Cronaca
Frode per incentivi Covid destinati a imprese, 13 denunce in Brianza
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3 anni fa-
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Redazione
MONZA (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Monza ha denunciato 13 brianzoli che, senza averne diritto, avrebbero percepito contributi a fondo perduto, previsti dal Decreto Rilancio, erogati dall’Agenzia delle Entrate a soggetti economici con cali di fatturato, ovvero beneficiato di finanziamenti bancari assististi da garanzia, contemplati dal Decreto Liquidità. Sono oltre 460 mila euro gli incentivi illecitamente percepiti, ricostruiti nel corso degli interventi svolti, su tutto il territorio provinciale, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza, del Gruppo di Monza e delle Compagnie di Seregno e Seveso.
L’attività investigativa si è concentrata sulla posizione di alcuni beneficiari, preliminarmente individuati per gli alti profili di rischio, sulla base di specifici alert afferenti a fatture emesse tardivamente, modalità di presentazione delle istanze, inadempienze dichiarative fiscali, altri elementi – di natura oggettiva connessi ai requisiti di accesso – sintomatici di possibili illiceità o distrazioni delle risorse conseguite.
Dei 13 denunciati, 6 sono risultati riconducibili ad ipotesi di indebita percezione del contributo a fondo perduto richiesto telematicamente all’Agenzia delle Entrate per complessivi 237.000 euro, posto che le corrispondenti istanze di accesso al beneficio sono state presentate in difetto dei presupposti dei limiti di ricavi o compensi e degli ulteriori requisiti previsti dal Decreto Rilancio, ivi compresa l’autocertificazione di assenza di cause ostative ai sensi del Codice antimafia. Tra questi, l’amministratore unico di una società giussanese operante nel settore dell’installazione di impianti elettrici che avrebbe indebitamente percepito 147 mila euro, il firmatario dell’istanza di contributo a fondo perduto per circa 50.000 euro presentata da una società cooperativa di trasporti terrestri di Monza, i legali rappresentanti di due società sportive brianzole beneficiarie di oltre 28.000 euro.
Ulteriori percettori sono stati invece sanzionati solo amministrativamente non ravvisandosi profili di responsabilità penale per il mancato superamento della soglia di 3.999,96 euro prevista ai fini della configurazione del reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, con segnalazione all’Agenzia delle Entrate ai fini delle iniziative di recupero dei contributi non spettanti.
Sono invece 7 i denunciati per ipotesi di indebito ottenimento ed utilizzo di finanziamenti bancari assistiti da garanzia per complessivi 210.000 euro, posto che le corrispondenti domande di ammissione all’agevolazione sono state presentate con autocertificazioni in difetto dei parametri dimensionali, patrimoniali, di carattere reputazionale richiesti dal Decreto Liquidità, ovvero le corrispondenti risorse sono risultate destinate a finalità diverse da quelle previste.
Tra questi, il socio amministratore di una società seregnese operante nel settore dell’attività di mediazione immobiliare che avrebbe indebitamente percepito 30 mila euro indicando nella domanda ricavi nettamente superiori a quelli realmente contabilizzati col fine di ottenere un maggior finanziamento spettante, il firmatario della domanda presentata da un’attività commerciale monzese per l’ottenimento di un finanziamento di 25.000 euro non spettante in quanto soggetto già “in difficoltà”, il titolare di una ditta edile di Desio cui è stato disconosciuto, in assenza di valida dichiarazione dei redditi, un finanziamento da 25.000 euro, un ristoratore di Bovisio Masciago che ha utilizzato parte di un finanziamento da 70.000 euro per l’acquisito di beni e servizi di natura strettamente personale non riconducibili all’attività d’impresa, un professionista di Macherio beneficiario di oltre 8.700 euro in parte utilizzati per l’acquisto di un orologio di marca “Rolex” ed in parte per l’estinzione di un precedente prestito personale.
Un ulteriore percettore è stato sanzionato solo amministrativamente, sempre per il mancato superamento della soglia di legge prevista dal precetto penale di indebita percezione, con segnalazione dell’irregolarità al Fondo di Garanzia per le PMI – Mediocredito Centrale.
(ITALPRESS).
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Cronaca
QS World University Ranking, l’Università di Pavia scala posizioni a livello globale
Pubblicato
53 minuti fa-
19 Giugno 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Un’altra conferma da uno dei più prestigiosi istituti di ranking internazionali del posizionamento dell‘Università di Pavia tra le migliori istituzioni accademiche a livello mondiale. Il QS World University Rankings, pubblicato annualmente dall’analista globale dell’istruzione superiore QS Quacquarelli Symonds, ha diffuso la nuova graduatoria che vede ancora una volta UNIPV nella fascia più alta tra le accademie internazionali.
L’Ateneo pavese si conferma al 13esimo posto in Italia e sale al 423° posto a livello globale, continuando un percorso di crescita che l’ha portato negli ultimi 6 anni a scalare più di 200 posizioni. Questo dato conferma Pavia nell’élite del 30% delle migliori Università del mondo. Il QS World University Rankings, uno dei più reputati sistemi di classificazione della qualità accademica, quest’anno ha aumentato considerevolmente l’ampiezza della propria indagine, incrementando del 65% il numero di istituzioni coinvolte nello studio e analizzando più di 8.000 università nel mondo (pubbliche e private, di dimensioni variabili, specializzate e generaliste), distribuite in 106 nazioni. Per l’Italia sono stati considerati 43 atenei, uno in più rispetto all’anno scorso.
La graduatoria è redatta in base a cinque criteri di valutazione, ponderati diversamente a seconda dell’importanza: la qualità della ricerca è il fattore che pesa di più nella valutazione; seguono la “employability”, cioè l’efficacia e la reputazione del titolo di studio nel mondo del lavoro, poi la “learning experience” che quantificata con il rapporto numerico tra personale docente e studenti, le relazioni internazionali (presenza di studenti stranieri e partnership di ricerca extra-nazionali) e infine la sostenibilità.
Pavia si distingue a livello nazionale e globale in particolare in tre campi. La qualità e la reputazione della ricerca (“citations by faculty” cioè il numero di volte in cui il lavoro pubblicato da un ricercatore viene usato come punto di riferimento in altri studi) pone Pavia tra le prime 200 università al mondo e al terzo posto in Italia. Le partnership di ricerca extra-nazionali (“international research network”) ottengono un punteggio di eccellenza di 80,4/100. Per quanto riguarda la sostenibilità, l’Ateneo pavese scala 348 posizioni nel ranking complessivo e si attesta al sesto posto in Italia. Queste graduatorie dimostrano come Pavia regge la competizione anche con università di dimensioni superiori, mega-atenei italiani e globali, oltre che con istituzioni private e specializzate. Pavia è costantemente superiore alla media delle valutazioni internazionali in tutti i più importanti campi di rilevazione. Nell’ambito delle “citations by faculty” il dato di Pavia è maggiore di tre volte rispetto al dato medio internazionale.
“La graduatoria QS – Quacquarelli Symonds, ritenuta una delle più autorevoli, se non la più autorevole al mondo, registra una crescita costante, di anno in anno, dell’Università di Pavia – commenta il Rettore Francesco Svelto -. Si pensi solo che in due anni il nostro Ateneo ha scalato ben 120 posizioni; e in quest’ultima edizione siamo saliti di 17 posti. Rilevo con particolare favore questo risultato, anche perché il ranking QS punta in modo particolare sugli ambiti in cui la nostra Università si è mossa con più determinazione. QS, infatti, valuta positivamente la ricerca di Pavia (altissimi come citazioni), la vocazione sempre più internazionale del nostro Ateneo e l’impegno per la sostenibilità. Pavia poi si conferma saldamente tra le migliori università italiane, in 13° posizione, preceduta solo da atenei dimensionalmente molto più grandi e da Politecnici”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Migranti, fermati 6 presunti scafisti in Calabria
Pubblicato
2 ore fa-
19 Giugno 2025di
Redazione
REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Polizia e Guardia di Finanza hanno fermato 6 persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nell’ambito degli sbarchi avvenuti tra il 6 e il 10 giugno nel porto di Roccella Jonica. Erano giunti presso il Porto delle Grazie numerosi migranti, anche minori, provenienti da Bangladesh, Egitto, Siria, Pakistan, India, Afghanistan, Iraq e Iran.
Le indagini sono state condotte dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Siderno e dai Finanzieri della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Roccella Jonica, coordinate dalla Procura della Repubblica di Locri. Grazie a perquisizioni mirate e grazie al supporto di interpreti si è riusciti a ricostruire nel dettaglio le fasi preparatorie della traversata e a individuare i presunti scafisti, consentendo anche di svelare la reale identità di alcune persone coinvolte, che avevano inizialmente fornito generalità false o incomplete, nel tentativo di sottrarsi alle indagini.
Determinanti sono state inoltre le testimonianze di diversi migranti che hanno fornito precise indicazioni sull’identità degli scafisti: 6 i soggetti di diverse nazionalità fermati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e gestione della navigazione delle imbarcazioni, partite dalle coste della Libia e della Turchia.
Gli inquirenti sottolineano in una nota “la proficua sinergia tra le Forze di Polizia e l’Autorità Giudiziaria” che ha consentito di contrastare efficacemente le organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani, “anche grazie alla preziosa collaborazione dei migranti coinvolti”.
– Foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Tentato omicidio di un connazionale, due cinesi arrestati a Milano
Pubblicato
3 ore fa-
19 Giugno 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal GIP del Tribunale, nei confronti di due cinesi di 45 e 47 anni, accusati del tentato omicidio commesso in via Marsala, la sera del 26 marzo scorso, ai danni di un loro connazionale. I due indagati, provenienti dalla città di Prato, avrebbero atteso per alcune ore che la vittima (un imprenditore) rientrasse presso la sua abitazione. Dopo una colluttazione la vittima era riuscita a scappare, ma uno degli aggressori lo avrebbe inseguito sparandogli tre colpi di pistola, uno dei quali lo ha colpito di striscio alla testa.
L’indagine, condotta da personale della Squadra Mobile della Questura di Milano, è stata indirizzata, in una prima fase, all’acquisizione ed analisi degli impianti di videosorveglianza presenti nella zona dell’agguato, grazie ai quali è stato possibile ricostruire tutte le fasi del delitto. All’identificazione dei presunti autori si è giunti, quindi, attraverso le tracce elettroniche lasciate dai loro dispositivi, combinandole con le immagini registrate la sera del tentato omicidio. Le indagini proseguono, per fare chiarezza sul movente, e anche con l’obiettivo di verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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