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Cronaca

Covid, Speranza “Sfida non risolta, un errore abbassare la guardia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non vi è dubbio che siamo ancora dentro una sfida non risolta, come si vede analizzando in numeri che provengono dall’Europa ma anche da alcuni nostri territori. Siamo ancora dentro la sfida e sarebbe un grave errore abbassare la guardia”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso del convegno di FNOMCeO “Riflessioni sulla pandemia da Sars-Cov2. Il contributo del comparto difesa e sicurezza sulla mitigazione e nel contrasto”.
“Dobbiamo provare a leggere quelli che sono stati questi mesi, la mia opinione personale detta col massimo livello di umiltà è che il nostro Paese abbia retto e tenuto – ha sottolineato il ministro -. Le istituzioni democratiche a tutti i livelli hanno attraversato nel loro ambito una delle fasi più difficili della nostra storia e penso di poter dire che hanno saputo gestire una pandemia che ha messo tutti a grande prova”.
“Noi nel vaccino abbiamo trovato l’arma fondamentale per gestire questo passaggio, ma la memoria spesso è breve – ha aggiunto -. La verità della storia è che le prime iniezioni nel nostro paese sono state fatte il 27 dicembre, meno di 11 mesi fa, oggi l’Italia ha 92 milioni di dosi somministrate. Questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato un grande paese impegnato con una straordinaria sintonia tra tutti i livelli istituzionali, un risultato che dobbiamo rivendicare”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Nordio “Improprio parlare di indulto senza conoscerne gli effetti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il sovraffollamento carcerario lede la dignità della persona ma misure lineari e automatiche, come la storia ci insegna, non sono strumenti risolutivi. Nel luglio 2006, con il Governo Prodi, la popolazione detentiva era pari a 60.710 detenuti. Con l’indulto del 2006 furono rimessi in libertà il 36% dei detenuti. Risulta però che già nel febbraio 2008 le presenze detentive aumentarono nuovamente a 51.195 e nel luglio 2009 a 63.472, in misura addirittura superiore a quella registrata tre anni prima, mantenendo peraltro una crescita costante. Inoltre, nel giro di soli tre anni fu registrata una recidiva del 48%. Questi numeri dimostrano che le misure lineari e automatiche non funzionano, dovendosi diversamente adottare misure che tengano conto delle specificità trattamentali dei singoli detenuti”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “In questa direzione e in attuazione della normativa già esistente, abbiamo accertato che 10.105 detenuti cosiddetti definitivi – con pena residua sotto i 24 mesi, per reati diversi dagli ostativi di cui all’articolo 4 bis O.P. e che negli ultimi 12 mesi non hanno riportato sanzioni disciplinari gravi – sono potenzialmente fruitori di misure alternative alla detenzione in carcere. Di conseguenza – spiega il ministro – il ministero ha istruito una task force che ha già attivato interlocuzioni con la magistratura di sorveglianza e con i singoli istituti penitenziari per favorire la definizione delle posizioni.
La collaborazione istituzionale sta consentendo un iter più veloce delle pratiche già incardinate innanzi i tribunali di sorveglianza, attraverso lo scambio di dati e notizie riguardanti i singoli detenuti”, conclude Nordio.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Cronaca

Pole position di Bezzecchi su Alex Marquez a Valencia, Bagnaia 16°

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VALENCIA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Marco Bezzecchi (Aprilia)
conquista la pole position nel Gran Premio di Valencia,
ventiduesimo e ultimo appuntamento del Mondiale di MotoGP. Il
pilota riminese ha firmato il miglior tempo in 1’28″809,
precedendo di appena 26 millesimi lo spagnolo Alex Marquez (Ducati Gresini) e di 44 un altro italiano, Fabio Di Giannantonio (Ducati VR46). Partirà solo dalla sedicesima casella Pecco Bagnaia (Ducati), fermato da un problema tecnico in Q1.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Tajani “Un altro pacchetto di aiuti a Kiev perchè possa difendersi”

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ROMA (ITALPRESS) – “La pace si costruisce non con le parole, ma con i fatti: stiamo lavorando tantissimo sia per l’Ucraina, sia per il Medio Oriente, siamo di fronte a situazioni molto complicate, non è facile trovare una soluzione però dobbiamo impegnarci. L’Italia sta facendo di tutto per favorire la costruzione della pace. Stiamo per inviare un altro pacchetto di aiuti militari e lo facciamo non perchè siamo in guerra con la Russia, ma perchè vogliamo che l’Ucraina sia messa nelle condizioni di potersi difendere, nell’attesa che possa esserci un confronto per arrivare al cessate il fuoco”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in collegamento con l’Assemblea nazionale della Cisl all’Auditorium del Massimo a Roma. “Andiamo in quella direzione, sostenendo anche tutte le iniziative degli Stati Uniti per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina. E’ giusto anche che l’Europa pensi a difendersi, non possiamo soltanto pensare che siano gli Stati Uniti a farlo. Per questo le spese in sicurezza non saranno soltanto spese per comprare armi, ma saranno spese per garantire un sistema che garantisca tutti quanti noi”, ha concluso Tajani.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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