Cronaca
Pneumatici, Michelin lancia due novità nel segmento All Season
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6 ore fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Tra i pneumatici, il segmento degli All Season è quello con più ampi spazi di manovra per soddisfare le richieste di un pubblico sempre più eterogeneo. In quest’ottica Michelin ha presentato i nuovi CrossClimate 3 e CrossClimate 3 Sport. Queste due nuove gamme alzano ulteriormente l’asticella delle prestazioni, della sicurezza e della durata chilometrica, adattandosi ai recenti cambiamenti nel mercato automotive, in particolare all’aumento dei veicoli con piattaforme multi-energia.
“Negli ultimi 10 anni di esperienza nel mondo all season abbiamo potuto osservare che la domanda degli automobilisti ogni anno è cresciuta in maniera importante – spiega Agostino Mazzocchi, presidente e amministratore delegato di Michelin Italia -. Si stava creando progressivamente un vuoto nei bisogni: ci sono moltissimi automobilisti che hanno vetture sportive anche superiori ai 300 cavalli, che non vogliono compromessi, che vogliono approfittare delle loro passioni durante tutto l’anno e non hanno voglia di cambiare il pneumatico estate/inverno. Michelin risponde quindi a questa esigenza”.
La presentazione di questi nuovi prodotti si inserisce in un trend particolarmente rilevante sul mercato: dal 2014 al 2024, le vendite di pneumatici all season sono aumentate in maniera esponenziale sia in Italia che nel resto d’Europa (ben 49 milioni di pneumatici venduti nel Vecchio Continente solo nel 2024).
In entrambi i contesti, questa crescita è avvenuta principalmente a scapito dei pneumatici estivi – per circa il 75% dei casi – mentre solo nel restante 25% è stato impattato il segmento invernale, che rimane, quindi, un mercato molto importante e di grande interesse. A livello continentale, il 73% delle vendite di pneumatici all season sono realizzate in quattro territori: Francia, Germania, Italia e Benelux.
Come illustrato da Antonio di Benedetto, responsabile di prodotto B2C di Michelin Italia, “da una parte abbiamo il Crossclimate 3, con il quale l’automobilista ricerca sicurezza in principal modo dal primo all’ultimo chilometro e per tutto l’anno. Con il 3 Sport andiamo invece a intercettare i possessori di veicoli sportivi che hanno necessità di mantenere il carattere sportivo del proprio veicolo. Quindi sportività e precisione di guida unitamente a un’eccellente aderenza sul bagnato”.
Nello specifico, il Crossclimate 3 garantisce un’elevata sicurezza per tutto l’anno in ogni condizione meteo con uno spazio di frenata sul bagnato migliorato del 4% e una durata chilometrica superiore del 15% al modello della generazione precedente. Il pneumatico è dotato anche una marcatura 3PMSF, che ne certifica l’omologazione per l’utilizzo in condizioni invernali severe ed è perfettamente adatto ai veicoli elettrici, il cui peso e la coppia istantanea presentano ulteriori sfide.
Osservando da vicino il Crossclimate 3 Sport, si possono notare le tecnologie principali: la Michelin Dynamic Response, una cintura ibrida in aramide e nylon per un migliore controllo; la Michelin V-Shape, ovvero il disegno a “V” del battistrada e canali progressivi per un miglior drenaggio dell’acqua sia nei pneumatici nuovi che in quelli usurati; la Michelin Thermal Adaptive Tread Compound 2.0, una mescola sviluppata per adattarsi alle mutevoli condizioni meteo, che combinando rigidità e aderenza è in grado di offrire anche ottime performance sportive; la Michelin Piano Acoustic Tuning: un design dei tasselli per ridurre la rumorosità di rotolamento del battistrada.
Se la versione sportiva adotta la tecnologia Dynamic Response, mutuata dalle gamme Michelin Pilot Sport con l’obiettivo di aumentare la precisione di guida e la reattività dello sterzo, CrossClimate 3 si differenzia puntando sulla tecnologia Michelin MaxTouch, che massimizza il contatto con l’asfalto e distribuisce le forze in maniera più uniforme, così da migliorare la resa chilometrica. Anche la mescola differisce tra i due modelli, con quella della versione Sport sviluppata per massimizzare l’aderenza ed aumentare il feeling sportivo.
– foto ufficio stampa Michelin Italia –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Sinner supera il primo turno all’Atp 500 di Vienna, ora derby con Cobolli
Pubblicato
7 minuti fa-
22 Ottobre 2025di
Redazione
VIENNA (AUSTRIA) (ITALPRESS) – Jannik Sinner supera il primo turno all’”Erste Bank Open”, torneo Atp 500 con montepremi totale pari a 2.736.875 euro, in scena sui campi in duro di Vienna. Il fuoriclasse altoatesino, numero 2 del ranking mondiale e favorito del tabellone, ha superato all’esordio il tedesco Daniel Altmaier, n.51 Atp, in due set con il punteggio di 6-0 6-2, in circa un’ora di gioco. Al secondo turno (ottavi) Sinner, che ha appena rinunciato a vestire la maglia azzurra alle Finals di Coppa Davis, se la vedrà in un derby tutto tricolore con Flavio Cobolli, 22esimo del ranking mondiale, che in precedenza si era imposto sul ceco Tomas Machac (n.31 Atp) per 7-6(8) 6-2. “Nel primo set tutto ha funzionato benissimo, non ho sbagliato nulla – le parole a caldo del 24enne campione di San Candido – Ma bisogna essere molto cauti, se l’avversario serve bene può diventare poi difficile fare il break. Il mio inizio è stato positivo non solo dal punto di vista tennistico”. Primo ostacolo superato anche per Matteo Berretini (n.59 Atp), che ha eliminato per 7-6(5) 6-3 l’australiano Alexei Popyrin (48); per il capitolino si prospetta la sfida con il britannico Cameron Norrie (35). In totale sono cinque gli italiani negli ottavi, visto che ieri avevano vinto al debutto sia Lorenzo Musetti, quarta forza del seeding e ottavo del ranking, che il qualificato Matteo Arnaldi (n.72 Atp), attesi rispettivamente dall’argentino Tomas Martin Etcheverry (60) e dal tedesco Alexander Zverev, n.2 del torneo e 3 della classifica mondiale.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Report Fondazione Cariplo, le disparità non sono un destino ineluttabile
Pubblicato
7 minuti fa-
22 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Presentato oggi alla Triennale Milano, nell’ambito della 24^ Esposizione Internazionale intitolata “Inequailties”, il Secondo Rapporto Disuguaglianze di Fondazione Cariplo, che si concentra sulle condizioni in grado di favorire lo sviluppo personale e collettivo anche in situazioni di vulnerabilità.
La fioritura del potenziale umano è spesso il risultato di un processo collettivo, questo l’esito principale del rapporto.
L’indagine, condotta su un campione di 1.201 giovani tra i 18 e i 45 anni, evidenzia il ruolo decisivo delle condizioni economico-familiari e del territorio nel sostenere i talenti.
In un Paese sempre più vecchio e attraversato da disparità diventa necessario far emergere e accompagnare il potenziale umano di ciascuno, per il futuro comune oltre che per una scelta etica.
La relazione con gli altri, la rete, la comunità e la presenza di figure di fiducia hanno un potere generativo: trasformano le fragilità in risorse e contribuiscono alla crescita collettiva.
I dati del Rapporto confermano, dunque, che la rete di relazioni è una leva decisiva: chi è inserito in contesti di fiducia tende a migliorare in tutte le dimensioni del benessere.
Il 77% del campione ha incontrato almeno un ostacolo nel proprio percorso di vita; la condizione economica resta la principale barriera (28%), seguita dalle difficoltà relazionali (21%). Eppure, più di una persona su due (52%) ha migliorato la propria condizione economica rispetto al punto di partenza, percentuale che cresce tra chi vive in contesti socialmente integrati (64%) e cala tra chi è isolato (28%).
Tra quanti hanno affrontato difficoltà, il 52% dichiara di aver ricevuto aiuto da una o più persone – soprattutto amici (36%) e insegnanti (11%).
Ciò dimostra che quando il sistema – composto da istituzioni, comunità, famiglie e cittadini – riesce a mettere in campo politiche, reti e servizi capaci di sostenere le persone, nascono veri e propri “ecosistemi di opportunità”: contesti in cui anche le fragilità economiche, educative o familiari smettono di essere una condanna e diventano terreno di rinascita.
Due sono le leve fondamentali di questo processo: il mentor, in grado di accendere il potenziale individuale, e la comunità che diventa ossigeno necessario per mantenerlo vivo.
Il rapporto è stato presentato da Nando Pagnoncelli, presidente e amministratore delegato di IPSOS Italia, Paola Milani, Professoressa Ordinaria di Pedagogia, Università di Padova, e Federico Fubini, Vicedirettore del Corriere della Sera.
“Per questo secondo rapporto siamo partiti dal termine ‘fioriturà, concetto basato su 5 dimensioni: economica, sociale, educativa, familiare, stato di salute…La fioritura individuale è anche la fioritura delle comunità, e viceversa”, ha detto Pagnoncelli.
Paola Milani ha posto il focus sull’importanza del processo di co-educazione tra scuola e famiglia, mentre Federico Fubini si sofferma sulla condizione economica, sul capitale sociale e il “bright side” legato ai percorsi potenziali di uscita dalla disuguaglianza.
“Dobbiamo domandarci se di fronte all’aumento delle disuguaglianze vogliamo e possiamo fare qualcosa. Sulla volontà, da parte nostra non ci sono dubbi: gran parte delle attività di Fondazione Cariplo vanno nella direzione del contrasto a questo fenomeno. Non possiamo permettere differenze così ampie tra una parte di popolazione e un’altra”, ha detto Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo “Possiamo fare qualcosa? Certo. Innanzitutto dobbiamo avere una base dati e studi come quelli che emergono dal Rapporto sulle disuguaglianze. Nella prima edizione del rapporto si metteva in evidenza come sia importante intervenire già nei primi anni di vita dei bambini e sulla loro formazione ed educazione; in questa nuova edizione del Rapporto, emerge ben chiaro che occorre una rete e persone che stanno vicino a chi è in difficoltà. Il contrasto alle disuguaglianze crescenti è dunque un processo collettivo. Per questo Fondazione Cariplo si propone sempre di più come una piattaforma di relazioni e servizi. Le risorse economiche sono importantissime, e per questo cerchiamo alleanze, con istituzioni ed aziende per realizzare i nostri obiettivi. Di fronte questi fenomeni così ampi e complessi, dobbiamo lavorare tutti insieme”. E come chiusura anticipa quello che sarà il l’obiettivo del terzo rapporto di Fondazione sulle disuguaglianze: “Come facciamo ad avere comunità educanti più diffuse sul territorio? Come una fondazione filantropica può dedicare parte delle sue risorse a rendere più frequente la fioritura di mentor? Fra due anni avremo la risposta”.
A seguire un video-intervento del cardinale Matteo Maria Zuppi,
arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, e la tavola rotonda per la condivisione di racconti di vita e visioni attraverso gli ospiti Danielle Madam, pesista italiana di origine camerunense – 5 volte campionessa italiana giovanile nel getto del peso, Alberto Fontana di Spazio Aperto, e Andrea Capaldi di Mare Culturale Urbano.
“Questo rapporto della Fondazione Cariplo ci aiuta a liberarci dalla nebbia, per vedere le drammatiche conseguenze dell’accettare le disuguaglianze come normali – ha detto Zuppi -. Qualche volta i dati sono noti, ma non li percepiamo a volte con quella crudezza che troviamo nel rapporto e che deve aiutare la consapevolezza e la ricerca delle soluzioni. La comunità ha il potere di colmare i gap lasciati da famiglie in difficoltà o in condizioni economiche svantaggiate. Questo è un grande impegno, è possibile nel tessere le relazioni anche lottare contro le disuguaglianze”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
“Andata e Ritorno”, alla Festa del Cinema il documentario del Gruppo FS
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7 minuti fa-
22 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il treno come metafora di vita, strumento di connessione per raggiungere un lavoro, un sogno, un’occasione di libertà o di futuro. Alla Festa del Cinema di Roma il Gruppo FS presenta il documentario “Andata e Ritorno”, realizzato da Gruppo Creativo Multimedia per Ferrovie dello Stato Italiane, scritto e diretto da Roberto Campagna ed Elena de Rosa.
Un documentario corale che racconta, attraverso il montaggio alternato, il viaggio di sei passeggeri alle prese con le gioie e le difficoltà quotidiane. Storie di un’umanità pendolare dove il treno non rappresenta più solo un mezzo di trasporto, ma un’opportunità di incontro e scoperta, motore di realizzazione, rivincita e affermazione personale.
Il viaggio di Anna Maria Natale, insegnante precaria che dalla provincia di Caserta ogni giorno si dirige verso Roma per insegnare, si intreccia a quello di Alex Cesca, ragazzo con sindrome di Down di Civitanova Marche, che grazie al treno riscopre la propria autonomia per raggiungere quotidianamente il lavoro. Il percorso di Yakuba Camara, promessa del calcio che fa il pendolare per andare ad allenarsi, si rispecchia in quello di Gaia Karola Carafa, sciabolatrice pugliese dell’Arma dei Carabinieri, che punta al sogno olimpico. E poi ancora, il giovane compositore piemontese, Raffaello Basiglio, che trasforma il vagone del Frecciarossa in un improvvisato studio di registrazione di colonne sonore, mentre l’architetto lombardo Alberto Cavallari cattura in ritratti l’anima dei passeggeri con i quali condivide i viaggi.
“Quella di oggi è una grandissima occasione per il Gruppo Ferrovie per raccontare l’impegno del Gruppo per garantire la mobilità delle persone, che sono più di due milioni al giorno che si incrociano sui nostri binari e sui nostri treni”, ha detto Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato di Trenitalia.
La capillarità del Gruppo FS diventa lo scenario vivo e autentico di questi micro-universi quotidiani. Ogni storia ha la sua voce, il suo paesaggio, il suo dialetto. Istantanee emotive che raccontano, nella semplicità di gesti abituali, come il viaggio diventi parte integrante di esistenze in continua evoluzione e movimento. Sullo sfondo delle storie dei protagonisti, il lavoro silenzioso di chi si prende cura dei passeggeri e garantisce ogni giorno viaggi sicuri e accessibili.
“Gli artisti hanno un compito fondamentale – ha detto Giuseppe Inchingolo, Chief Corporate Affairs, Communication & Sustainabilty Officer -. Abbiamo cominciato un percorso di comunicazione che ha raccontato il cambiamento che stiamo mettendo in campo in Italia attraverso le nuove infrastrutture, le nuove reti, i nuovi collegamenti e la nuova connessione. Abbiamo pensato anche di raccontare la storia delle ferrovie per dare risalto a tutto ciò che fa ferrovie e per promuovere il nostro nuovo Freccia Rossa 1000, che è attivo da poche settimane. Il nostro obiettivo è dare spazio ai passeggeri, che sono il cuore pulsante della nostra azienda”.
Il documentario cinematografico segue con macchina a mano i movimenti dei personaggi, fotografando piani sequenza lunghi, respiri, silenzi e dettagli che parlano più delle parole.
I dialoghi lasciano trapelare il dialetto, lingua dell’anima che rivela emozioni, paure e speranze e si fonde ai suoni dei treni, delle stazioni e di infinite altre possibili storie.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).


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