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Cronaca

Mosca vuole la “liberazione totale” del Donbass, domani nuovi colloqui

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KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – L’obiettivo dichiarato di Mosca è la “liberazione totale del Donbass”, tanto che Kiev, come ha fatto sapere il presidente ucraino Zelensky, si prepara a nuovi attacchi nella regione. Intanto la Russia sarebbe pronta ad aprire un corridoio umanitario da Mariupol per oggi mentre i negoziati tra i due paesi dovrebbero riprendere domani.
Il ministero della difesa di Mosca ha fatto sapere che “tutti i compiti principali delle forze armate russe nelle direzioni di Kiev e Chernigov sono stati completati”. “L’obiettivo del raggruppamento delle Forze armate russe – ha continuato – è intensificare l’azione nelle aree prioritarie e, soprattutto, completare l’operazione per la liberazione totale del Donbass”.
Kiev, però, sembra non fidarsi dell’annunciata riduzione delle ostilità e si prepara per nuovi attacchi nel Donbass. “Non crediamo a nessuno – ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video – non ci fidiamo di nessuna bella costruzione verbale. C’è una situazione reale sul campo di battaglia. E ora questa è la cosa più importante. Non rinunceremo a nulla – ha aggiunto – e combatteremo per ogni metro della nostra terra, per ogni nostra persona”. Il processo di negoziazione, ha spiegato, è “in corso” ma “ci sono sono ancora parole”. Così come “ci sono anche altre parole sul presunto ritiro delle truppe russe da Kiev e Chernihiv, sulla presunta riduzione dell’attività degli occupanti in queste direzioni”, ha detto il leader ucraino, secondo cui questo “non è un ritiro” ma le “conseguenze del lavoro dei nostri difensori”. “Vediamo anche che allo stesso tempo c’è un accumulo di truppe russe per nuovi attacchi nel Donbass – ha evidenziato -, ci stiamo preparando per questo”. Ieri Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente statunitense Joe Biden. “Il sostegno degli Stati Uniti è vitale per noi. E ora è particolarmente importante dare una mano all’Ucraina, per mostrare tutto il potere del mondo democratico”. Il presidente ucraino considera il fronte diplomatico come “chiave”, per questo ieri ha firmato un decreto per richiamare due ambasciatori dal Marocco e dalla Georgia, spiegando che c’è chi lavora per “difendere lo Stato” ma c’è anche “chi perde tempo e lavora solo per restare in carica”.
Intanto i colloqui negoziali tra i due paesi dovrebbero riprendere online venerdì 1 aprile, secondo quanto riporta la Cnn che cita il capo della delegazione ucraina. Nel frattempo, secondo i media, la Russia avrebbe espresso la disponibilità ad aprire un corridoio umanitario da Mariupol verso Zaporizhzhia per oggi.
(ITALPRESS).

Cronaca

Giubileo, Rota “Da Hive una piattaforma digitale per i pellegrini”

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ROMA (ITALPRESS) – “Vogliamo mettere la tecnologia al servizio delle persone”. Lo afferma Maurizio Rota, amministratore delegato di Hive, società di Assist Group specializzata nella gestione di sistemi complessi attraverso la creazione di ecosistemi integrati, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Creiamo ecosistemi integrati al cui interno confluiscono tecnologie digitali e servizi fisici – spiega Rota -. Grazie alla gestione dei big data, all’intelligenza artificiale, a tecnologie di machine learning o di analisi predittive riusciamo a modellare delle applicazioni e dei servizi che poi mettiamo a disposizione delle aziende. Sono tanti strumenti, in un’unica grande orchestra: il nostro focus finale è sempre quello di fornire la miglior soddisfazione dell’ascoltatore. Mettere la tecnologia al servizio delle persone è il nostro obiettivo, è il motore alla base di Hive”.
“L’idea imprenditoriale alla base di Hive è sempre stata quella di avere un approccio sociale in osmosi con le comunità e con i territori in cui operiamo – prosegue -. Hive è la traduzione inglese di alveare, il modello principe di tutti gli ecosistemi che ci fornisce Madre Natura, in cui tutte le singole componenti mettono a disposizione della comunità in cui vivono le proprie competenze, capacità e esperienze. E’ esattamente quello che facciamo: mettiamo a disposizione delle comunità e dei territori in cui operiamo tutte le tecnologie e i servizi, dal tour operating alle piattaforme di interconnessione turistica, dalla gestione dei flussi e dell’accoglienza, fino ai sistemi di ticketing online, dal marketing alla comunicazione. Questa è la visione che si è tradotta nella piattaforma digitale che abbiamo realizzato in occasione del Giubileo: è stata una sfida che abbiamo accolto e portato avanti con entusiasmo, è stato un progetto senza precedenti, anche in previsione dei numeri che sono attesi per quest’anno giubilare”, sottolinea Rota.
“Abbiamo pensato, progettato e realizzato un ecosistema digitale per la Basilica di San Pietro, realizzato seguendo due linee guida fondamentali: facilitare l’accesso (con un sistema per la prenotazione degli accessi che suggerisce gli orari migliori, in cui è prevista un’affluenza minore, e con un sistema per l’acquisto online dei biglietti) e migliorare l’accoglienza e l’accompagnamento del pellegrino e del visitatore (ad esempio, abbiamo sviluppato un’audioguida digitale che in 12 tappe lo accompagna nella visita)”.
Alcuni dei servizi “sono già attivi, sono stati lanciati a novembre dell’anno scorso, altri verranno messi a disposizione nelle prossime settimane”. Inoltre, all’intero della piattaforma “abbiamo realizzato un’area partner destinata agli operatori di settore perchè crediamo fortemente nell’interconnessione di tutti gli attori che compongono una filiera, e perchè tour operator, agenzie di viaggi, guide turistiche movimentano il
più alto flusso di persone all’interno della filiera turistica”. Questo modello “può essere applicato a differenti situazioni. Questo mondo sta andando avanti a un ritmo veloce, molto spesso in assenza di punti di riferimento, e sono fermamente convinto che l’utilizzo delle nuove tecnologie applicate all’interno di ecosistemi integrati possa fornire ispirazione alle aziende. Come l’alveare si adatta e muta in base alle condizioni climatiche, credo che noi possiamo fornire questi punti di riferimento alle aziende”, conclude Rota.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Dazi, Tajani “Gli Stati Uniti cercheranno di trattare”

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ROMA (ITALPRESS) – “La guerra dei dazi non conviene a nessuno, quindi credo che alla fine gli americani cercheranno di trattare: sanno già che ci saranno contromisure, ma bisogna sempre essere prudenti e dialogare”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Dritto e rovescio su Rete4.

“L’Unione europea tratta per tutti noi e il commissario slovacco è persona di buon senso – prosegue TajaniAbbiamo parlato a lungo della questione dazi e gli ho chiesto di tutelare alcune posizioni italiane: per esempio nella lista dei beni americani che importiamo, da sanzionare con l’aumento dei dazi, ho chiesto che venga escluso il whisky, perchè ne importiamo poco; la nostra reazione sarebbe tassare i vini italiani, che esportiamo in gran quantità, e uno scontro su questo non conviene a nessuno. Dovremo aspettare due settimane per capire cosa accade e attuare una reazione intelligente, il dialogo resta comunque la soluzione migliore”.

-foto iIPA Agency –
(ITALPRESS)

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Cronaca

Ue, Gasparri “Maggiore integrazione tra difese sarebbe progresso”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa sa da anni che dovrà incrementare le spese per la difesa, lo dovremmo fare comunque per essere più sicuri e più autonomi. L’esercito comune è una speranza, sarebbe già un progresso un’integrazione maggiore tra le difese dei singoli Paesi”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.

L’INTERVISTA VIDEO A GASPARRI

“Nessuno nell’immediato conferirà il comando a una struttura europea, però si potrà fare qualcosa come si fa nella Nato: attualmente nella Nato c’è un capo ‘politicò, un segretario generale (che è un civile), e poi c’è un coordinatore militare, l’ammiraglio italiano Cavo Dragone”. Si tratta di “una struttura che mantiene tutti i propri eserciti” con “un comando militare coordinato. Se l’Europa accelerasse questo percorso, avrebbe anche un risparmio nel futuro, anche perchè oggi c’è una grande concorrenza tra l’industria”.

Sugli 800 miliardi da investire nella difesa, poi, “adesso è arrivato Draghi che ha detto dobbiamo investire. La fa facile: oggi che non governa vuole la spesa facile, quando governava era l’austerità. E’ ovvio che è un Paese che ha un debito pubblico può molto alto come l’Italia abbia un cammino meno spedito di altri: siamo come una famiglia che è già esposta con la banca e non può investire più di tanto”, ma “qualche cosa dovremo pur fare, perchè siamo nel Mediterraneo” e “l’immigrazione clandestina arriva soprattutto in Italia: abbiamo bisogno di una Marina, di sistemi tecnologici o di politiche di amicizia con i Paesi del Nord Africa”.

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Parlando poi dello scenario italiano, Gasparri ribadisce che “il governo è affidabile” ed “è il più stabile in Europa, cosa non abituale: noi eravamo quelli dei governicchi, dei governi balneari, dei governi tecnici. Un’Italia stabile in un’Europa instabile è una cosa che invece dovremmo tenere cara, è un vantaggio per il Paese”.

Tra gli alleati non ci sarebbero frizioni. “Salvini ha conosciuto una stagione di gloria recente” ma “oggi la Lega non ha i livelli di consenso” che aveva in passato e “ogni tanto credo che avverta il bisogno di distinguersi, nella speranza di recuperare un consenso”. Da ministro delle Infrastrutture “ha molto insistito – e ha fatto bene – su opere come il ponte sullo Stretto, probabilmente però non è un argomento” che fa presa sull’elettorato “delle zone di origine della Lega”.

In questa fase “si vuole distinguere sul tema della pace”, ma “chi è che non sarebbe d’accordo se adesso chiedo ‘siete per la pace o siete per la guerra”?, ha spiegato. Forza Italia, invece, ha saputo reagire dopo “la perdita di un leader insostituibile e impareggiabile come Berlusconi: abbiamo avuto la possibilità di dimostrare che un partito moderato come Forza Italia” può esistere. “Non raggiungeremo i picchi di Berlusconi, ma nessuno pretende da noi quei risultati che sono stati legati a un leader inimitabile”.

L’obiettivo resta quello di concludere la legislatura. “Assolutamente sì, c’è stato qualche episodio marginale, legato a vicende personali”, ma comunque “siamo arrivati nella fase degli ultimi due anni di legislatura, l’ultima fase poi diventa quella elettorale. Abbiamo seminato, è il momento di cominciare a fare la raccolta”.

Sulle riforme, “credo che siano ancora alla portata: quella sulla giustizia la do al 100%, il premierato e le autonomie le do a una percentuale alta, tra l’85 e 95%”. Sulle polemiche relative al Manifesto di Ventotene, “dobbiamo rendere omaggio ai perseguitati che sono stati dei martiri della libertà, dopodichè non è che tutto quello che ha scritto Gramsci o tutto quello che ho scritto Spinelli è condivisibile”.

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Sulla discussione tra Romano Prodi e una giornalista che gli aveva posto una domanda proprio sul Manifesto, “adesso lo stanno facendo passare come un anziano signore che voleva fare una carezza alla nipotina” ma “se l’avessi fatto io sarebbe stato il ritorno del fascismo. L’ipocrisia della sinistra è troppo nota perchè io spenda tempo per parlarne”. Sulla Rai, “abbiamo proposto una presidente, Simona Agnes, che non è una militante e non è stata parlamentare. Bisogna trovare una convergenza sul presidente, in Commissione Vigilanza ci vogliono i due terzi”, ricorda. In passato, “abbiamo votato Claudio Petruccioli quando ce l’hanno proposto: è stato un parlamentare del PCI, è stato direttore dell’Unità e poi senatore del PDS. Agnes è molto meno politicizzata, ma loro rifiutano. Si oppongono, ma noi non accettiamo veti. Intanto la RAI va avanti, sopravvive a tutte le polemiche e si difende in un mondo fatto di piattaforme e social, in cui la televisione generalista non è più quella di una volta”.

Infine una parentesi sul calcio: da tifoso romanista, Gasparri confermerebbe Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa “anche l’anno prossimo. E’ di Testaccio, è romanista… semmai dovremmo cambiare la proprietà, non l’allenatore. Lo slogan è ‘teniamoci Ranieri, vendiamo gli americanì”. E sulle polemiche che hanno coinvolto Francesco Totti per il suo viaggio a Mosca “l’ho difeso: vada dove vuole”.

-foto Italpress –

(ITALPRESS).

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