata la candidatura c’è. Rischiamo una figura non bellissima a livello internazionale. Spero che questo rischio lo veda anche il governo e che possa servire per snellire la burocrazia e per mettere a tacere i famosi comitati del no, che in Italia non fanno mai fare niente, e le sovrintendenze che dovrebbero tutelare i beni culturali. Ma non ho capito che tipo di tutela ci debba essere per uno stadio come San Siro: ha cent’anni, è stato rifatto nel 1955 e si discute se è stato inaugurato prima o dopo novembre. Sono cose assurde: è uno stadio che non è più funzionale al gioco del calcio e ad accogliere degnamente le persone. Basta andare nei bagni di San Siro per rendersi conto. Si deve rifare un nuovo stadio, punto e basta, mettendo fine a tutte queste diatribe strumentali e senza senso”.

Circa Milan-Como a Perth per la concomitanza delle Olimpiadi Invernali, “è ancora una questione aperta e non decisa, devono arrivare delle autorizzazioni che non sono ancora arrivate. Perth è particolarmente lontana, ma l’Australia ha una base importante di tifosi del calcio italiano. Per noi è molto importante far vedere le nostre squadre all’estero per aumentare ricavi, visibilità e appeal. Immagino che non saranno tantissimi i tifosi che andranno a Perth, anche se Milan e Como organizzerebbero dei viaggi speciali. Comunque credo proprio che il Milan rimborserà ai tifosi la quota parte dell’abbonamento”.

Il numero uno della Lega si sofferma anche sulle novità arbitrali: “Mi convincono, perchè tutto ciò che va verso la trasparenza è positivo. Domani avremo la Supercoppa Primavera tra Inter e Cagliari e testeremo il Var a chiamata, un altro strumento di trasparenza“. Infine, sulla Nazionale: “Ho grande fiducia in Gattuso, sono certo che ci porterà ai Mondiali, sarebbe un disastro se non accadesse”.

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Debutto vincente per Paolini agli Us Open, Aiava battuta in due set

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Debutto vincente di Jasmine Paolini all’Us Open, ultimo Slam stagionale in corso sul cemento di Flushing Meadows. La 29enne tennista toscana, testa di serie numero 7 e ottava del ranking Wta, ha iniziato il suo 24esimo Slam superando all’esordio, al ‘Louis Armstrong’, la qualificata australiana Destanee Aiava (n.166 Wta) con il punteggio di 6-2 7-6(4), maturato in un’ora e 34 minuti di gioco. L’azzurra al secondo turno incontrerà una tra Aliaksandra Sasnovich (119), bielorussa in campo come atleta neutrale, e la 17enne Usa Iva Jovic (73).

“E’ stata una partita positiva – ha raccontato Paolini in conferenza stampa – Non era facile, lei gioca un buon tennis e aveva già fatto tre partite. È una giocatrice a cui piacciono molto i campi veloci, anche in Australia aveva giocato bene, e sapevo che poteva rappresentare un turno pericoloso. Inoltre, è sempre difficile giocare il primo turno in uno Slam, c’è più tensione e si deve ancora prendere ritmo e confidenza con le condizioni. Sono rimasta sorpresa dalla sua potenza, ha dei colpi veramente pesanti, soprattutto col rovescio lungolinea. Ho fatto un po’ fatica all’inizio, ma sono contenta di essere rimasta lì nei punti importanti, credo che questa sia stata la chiave della partita”.

La qualificata ‘aussie’ ha costretto Paolini ad un complicato tie break nel secondo set; qui la differenza l’ha fatta la classe, l’esperienza e l’orgoglio della tennista azzurra, “Più che per il tennis, sono contenta del modo in cui ho gestito certi momenti importanti della partita. Sono rimasta sempre positiva, e credo che questo sia stato l’aspetto più importante della giornata”, ha aggiunto l’azzurra. Dopo il match point, più leggera e rilassata, ‘Jas’ si è concessa ai fan newyorkesi in attesa di conoscere il nome della sua prossima avversaria: “Sasnovich o Jovic, le conosco entrambe. Con la Jovic ho giocato a Indian Wells quest’anno, è una giovane giocatrice in ascesa e, secondo me, ha davvero un ottimo potenziale. Non mi alleno con la Sasnovich da un po’ ma la conosco. Una idea delle avversarie ce l’ho già ma sicuramente la partita va vista e preparata”.

La settimana di Cincinnati ha rappresentato il miglior preludio possibile a questi US Open 2025: “Lì ho ritrovato serenità in campo, sensazioni buone e la positività che mi era un po’ mancata negli ultimi due tornei – ha concluso Paolini – Sono contenta di aver giocato diverse partite, questo aiuta per ritrovare fiducia e, di conseguenza, aiuta ad affrontare il torneo successivo. Mi è piaciuto il livello di gioco che ho espresso, spero di riuscire a portarlo anche qui e di farlo con continuità”.

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La Juventus parte bene, David e Vlahovic piegano il Parma

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TORINO (ITALPRESS) – Buona la prima per la Juventus di Igor Tudor. All’Allianz Stadium la squadra bianconera (in 10 nel finale per l’espulsione di Cambiaso) batte 2-0 il nuovo Parma del 30enne Carlos Cuesta e conquista i primi tre punti in campionato grazie alle reti dei suoi due centravanti, il nuovo acquisto David e Vlahovic. L’unico volto nuovo nell’undici bianconero è proprio il canadese, inserito dal primo minuto in una squadra che, nello scorso campionato, condivideva con il Parma il primato di gioventù per età media tra titolari e subentrati (24 anni e 288 giorni la Juventus, 24 anni e 98 giorni i gialloblù). Non sorprende quindi che siano due under 23 a mettere la firma sulle prime fiammate del match. Al 4′ è il classe 2003 Lovik a spaventare Di Gregorio con una conclusione salvata in angolo da Cambiaso. Al 13′ invece è il 22enne Conceicao a impegnare Suzuki con un colpo di testa in tuffo sugli sviluppi di un cross di Thuram. La prima, grande occasione da gol è però del Parma ad inizio ripresa. Almqvist scatta in profondità, entra in area e serve a Pellegrino la palla del possibile 1-0, ma Bremer – al ritorno in Serie A dopo l’infortunio a distanza di 330 giorni dall’ultima volta – è bravo a murare il centravanti avversario in scivolata. L’episodio scuote la Juventus e i suoi interpreti offensivi. Al 51′ Yildiz calcia dal vertice dell’area spaventando Suzuki con una conclusione che non va lontana dal secondo palo. E’ il legno invece quattro minuti dopo a salvare il Parma: Conceicao si accentra e calcia col mancino, trovando la deviazione involontaria di Keita che indirizza la palla sul palo alla sinistra di Suzuki. L’1-0 è dietro l’angolo e al 59′ la Juve colpisce: Yildiz lavora bene un pallone sulla sinistra e crossa a centro area, dove David è bravo ad anticipare Circati e depositare in rete. La Juve sembra in controllo, ma chiude in dieci uomini. Al 84′ Cambiaso reagisce male ad un contrasto con Lovik e riceve il rosso diretto dall’arbitro. Neanche il tempo di sistemarsi in inferiorità numerica e la Juventus chiude i giochi: Vlahovic apre una una prateria a Yildiz e va in area a chiudere l’azione con il tocco vincente. Un gol che scaccia via le voci di mercato e permette al serbo di ritrovare il sorriso in un momento delicato della carriera.
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