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LA VOCE PAVESE – OPERAZIONE DIONISO, VINI CONTRAFFATTI: SEQUESTRI PER 700.000 EURO

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La Voce Pavese di Emanuele Bottiroli: il commento in diretta al fatto del giorno in provincia di Pavia. 

Otto immobili e numerosi conti correnti per un valore complessivo di 740 mila euro sono stati sequestrati oggi dalla Guardia di Finanza e dai carabinieri di Pavia nell’ambito degli sviluppi dell’operazione “Dioniso“. Ad essere colpiti sono stati tre soggetti a vario titolo indagati per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla contraffazione delle indicazioni geografiche o denominazione di origine controllata dei vini. I militari delle Fiamme Gialle e dell’Arma, al termine delle indagini dirette del sostituto procuratore della Repubblica di Pavia, Paolo Mazza e coordinate dal procuratore Mario Venditti, hanno eseguito questa mattina il decreto applicativo di misure cautelari reali che dispone il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente di immobili e disponibilità finanziarie nelle province di Pavia e Cremona. Nel gennaio dello scorso anno gli investigatori, nell’Oltrepò Pavese e in altre sei province di Lombardia, Piemonte, Veneto e Trentino Alto-Adige, avevano effettuato cinque arresti e 28 perquisizioni domiciliari, locali e personali nei confronti di altrettanti soggetti indagati, di aziende vinicole e laboratori di analisi. Le indagini avevano consentito di accertare che i vertici di una cantina pavese, grazie anche all’appoggio di un mediatore del settore vitivinicolo, enologi e titolari di aziende agricole che conferivano le uve, commercializzavano prodotti con marchi Doc (denominazione di origine controllata) e Igp (indicazione geografica protetta) in realtà contraffatti per quantità, qualità e origine. In sostanza in sede di vendemmia venivano utilizzate uve diverse rispetto a quelle che risultavano nelle bollette di conferimento e nella documentazione contabile nonché attraverso acquisti in nero di sostanze vietate dalle norme del settore come zucchero invertito e anidride carbonica o soggette e specifici parametri di utilizzo come il mosto concentrato rettificato.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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