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Bach “Pronti a fare la storia, Olimpiadi siano simbolo di pace”

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PECHINO (CINA) (ITALPRESS) – “Domani sera faremo di nuovo la storia, assieme ai nostri amici e partner cinesi. Domani Pechino diventerà ufficialmente la prima città di sempre a ospitare sia i Giochi estivi che quelli invernali”. Thomas Bach, presidente del Cio, non nasconde l’orgoglio per quello che sarà un evento storico alla vigilia della cerimonia d’apertura dei Giochi Invernali di Pechino. La capitale cinese ha ospitato oggi la 139esima sessione del Comitato olimpico internazionale, un’occasione per guardarsi indietro (“Appena sei mesi fa, abbiamo celebrato la storica Olimpiade di Tokyo. E oggi possiamo vedere in modo ancora più chiaro che successo sia stato. Ricordiamoci che un anno fa in molti dubitavano che si sarebbe fatta ma possiamo dire con orgoglio: ce l’abbiamo fatta. E ce l’abbiamo fatta per gli atleti, ce l’abbiamo fatta insieme”) ma soprattutto per guardare avanti. Perchè, come ha sottolineato Bach, “Pechino 2022 sarà anche l’inizio di una nuova era per gli sport invernali: oltre 300 milioni di cinesi si sono dati agli sport su neve e ghiaccio in circa 2.000 impianti nel Paese. E questa maggiore attività fisica attraverso gli sport invernali sta contribuendo alla salute e al benessere della popolazione cinese – ha proseguito il presidente del Cio – Questi oltre 300 milioni di nuovi appassionati di sport invernali rappresentano già una grande eredità di questa Olimpiade. Il fatturato legato agli sport invernali in Cina ha già superato i 61 miliardi di dollari nell’ultima stagione e nel 2019 oltre 100 milioni di turisti hanno visitato le zone di montagna che ospiteranno l’Olimpiade. Ci si aspetta che entro il 2025 l’industria cinese legata allo sport invernale raggiunga un valore di 155 miliardi di dollari. E di questa incredibile crescita beneficerà l’industria dello sport invernale di tutto il mondo grazie all’elevata domanda di infrastrutture, attrezzature ed expertise. Ma sta già succedendo: durante i preparativi per questi Giochi molta della tecnologia e del know-how è stata fornita da aziende che operano nei mercati tradizionali dello sport invernale. E anche gli atleti avranno un’occasione unica, quella di raggiungere non solo i loro tradizionali tifosi ma anche una nuova fan base di oltre 300 milioni di persone”. “Con le loro prestazioni e la loro presenza, ognuno di loro potrà conquistare una nuova community di tifosi anche dopo i Giochi, portando la propria popolarità e quella del loro sport a nuove vette”. Ma Bach non dimentica quello che è il tema fondamentale, lo sport come modello per la società. “Nelle prossime due settimane i migliori atleti del mondo negli sport invernali saranno fieri avversari sui campi di gara ma allo stesso tempo vivranno insieme in pace e rispetto. In questo modo dimostreranno come potrebbe essere il nostro mondo se tutti rispettiamo le stesse regole e ci rispettiamo l’uno con l’altro. E’ questa la missione dei Giochi: unire il mondo in una competizione pacifica, unire l’umanità in tutte le nostre diversità, costruendo sempre dei ponti e mai mettendo su dei muri. Ma possiamo compiere la nostra missione solo se i Giochi resteranno al di là di tutte le differenze politiche, se saranno politicamente neutrali e non diventeranno uno strumento per raggiungere obiettivi politici”. E a questo proposito Bach ha rinnovato l’appello a rispettare la tregua olimpica, sancita dalla risoluzione dell’Onu dello scorso dicembre. “Sappiamo che lo sport, da solo, non può portare alla pace. Ma i simboli sono importanti e le Olimpiadi sono un simbolo di pace e unità, ci mostrano la via per un futuro migliore”.
(ITALPRESS).

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Poker al Monza, la Roma torna in corsa per l’Europa

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ROMA (ITALPRESS) – La Roma batte il Monza 4-0, centra il decimo risultato utile consecutivo in Serie A e si iscrive ufficialmente alla corsa per un posto in Europa. All’Olimpico, infatti, i giallorossi giocano una partita da squadra matura, ottenendo una vittoria mai in discussione e portandosi a -2 dal sesto posto della Fiorentina, in attesa di conoscere quale sarà l’esito del recupero tra Bologna e Milan, attualmente lontane appena un punto. Rispetto alle previsioni della vigilia, Ranieri opta per un turnover più contenuto, riproponendo Hummels al centro della difesa con Mancini e N’Dicka ai lati. A centrocampo c’è Pisilli al fianco di Cristante, mentre Baldanzi e Soulè sono a sostegno di Shomurodov. Nesta, invece, conferma la formazione titolare vista contro il Lecce, a parte Lekovic e Brorsson al posto di D’Ambrosio (infortunato) e Izzo (squalificato). La Roma scende in campo con un buon piglio, muovendo bene palla e costruendo la prima palla gol al 5′ con il passaggio arretrato di Soulè per Pisilli, che con lo specchio completamente aperto la spara fuori. Il vantaggio arriva al 10′, ed è un’invenzione di Saelemaekers: il belga finta il cross e manda fuorigiri Kyriakopoulos, si accentra e di sinistro fa partire un tiro a giro imprendibile per Turati. I giallorossi sono in assoluto controllo delle operazioni e trovano il raddoppio al 32′: ancora Soulè cerca spazio e trova a centro area Shomurodov che insacca di testa. Sul tramonto del primo tempo, Bianco, sicuramente il migliore dei suoi, trova la verticale per Ganvoula, il cui tiro a incrociare è destinato all’angolino basso ma trova il grande riflesso di Svilar. Nella ripresa il canovaccio non cambia: la Roma gestisce senza patemi il pallone, mentre il Monza, decimato dalle numerose assenze (a cui si aggiunge Carboni nel corso della partita), non ha la forza di reagire. Ecco, quindi, che al 73′ arriva la ciliegina sulla torta: Hummels si spinge oltre la metà campo e serve Cristante, il quale vede libero Angelino che, dal vertice sinistro dell’area, fa partire la specialità della casa, ovvero un mancino di collo esterno che si infila sul palo più lontano. A chiudere definitivamente l’incontro è il poker firmato di testa da Cristante sul calcio d’angolo battuto da Dybala. Con questa ulteriore sconfitta, il Monza scivola a -9 dal quartultimo posto e vede complicarsi ancora di più l’obiettivo salvezza. Nella prossima giornata la Roma sfiderà il Como, ultima squadra capace di battere i giallorossi in campionato, mentre il Monza se la vedrà contro il Torino.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Spalletti “Abbiamo una Nazionale forte, lavoriamo per crescere”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Siamo convintissimi di avere a che fare con una Nazionale forte, di aver scelto un gruppo che può avere uno spazio importante nei risultati futuri, per cui andiamo dritti per la strada che abbiamo intrapreso”. Non vede l’ora di tornare ad indossare la tuta della sua Nazionale il ct Luciano Spalletti, che sta trascorrendo con frenesia, ma allo stesso tempo con grande carica, le ultime settimane senza gare ufficiali. Il tecnico di Certaldo ha scelto la sua tenuta “La Rimessa”, a Montaione, sulle colline toscane sopra Empoli, per ritemprarsi, dedicandosi ai terreni dove produce il proprio vino, ma soprattutto dove sono nate le idee alla base delle sue vittorie. “Stiamo lavorando per tentare di far crescere una Nazionale che duri nel tempo, un gruppo che pensiamo abbia un futuro importante, e questo lo vogliamo fare in perfetta sintonia con il presidente Gravina e tutta la Federcalcio – ha aggiunto Spalletti – Andiamo ad affrontare le prossime partite con totale fiducia anche se per come sono fatto io passa troppo tempo fra una partita e l’altra. Pensavo che allenando la Nazionale fosse più facile, perchè mi rimanevano degli spazi e dei vuoti da poter gestire, ed invece no, perchè se perdi l’ultima partita disputata ti rimangono addosso quei risultati per tanto tempo e tutti i giorni ti picchiano come un martello nella fronte e fino a che non rigiochi non sei contento”. All’orizzonte per gli azzurri la doppia gara di Nations League contro la Germania fra meno di un mese. “Ha un fascino particolare, questa attesa mi carica di emozioni differenti e spesso mi vanno a finire in tensione perchè non vedo l’ora di giocarla”, ha spiegato Spalletti che al suo fianco aveva il capodelegazione azzurro Gigi Buffon. “Non lo conoscevo e frequentandolo ho potuto apprezzare la qualità della sua persona. Io e lui rimarremo per sempre amici al di là di quelli che saranno i risultati”, ammette il ct, che rivela: “In quello che è cambiato dopo l’Europeo c’è molto del suo del suo. E’ stato talmente vero e puro nel darmi delle notizie che io ne ho fatto tesoro e ho tentato di metterle in pratica, anche se la differenza poi la fanno i calciatori”. Tornando alla gara con la Germania, “vogliamo fare bene perchè sono talmente rare le gare che andiamo a giocare che hanno una forza enorme su quella che è la crescita del gruppo se fatte in maniera corretta”. Del resto dopo l’Europeo “siamo partiti da quella grande gara disputata in Francia e poi da lì è stato più facile far credere ai calciatori di avere quel livello, di potersela giocarsela con qualsiasi avversario”. Il ct non ha avuto molti contatti con gli “azzurrabili” nelle ultime settimane, “ma ora lo farò, ci voglio parlare più di una volta per sentire come stanno”. A Moise Kean fa il suo in bocca al lupo (“Non l’ho sentito ma siamo tutti ad aspettare che possa ricominciare ad allenarsi, sembra che possa avvenire il prima possibile”) ma ad ogni modo il momento degli attaccanti azzurri lo fa sorridere. “Siamo contentissimi che facciano bene così – dice a proposito di Kean e Retegui – perchè uno è una prima punta da area di rigore, l’altro è una prima punta di movimento, hanno caratteristiche differenti e potremmo utilizzarli anche insieme. Nel 3-5-2 o 3-5-1-1 è possibile farlo, soprattutto quando si ha a che fare con avversarie “che hanno un blocco squadra molto basso. Raspadori? E’ perfetto dove sta giocando ora nel Napoli, quello è il suo ruolo ed è la zona di campo dove si trova più a suo agio. Può dare molto, soprattutto se riesce a ritagliarsi un pò più minutaggio di quanto fatto finora” ha concluso Spalletti.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Jacobs “Doping? Meglio arrivare ultimo che barare”

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ROMA (ITALPRESS) – “Tortu è sempre stato uno di quelli che mi ha
aiutato a diventare l’atleta che sono oggi. All’inizio lo subivo
molto: per quanto mi impegnassi, lui riusciva sempre a battermi.
Io cercavo di migliorare, di dare qualcosa in più, ma lui era
sempre davanti. Poi, quando ho fatto quel passaggio mentale che mi serviva, sono diventato il numero uno al mondo”. Domani, martedì, in prima serata su Italia 1, secondo appuntamento con “Le Iene Show”, con un servizio su Marcell Jacobs e sulla vicenda delle intercettazioni. L’olimpionico di Tokyo sta preparando la stagione del riscatto, con l’obiettivo di riconquistare il titolo di uomo più veloce al mondo. Dopo mesi difficili Jacobs ha deciso di lasciare l’Italia e di costruire la sua nuova vita negli Stati
Uniti, dove ha ritrovato la serenità e la concentrazione, lontano
da pressioni e aspettative. “Siamo venuti dall’altra parte del
mondo per allenarci nel miglior modo – dichiara – Sono un pò
scappato, mi sentivo perso e avevo bisogno di cambiare tutto”.
Diventare campione olimpico ha avuto anche un prezzo, il fatto che qualcuno abbia dubitato delle sue prestazioni e lo abbia
affiancato al doping. Jacobs risponde senza esitazioni: “Dopo
Tokyo sì, perchè era impossibile che un italiano potesse vincere.
Quello non mi ha mai minimamente toccato. Per me posso anche
arrivare ultimo a tutte le gare. Ma pensare di barare, perchè? Per quale motivo?”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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