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Cronaca

Sigep, il mondo del foodservice dolce torna alla Fiera di Rimini

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RIMINI (ITALPRESS) – Il SIGEP è tornato. E con lui il grande mondo del foodservice dolce, che dal 12 al 16 marzo si è dato appuntamento alla Fiera di Rimini all’insegna di business e internazionalità. Il Salone di Italian Exhibition Group dedicato a Gelateria, Pasticceria, Panificazione e Caffè ha richiamato una folla di operatori fin dalle prime ore della mattina, desiderosa – dopo due anni – di conoscere le novità del settore e incontrare i big del mercato.
Il SIGEP 2022, su 90mila metri quadrati, si apre infatti con i grandi protagonisti del settore: in stand che svettano per dimensioni, architettura e materiali all’avanguardia, ci sono le aziende leader che compongono i diversi comparti del dolciario artigianale, della panificazione e del caffè con novità molto attese dal mercato internazionale, ma anche con innovative curiosità. Sistemi di intelligenza artificiale per le casse a telecamera integrata: riconoscono i cibi selezionati e “fanno il conto”. Coinvolgenti tovagliolini “origami”, nati da un concorso artistico e presto sui banchi dei bar. E poi il maxicremino Kebab da 10 chili di cioccolato, apposto come il cibo etnico su un portante verticale girevole, viene tagliato a scaglie con l’apposito coltello. Sempre in tema extralarge un chicco di caffè da un metro e mezzo dell’artista Aurora Thomo: rivestito da oltre 40mila chicchi di caffè ha il solco in foglia d’oro zecchino. In mostra le farine con spezie, alghe e cereali: dalla curcuma, all’alga spirulina, ai semi di canapa. E ancora, il consorzio di tutela della ricotta di Bufala Campana DOP lancia il babà alla bufala. C’è anche il fornetto porta pizza per la consegna a domicilio, che garantisce calore e fragranza. E per tornare tutti bambini, spazio allo zucchero filato coloratissimo, verde dal gusto mela, lilla ciliegia, azzurro del sapore mora/mirtillo, giallo gusto banana.
La cerimonia d’apertura ha avuto un toccante avvio con un omaggio all’Ucraina, con l’esposizione video della bandiera sventolante. La parola è poi passata agli inauguratori.
«Questa fiera – ha esordito il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini – è un segnale straordinario. Il presidente di IEG, Lorenzo Cagnoni, si è battuto perchè Sigep si tenesse già quest’anno, anzichè rimandarlo. E io penso che questa manifestazione, nelle eccellenze che presenta, sia simbolicamente quel mattone da cui ripartire per cercare di far andare meglio le cose. L’economia di questa Regione stava volando: abbiamo chiuso il 2021 con il 6,9% crescita, dobbiamo tornare al 1975 per trovare valori simili. Per il sesto anno consecutivo l’Emilia-Romagna è prima per crescita, assieme al Veneto. I dati dell’export, e le fiere danno un contributo straordinario rispetto al valore delle filiere dell’agroalimentare, dicono che ogni emiliano-romagnolo ha esportato l’equivalente di 16.300 euro, il doppio della media nazionale. Le prospettive di crescita e di occupazione potrebbero essere rivedute al ribasso dal dramma di questa guerra, ma non c’è punto di pil che non valga il diritto a battersi per libertà e democrazia».
«Abbiamo cercato – ha proseguito il presidente di IEG, Lorenzo Cagnoni – di capire come dare una risposta al bisogno di innovazione nel nostro settore. E lo abbiamo fatto con il digitale, perchè possa diventare un valore aggiunto alla qualità della nostra offerta di prodotto, e cercando di utilizzare possibili alleanze con altri interlocutori per raggiungere sinergie indispensabili. Oggi possiamo contare su un’alleanza con la fiera di Colonia per esportare Sigep a Shenzhen in Cina, e con la fiera di Hannover per operare con loro sui mercati di Messico e USA. Con Informa Market, a partire da Dubai, abbiamo iniziato a realizzare nuove manifestazioni nel mondo della gioielleria e oreficeria. Sono alleanze che ci fanno immaginare nuovi obiettivi e ci danno forza sul mercato domestico».
Per Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini, «Sigep offre un segnale di vera ripartenza e inaugura una nuova stagione di normalità per il territorio. Una testimonianza della grande volontà di affrontare il futuro come una sfida per superare le difficoltà del recente passato e del momento, per porre le basi di una stagione di grande interesse per i concittadini, gli operatori e le imprese. In questo contesto la valorizzazione della nostra filiera agroalimentare, con l’eccellenza delle sue produzioni locali, può essere ritenuta una leva decisiva e una forza attrattiva per la componente turistica».
«Tutte le filiere produttive sono nel bel mezzo di una tempesta perfetta, con aumenti vertiginosi delle materie prime, del gas e dei carburanti che colpiscono le economie della produzione, della distribuzione e del consumo – ha concluso Gian Marco Centinaio, sottosegretario per le Politiche agricole, alimentari e forestali -. L’attenzione del Governo, oltre a essere orientata a ottimizzare gli aiuti del PNRR e dei fondi europei, è rivolta a combattere fenomeni speculativi che si abbattono anche sulla filiera del grano e dell’agroalimentare. In questo settore l’Italia è protagonista nel mondo con 52 miliardi di export. Il nostro Paese non esporta prodotti, ma veri e propri sogni: da questo concetto dobbiamo ripartire per far conoscere nel mondo ancora più prodotti, territori e tradizioni».
(ITALPRESS).

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San Marino alla conquista della Pechino-Parigi in Fiat 500

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SAN MARINO (ITALPRESS) – Un connubio tra audacia, storia e spirito pionieristico ha animato oggi la conferenza stampa di presentazione dell’equipaggio sammarinese che parteciperà alla leggendaria Pechino-Parigi 2025. Presso la BKN301 Lounge del San Marino Outlet Experience, un parterre di giornalisti e appassionati – fra cui Lucio Daniele, Presidente dell’Automobile Club San Marino e Paolo Valli, Presidente Fams – ha assistito alla narrazione di un’impresa che si preannuncia memorabile: la partecipazione, per la prima volta, di una vettura con targa del Titano alla competizione automobilistica per auto storiche più impegnativa al mondo.
A condurre il pomeriggio Paolo Liguori, Direttore di Tgcom 24, che ha narrato l’impresa fra aneddoti e ricordi dei protagonisti. E la protagonista per eccellenza è lei: un’iconica Fiat 500 R del 1973, ribattezzata “Lucia” in onore della figlia del Segretario di Stato per il Turismo Federico Pedini Amati, che si appresta a solcare le strade di un percorso leggendario, sfidando deserti, steppe e impervie strade sterrate. E proprio il mito italiano, con le sue iconiche tinte biancazzurre, ha fatto bella mostra di sè in conferenza stampa, per la gioia di fotografi e appassionati, simbolo tangibile e ben riconoscibile, di un’impresa che va oltre la mera competizione sportiva.
L’evento ha visto la partecipazione dei quattro protagonisti. Accanto a Federico Pedini Amati, ideatore e pilota, erano presenti Stiven Muccioli, imprenditore e CEO di BKN301, main sponsor dell’iniziativa, e i veterani Roberto Chiodi e Fabio Longo, con un curriculum di sette partecipazioni complessive alla Pechino-Parigi, pronti a mettere la loro esperienza al servizio dell’equipaggio. La conferenza è stata preceduta dalla solenne udienza con i Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino presso il Palazzo Pubblico, a sottolineare anche l’importanza istituzionale della manifestazione.
“Questa non è solo una gara, è un’esperienza umana e meccanica al limite – ha affermato Federico Pedini Amati -. Affrontare la Pechino-Parigi con una 500, un simbolo del motorismo popolare italiano, è una sfida nella sfida, un omaggio alla storia dell’automobile e un invito a superare i propri limiti. Lucia è pronta a ruggire”. Stiven Muccioli ha aggiunto: “BKN301 vuole superare i confini e crede nell’innovazione. Supportare questa avventura significa sostenere lo spirito di intraprendenza e la capacità di trasformare i sogni in realtà. Vedere una leggenda come la Fiat 500 affrontare un percorso tanto impegnativo, con un equipaggio sammarinese, incarna perfettamente lo spirito che guida BKN301: osare, sperimentare e abbracciare nuove sfide”.
Roberto Chiodi, forte della sua esperienza pluriennale, ha sottolineato l’unicità della competizione: “La Pechino-Parigi non è una passeggiata, è l’Everest dei rally per auto storiche. Racconterò come sempre tutta l’avventura con un diario di bordo quotidiano, foto e filmati. E un grande libro-strenna per le feste di Natale. La meccanica? Sarà tutta materia dei compagni di viaggio, Fabio in particolare”.
“Ogni edizione della Pechino-Parigi è una storia a sè, un viaggio attraverso paesaggi mozzafiato e sfide inaspettate – ha evidenziato Fabio Longo -. Siamo onorati di far parte di questa avventura e di condividere la nostra passione per i motori con un team così determinato”.

– foto ufficio stampa Pechino-Parigi in 500 –
(ITALPRESS).

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Trapianti, Azienda Zero e Ismett insieme per formare i medici calabresi

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PALERMO (ITALPRESS) – Rafforzare le competenze dei professionisti del sistema sanitario calabrese nella gestione dei pazienti che necessitano di un intervento di trapianto: è questo l’obiettivo della convenzione sottoscritta nella giornata odierna dal Direttore Generale dell’Azienda per il Governo della sanità della Regione Calabria, Gandolfo Miserendino, e da Angelo Luca, Direttore dell’IRCCS ISMETT-UPMC (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad alta specializzazione) e Amministratore Delegato di UPMC Italy.
Lo scopo della convenzione è quello di instaurare una collaborazione volta alla specifica formazione di medici e degli operatori del servizio sanitario della Regione Calabria coinvolti nei processi di cura dei pazienti di ISMETT-UPMC, affetti da insufficienze terminali di organi solidi o candidati a programmi di trapianto.
I percorsi formativi si svolgeranno non solo attraverso la partecipazione di questi ultimi, in qualità di osservatori, alle attività di gestione del percorso di cura dei pazienti ricoverati presso l’istituto siciliano, ma anche attraverso la presenza ad eventi formativi e momenti di confronto con i medici per la gestione di eventuali necessità dei pazienti della Regione Calabria in valutazione pre- intervento e nel follow up.
Accanto alle previste attività formative, la convenzione prevede la possibilità, da parte dei professionisti calabresi di confrontarsi con i dirigenti medici ISMETT-UPMC sia in fase di pre- che post-ricovero, aspetto questo che consentirà ai pazienti sottoposti ad interventi presso l’IRCSS palermitano di poter accedere alle visite di controllo presso le strutture calabresi senza doversi spostare dal proprio territorio.
I referenti della convenzione, che ha durata triennale, saranno per Azienda Zero il direttore sanitario, Domenico Minniti e per ISMETT-UPMC il direttore sanitario Cinzia Di Benedetto e il direttore clinico Antonio Arcadipane.
“Le azioni di collaborazione instaurate tra Aziende sanitarie finalizzate a migliorare la formazione di medici e di operatori del servizio sanitario della Regione Calabria, come quella che viene definita oggi con ISMETT, sono sempre un’ottima risposta al miglioramento della qualità che il Servizio Sanitario Regionale deve garantire ai cittadini – ha dichiarato il Direttore Generale di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino -. Esprimo soddisfazione per la firma di questa convenzione, ringrazio ISMETT e la Regione Sicilia per questa opportunità che ci consentirà di dare risposte più efficaci ai pazienti calabresi che necessitano di un trapianto”.
“Questa convenzione è un passo fondamentale per migliorare le cure dei pazienti trapiantati, offrendo ai professionisti l’opportunità di acquisire competenze avanzate per una gestione più efficace del pre- e post-trapianto. Siamo orgogliosi di condividere l’esperienza di ISMETT e di UPMC per contribuire alla crescita del sistema sanitario del territorio, in linea con la nostra missione”, ha dichiarato Angelo Luca, Direttore dell’IRCSS ISMETT-UPMC e AD di UPMC Italy.

– foto ufficio stampa Ismett –
(ITALPRESS).

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Milano, al via anno accademico 2024/2025 Università Statale

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MILANO (ITALPRESS) – E’ il cambiamento tecnologico, geopolitico e sociale che sta investendo il mondo e l’Europa, a più livelli, a fare da sfondo all’intervento che la Rettrice Marina Brambilla pronuncia al via del nuovo anno accademico 2024/2025 dell’Università degli Studi di Milano. Ripensare al ruolo civico e d’avanguardia delle università, con coraggio e curiosità, e offrire in una prospettiva intergenerazionale gli strumenti per governare le transizioni digitali ed ecologiche, forti della multidisciplinarietà di un grande ateneo pubblico, che intende investire in formazione intesa come upskilling e reskilling, con un aggiornamento e un miglioramento continuo delle competenze. Infrastrutture di ricerca, grandi progetti di rigenerazione urbana come MIND e Città Studi, corsi trasversali sull’uso consapevole dell’AI e investimenti per la salute globale, così da interpretare l’evoluzione e creare valore pubblico per le nuove generazioni: la Statale guarda al 2030 coniugando la tradizione dei valori europei con l’innovazione tecnologica e scientifica che mette “la persona e la dignità della persona” al centro. Ed è a queste sfide che intende rispondere il Piano Strategico per il sessennio 2025-2030 dell’Università degli Studi di Milano, documento in cui prende forma la Statale del futuro, deliberato dagli organi di governo, reso pubblico in occasione della cerimonia e al quale la Rettrice Brambilla fa continuo rimando nel corso del suo intervento. All’inaugurazione dell’anno accademico, in un’Aula Magna gremita, hanno portato i saluti istituzionali Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia. Alla sfida della trasformazione dell’ateneo su più poli, a partire dalla messa a terra del Campus MIND, corrisponde uno scenario globale che colloca la Statale, nella sua identità di ateneo interdisciplinare, in prima linea nel governo della complessità. Strategico per l’ateneo sarà, infatti, il piano di sviluppo dell’AI che prevede un decalogo inerente diversi campi di applicazione, dalla ricerca alla didattica, un percorso formativo in AI Literacy rivolto alla comunità accademica e agli studenti, offerto trasversalmente in tutti i corsi di studio, con una struttura modulare e contenuti in parte specifici per area disciplinare, e, infine, la StAI Academy, una struttura di riferimento per coordinare e valorizzare le iniziative legate all’AI e alla scienza dei dati, in collaborazione con enti, imprese e istituzioni del territorio. E ancora, la Rettrice nel suo discorso torna sulla natura di università statale, pubblica e da vivere in presenza, dove “scegliamo di rafforzare il nostro impegno nel garantire il diritto allo studio, ampliandolo in una visione inclusiva che va ben oltre le fondamentali agevolazioni economiche e si traduce nella promozione della qualità dell’esperienza degli studenti in un ambiente accogliente e in ascolto”, con attenzione anche “al benessere psicologico”. Ben presente tra gli obiettivi del Piano Strategico anche la didattica innovativa che, nelle modalità miste e online, deve accompagnare la didattica tradizionale e cessare di essere un tabù, offrendosi come “una straordinaria risorsa per consentire a chi non ha mai preso in considerazione l’università, che in questo paese rischia di ritornare ad essere un’esperienza elitaria, l’opportunità di percorsi formativi di qualità, di grande tradizione e prestigio”. Certo, lo chiarisce con nettezza la Rettrice, “la nostra offerta, anche aprendosi alle modalità più innovative, non sarà mai un’offerta commerciale, bensì sempre un’offerta culturale e di alto profilo scientifico”. All’ulteriore potenziamento della ricerca scientifica, della sua dimensione internazionale e alla valorizzazione dello spazio europeo sono dedicati molti passaggi del discorso di Marina Brambilla. Dopo aver ricordato la straordinaria risposta dell’Ateneo in termini di successo nella partecipazione dei bandi europei, con 63 progetti ERC vinti dal 2010, e l’adesione dell’Ateneo – come unica università italiana – alla prestigiosa e influente associazione LERU (League of European Research Universities), la Rettrice ricorda che “l’investimento dell’Europa nella ricerca rappresenta non solo una scommessa sul futuro dell’umanità, ma una scelta etica e strategica per affrontare dilemmi complessi” e che “la collaborazione internazionale tra le èquipe di ricerca di diversi Paesi e discipline è un valore aggiunto assolutamente fondamentale”. Particolare attenzione negli obiettivi del Piano Strategico dell’Ateneo viene posta alla promozione della libertà della ricerca, che non deve subire alcun condizionamento “se non quello di rispettare i principi dell’etica”. La Rettrice ribadisce anche l’impegno per il trasferimento di prodotti e tecnologie, ricordando il recente studio condotto dall’Ufficio Europeo dei Brevetti sul ruolo delle Università, che ha riconosciuto alla Statale il secondo posto in Italia con 682 domande di brevetto presentate 2000 e il 2020. Un rilievo centrale nel potenziamento della ricerca avrà naturalmente l’investimento in infrastrutture di ricerca, rappresentato dal Campus in MIND: su un totale di circa 200mila metri quadrati, il nuovo insediamento, che ospiterà circa 23mila persone, conterà oltre 62mila metri quadrati di laboratori, tra cui i 15mila metri quadrati della maxi piattaforma scientifica con infrastrutture tecnologiche di alta specializzazione che potranno essere messe a disposizione di gruppi di ricerca provenienti da tutto il mondo. Il Piano Strategico contiene inoltre azioni finalizzate al potenziamento del già molto articolato contributo che la Statale, tramite la sua Facoltà medica, sta dando al sistema sanitario pubblico. “In un momento in cui i sistemi sanitari sono sottoposti a pressioni crescenti”, nota la Rettrice, “la nostra missione è duplice: da un lato, formare professionisti altamente qualificati e consapevoli del loro ruolo sociale, dall’altro, garantire che la nostra ricerca continui a migliorare le politiche sanitarie, l’accesso alle cure e la salute pubblica”. Particolare enfasi viene data anche a un rinnovato impegno dell’ateneo in campagne di advocacy scientifica e sociale, per promuovere l’impatto della ricerca e la tutela della salute, che si rivolgono a studenti e cittadini. La parte finale dell’intervento della Rettrice è un richiamo al ruolo civile dell’Università e al valore dell’esperienza degli anni della formazione nel percorso di crescita di ogni individuo, perchè “la formazione nel suo complesso, dei bambini, dei giovani, degli adulti, è l’avventura collettiva più importante”. E conclude sottolineando come “in un contesto globale segnato dalla crisi delle forme tradizionali di partecipazione politica, dalle derive provocate dalla socializzazione virtuale e dalla crisi delle forme della rappresentanza, le università resistono come un riferimento imprescindibile per la costruzione della cittadinanza. L’università, e questa università in particolare, coltiva una coscienza civica basata sulla riflessione, sul rispetto reciproco e sull’elaborazione di decisioni ponderate”. E, assieme alle scuole “è nelle università che dobbiamo costruire una società del rispetto”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Università Statale

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