Cronaca
La Regione Lombardia ai vertici in Ue per la produttività e la produzione internazionale
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3 mesi fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Coniugare la sostenibilità sociale, ambientale ed economica rappresenta, per Assolombarda, una sfida di portata globale, che richiede un impegno comune da parte delle imprese e delle istituzioni, siano esse internazionali, nazionali o locali. Anche il tessuto economico della Lombardia riveste, oggi, un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo traguardo: l’obiettivo è quello di promuovere uno sviluppo sostenibile capace di mantenere un equilibrio tra aspetti economici, sociali e ambientali.
In quest’ottica, il Centro Studi di Assolombarda ha condotto un lavoro di ricerca, con un approccio multidimensionale, teso a valutare il grado di sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’ecosistema lombardo per confrontarlo, poi, con le evidenze legate alle altre regioni motore d’Europa: Baden-Württemberg, Cataluña, Auvergne-Rhône-Alpes e Bayern. L’analisi considera anche i rating ESG forniti da agenzie specializzate – come Moody’s, Refinitiv e Sustainalytics – per studiare il posizionamento delle imprese dei cinque territori in termini di impatto ambientale, responsabilità sociale e governance. In termini di sostenibilità economica, la Lombardia si posiziona ai primi posti tra i benchmark per ricchezza generata e produttività, nonché per proiezione internazionale. Negli ultimi 10 anni, infatti, la crescita economica della regione (+12,3% tra 2015 e 2024) è stata seconda solo alla Cataluña per incremento di Pil reale.
Nel 2023, inoltre, il Pil pro-capite, a parità di potere d’acquisto, vede la Lombardia in seconda posizione e, sostanzialmente, alla pari con le regioni tedesche. Anche la performance dell’export ricalca queste dinamiche: le esportazioni lombarde sono cresciute del 47,2% tra 2015 e 2024 e si attestano solo alle spalle della Cataluña (+56,9%). Sono più variegati, invece, i segnali che giungono dal mercato del lavoro: un tasso di disoccupazione ai minimi storici ma un bacino di forza lavoro già ristretto e, in previsione, caratterizzato da un ulteriore calo a causa di fattori demografici.
Nel 2024, la popolazione lombarda in età lavorativa è stata pari al 64,0%. Secondo le più recenti proiezioni Eurostat, questa quota scenderà al 54,5% nel 2100, con una perdita in termini assoluti di circa un milione di potenziali lavoratori, il calo maggiore tra le regioni benchmark (-16%). La propensione a ricerca e sviluppo, investimenti e innovazione resta, invece, lontana dalle regioni leader tedesche. Nel 2022 (ultimi dati disponibili) in Lombardia sono stati spesi 539 euro pro-capite in ricerca e sviluppo, per un totale pari all’1,17% del Pil. Tali numeri posizionano la Lombardia all’ultimo posto tra i benchmark e, anche nel confronto temporale con il 2015, si evidenziano miglioramenti di scarsa entità (in rapporto al Pil lombardo, la spesa è addirittura calata dall’1,25% del 2015).
Più positiva è, invece, l’evoluzione degli investimenti. Anche se, in rapporto al Pil, gli investimenti fissi lordi in Lombardia (20,6%) sono superiori solamente alla Cataluña, hanno sperimentato una forte crescita tra 2015 e 2022 (+58,9% in valore e +4,2 punti percentuali rispetto al Pil). Nel percorso verso una piena sostenibilità ambientale, nell’ultimo decennio, la Lombardia ha compiuto importanti passi in avanti nella lotta al cambiamento climatico. Dal 2015, la regione ha ridotto più delle aree benchmark i consumi finali di energia (-9,7% al 2022). Tra 2015 e 2022, inoltre, le emissioni di gas serra sono diminuite (-5,6%, con l’industria che ha segnato un -21,8%).
Una riduzione minore a quella registrata in Auvergne-Rhône-Alpes (-14,5%) ma superiore ai trend di Baden-Württemberg (-5,4%), Cataluña (-3,8%) e Bayern (-3,1%). Nonostante il significativo calo, le emissioni di gas serra pro-capite restano più elevate in Lombardia rispetto alle altre regioni (6,8 tonnellate equivalenti di CO2 per abitante nel 2022). Un altro punto di forza della Lombardia è rappresentato dall’economia circolare, in particolare dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani. A partire dal 2015, la produzione di rifiuti urbani pro-capite è rimasta di fatto stabile, attestandosi a 472 kg per abitante nel 2023, un livello superiore alle regioni tedesche.
A questi dati si affianca la quota di rifiuti conferiti a raccolta differenziata, in cui la Lombardia primeggia con il 73,9% nel 2023, una percentuale in crescita e nettamente superiore a Auvergne-Rhône-Alpes (59,0%) e Cataluña (48,6%), ma anche alle regioni tedesche con cui si è aperto un divario significativo negli ultimi anni (67,6% in Baden-Württemberg e 62,9% in Bayern). Considerando i principali indicatori, in Lombardia emerge anche una buona qualità dell’acqua.
Da elaborazioni sui dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, nel 2022, la concentrazione media di nitrato nelle acque sotterranee in Lombardia è stata di 11,5 milligrammi per litro (mg/L), la più bassa tra i territori benchmark e con una tendenza leggermente decrescente negli ultimi tre anni. Con riferimento alla biodiversità, il 42,7% del territorio lombardo è costituito da terreno coltivabile; un dato poco al di sotto delle regioni tedesche e dell’Auvergne-Rhône-Alpes, ma una volta e mezzo rispetto alla Cataluña. Tuttavia, solo il 5,9% dei terreni coltivabili è dedicato ad agricoltura biologica (dati 2020), una percentuale inferiore a tutte le regioni benchmark (fino al massimo del 14,8% in Cataluña). In Lombardia resta, infine, critica la qualità dell’aria, anche a causa della conformazione orografica sfavorevole. Nonostante qualche miglioramento negli ultimi anni, i livelli di inquinamento rimangono molto elevati, con i dati più negativi per la concentrazione di particolato.
Tra 2015 e 2024, le concentrazioni di alcuni tra i principali inquinanti (NO2, PM10 e PM2,5) sono scese in Lombardia meno che in tutti i benchmark. Su questo versante, la regione fa registrare la più bassa percentuale di persone a rischio povertà o esclusione sociale (14,1% nel 2024), nonché un tasso di disoccupazione di lungo periodo sceso fino all’1,3% nel 2024, prossimo allo 0,6% delle regioni tedesche. Dopo un inevitabile calo coinciso con il Covid-19, l’aspettativa di vita alla nascita ha, inoltre, raggiunto un record storico in Lombardia nel 2023 (84,3 anni) con Cataluña e Auvergne-Rhône-Alpes vicini e le regioni tedesche più lontane (81,8 Bayern, 82,4 Baden-Württemberg). La Lombardia si colloca anche al secondo posto tra i benchmark per minore mortalità infantile (2,8 ogni 1.000 nati nel 2023), una misura comunque molto omogenea tra i cinque territori. Nell’ambito dell’istruzione, spicca una netta riduzione nel tasso di abbandono scolastico, ma, relativamente all’istruzione universitaria, permane un forte divario con le altre regioni legato alla quota di laureati nella popolazione.
Da un lato, infatti, il tasso di abbandono scolastico tra i 18 e i 24 anni è sceso di 5,4 punti percentuali rispetto al 2015, portando la Lombardia al 7,7% nel 2024, valore tra i più contenuti nel confronto; dall’altro, pur crescendo nello stesso periodo di 5,9 punti percentuali, la popolazione tra 25 e 34 anni con istruzione terziaria in Lombardia è pari solo al 35,2% nel 2024, una quota inferiore di circa 10 punti percentuali alle regioni tedesche e addirittura di circa 20 punti percentuali a Auvergne-Rhône-Alpes e Cataluña (prima con il 57,5%). Riguardo ai giovani, negli ultimi anni sono diminuiti disoccupazione giovanile e NEET ma le prospettive demografiche penalizzano ancor di più questa fascia d’età. Nello specifico, la disoccupazione giovanile in Lombardia è calata di quasi 20 punti percentuali tra 2015 e 2024; nello stesso arco di tempo, la quota di NEET si è pressoché dimezzata arrivando all’8,9%. Il tasso di occupazione, cresciuto di 4,9 punti percentuali dal 2015, è pari al 24,4% nel 2024, addirittura la metà rispetto alle regioni tedesche (sopra il 50%) ma nettamente inferiore anche a Cataluña (32,4%) e Auvergne-Rhône-Alpes (38,0%). In prospettiva, gli scenari demografici aggravano ulteriormente il potenziale contributo, in termini sociali ed economici, dei giovani. La quota di popolazione lombarda tra 0 e 19 anni d’età è scesa dal 18,7% nel 2015 al 17,5% nel 2024, collocandosi all’ultimo posto tra le regioni benchmark.
A fine 2024, inoltre, la popolazione lombarda presenta già l’età mediana più alta tra i peer, con 48,2 anni (gli altri territori sono sotto i 45 anni); le proiezioni Eurostat prevedono che in Lombardia salirà sopra i 50 anni intorno al 2050, fluttuando tra 50 e 51 fino a fine secolo e mantenendo un gap con le altre regioni più “giovani”, pur più contenuto. Per quanto riguarda, la parità di genere, nonostante il calo rilevato negli ultimi 10 anni, nel 2024 rimane un gap di 13,8 punti percentuali tra il tasso di attività degli uomini e delle donne. Da una prima analisi esplorativa, analizzando la media dei rating ESG prodotti Moody’s, Refinitiv e Sustainalytics, le imprese della Lombardia sono seconde tra i benchmark per sostenibilità, con performance particolarmente positive in ambito sociale e di governance. In media, le tre agenzie di rating posizionano le imprese della Cataluña al top tra i benchmark (con un punteggio, normalizzato tra 0 e 100, pari a 62,9); seguono Lombardia (57,8) e Auvergne-Rhône-Alpes (56,6); più distanti Bayern (51,2) e Baden-Württemberg (50,8). Nonostante i differenti metodi delle tre agenzie, tutte sono concordi nel collocare i punteggi ESG delle imprese delle due regioni tedesche sotto a Cataluña, Lombardia e Auvergne-Rhône-Alpes. La Cataluña emerge al top sia per Refinitiv che per Moody’s, mentre i rating di Sustainalytics mettono le imprese della Lombardia al primo posto (rispettivamente il secondo e terzo posto per Refinitiv e Moody’s).
“Alle imprese lombarde viene riconosciuta una performance migliore nel pilastro della governance. In particolare, gli indicatori con i punteggi più alti sono quelli relativi a governance aziendale, comportamento aziendale, diritti umani e risorse umane. Approfondendo sulla Lombardia, si evidenzia però anche che gli score ESG risultano inferiori per le imprese non quotate, di piccole dimensioni e non finanziarie, a testimonianza che la direzione è tracciata ma resta un percorso importante da perseguire. “La nascita di un nuovo ‘osservatorio’ sulla sostenibilità conferma l’impegno assunto dall’Associazione teso a promuovere, nel nostro territorio, un’economia sempre più capace di bilanciare le necessarie aspirazioni di sviluppo e di crescita con la responsabilità verso la società e l’ambiente – ha dichiarato il direttore generale di Assolombarda, Alessandro Scarabelli -. Il contesto attuale, caratterizzato dalle transizioni green e digitale, rappresenta il momento giusto per accelerare questo cambiamento e le imprese, come dimostrano i dati positivi legati ai rating di sostenibilità, sono già impegnate a portare avanti questo importante processo trasformativo. Essere più ‘sostenibili’ è, oggi, d’altra parte, la sfida più grande del nostro tempo e, consapevoli del nostro ruolo, siamo al fianco delle aziende per aiutarle a integrare sempre di più i principi ESG nella loro governance e promuovere una cultura della sostenibilità indirizzata a favorire il benessere delle persone e delle comunità. La nostra volontà è quella di rendere ogni giorno di più il tema della sostenibilità un asset imprescindibile e, in quest’ottica, siamo anche impegnati affinché questa sfida sia colta e vinta anche dalle aziende più piccole. In questa direzione va inquadrato il “Manifesto di Sostenibilità” di Assolombarda, che rappresenta la nostra Vision di Sostenibilità e sintetizza le direttrici strategiche della nostra azione in ambito ESG. Un altro asset che, ogni giorno, ci ricorda quanto anche le imprese siano attori fondamentali del cambiamento”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
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Tudor “Vogliamo partire bene, sensazioni positive”
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Redazione
TORINO (ITALPRESS) – “Non vedo l’ora che si parta, vogliamo partire bene, la squadra è motivata. Le sensazioni sono positive”. Così Igor Tudor, allenatore della Juventus, in conferenza stampa, in vista della sfida di domani contro il Parma che segna l’esordio in campionato dei bianconeri. “Koopmeiners è un giocatore importante per noi, sono sicuro che farà una bella stagione – ha sottolineato il tecnico croato -. Sono contento che Locatelli sia con noi, è il capitano, Bremer vice, poi ci sono Yildiz, Thuram e Gatti”. Poi sulla possibilità di vedere in campo fin da subito Bremer: “Conosciamo i suoi valori, è ad un buon livello. Domani giocherà”. La squadra ha lavorato in maniera intensa e bene, Tudor è soddisfatto, ma c’è sempre qualcosa su cui crescere: “C’è mancata un pò di freschezza, dobbiamo andare in avanti come fatto finora con più giocatori possibili, senza prendere contropiedi. In fase difensiva ci sono cose che vanno bene e con il tempo l’intesa è sempre migliore”. Tra i fiori all’occhiello del mercato c’è David: “E’ un buon giocatore, molto concentrato e applicato. In area si muove bene ed è sempre pericoloso. Sono contento di lui. Un ragazzo per bene, un professionista. Kolo Muani? Io sono contento della mia squadra, poi il mercato è ancora aperto ed ho fiducia nel club. La società sa cosa penso. Io penso a lavorare. Ho un gruppo di giocatori e ragazzi per bene. Poi vediamo cosa succede in questa ultima settimana”.
Sul rigorista: “E’ Locatelli, ma è un argomento sul quale non do tanta importanza – ha sottolineato Tudor -. Possono tirare anche Yildiz, Koopmeiners, Cambiasso, Conceicao, David. Abbiamo tanta gente di qualità che può calciarli”. Infine, l’allenatore bianconero ha concluso: “Prevedo un campionato difficile per tutte le squadre, poi la palla è rotonda e può succedere di tutto. Prevedere qualcosa è difficile. Sono tutte parole, si fanno questi giochi su chi è favorita e chi meno. Sono robe finte. Bisogna concentrarsi sul lavoro”.
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(ITALPRESS).
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23 Agosto 2025di
Redazione
BALATON (UNGHERIA) (ITALPRESS) – Marc Marquez (Ducati) vince la Sprint Race del Gran Premio d’Ungheria, quattordicesimo appuntamento del Mondiale di MotoGP, in scena lungo il circuito del “Balaton Park”. Il leader della classifica iridata, dominatore assoluto di questo Mondiale, precede al traguardo le due Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio e Franco Morbidelli, rispettivamente secondo e terzo classificato.
Ai piedi del podio ci sono, invece, Luca Marini (Honda) e Fermin Aldeguer (Ducati Gresini). Marco Bezzecchi (Aprilia) termina in settima piazza, davanti ad Alex Marquez. Fuori dalla zona punti lo sconsolato Francesco Bagnaia (Ducati), 13esimo al traguardo.
Cadute per Enea Bastianini (Ktm Tech3), Fabio Quartararo (Ducati) e Johann Zarco (Honda LCR). Domani la gara lunga del Gp d’Ungheria.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Nato, Cavo Dragone “Più aiuti militari a Kiev e spero nuove sanzioni alla Russia”
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8 ore fa-
23 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Gli ucraini si dimostrano ottimi combattenti. Un esercito che deve restare dalla nostra parte, un modello per l’Europa. Il nostro pieno sostegno per l’Ucraina non è mai cambiato e non muterà sino a che non ci sarà una pace giusta e duratura”.
In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, ha ribadito con fermezza la linea dell’Alleanza a sostegno di Kiev. Sul futuro degli aiuti, l’ammiraglio ha confermato che l’impegno Nato non solo continuerà, ma sarà rafforzato:
«Intendiamo proseguire gli aiuti militari e anche aumentarli. Ormai è chiaro che gli ucraini cercano il dialogo, ma i russi sono riluttanti e fanno melina per prendere tempo. Spero che vengano inasprite le sanzioni mirate a fare crescere la tensione interna contro Putin. La nostra speranza è permettere all’Ucraina di negoziare da una posizione forte”.
Durante la conferenza del 20 agosto con i vertici militari di 32 Paesi Nato e della “Coalizione dei Volenterosi”, sono stati fatti passi avanti concreti sul coordinamento degli aiuti. Cavo Dragone ha illustrato la nascita del PURL (Prioritized Ukrainian Requirement List), uno strumento che permette di raccogliere le esigenze militari indicate da Kiev, validate dal comando Nato in Europa e soddisfatte rapidamente grazie a un meccanismo di finanziamento condiviso.
“Ad oggi la formula PURL ha inviato armi per un valore di un miliardo e mezzo di dollari», ha spiegato, ricordando che i tre pacchetti già attivati sono stati finanziati da Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Svezia e Germania. Le forniture riguardano principalmente «materiale di difesa aerea contro missili e droni, oltre a munizioni di vario calibro», considerate priorità assolute per Kiev. Nel complesso, secondo l’ammiraglio, «i Paesi Nato hanno dato il 99% degli aiuti militari complessivi. Nel 2024 il loro valore ha toccato i 50 miliardi di dollari. Dal primo gennaio 2025 siamo già a 33 miliardi, ma per la fine dell’anno saremo in linea col dato precedente».
Sul fronte delle prospettive di pace, Cavo Dragone ha chiarito che «questi temi sono parte della politica internazionale e del negoziato con Mosca», ma che in sede Nato «non abbiamo assolutamente parlato di contingenti di terra». La possibilità di future missioni di sicurezza in Ucraina, inclusa la presenza di forze alleate, resta quindi una questione ancora tutta da definire a livello politico.
Quanto alle parole del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, secondo cui Mosca dovrebbe essere coinvolta nelle garanzie di sicurezza, l’ammiraglio ha commentato: «La frase di Lavrov rientra nel gioco delle parti. Invece capisco benissimo gli ucraini. Siamo ancora molto lontani da qualsiasi accordo. Occorre trattare e servirebbe un cessate il fuoco presto per negoziare».
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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