Cronaca
Torna Don Matteo, Terence Hill passa il testimone a Raoul Bova
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Giovedì 31 marzo torna su Raiuno (in prima serata) “Don Matteo”, la serie targata Rai Fiction e Lux Vide giunta alla tredicesima stagione. Si tratta probabilmente degli episodi più attesi visto che, a partire dal quinto, Terence Hill lascerà il testimone a Raoul Bova, nei panni del nuovo parroco don Massimo. Si tratta di un cambiamento importante che, oltre a concedere a Terence Hill il meritato riposo (al momento è serenamente in vacanza a Malibù), ha offerto agli sceneggiatori nuova linfa per una serie di cui sono già andate in onda oltre 250 puntate con punte di quindici milioni di spettatori. “Grazie a tutti voi che avete seguito “Don Matteo” per tanti anni, senza di voi “Don Matteo” non ci sarebbe stato – ha detto Terence Hill in un videosaluto inviato alla conferenza stampa di presentazione della serie che si è svolta questa mattina nella sede Rai di via Asiago – Io ho ricevuto il vostro amore e lo ricambio, vogliatevi bene gli uni con gli altri”.
Raoul Bova, dal canto suo, non sembra spaventato dalla responsabilità di sostituire un protagonista così amato, forse perchè il personaggio di don Massimo è arrivato nel momento giusto: “In questo periodo della mia carriera serviva un personaggio così, forte e fragile nello stesso tempo”. Un parroco che, nell’immaginario collettivo, è “una figura a cui affidarsi, in una chiesa che è il posto dove poter andare a parlare, confidarsi, confessarsi. La spiritualità – aggiunge Bova – mi ha sempre affascinato. L’ho sempre cercata fin da quando ho interpretato san Francesco o altri preti e ce n’è bisogno oggi più che mai perchè la stiamo perdendo. Era importante affrontare un personaggio come don Massimo”. Che, spiega l’attore, è “un uomo con un passato abbastanza importante. Ha sempre lottato per la giustizia, aveva grandi ideali e ha trovato nel sacerdozio la sua strada. E’ un personaggio molto ricco che mi ha subito affascinato e nel quale è stato bellissimo entrare, uno che ha un carattere forte, che ha voglia di stare tra la gente e sporcarsi le mani. Ed è uno che ha voglia di capire cosa sia il perdono, cosa voglia dire perdonare, accogliere, non giudicare dalle apparenze e dare una seconda possibilità. Concetti che sembrano scontati e che invece lui va scoprendo volta per volta”. Bova tiene a sottolineare che “non ho mai voluto che fosse una sostituzione ma un proseguimento. Terence rimarrà sempre Terence e nessuno vuole sostituirlo”. Non solo: “Ho voluto incontrare Terence, guardarlo negli occhi per leggervi un consenso. Ritenevo giusto che fosse lui a darmi il testimone e lui lo ha fatto dicendomi di essere me stesso”.
(ITALPRESS).
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Cronaca
Mattarella “La Strage di Capaci è una ferita tra le più profonde della nostra storia”
Pubblicato
2 minuti fa-
23 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’attacco feroce e sanguinario che la mafia compì trentatrè anni or sono a Capaci, e che ripetè poche settimane più tardi in via D’Amelio a Palermo, costituisce una ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana”. E’ quanto dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 33esimo anniversario della strage di Capaci.
“Il primo pensiero, commosso oggi come allora – aggiunge il Capo dello Stato -, va a chi perse la vita: Giovanni Falcone insieme a Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. A loro è unito indissolubilmente il ricordo di Paolo Borsellino, di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Servitori dello Stato, che la mafia uccise con eclatante violenza per piegare la comunità civile. Quelle tragedie generarono una riscossa della società e delle istituzioni. L’azione stragista svelò la minaccia alla libertà di ogni cittadino. Il contrasto alla mafia si intensificò fino a scardinare le posizioni di comando dell’organizzazione criminale. ‘La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio ed avrà anche una finè: questo ripeteva Falcone, sollecitando coerenza e impegno educativo, spronando chiunque nella società a fare la propria parte insieme alle istituzioni, a ogni livello. La mafia ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza. Nella memoria viva di Falcone e Borsellino, il 23 maggio è diventata la Giornata della legalità, perchè occorre tenere sempre alta la vigilanza, coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali”, conclude il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).
Cronaca
Strage Capaci, Meloni “Governo sempre in prima linea contro la criminalità”
Pubblicato
2 minuti fa-
23 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il 23 maggio è la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime della mafia. Ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, tutti coloro che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della legalità. E con loro, ogni vittima caduta per mano mafiosa. Il loro esempio e il loro ricordo continuano a guidare la nostra azione. Anche in loro nome, il Governo è e sarà sempre in prima linea nella lotta contro ogni forma di criminalità. Senza tregua, senza compromessi. Non dimentichiamo”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
33 anni fa la strage di Capaci, a Palermo una giornata di memoria
Pubblicato
2 minuti fa-
23 Maggio 2025di
Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – Ricorre oggi il 33esimo anniversario della strage di Capaci. Il 23 maggio 1992 nella tremenda esplosione
vennero spazzate via le vite del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti che li scortavano, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
Da ormai trentatre anni il cinquantottesimo minuto dopo le 17 del 23 maggio non rappresenta mai un orario comune, uno di quelli che passano inosservati nel trambusto quotidiano. E’ invece, ogni anno, quel minuto che blocca il fiato, sospende i pensieri, dilata il tempo, infligge dolore e, alla fine, se ci si guarda attorno, restituisce speranza. Sono quei secondi che riportano alla mente le forti immagini di quanto accaduto alla stessa ora nel 1992: la strage di Capaci, quel tragico evento che
ha cambiato la storia del Paese. E non solo.
Oggi a Palermo sono diversi gli appuntamenti e le manifestazioni che serviranno a ricordare le vittime dell’attentato. Il clou sarà la cerimonia all’albero Falcone.
La Fondazione Falcone apre al pubblico il Museo del presente dedicato a Falcone e Borsellino, a Palazzo Jung. La giornata prenderà il via alle 9.30 con l’accoglienza delle autorità istituzionali, degli studenti e degli ospiti da parte dei vertici della Fondazione Falcone. Prevista la presenza, tra gli altri, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio.
Nel pomeriggio, alle 16, il sit-in davanti l’albero Falcone in via Notarbartolo dove alle 17 interverrà Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della Fondazione Falcone. Alle 17.30 l’ex magistrato e presidente del Senato Piero Grasso leggerà i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio e alle 17.58, ora della strage, il trombettiere della polizia suonerà il silenzio.
Come sempre saranno coinvolti gli studenti “per continuare a costruire un futuro libero dalle mafie”. Tra le tante, alle 9, l’iniziativa “Tribunale chiama scuola” organizzata dall’Ordine degli Avvocati, dall’Associazione Nazionale Magistrati e dalla Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola che prevede letture in memoria dei martiri di Capaci e la commemorazione solenne della strage.
Inoltre, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di condividere con tutte le scuole italiane, la proiezione del docufilm “Falcone e Borsellino – Il fuoco della memoria”, realizzato dal Dipartimento DEMS dell’Università degli Studi di Palermo, all’interno del progetto “Officina UNIPA per la Legalità e il Contrasto alle Mafie”. E’ un viaggio corale che racconta le figure di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino attraverso le voci di chi li ha amati, affiancati, seguiti. Familiari, colleghi, magistrati, giornalisti, docenti universitari e studenti costruiscono una narrazione plurale e profonda, capace di restituire umanità e impegno a chi ha pagato con la vita la scelta di servire lo Stato.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).


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