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COLDIRETTI PAVIA CONSEGNA AL PREFETTO LE PROPOSTE PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA

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“Abbiamo consegnato al prefetto di Pavia due documenti, da una parte la richiesta urgente di fermare le speculazioni a danno delle imprese agricole e dall’altra le proposte di Coldiretti per il Presidente del consiglio Mario Draghi, per dare respiro al mondo agricolo e per restituire traiettorie di speranza e di futuro sbloccando ulteriori fondi per investire in fonti energetiche alternative e sostenibili”. Con queste parole Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia, si rivolge alle centinaia di allevatori e agricoltori di Coldiretti riuniti in piazza Guicciardi a Pavia dopo l’incontro con il Prefetto Paola Mannella, al quale una delegazione di Coldiretti Pavia ha consegnato tre bottiglie di latte necessarie per pagare un caffè. Un gesto simbolico, che testimonia la situazione di difficoltà in cui si trovano molte aziende agricole pavesi, non soltanto nel comparto lattiero-caseario ma in tutte le filiere.

Dopo l’incontro con la delegazione di Coldiretti Pavia, guidata dal Presidente Stefano Greppi e dal Direttore Rodolfo Mazzucotelli, il Prefetto è sceso in piazza Guicciardi per incontrare le centinaia di allevatori e agricoltori pavesi presenti sotto la prefettura fin dalla mattinata. “Mi farò carico di trasmettere non soltanto il vostro documento, ma anche di sostenere le motivazioni di questa manifestazione – ha detto il Prefetto di Pavia, la dottoressa Paola Mannella – Vi ringrazio per questa compostissima manifestazione: cerchiamo tutti insieme di trovare una soluzione alle vostre problematiche”.

La difficile situazione congiunturale determinata dal significativo aumento del costo dell’energia e dal parallelo aumento dei mangimi e dei concimi – si legge nella missiva consegnata da Coldiretti Pavia al Prefetto – sta facendo venir meno la ripartenza delle imprese italiane. A preoccupare soprattutto l’oscurità sul futuro, con oltre 1 impresa su 5 (21%) che si dichiara incerta circa la situazione economica della propria impresa nei prossimi 12 mesi. Coldiretti e i suoi associati hanno sempre saputo che la stabilità costituisce il più prezioso dei terreni, per garantire sviluppo e benessere.

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“È dunque urgente che almeno una parte delle risorse del Pnrr già stanziate per l’agricoltura – sottolinea il Presidente di Coldiretti Pavia –, come gli 1,2 miliardi per i contratti di filiera e 1,5 miliardi per il fotovoltaico senza consumo di suolo, vengano messe quanto prima a disposizione delle imprese con semplici decreti ministeriali. Inoltre, sul fronte del credito, sarebbe fondamentale incentivare operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole attraverso la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea”.

L’urgenza è dunque sbloccare in tempi brevissimi un flusso di risorse capace di accelerare il piano di transizione ecologica e alleviare il peso del debito, senza uccidere la capacità di investimento delle aziende. “Alle istituzioni oggi chiediamo di sostenere il nostro impegno volto a ottenere la giusta distribuzione del reddito nelle filiere – precisa Rodolfo Mazzucotelli, Direttore di Coldiretti Pavia –, il contenimento dei costi di materie prime ed energia e ulteriori incentivi alle aziende che investono nelle energie rinnovabili e nella sostenibilità. Solo lavorando in sinergia potremo salvare migliaia di aziende, tutelare i posti di lavoro e garantire una reale ripartenza del settore. Coldiretti continuerà sempre a battersi per dare risposte concrete alle aziende agricole e per garantire loro il giusto reddito”.

L’articolo COLDIRETTI PAVIA CONSEGNA AL PREFETTO LE PROPOSTE PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA proviene da PAVIA UNO TV.

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LA VOCE PAVESE – TERRE D’OLTREPÒ, BEDUSCHI FA "COPIA/INCOLLA": CAMBIANO CDA, LA LINEA NO
Un burrascoso cambio ai vertici, ma non nella sostanza. Dopo l’insediamento dei nuovi Consigli di Amministrazione della cooperativa e della Spa di Terre d’Oltrepò, l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, si è rivelato sorprendentemente allineato al piano industriale e alla visione strategica tracciata nei mesi precedenti dall’ex governance, in particolare dall’amministratore delegato Umberto Callegari.
Nonostante l’annunciato rinnovamento in discontinuità, le dichiarazioni dell’assessore hanno finito per riproporre fedelmente — e in alcuni passaggi quasi testualmente — le linee guida già note: il rafforzamento del brand unico Terre d’Oltrepò, l’attenzione alla filiera produttiva, la valorizzazione del vino del territorio sui mercati esteri, il focus sulla qualità come leva competitiva e la centralità del socio all’interno della strategia aziendale. A ciò si è aggiunto l’appello – reiterato da Callegari allo sfinimento – di concentrare il conferimento delle uve per dare slancio alle strategie aziendali.
Più che un nuovo corso, quello delineato da Beduschi appare dunque come un’esplicita conferma del lavoro impostato nei mesi scorsi da Callegari e dalla precedente dirigenza. Nessuna discontinuità reale è stata annunciata, né dal punto di vista industriale né dal punto di vista commerciale. Al contrario, la ripresa pressoché integrale del programma conferma la bontà del percorso già avviato, riconoscendone implicitamente il valore e la concretezza anche agli occhi della Regione.
Una scelta che, di fatto, legittima retroattivamente l’operato della precedente gestione, pur in un contesto in cui si è optato per un ricambio dei vertici societari. Il segnale che arriva da Beduschi, quindi, non è quello di una rivoluzione o di un cambio di rotta, ma piuttosto quello di una prosecuzione di un piano che ha già dimostrato di essere solido, coerente e in linea con le necessità di sviluppo dell’Oltrepò vitivinicolo. Ma allora perché la politica non l’ha lasciato attuare a una governance spinta a dimettersi a un mese dalla vendemmia in una situazione già di per sé delicatissima? Ma davvero c’era da dare lo zuccherino a chi aveva scelto di mestare nel torbido e optare per gli attacchi personali anziché badare alla sostanza?

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