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Pittin “Combinata da rilanciare, chiudo dopo Milano-Cortina”

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PECHINO (CINA) (ITALPRESS) – Alessandro Pittin si prepara alla sua quinta Olimpiade, alla gara che lo vedrà protagonista. Il 32enne di Tolmezzo (li compirà l’11 febbraio), atleta delle Fiamme Gialle, ha scritto la storia della combinata nordica italiana, conquistando – giovanissimo – il bronzo a Vancouver 2010, prima medaglia olimpica azzurra nella disciplina. Per l’atleta delle Fiamme Gialle, la gara di combinata nordica si deciderà nel salto con gli sci, dove un ristretto gruppo di abili saltatori “hanno bisogno di sopravvivere” nella parte del fondo per giocarsi le medaglie. Il friulano, a poche ore dal via delle prove a Zhangjiakou che precedono l’assegnazione della prima medaglia della disciplina, si dice convinto che il suo sport soffra di una crisi di fiducia:”Dobbiamo migliorarlo, abbiamo una crisi di identità. Dobbiamo solo essere un pò più forti con noi stessi e non seguire solo quello che fanno gli altri sport, perchè ognuno è diverso. Non si può paragonare la combinata nordica al salto con gli sci e non lo si può paragonare allo sci di fondo. Siamo entrambe discipline ma siamo uno sport diverso, quindi penso che abbiamo bisogno della nostra mentalità”.
Pittin ha fatto il suo debutto olimpico a Torino 2006 nel giorno del suo 16° compleanno, un anno prima della sua prima apparizione in Coppa del Mondo. “Da Torino in poi, la combinata nordica è cambiata parecchio” ha aggiunto. “Quando ho iniziato è stato un pò più impegnativo: c’erano più atleti che potevano tentare il podio o la top 10. La cosa che non mi piace molto è che la combinata nordica si sia evoluta di più verso il salto con gli sci: il fondo sembra un pò un hobby. Questo non significa che Riiber o Frenzel o chiunque sia tra i primi 10 sia un atleta per hobby: sono davvero forti nel salto con gli sci e nel fondo, ma ho la sensazione che il miglior atleta ora debba essere un ottimo saltatore con gli sci e debba solo cercare di sopravvivere nel fondo” ha spiegato. “Molti eventi sono quasi finiti già dopo il salto con gli sci. Penso che questa sia un pò una perdita per la combinata nordica e per le persone che ci seguono. E’ rischioso perchè forse non sono più coinvolti nel nostro sport”.
Dopo l’esperienza di Pechino, Pittin punta ai Giochi in casa di Milano-Cortina 2026 prima di ritirarsi, ma crede di aver bisogno di riscoprire la motivazione che lo ha reso uno degli atleti più forti di questo sport. “Quando c’è stata l’assegnazione di Milano-Cortina ho pensato ‘Bene, sarebbe davvero divertente finire la mia carriera lì, 20 anni dopo il Torino. Sarebbe la mia sesta Olimpiade, davanti alla mia famiglia, ai miei genitori, ai miei amici, sarebbe davvero una grande cosà. Sicuramente mi sta dando la voglia di andare avanti, ma è ancora molta strada da fare e ho bisogno di avere un pò più di motivazione. Sono ottimista per questo e non vedo l’ora di essere lì come atleta e di essere competitivo”.
(ITALPRESS).

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Conte “Livelli diversi ma noi e Juve in cerca di riscatto”

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NAPOLI (ITALPRESS) – “Ci auguriamo che possa essere una sfida che possa contare qualcosa e avere un valore importante sia per la Juve che per noi. Oggi è presto per dirlo. Si parte su due livelli diversi. Ci sono 18 punti da recuperare rispetto all’anno scorso ma c’è da parte loro e nostra la voglia di rivalsa. Non penso che la Juve si possa accontentare di arrivare terza, così come noi non possiamo pensare di stare a 40 punti dall’Inter”. Così il tecnico del Napoli, Antonio Conte, a due giorni dall’anticipo di sabato in casa della Juventus. “Partiamo da due differenti livelli ma ci auguriamo che nel ritorno si possa parlare avendo più certezze alla mano. Ogni test è un esame. Lo è stato a Cagliari. A volte può essere un esame tattico, tecnico o temperamentale al di là da chi c’è di fronte”, ha aggiunto mister Conte, ben consapevole della rivalità tra le due tifoserie e le due squadre, anche perchè ha già vissuto tutto questo quando era dall’altra parte. “E’ inevitabile che la mia storia sia legata alla Juventus. Tredici anni da calciatore dove abbiamo vinto tutto e sono stato anche capitano. Poi ho avuto la possibilità di fare tre anni da allenatore in un periodo difficile aprendo un ciclo di successi. Faccio parte della storia della Juve per ciò che ho fatto. E’ inevitabile che da calciatore sia più semplice scegliere la propria squadra. L’hanno fatto Bruscolotti, Maldini, Baresi, Totti. Poi inizi la carriera da allenatore ed è difficile scegliere. Sono andato in altre piazze. Ho sempre onorato il mio ruolo, diventando il primo a difendere i colori di queste squadre”. Il passato è la Juve, il presente è l’azzurro partenopeo. “Da uomo del Sud ho un piacere immenso nell’allenare il Napoli, ma per me sarà un’emozione tornare allo Stadium, sarà la prima volta con i tifosi. Lo sarà anche tra parecchi anni quando riaffronterò il Napoli da avversario, ma mi auguro tra un bel pò”, ha aggiunto Conte che ha poi rivolto un pensiero a Totò Schillaci, deceduto ieri all’età di 59 anni. “Per noi del Sud Totò rappresentava l’esempio di chi ce l’aveva fatta. E’ un grosso dispiacere. L’ho conosciuto il primo anno alla Juventus, ero alla prima esperienza e lui era già un giocatore molto affermato. Era sempre disponibile. Per me lì alla Juventus erano tutti dei campioni, io gli davo del ‘voì in senso di rispetto. Ma lui era una persona molto umile”.
– Foto Ipa Agency –
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Vuitton Cup, Luna Rossa batte American Magic e va in finale

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BARCELLONA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Luna Rossa Prada Pirelli ha risolto i problemi strutturali accusati ieri, ha battuto American Magic ed è volata, col vento in poppa, in finale nella “Louis Vuitton Cup”, dove affronterà gli inglesi di Ineos Britannia. Nel mare antistante Barcellona, l’imbarcazione italiana ha chiuso finalmente i conti contro gli statunitensi, aggiudicandosi l’ottava regata della sfida e mettendo fine alle serie, vinta per 5-3. Praticamente senza storia questo ottavo round delle semifinali. L’AC75 italiana, con il guidone del Circolo della Vela Sicilia, dopo una partenza praticamente pari, con American Magic leggermente avanti, ha passato il primo gate in leggero ritardo. Poi, nel primo lato di poppa, l’imbarcazione con al timone il palermitano Francesco Bruni e l’australiano Jimmy Spithill ha superato il team del New York Yacht Club con una serie di scelte e di incroci vincenti. Da lì in poi Luna Rossa ha preso il largo, sino a conquistare il pass per la finale della Vuitton Cup.
La barca, voluta dall’imprenditore Patrizio Bertelli nel 1997 e varata nel 1999, con Max Sirena skipper e direttore del team, tornerà dunque in azione nel mare catalano, dal 26 settembre, contro gli inglesi di Ineos Brittania, nell’atto conclusivo della competizione riservata agli sfidanti, che si disputerà al meglio delle 13 regate: chi arriverà per primo a sette successi vincerà la Louis Vuitton Cup.
Per Luna Rossa sarà la quinta finale nel torneo riservato agli sfidanti: il team vincitore affronterà poi, nella 37esima Americàs Cup, il defender, ovvero Emirates New Zealand. L’imbarcazione italiana si è imposta in passato fra gli sfidanti in due occasioni, nel 2000 e nel 2021 (quando si chiamava Prada Cup), perdendo poi in entrambe le occasioni nella Coppa America contro New Zealand. Altre due volte invece Luna Rossa è stata fermata in finale nella Vuitton Cup, arrendendosi sia nel 2007 che nel 2013, al solito, al cospetto dei Kiwi, vera e propria “bestia nera” dei velisti italiani.
– foto Ipa Agency –
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Gonzalez “Scudetto? Pensare partita dopo partita”

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TORINO (ITALPRESS) – “Giocare bene a calcio, mettere la palla a terra, ottenere risultati positivi: è quella la strada. Dobbiamo essere uniti e compatti, un buon gruppo, così si arriva ai risultati. Scudetto? Dobbiamo vivere il presente, pensare partita dopo partita e non a quello che arriverà dopo”. A Nico Gonzalez sono bastate poche settimane per calarsi nella sua nuova realtà. “Sappiamo cosa fare, ognuno si prende la responsabilità di quello che deve fare in campo, è quello che ci chiede il mister e che ci porta a vincere”, le parole dell’argentino nella conferenza stampa di presentazione. Nessun dubbio nell’accettare la corte bianconera (“Quando arriva la Juve devi dire sì ed è quello che ho fatto”), Gonzalez si è tolto anche la soddisfazione del primo gol con la sua nuova squadra, andando a segno martedì in Champions contro il Psv. “Sono contento, per me era un sogno segnare con questa maglia. Ed è arrivato al momento giusto, è servito anche per vincere la partita”. Con un ex juventino come Di Maria come idolo, Gonzalez rivela di aver ritrovato un Vlahovic, già suo compagno a Firenze, “che è migliorato tanto, anche se non segna aiuta la squadra, si merita il meglio”. E con Thiago Motta l’intesa non potrebbe essere migliore: “Mi dà la libertà di cui ho bisogno in campo per godermi ogni partita e ogni allenamento”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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