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Cronaca

Una nuova concezione di architettura per il futuro delle nostre città

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PALERMO (ITALPRESS) – C’è in gioco il futuro delle nostre città in relazione ai cittadini. Una proposta di fratellanza per l’architettura giunge da “Il Giuramento di Pan”, titolo del volume dell’architetto ligure Gianluca Peluffo, ormai noto per progetti innovativi come la nuova Moschea di Sokhna in Egitto, che nel suo libro veste i panni non del teorico, ma del pensatore inquieto che evidenzia il ruolo estetico-politico del mestiere.
Il giuramento di fratellanza si delinea intorno all’idea che l’architettura sia il luogo di incontro fra il sentire individuale e il sentire collettivo di una comunità. In questo libro Peluffo affronta il tema della contemporaneità nel rapporto tra città, individuo e paesaggio attraverso un’architettura che definisce “genealogica”, dotata di corpo e anima e capace di creare stupore come meccanismo di condivisione e felicità.
La Fondazione Federico II, questa volta, diventa il trait d’union tra l’architettura, l’arte e la collettività, stimolando il dialogo tra creatività, territorio e cittadini.
Un’idea di architettura come chiave fisica e spirituale di una rinascita collettiva, partendo dalla convinzione che la felicità dell’essere umano sia possibile solo nella relazione con gli altri e con il mondo. Il nostro corpo non è nato per il monologo, ma per le differenze e per l’incontro di quelle differenze.
Attraverso spazio e linguaggio, questa “fusione di orizzonti” anti-individualista persegue l’obiettivo della “costruzione del cittadino”.
In tal senso il ruolo politico dell’architettura, secondo l’autore, è non solo perseguibile ma inevitabile, un “destino” dentro alle cose fisiche e spirituali del costruire. Nel testo si individua un percorso genealogico dell’arte italiana, o in senso più generale mediterranea, che in modo trasversale e interdisciplinare crea questo meccanismo estetico-politico. Peluffo parla di architettura eretica, ove eresia è una scelta dissonante dal comunemente accettato, pertanto “più vicina alla contemporaneità rispetto al pensiero conforme”.
“Oltre alla materia – dice Gianluca Peluffo – esiste l’anima, lo spirito, che costituisce, nel rifiuto dell’opposizione tra corpo e spirito, il cuore dell’idea di architettura che propongo di praticare. Questa architettura si costituisce come luogo di incontro corporeo, spaziale e spirituale tra individuo e collettività”.
“Presentiamo questo volume – afferma Gianfranco Miccichè, presidente della Fondazione Federico II – perchè attraverso il giuramento di Pan, Peluffo pone un tema a cui non possiamo più sottrarci: l’architettura del presente e del futuro che determinerà il destino delle nostre città. Sono d’accordo con l’autore quando ritiene che la tecnologia da sola fallisce. Non esiste oggi una rivoluzione tecnologica capace di determinare un linguaggio architettonico. L’architettura ha il dovere etico di mettere in connessione il sentire individuale e quello collettivo, l’uomo e il mondo, mettendo in forma la specificità dei luoghi e la loro connessione con l’uomo”.
“Siamo convinti come l’autore – dice Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – che l’architettura sia costruzione nello spazio di materia fisica, di simboli, di forme, di dialogo con il tempo. L’architettura così come la materia non è un’astrazione è fatta di fisicità, di tradizione e di visioni. Gianluca Peluffo e il suo libro ci ricordano che l’architettura deve essere sempre pubblica, in quanto strumento di crescita collettiva. La Fondazione Federico II, ancora una volta, – continua Monterosso – fa un’operazione di investimento, in termini di idee, energie e sinergie a favore del territorio”.
“Il Giuramento di Pan di Gianluca Peluffo – afferma Maurizio Carta, professore di Urbanistica – è un testo rivoluzionario nel senso proprio del termine perchè guida il lettore verso una traiettoria attorno all’architettura sedotti dalla sua forza gravitazionale. Dialogherò con Gianluca Peluffo su come questo moto abbia bisogno di nuove mappe per orientarsi nelle città che sono il ‘corpò su cui si svolge la rinnovata fratellanza etico-politica dell’architettura e dell’urbanistica”.
Peluffo, sin dalle prime pagine, del volume definisce il cosiddetto Movimento moderno un “libretto di un’opera tragica, un disastro puritano, moralista, consumistico, invasivo, esclusivo, servile…Regole nate e dettate da un mondo industriale e tecnologico nemico dell’uomo”.
Peluffo parla di un’architettura serva senza più un padrone visibile. L’architetto tuttavia tiene a precisare che la sua proposta non è “contro”, non nasce come opposizione, ormai tardiva, ai disastri ormai dimenticati: il Giuramento di Pan nasce, invece, “per un’idea di architettura eretica, in quanto contro le regole vigenti, di lettura, di critica, del mercato, di produzione, o creazione dell’Architettura del Presente”.
“Credo profondamente nell’intersoggettività – afferma ancora Peluffo – sono convinto che la vita degli uomini inizi ed abbia un senso solo nella relazione con l’altro. In questa relazione il linguaggio è chiaramente l’invenzione primaria, infantile, essenziale e, soprattutto, significante. L’architettura è un corpo fisico e materico che dialoga e parla attraverso il proprio linguaggio. La sua corporeità e la sua propensione alla sensualità e al dialogo implicano una capacità di definire, inventare un linguaggio specifico per ogni condizione. Stralinguaggio è proprio quell’invenzione che sia capace di includere e sintetizzare l’enorme quantità di informazioni da cui siamo sommersi in ogni specifica condizione. Quest’azione inclusiva, sintetica e creativa garantisce le condizioni dell’incontro fra l’individuo e la collettività, che è l’azione fondativa dell’architettura, allo scopo di rendere felici gli esseri umani”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Libano, Crosetto “L’Onu allontani i conflitti dalle basi Unifil”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi due razzi hanno nuovamente colpito la base italiana di Shama. Due razzi lanciati da Hezbollah.
Come gli otto di martedì. Oggi, come martedì, fortunatamente i nostri militari hanno riportato solo ferite superficiali.
Oggi, come martedì, condanniamo questo atto di guerra verso i rappresentanti di una missione di pace. Possiamo solo condannarlo perchè non abbiamo e non vogliamo interlocuzione con l’organizzazione terroristica di Hezbollah. Il nostro interlocutore in quel territorio è Israele, una nazione democratica ed è normale che chi come me ha a cuore la vita di ognuna delle oltre 1000 persone italiane e 10.000 di tutte le nazioni, che sono impegnate in Unifil, non possa che rivolgersi ad una nazione vicina da sempre”. Così su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Per questo oggi ho chiesto, attraverso il Capo di Stato Maggiore della Difesa, di evitare il più possibile i combattimenti vicino alle nostre basi, all’unico interlocutore cui posso chiederlo: Israele. Perchè le IDF, dopo gli incidenti dei primi giorni, si sono impegnate per tutelare la sicurezza delle basi Unifil e lo hanno fatto. Per questo – aggiunge Crosetto – ho chiesto un ulteriore aiuto al mio collega Katz: di aiutarci a proteggere i contingenti dai razzi di Hezbollah. Lui mi ha risposto che le IDF stanno facendo ogni sforzo per proteggere le forze e le postazioni dell’UNIFIL nella regione e che tengono conto della loro sicurezza nelle operazioni. Ma ha anche aggiunto ciò che io dico da quasi due anni: la soluzione a tali incidenti è l’attuazione e l’applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il ritiro di Hezbollah dal sud del Libano e lo smantellamento delle sue infrastrutture e armi nella regione”.
“Motivo per cui – evidenzia il ministro – ho chiesto al rappresentante militare italiano all’ONU di sollecitare un esame approfondito della situazione sul campo e dei rischi, seguito da una presa di posizione chiara delle Nazioni unite che tenendo conto dell’evoluzione in atto, si spenda per allontanare i conflitti dalla basi Unifil. Mi sono infine rivolto al capo delle forze armate libanesi per chiedere anche a lui di spendere la sua leadership nel paese per garantire la sicurezza dei nostri militari”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Milano, al via “Atm manifesto”, mostra con oggetti dall’archivio storico

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata presentata oggi “Atm manifesto – Storie, Viaggi e Design”, la mostra di Atm che espone, da domani 23 novembre fino al 12 gennaio, una selezione del proprio Archivio Storico. Un viaggio nella sua comunicazione visiva attraverso il tempo, dalle origini dell’Azienda alla contemporaneità, a testimonianza del suo ruolo fondamentale nella definizione dell’identità del territorio e della vita dei cittadini. “Atm manifesto” racconta infatti il legame, forte e reciproco, tra Atm e Milano. Ospitata nelle sale dell’ADI Design Museum di piazza Compasso d’Oro e affidata alla curatela di Matteo Pirola, “Atm manifesto” è un viaggio nel tempo lungo i binari delle campagne di comunicazione dell’Azienda che attraversano e intrepretano l’evoluzione del costume e della società, milanese e non solo. Narra il cambiamento dei linguaggi artistici e pubblicitari, oltre a presentare esclusivi documenti che raccontano simboli e momenti che hanno segnato la storia della mobilità cittadina, dall’iconico tram Carrelli all’inaugurazione della prima linea metropolitana M1 della città, la Rossa, 60 anni fa. La storia di Atm è particolarmente legata al luogo in cui si svolge la mostra, perchè si trova al centro di un vero e proprio distretto tranviario. Infatti, l’ADI Design Museum sorge in un’area che a fine Ottocento era utilizzata come deposito di tram a cavallo e successivamente fu destinata agli impianti che fornivano ai tram l’energia elettrica. La piazza di accesso al museo è intitolata al Premio Compasso d’Oro, prestigioso riconoscimento del mondo del design che si aggiudicò nel 1964 il progetto della linea M1 della metropolitana, firmato da Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda. La mostra regala la possibilità di ripercorrere la storia delle campagne informative, comportamentali e di sensibilizzazione, che rivelano un’Azienda in costante dialogo con la città e al centro dei grandi temi sociali e di attualità. “Atm manifesto racconta il rapporto della nostra comunità con i nostri mezzi pubblici – spiega il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, durante l’evento d’inaugurazione -. Nelle immagini che potremo ammirare si racconta il segreto che Atm non sa celare, cioè l’innamoramento per le persone, perchè le persone sono sempre al centro. Le persone che vengono trasportate, accompagnate. Dobbiamo guardare al passato consapevoli di quello di cui siamo stati capaci, e dobbiamo essere consapevoli che abbiamo la responsabilità di disegnare qualcosa che tra sessant’anni qualcuno vedrà e di cui potrà essere orgoglioso”. “Questa mostra – ha detto la presidente di Atm Gioia Ghezzi – raccoglie una piccola selezione tra più di 100mila articoli fra fotografie e oggetti dell’archivio storico di Atm, nominato bene storico e culturale dalla sovrintendenza. Un riconoscimento ricevuto perchè racconta la storia di Milano e di noi cittadini che nel corso di quasi un secolo abbiamo usato i mezzi Atm”. “Atm – continua Ghezzi – è una azienda innovativa, per esempio, a partire dalle campagne pubblicitarie sull’emancipazione femminile, realizzate dal secondo dopoguerra. Queste campagne spiegavano che anche le donne potevano guidare i mezzi pubblici”. “Tram, o mezzo pubblico, come un posto di relazione, di incontro, dove si mescolano tutte le classi sociali della città, dove sì vedono i cittadini cambiare modi di vestire, modi di essere” ha concluso.(ITALPRESS).

Foto: xp9

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 23 NOVEMBRE

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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