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Il tasso di crescita dei ricoveri Covid negli ospedali sentinella Fiaso subisce una brusca accelerazione del 25,8%, con una accelerazione rispetto alla scorsa settimana, quando l’incremento era stato del 13,6%. E’ quanto emerge dall’ultimo report degli ospedali sentinella della Fiaso, Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. Nelle terapie intensive il 72% dei pazienti ricoverati è No vax. Basterebbero questi numeri per farci capire la situazione attuale dell’Italia.
Oggi il Consiglio dei Ministri metterà un nuovo tassello a questa sequela di provvedimenti per arginare la variante Omicron (nelle acque reflue di Milano fin dal 12 Dicembre), che sta facendo molti più contagi che in passato, complice anche il fatto che molto spesso sfugge ai tamponi rapidi. E allora ecco il solito triste copione dei reparti degli ospedali che si riempiono, dei bollettini con 170.000 contagi al giorno e 250 morti, con la Lombardia che avanza verso la zona arancione insieme alla Liguria e ad altre regioni. E’ vero, grazie ai vaccini abbiamo arginato almeno quest’ultima voce rispetto allo scorso anno, e anche i contagiati già vaccinati si fanno una quarantena più soft rispetto alle prime tre ondate. Ma finchè il governo Draghi non prenderà vere decisioni come l’obbligo per tutti e si lascerà imbrigliare da partiti come Lega e M5S che lo costringono a virare solo di poco la rotta, allora si continuerà ad assistere impassibili ad un Paese che è tornato spento. Non a caso bar e ristoranti, come pure cinema e teatri, pur rimanendo aperti, lamentano un calo vistoso del fatturato in questo periodo natalizio. E chi da oggi parte con i saldi mette un bel punto interrogativo davanti al futuro della propria attività. La gente torna ad avere paura e a domandarsi: ma ne usciremo mai fuori? Alla fine, dalla cabina di regia in corso e dal consiglio dei ministri successivo si uscirà con l’estensione dell’obbligo di green pass rafforzato almeno a chi ha più di 60 anni e ad alcune categorie di lavoratori, il via libera alla terza dose per chi ha più di 12 anni, nuove regole per lo smart working. Ma una cosa Draghi deve chiarirla ai partiti, soprattutto quelli più riottosi come Lega e M5S: il premier è lui e spetta a lui prendere decisioni anche di peso, anche ostiche, per il bene di tutti gli italiani. E’ la persona più autorevole per farlo, è stato chiamato per questo a guidare il timone, non per pensare alle sirene del Quirinale. Che oggi lo dimostri, con chiarezza e determinazione a tutti.
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