Cronaca
Con la campagna “Piccoli gesti, grandi crimini” -53% abbandono mozziconi
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4 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Ogni anno, solo in Italia, sono 14 miliardi i mozziconi di sigaretta che finiscono nell’ambiente, confermandosi il rifiuto più diffuso sulle nostre spiagge. Secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), i mozziconi rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti nel Mediterraneo, davanti a bottiglie, sacchetti di plastica e lattine. Per contribuire a combattere il fenomeno del littering è nata ‘Piccoli gesti, grandi criminì, campagna realizzata da Marevivo, in collaborazione con BAT Italia e con il Patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), giunta a conclusione dopo aver coinvolto nel 2021 le città di Bari, Fermo, Catania e San Felice Circeo con attività di sensibilizzazione delle comunità locali, analisi quali-quantitative e condivisione di linee guida con le Istituzioni locali per la riduzione del fenomeno.
Nelle località coinvolte è stata realizzata un’installazione di grande impatto: una ‘scena del criminè in cui, accanto alle sagome delle vittime, raffiguranti tartarughe, pesci o altri animali marini, è stata posta la riproduzione di un mozzicone gigante come simbolica ‘arma del delittò. Durante il periodo di campagna sono poi state realizzate attività come la consegna di 15.000 posacenere portatili da parte dei volontari di Marevivo, l’affissione di locandine informative per le vie delle città, e la collocazione sul manto stradale di sagome di animali marini con un QR Code attraverso il quale le persone hanno potuto interagire con il sistema di intelligenza artificiale ‘MARINA’. Inoltre, a livello nazionale, ogni cittadino ha avuto la possibilità di diventare ambassador della campagna sottoscrivendone il Manifesto e ricevendo un attestato per la comprovata adesione. Le sottoscrizioni registrate sono state circa 10.000. Infine, a tutti i Comuni italiani è stata data la possibilità di implementare la campagna sul proprio territorio grazie ad apposite Linee Guida e ad un Toolkit messo a disposizione da Marevivo e BAT Italia. Il progetto ha inoltre previsto una consistente fase di monitoraggio, sia qualitativo che quantitativo, per verificare l’efficacia della campagna e per la raccolta di dati oggettivi da mettere a disposizione delle Istituzioni allo scopo di identificare best practice utili a prevenire in modo più efficace questa grave minaccia per la salute dell’ecosistema marino e dell’ambiente. Queste attività sono state affidate alla startup italiana JustOnEarth, specializzata in analisi dei dati e sostenibilità ambientale, e a Utilitalia, la Federazione delle imprese operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas. Secondo l’indagine sui comportamenti dei fumatori condotta da JustOnEarth durante la campagna a Bari, Fermo, Catania e San Felice Circeo, più di metà delle sigarette sono fumate fuori casa. Post campagna, è stata registrata nelle 4 località una forte riduzione del fenomeno del littering per un valore medio complessivo di -53%: -86% a Fermo, -57% a Catania e -16% a Bari.
Tra le partnership della campagna 2021 anche quella con Utilitalia, la Federazione delle imprese operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas, che ha effettuato un’analisi, con il supporto delle aziende associate che operano nei Comuni di Bari, Genova, Pordenone e Terni, per definire standard per il calcolo dell’incidenza del rifiuto mozzicone sul totale del littering.
‘Se non smaltiti correttamente i mozziconi di sigaretta rappresentano un danno enorme per l’ambiente: sono i rifiuti più frequenti sulle spiagge, rilasciano sostanze nocive nel mare, il loro filtro non è biodegradabile, si sminuzza in microplastiche e rimane in mare per semprè ha dichiarato Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo. ‘Durante la campagna abbiamo registrato una significativa riduzione media dei mozziconi abbandonati nell’ambiente pari al 53%, dimostrando, così, quanto sia importante informare e sensibilizzare i cittadini per migliorare la consapevolezza sul problema, stimolando abitudini e comportamenti corretti. Alle amministrazioni chiediamo, infine, di essere al nostro fianco, aiutandoci a contrastare questa minaccia gravissima per l’ambiente e il mare. Una cosa è certa: ciascuno di noi può fare la differenza!’.
Roberta Palazzetti, Presidente e AD BAT Italia, Area Director Sud Europa ha commentato: ‘Piccoli gesti, grandi criminì è uno dei nostri progetti di punta per il raggiungimento di ‘A Better Tomorrow’, il proposito aziendale che in BAT seguiamo per ridurre l’impatto del nostro business sulla salute dei consumatori e sull’ambiente. Il progetto ha dimostrato che è possibile ridurre il fenomeno del littering, ma anche raccogliere informazioni scientifiche per consentire ad Istituzioni e stakeholders di attuare al meglio la nuova direttiva SUP-Single Use Plastics. Il gruppo BAT a livello globale è consapevole della necessità di percorrere nuove strade che consentano di prevenire efficacemente il problema dello smaltimento delle plastiche presenti nei filtri delle sigarette, e sta investendo in ricerca e sviluppo per implementare soluzioni sostenibili per l’eliminazione della plastica monouso dal filtro delle sigarette, interpretando alla lettera lo spirito della direttiva. E’ però importante costruire uno schema di responsabilità estesa bilanciato, basato sulla condivisione di dati e best practice, ispirato a criteri di efficienza economica e in grado di produrre concretamente effetti positivi per l’ambientè.
‘Questo progetto esprime una sinergia virtuosa tra pubblico e privato che ha il merito di affrontare in maniera pragmatica ed efficace un fenomeno che comporta un grave pregiudizio per l’ambiente, e dimostra che le imprese responsabili possono rappresentare un alleato prezioso per le Istituzioni rispetto alle sfide del nostro tempo. Mi impegnerò con tutte le Istituzioni per favorire l’attuazione della direttiva SUP in modo sostenibile, attento alle esigenze del mondo produttivo e realmente efficace per l’ambientè, ha commentato Gilberto Pichetto Fratin, Viceministro dello Sviluppo Economico.
‘L’iniziativa ‘Piccoli gesti, grandi criminì ha il merito di lavorare in due direzioni, entrambe molto importanti: la sensibilizzazione dei cittadini e la raccolta di dati utili a costruire nuove policy multilivello per la prevenzione del fenomeno, dimostrando quanto sia fondamentale una collaborazione attiva tra Istituzioni, terzo settore, industria, stakeholders e soprattutto cittadini, ha dichiarato Laura D’aprile, Capo Dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti Verdi – DiTEI. ‘C’è ancora tanta strada da fare ma occorre specificare che un importante passo è stato compiuto con l’introduzione dell’etichettatura dei prodotti del tabacco prevista dalla direttiva Plastiche monouso, volta a richiamare i produttori alla responsabilità sui propri prodotti e aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sulla necessità che questi siano gestiti correttamente una volta divenuti rifiuti. Lo sforzo sinergico a cui tutti gli attori sono chiamati è la chiave per il successo e noi, come Ministero della Transizione Ecologica, continueremo a promuovere e coordinare interventi congiunti di prevenzione del fenomeno del littering’.
‘Il progetto ha confermato anche nel 2021 un successo che non si limita alla sola sensibilizzazione dei consumatori, coinvolgendo anche partner tecnici. A dimostrarlo sono in primis i risultati emersi dalle analisi condotte. Bene i dati relativi all’impatto derivante dalla più efficiente localizzazione dei cestini e dal ricorso a posacenere tascabili, a conferma del fatto che ridurre o addirittura eliminare il fenomeno del littering, vero e proprio reato ritenuto socialmente accettabile, è possibile. E’ fondamentale che la politica dia un contributo concreto alla causa. L’ordinamento italiano si è dotato di una normativa severa rispetto all’inquinamento ambientale da littering, con sanzioni amministrative per chiunque disperda rifiuti di piccole dimensioni, in particolare mozziconi. Non sono ancora sufficienti però, i dati relativi all’attuazione della norma e dunque all’elevazione di sanzioni nei confronti di chi le viola. Ecco perchè il mondo politico deve impegnarsi, a tutti i livelli, affinchè questo ‘piccolò gesto diventi un enorme crimine agli occhi di tuttì, ha dichiarato Alessandra Gallone, Segretario Commissione Ambiente Senato.
(ITALPRESS).
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Cronaca
Ghielmi “Grandi opportunità in Africa per le Pmi italiane”
Pubblicato
1 ora fa-
5 Settembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Imparare a vedere l’Africa non più come mera fonte di profitto, ma come un territorio in cui investire anche e soprattutto per le Piccole e medie imprese: questo il messaggio lanciato da Martino Ghielmi, fondatore di VadoinAfrica.com e amministratore di VIA Group Srl, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Italpress Economy.
Il punto di partenza è il rapporto che intercorre tra Pmi italiane e Africa: “VadoinAfrica.com è l’hub italiano per fare business con il continente africano – spiega Ghielmi -. Parliamo di 54 paesi, 1 miliardo e mezzo di persone accomunate da alcuni elementi che noi cerchiamo di rendere accessibili al tessuto produttivo italiano, composto da Pmi e da quelle che chiamo micro-piccole imprese. E’ un continente di giovani: un africano su due ha meno di 20 anni e il 75% ne ha meno di 35. C’è una grande voglia di fare, non sempre priva di rischi, ma d’altro canto le opportunità sono sempre un’altra faccia dei rischi. E’ l’unico continente al mondo che crescerà demograficamente e che ha acqua, terra, sole e minerali: questo lo rende un pò un unicum a livello mondiale. C’è una competizione tra varie entità geopolitiche, a molti africani non dispiace non vedere più solo una relazione di monopolio: in Europa pensiamo di esserci solo noi e gli africani, ma in realtà il mondo è molto più ampio e in questo gioco tendenzialmente i paesi africani hanno tanto da guadagnarci nel mettere a confronto le varie opzioni”.
Il fondatore di VadoinAfrica.com si sofferma poi su cosa significhi essere un hub in un territorio del genere: “E’ una rete di fiducia per riuscire a capire se ci sono opportunità e come e soprattutto con chi coglierle: un elemento che accomuna questi paesi e questi mercati è la complessità nell’instaurare relazioni di fiducia sia dal punto di vista culturale che per quanto riguarda le informazioni sulle controparti. Le Pmi hanno bisogno tendenzialmente di un partner locale, non avendo la capacità di investire localmente come può fare una corporation: il modo migliore per farlo, a nostro avviso, è lavorare con un’impresa locale che diventa di fatto il referente. Proprio questa settimana abbiamo ad esempio come cliente una falegnameria di Ravenna, con cui stiamo aprendo la stessa attività in Uganda, e lo stiamo facendo con un’azienda locale che ha avviato un’attività formativa”.
Il rapporto personale con l’Africa parte, per Ghielmi, da molto lontano: “Nasce da una passione sportiva per l’atletica: ero appassionato di mezzofondo e mi chiedevo come mai i migliori atleti al mondo venissero dall’Africa Orientale. I fattori principali sono l’altitudine e il cosiddetto abigeato: queste popolazioni storicamente avevano come fonte di prestigio l’avere tanto bestiame, che veniva tipicamente rubato ai vicini i quali se ti beccavano ti ammazzavano; tu potevi poi conquistare le donne, riprodurti in base a quante bestiame avevi, quindi sostanzialmente gli antenati e gli attuali maratoneti sono quelli sopravvissuti a questo tipo di furto incrociato. E’ un sistema interessante, simile a quello forse del calcio in Brasile o del rugby in Nuova Zelanda. Dopo ho fatto il servizio civile in Kenya, ho lavorato con la cooperazione e mi sono accorto che c’era tanto altro al di fuori del semplice assetto filantropico o di progettualità di sviluppo; in questo mi hanno aiutato anche diversi atleti che, dopo aver corso all’estero, sono diventati imprenditori e mi hanno iniziato a chiedere macchinari e tecnologie italiane. Poi – ha evidenziato – ho lavorato in una grande azienda per un pò di anni, quindi nella consulenza ma nel frattempo mi sono accorto che quell’esperienza che avevo fatto in gioventù poteva dare qualcosa al mio paese: ho lavorato prima in università e ancora oggi collaboro con l’Università di Bergamo, dove tengo un laboratorio proprio su business in Africa, e via via con le imprese italiane”.
Altro fronte aperto è il modo di porsi con l’Africa da parte del sistema Italia: “In ambito istituzionale lavoriamo con ambasciate e consolati e conosciamo tutti gli operatori chiave che agiscono tra Italia e continente – spiega Ghielmi – Non sempre tuttavia l’Italia istituzionale è in grado di capire la necessità della piccola impresa, ma puramente per una questione di numeri. Le opportunità di questi mercati non arrivano dalla vendita spot per poi fuggire subito, ma dalla costruzione di una partnership: ad esempio aziende artigianali di caffè o cioccolato possono avere un grande vantaggio nel fare una filiera corta. Si arriva poi alla partnership ‘industrialè, che significa magari anche semplicemente fare un piccolo investimento, e questo poi va nell’ottica del piano Mattei”.
Ghielmi e la sua azienda saranno il 17 e 18 settembre a Milano per Go International, la principale fiera in Italia dedicata all’export e all’internazionalizzazione: “Per la prima volta ci sarà un’area dedicata al continente africano, chiamata Africa International Expo in cui esponiamo come VadoinAfrica.com, e giovedì 18 settembre organizziamo Africa Italia Summit, che è un momento di condivisione di alcune esperienze imprenditoriali italiane nel continente. L’ingresso è libero, previa registrazione”.
L’ultima riflessione è sui paesi africani in espansione e su ciò che il futuro può riservare al continente: “Oltre l’Africa Mediterranea, che spesso può essere un punto di inizio, credo esistano due fronti molto interessanti per le aziende italiane: l’Africa occidentale, quindi sull’oceano Atlantico, e quella orientale. Gli hub sono a ovest Costa d’Avorio, Ghana, Senegal e Nigeria, che da sola vale come tutto il resto dell’Africa occidentale; a est Kenya, Tanzania e Ruanda. Sul futuro – evidenzia – bisogna guardare in ottica decennale o ventennale: ci sono salti, ma partendo da un livello economicamente basso; tuttavia è questo il momento di entrare, perchè credo che tra dieci anni sarà sostanzialmente impossibile, quindi l’invito è non perdere l’occasione”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Agli Us Open finale donne Sabalenka-Anisimova, oggi tocca a Sinner
Pubblicato
1 ora fa-
5 Settembre 2025di
Redazione
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Agli Us Open Sabalenka e Anisimova si affronteranno, sabato, per la terza volta in stagione in una prova del Grande Slam, ma questa volta in finale. Intanto oggi, alle 21, si aprono le semifinali al maschile con in campo Alcaraz e Djokovic. A seguire, non prima dell’una italiana, Sinner sfida Auger-Aliassime.
Aryna Sabalenka in finale agli Us Open per la terza volta consecutiva. La numero 1 del mondo batte in rimonta Jessica Pegula (4 Wta) nel rematch della finale della passata edizione, vinta proprio dalla bielorussa. 4-6 6-3 6-4, in due ore e 7 minuti, il punteggio in favore della campionessa in carica, che centra la terza finale Slam del 2025 dopo quelle perse agli Australian Open e al Roland Garros. “E’ stata una partita molto dura contro una giocatrice che è una vera combattente. Sabato in finale cercherò di lottare sin dal primo punto”, le parole, nell’intervista in campo, di Sabalenka, che si giocherà il titolo contro Amanda Anisimova.
La testa di serie numero 8 raggiunge la seconda semifinale Slam consecutiva e fa fuori in rimonta la due volte campionessa a Flushing Meadows Naomi Osaka. 6-7 (4) 7-6 (3) 6-3 lo score in favore della tennista statunitense, che da lunedì prossimo sarà la nuova numero 4 del mondo. Sabato sera l’ultimo atto femminile: Anisimova e Sabalenka nel 2025 si sono affrontate già due volte. 1-1 i precedenti dell’anno con successo della bielorussa agli ottavi del Roland Garros e sorriso americano in semifinale a Wimbledon. Nel complesso i testa a testa dicono 6-3 Anisimova, che è avanti anche nei “precedenti” su cemento: una vittoria a testa agli Australian Open (2019 Anisimova, 2024 Sabalenka) e successo Anisimova nel Wta 1000 di Toronto 2024.
Ora spazio alle semifinali al maschile. Apriranno il programma sull’Arthur Ashe Stadium Novak Djokovic e Carlos Alcaraz (non prima delle 21). Lo spagnolo partirà favorito, ma i testa a testa (5-3), gli incontri su cemento (3-0) e l’ultimo precedente dicono Serbia, che sul rapido ha battuto il 23enne murciano agli Australian Open 2025 (4-6 6-4 6-3 6-4), alle Atp Finals 2023 (6-3 6-2) e al Masters 1000 di Cincinnati 2023 (5-7 7-6 7-6). Due delle tre vittorie di Alcaraz, invece, sono arrivate in finale a Wimbledon (2022 e 2023).
A seguire toccherà a Jannik Sinner contro Felix Auger-Aliassime. Il campione in carica è reduce da due successi più che convincenti contro Alexander Bublik e Lorenzo Musetti, mentre il numero 27 Atp ha eliminato da sfavorito prima Alexander Zverev, poi Andrey Rublev e, infine, Alex de Minaur. “Le condizioni qui sono diverse rispetto a Cincinnati e giocare su cinque set sarà diverso, anche il pubblico avrà il suo impatto. Ha giocato grandi partite ed è in fiducia, penso che lui sia migliorato molto nelle ultime settimane. Nel corso del torneo il suo livello è salito e sarà sicuramente un match difficile. Vedremo cosa succederà ma io penserò a me stesso”, ha detto, in conferenza stampa dopo il successo su Musetti, Sinner sul prossimo match. I precedenti vedono il canadese in vantaggio per 2-1, ma l’ultimo match (al Masters 1000 di Cincinnati) e stato vinto nettamente dell’azzurro. In palio il pass per la finale di domenica, che potrebbe decidere il nome di chi occuperà la vetta del ranking Atp da lunedì e al quale potrebbe assistere dagli spalti di New York anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cremlino “La presenza di truppe straniere in Ucraina è una minaccia”
Pubblicato
1 ora fa-
5 Settembre 2025di
Redazione
MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – L’invio di militari da altri Paesi non contribuirà a risolvere il conflitto in Ucraina. “Non si può garantire la sicurezza di un Paese minando la sicurezza di un altro. A nostro avviso, questo non ci aiuterà ad avvicinarci alla risoluzione del conflitto ucraino”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista a RIA Novosti. “Riconosciamo che questa è una minaccia per noi stessi: la presenza di forze internazionali, o di qualsiasi forza straniera, o di forze dei paesi della NATO sul suolo ucraino, vicino al nostro confine” e la Federazione Russa farà “tutto il necessario per garantire la propria sicurezza”. Per il Cremlino, ribadisce, la “causa principale dello scoppio del conflitto” è stato “il tentativo della NATO di entrare in Ucraina, mettendo in pericolo la Russia”.
Per Peskov, “gli europei stanno interferendo con la risoluzione in Ucraina. Non contribuiscono”. Il presidente Putin invece non esclude alcuna possibilità di risoluzione del conflitto ucraino e sarebbe pronto a partecipare anche a un incontro trilaterale con il leader americano Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Putin non esclude alcuna possibilità, è aperto a tutti i tipi di incontri, ma dovrebbero essere ben organizzati per registrare un risultato”. Zelensky, aggiunge, è stato invitato a Mosca “per dialogare, non per arrendersi”.
(ITALPRESS).
– foto: Ipa Agency –


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