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Cronaca
Scontro nel Bergamasco, sale a tre il numero delle vittime
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8 minuti fa-
10 Novembre 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – Si è aggravato il bilancio dell’incidente avvenuto stamane sulla tangenziale Sud di Bergamo, all’altezza di Stezzano, che ha causato il decesso di due persone, di 23 e 62 anni. E’ salito a tre il numero delle vittime. E’ morto, infatti, anche il giovane di 21 anni, originario di Milano, che era trasportato in gravissime condizioni all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Nello scontro tra due auto e un furgone sono rimaste ferite altre tre persone.
– Foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Relind – Forum delle Relazioni industriali al via a Milano con il dibattito “Riformare il Tempo, ripensare il Lavoro”
Pubblicato
13 minuti fa-
10 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Ha preso il via, oggi, a Milano, nella sede dell’Associazione, la seconda edizione di Relind – Forum delle Relazioni industriali. L’iniziativa, promossa congiuntamente da Confindustria e Assolombarda, con il coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali nazionali, intende avviare, attraverso una “due giorni” dedicata, un confronto permanente teso a interpretare i cambiamenti in corso che impattano sul rapporto tra imprese e lavoratori. La rassegna, già lo scorso anno, aveva, di fatto, avviato una nuova stagione di dialogo tra le parti sociali nel tentativo di individuare nuovi modelli di concertazione finalizzati a promuovere relazioni industriali sempre più proficue, anche alla luce dell’impatto della transizione digitale. I processi di digitalizzazione e automazione in atto, del resto, impongono una ridefinizione della relazione negoziale: una sfida e, al tempo stesso, un’opportunità che va accolta dalle rappresentanze datoriali e sindacali attraverso un approccio collaborativo, affinché la trasformazione tecnologica avvenga in modo responsabile, etico, inclusivo e sostenibile. La sessione istituzionale. Questa mattina, nella cornice dell’apertura sul tema “Riformare il Tempo, Ripensare il Lavoro”, sono intervenuti il presidente di Assolombarda, Alvise Biffi, il vicepresidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali Confindustria, Maurizio Marchesini, e i segretari delle principali sigle sindacali: Maurizio Landini (CGIL), Daniela Fumarola (CISL), Pierpaolo Bombardieri (UIL). All’iniziativa, in rappresentanza del Governo, è intervenuta anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.
“È in atto una nuova rivoluzione industriale guidata dall’innovazione che impatterà inevitabilmente sui modi e sui tempi del lavoro – ha spiegato il presidente di Assolombarda, Alvise Biffi –. Una sfida in cui dobbiamo giocare un ruolo attivo attraverso una responsabilità collettiva che coinvolga le istituzioni, le associazioni d’impresa e le organizzazioni sindacali. Una svolta culturale che non può che passare da una seria riflessione sulla produttività che, dal 2019 al 2024, nel nostro Paese, è addirittura diminuita, secondo le analisi del Centro Studi Assolombarda, dello -0,1%. Ricordiamo che un aumento della produttività del 10% delle micro, piccole e medie imprese industriali, guidato dalle tecnologie già presenti, può generare un incremento di 2,4 miliardi di euro di valore aggiunto nel nostro territorio, pari a una maggiore crescita di PIL di 0,8 punti percentuali per l’intera economia del Quadrilatero. Vuol dire una gestione del tempo migliore, salari più alti, vuol dire crescita condivisa. Per farlo serve il coraggio di riconoscere che ognuno di noi ha una parte di responsabilità in questa trasformazione: le imprese devono continuare a innovare, investire, formare; le istituzioni devono creare un quadro normativo che accompagni, e non freni, l’evoluzione; le parti sociali devono essere protagoniste di un nuovo patto basato sulla visione condivisa del lavoro. È nostro dovere – ha concluso il presidente Alvise Biffi – riportare la fiducia al centro del sistema lavoro, per costruire insieme un lavoro più produttivo, più umano e più capace di futuro’.
“Il tema della riduzione dell’orario di lavoro non può essere affrontato in termini ideologici, ma con realismo e visione. L’evoluzione tecnologica e digitale – ha aggiunto il Vicepresidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali di Confindustria, Maurizio Marchesini – ci chiede di lavorare meglio, non meno: di trasformare il tempo in valore, attraverso competenze, produttività e partecipazione. L’idea di una riduzione oraria o di uno smart working estesi in modo indistinto è seducente, ma illusoria: non può diventare un dogma universale. Ogni settore ha la propria fisiologia, e la politica industriale deve partire da lì ù dal rispetto di ogni realtà produttiva e dalla consapevolezza che la competitività non si tutela per decreto, ma attraverso la qualità del lavoro e delle competenze. La contrattazione collettiva è il luogo in cui si coniugano competitività e benessere, innovazione e coesione. Serve un nuovo patto industriale basato su fiducia, formazione, flessibilità e futuro, per affrontare con responsabilità anche la sfida demografica e garantire la tenuta del sistema produttivo e del welfare. Il tempo del lavoro deve tornare a essere misura di civiltà: espressione di intelligenza, dignità e valore condiviso’.
Le riflessioni sull’innovazione e sulle dinamiche del lavoro si intersecano da vicino anche con il tema della produttività, come sottolineato, nel corso dell’evento, dai dati presentati dal Centro Studi Assolombarda. La produttività del lavoro, nel nostro Paese, è sostanzialmente ferma da oltre trent’anni: tra il 2014 e il 2019 la crescita media annua è stata appena dello 0,1%, mentre tra il 2019 e il 2024 si è registrata una lieve flessione (-0,1%). Un dato che contrasta con la dinamica di altri Paesi avanzati e che, a livello d’impresa, è spiegato principalmente da quattro fattori: presenza di tante imprese di ridotte dimensioni poco produttive (le micro imprese lombarde registrano 47,7 mila euro di valore aggiunto per addetto vs 56,6 mila le omologhe tedesche), livelli ancora insufficienti di investimento in innovazione e R&S (meno del 40% delle imprese tedesche), limitata digitalizzazione anche lato offerta (l’ICT italiano è cresciuto in produttività del +0,3% in media annua nell’ultimo decennio, quello tedesco del +1,0%) e una internazionalizzazione tuttora poco diffusa – solo il 17% delle imprese manifatturiere esporta, e l’1% di esse concentra oltre metà del valore esportato – ma che premierebbe in produttività. Questi elementi evidenziano l’urgenza di un cambio di paradigma che promuova politiche integrate su innovazione e capitale umano, in grado di restituire slancio alla produttività e, con essa, alla crescita del Paese.
Quello dell’orario di lavoro, tema cardine di Relind 2025, è un argomento risultato, a varie riprese, centrale nel dibattito pubblico, soprattutto alla luce dell’introduzione di innovazioni tecnologiche significative che, all’interno delle aziende, hanno determinato, negli anni passati, importanti aumenti di produttività. Un aspetto emerso, in modo chiaro, dall’esito della ricerca “Dal tempo al valore: ripensare l’orario di lavoro”, realizzata da Assolombarda in collaborazione con Adapt e presentata, questa mattina, da Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt. Il documento conferma quanto le innovazioni consentano di soddisfare le sempre più crescenti richieste di flessibilità oraria da parte dei lavoratori, interessati alla conciliazione tra vita privata e vita lavorativa. Tuttavia, la disparità di trattamento tra quella frazione di forza lavoro che ha la possibilità di usufruire di tale modalità di svolgimento della prestazione – in maggior parte, impiegati – e quella che invece risulta esclusa da tale fruizione – in particolare, gli operai – è stata segnalata come potenziale fonte di frizioni interne e, in tal senso, richiede un’attenzione specifica sia da parte delle aziende che dei sindacati. Un ulteriore aspetto legato alla ricerca riguarda la presenza di una cultura organizzativa ancora caratterizzata da significativi elementi di rigidità, che impatta, di fatto, sul successo, o meno, dei modelli di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
In quest’ottica, la contrattazione collettiva è stata identificata come lo strumento principale per favorire la sperimentazione e l’introduzione di forme di flessibilità nell’organizzazione del lavoro, creando modelli orari capaci di rispondere alle esigenze dei singoli contesti produttivi. Più in generale, emerge, comunque, come sia difficile pensare di agire sull’innovazione dei tempi di lavoro considerando unicamente la leva della riduzione, e non un insieme più variegato di strumenti di flessibilizzazione.
– foto xm4/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
A Palermo una comunità energetica a impatto sociale della Fondazione EOS
Pubblicato
18 minuti fa-
10 Novembre 2025di
Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – Quasi 11.000 adolescenti coinvolti in 6 quartieri di Palermo, 700 tra insegnanti e genitori raggiunti, 4 centri aggregativi in rete sul territorio, 68 eventi pubblici realizzati: sono solo alcuni dei numeri che raccontano il triennio di Traiettorie Urbane, progetto che dal 2022 favorisce benessere sociale ed educativo a Palermo, promosso da Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale ETS e dall’impresa sociale Con i Bambini, ideato con CLAC ETS e Associazione Mare Memoria Viva e sviluppato grazie alla co-progettazione tra Terzo settore, privato sociale ed enti pubblici.
Tre anni di iniziative e progetti che hanno posto le basi per costruire il futuro, con un investimento complessivo di oltre 1,6 milioni di euro sostenuto da Fondazione EOS e Con i Bambini: è da qui che nasce un nuovo ecosistema integrato con l’obiettivo di massimizzare l’impatto generato e svilupparlo nel lungo termine.
La legacy di Traiettorie Urbane si traduce nella creazione della comunità energetica rinnovabile (CER) a impatto sociale promossa da Fondazione EOS, grazie al supporto economico e di competenze di Edison, con l’obiettivo di produrre e condividere energia sostenibile, ridurre le disuguaglianze energetiche e reinvestire le eccedenze per dare continuità alle iniziative attivate da Traiettorie Urbane. L’intervento, sostenuto da EOS con un investimento aggiuntivo di quasi 500.000 euro, prevede l’installazione di impianti fotovoltaici in luoghi strategici di Palermo (Cre.Zi. Plus, Mare Memoria Viva, Fattoria dei Danisinni e Centro Padre Nostro al Brancaccio), per una produzione annua stimata di circa 320 MWh, pari al consumo energetico medio di oltre 100 nuclei familiari. L’energia prodotta e condivisa consentirà di ridurre i costi energetici delle associazioni (circa 20.000 euro annui) e generare incentivi stimati per un massimo ipotizzato di circa 40.000 euro annui da reinvestire in attività socioculturali a favore dei quartieri, con un orizzonte di 20 anni. Per la gestione della CER sarà costituito un nuovo soggetto giuridico in forma di Fondazione di partecipazione – Ente del Terzo Settore (ETS), frutto di un percorso partecipato da tutti i partner di Traiettorie Urbane, a cui si aggiunge Centro Padre Nostro, già supportato da EOS nel triennio, per valutare e definire insieme regolamento, gestione e modalità di intervento. Si tratta di un soggetto autonomo e senza scopo di lucro, con partecipazione aperta e volontaria e con una governance partecipata e trasparente, che mira a coinvolgere cittadini, enti e istituzioni. Tra gli obiettivi: promuovere la produzione, condivisione e autoconsumo di energia rinnovabile e ridurre i costi energetici dei membri per generare benefici economici destinati a progetti sociali, che saranno individuati attraverso un’analisi attenta e partecipata da tutti i partner della nuova Fondazione.
Un modello che unisce rigenerazione urbana e coesione sociale, che rafforza le reti costruite in questi tre anni e che fa della transizione energetica una leva strutturale di impatto sociale.
All’eredità di Traiettorie Urbane si aggiunge inoltre FuoriCentro, nuovo progetto di impresa sociale nato dall’esperienza urbano-culturale del progetto, che collega i quartieri Zisa, Noce e Danisinni in un percorso fisico e culturale. Arte pubblica e segnaletica interattiva trasformano le strade in una rete di esperienze condivise; gli itinerari artistici, culturali e di gioco mettono in dialogo memoria e presente, comunità e territorio. L’offerta verrà geolocalizzata sulla piattaforma www.fuoricentropalermo.it e accompagnata da accordi con agenzie di turismo responsabile e solidale. Il percorso, nato dagli output di Traiettorie Urbane, include l’accompagnamento alla nascita di una impresa sociale under-30, anche attraverso il network di Fondazione Marea, perchè le giovani e i giovani coinvolti possano governare e valorizzare i servizi progettati.
La legacy di Traiettorie Urbane si rafforza anche con il consolidamento della rete di centri aggregativi cittadini attivata nel triennio al fine di realizzare un modello di centro aggregativo diffuso, pensato come infrastruttura stabile di welfare di comunità, nata dall’esperienza e dalle alleanze maturate nel triennio. Dal Centro Aggregativo La Noce alla rete comunitaria di Danisinni, alla bibliofficina Booq e all’Ecomuseo Mare memoria Viva, si tratta di presìdi che tengono insieme apprendimento, cultura e sostegno alla genitorialità. Sono basi su cui investire per far entrare nel regime ordinario ciò che ha funzionato nella sperimentazione.
In risposta al forte bisogno evidenziato dagli stessi adolescenti prosegue inoltre in modo strutturale l’educazione sessuo-affettiva con EDI Onlus e Handala con percorsi nelle scuole e le formazioni per i docenti su consenso, emozioni, stereotipi e relazioni, con metodi partecipativi, secondo gli standard internazionali di CSE (Comprehensive Sexuality Education).
Per consolidare l’alleanza costruita nel triennio con l’amministrazione locale, Fondazione EOS e Comune di Palermo sono a lavoro per valutare strumenti in grado di evolvere i progetti attivati con Traiettorie Urbane e di orientare nuove politiche urbane per i giovani della città, a partire da quanto appreso e sperimentato nel triennio trascorso, in linea con la strategia di innovazione sociale adottata dal Comune. Un’opportunità per valorizzare quel dialogo tra partner, pubblici e privati del sociale, che fin da subito ha permesso di generare una rete stabile di collaborazione basata su confronto e condivisione costante.
Il bilancio documentato del percorso di questi anni realizzato da un’ampia rete di partenariato e la legacy di Traiettorie Urbane è stato presentato oggi durante la tavola rotonda “Dal progetto alla comunità: riflessioni e nuove prospettive”, al Tendone Chapitò di Danisinni. Un momento per presentare e annunciare le nuove azioni che danno continuità al lavoro tra gli hub Cantieri Culturali alla Zisa, l’Ecomuseo Mare Memoria Viva, e tutti gli altri punti in città attivati come piattaforme civiche, connettendo scuole, famiglie e terzo settore per contrastare la povertà educativa attraverso pratiche continuative di prossimità. La tavola rotonda si inserisce all’interno di un programma di due giorni, tra camminate urbane, dialoghi pubblici, momenti musicali e visite agli impianti, non solo un semplice “finale”, ma l’avvio di nuovi orizzonti: un patto tra istituzioni, terzo settore, comunità educanti e giovani per rendere strutturali i risultati raggiunti e continuare a mettere al centro le ragazze e i ragazzi. Palermo diventa così laboratorio aperto permanente dove cultura, educazione e transizione energetica per l’innovazione sociale si tengono insieme, e in cui la partecipazione dei giovani diventa strumento concreto di rigenerazione sociale e culturale, in grado di generare valore condiviso per la città.
“L’esperienza straordinaria di Traiettorie Urbane a Palermo ci ha dimostrato la forza e l’energia generate dalla comunità insieme alla sua popolazione più giovane. Abbiamo visto nascere una rete vivace, nella quale scuole, associazioni, famiglie e istituzioni hanno scelto di camminare insieme” dichiara Francesca Magliulo, Direttrice di Fondazione EOS. “E oggi quella rete non solo resta, ma cresce, supportata dal Comune di Palermo che la riconosce e valorizza come patrimonio collettivo della città. Siamo profondamente soddisfatti dei progetti futuri che questa iniziativa continuerà a generare per Palermo e la sua comunità giovanile che può guardare la sua città e riconoscere un luogo in cui restare e crescere”.
“Il progetto Traiettorie Urbane ha rappresentato in questi anni un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni, terzo settore, scuole e mondo della filantropia possa generare cambiamenti reali e duraturi per la città” commenta Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo. “Palermo, grazie a questa esperienza, si conferma laboratorio di innovazione sociale e di protagonismo giovanile, dove l’energia e la creatività delle nuove generazioni diventano risorsa per la comunità e leva per la rigenerazione urbana. Iniziative come questa possono aprire ad eventuali e future collaborazioni tra il pubblico e il privato. Come Amministrazione comunale crediamo che investire nei ragazzi e nelle ragazze, offrendo loro spazi, strumenti e opportunità, significhi investire nel futuro stesso di Palermo. E’ questa la direzione in cui vogliamo continuare a muoverci: costruire una città che valorizzi le energie delle persone, riduca le disuguaglianze e metta al centro la crescita umana e sociale di tutti i suoi cittadini”.
Marco Rossi Doria, Presidente di Con i Bambini aggiunge: “La povertà educativa è un concetto complesso fatto di privazione delle opportunità di apprendere, sperimentare, far fiorire capacità, aspirazioni e talenti che rischiano di rimanere invisibili. Il progetto Traiettorie Urbane, sostenuto da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e da Fondazione EOS, nasce proprio con l’ambizione di colmare questi vuoti formativi. Grazie a un percorso che ha intrecciato professionalità, creatività e passione civile, Traiettorie Urbane in questi anni ha favorito la crescita, il benessere e la partecipazione sociale di migliaia di ragazzi e ragazze, rafforzando competenze personali, sociali e di cittadinanza, dimostrando ancora una volta che l’educazione non è compito esclusivo della scuola o della famiglia, ma una responsabilità collettivà.
Nicola Monti, amministratore delegato Edison e presidente Fondazione EOS, sottolinea: “Il nostro scopo era quello di coinvolgere i ragazzi adolescenti per combattere l’abbandono scolastico e cercare di dare una prospettiva di vita futura a questi giovani. Crediamo di esserci riusciti, ma il nostro lavoro non finisce qua. Abbiamo coltivato rapporti molto stretti con gli agenti locali del terzo settore, che ci permetteranno di andare avanti con le attività che continueranno, nelle quali noi continueremo ad avere un ruolo, il nostro supporto non mancherà. Tra le cose più concrete, le comunità energetiche solidali. Abbiamo investito nella realizzazione di impianti fotovoltaici, creando una comunità energetica che darà un risultato anche economico importante e i cui incentivi generati saranno reinvestiti in iniziative sociali sul territorio per alimentare le iniziative sociali degli enti del terzo settore”.
L’assessore comunale alla rigenerazione urbana Maurizio Carta evidenzia che ‘si completa una fase importante che è fatta di due prodotti rilevanti. Da un lato una mappatura, non solo di bisogni, ma anche di opportunità, di luoghi che cominciano anche a dimostrare la capacità di reazione rispetto all’emergenza urbana. E dall’altro lato, proprio nella natura del progetto, individuare alcuni indirizzi e traiettorie. Noi oggi siamo interessati a celebrare, in qualche modo, un sostanziale accordo a continuare, non soltanto con la fondazione Edison, ma anche con tutti quei soggetti del terzo settore, quella rete che in questi anni ha alimentato Traiettorie Urbanè.
-foto ufficio stampa Edison-
(ITALPRESS).

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