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Dionisi “Stimoli e certezze, cresco con il Sassuolo”

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SASSUOLO (ITALPRESS) – Con il suo Sassuolo, con il suo calcio, al primo anno di Serie A, Alessio Dionisi, ha battuto colleghi famosi e di esperienza e le loro grandi squadre: Allegri, Pioli, Inzaghi, Gasperini, Sarri, tutti piegati da Berardi e compagni. Il suo calcio piace ed è efficace. “Non mi interessa che si noti la mia impronta – dice in un’intervista alla Gazzetta dello Sport -. Contano la crescita della squadra e i miglioramenti dei singoli. Io ho le mie idee, però poi mi lascio anche guidare dalle caratteristiche dei giocatori. La palla ai nostri attaccanti non va portata, ma data il prima possibile: allora facciamo meno possesso e proponiamo un calcio più verticale. Di sicuro adesso il Sassuolo non è quello di quattro mesi fa”. E’ stato chiamato per sostituire De Zerbi, eredità non semplice da raccogliere, ma lui assicura: “Non ho sentito pressione perchè ero consapevole della situazione. Ero convinto che fosse un’esperienza molto stimolante oltre che difficile. Ora sono soddisfatto di quanto stiamo facendo. Un allenatore deve avere tante sicurezze, altrimenti non può trasmetterle agli altri. Però mi metto ogni giorno in discussione”.
Il gioco è una delle certezze del calcio di Dionisi che, già come era successo all’Empoli che ha riportato in B, al Sassuolo ha trovato i talenti ideali per le sue idee. “Noi pensiamo sempre a come giocare e attaccare, ma curiamo tanto anche la fase di non possesso: adesso più di prima. C’è chi preferisce consolidare la difesa e poi dedicarsi all’attacco, io faccio il contrario. Raspadori è l’ago della bilancia, un motorino inesauribile. Contro l’Atalanta gli ho detto di attaccare da trequartista e difendere da mezzala: ha fatto tutto benissimo. Il Sassuolo – prosegue – ha molta qualità in avanti e io devo sfruttarla. Quindi chiedo un sacrificio a tutti per poter essere pericolosi. E pretendo che i ragazzi vadano a chiudere l’azione con il tiro molto spesso anche per un discorso strategico: se non vai al tiro, hai meno tempo e possibilità di organizzare la fase di non possesso. Poi ovviamente io preferisco ipotizzare di fare un gol in più dell’avversario e non di prenderne uno in meno, ma dipende tutto dall’equilibrio: chiunque vorrebbe difendere tenendo la palla, ma non è facile”. L’Europa non è vicina, secondo Dionisi perchè la squadra “ha preso troppi gol evitabili, quelli che io chiamo non-gol. Dobbiamo migliorare tanto su quest’aspetto”.
Gioco in verticale sempre, un rischio, ma anche un’arma in più: “Il nostro atteggiamento può condizionare il loro”, soprattutto se ci sono giocatori tecnici come Berardi, Raspadori, Scamacca, Lopez, Frattesi e Traorè, su ognuno di loro Dionisi ha lavorato, fatta eccezione per “Berardi…, lui bisogna solo metterlo in campo. Con Frattesi e Traorè ho lavorato sulla testa. A Scamacca ho fatto capire l’importanza del lavoro quotidiano. Lopez l’ho messo al centro del progetto. A Raspadori è stata data ulteriore continuità”. Come detto ha battuto allenatori esperti e vincenti: “Non vivo le partite come un confronto con altri tecnici. Resto un esordiente che sta facendo la sua esperienza. Quelle sfide sono un grande stimolo, ma ogni incontro è importantissimo perchè è un’occasione di crescita a prescindere dal nome dell’avversario. Trovo che sia bellissimo vivere e superare le difficoltà. Al Sassuolo sono grato perchè mi ha dato l’opportunità di avere delle responsabilità”.
(ITALPRESS).

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La Juventus parte bene, David e Vlahovic piegano il Parma

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TORINO (ITALPRESS) – Buona la prima per la Juventus di Igor Tudor. All’Allianz Stadium la squadra bianconera (in 10 nel finale per l’espulsione di Cambiaso) batte 2-0 il nuovo Parma del 30enne Carlos Cuesta e conquista i primi tre punti in campionato grazie alle reti dei suoi due centravanti, il nuovo acquisto David e Vlahovic. L’unico volto nuovo nell’undici bianconero è proprio il canadese, inserito dal primo minuto in una squadra che, nello scorso campionato, condivideva con il Parma il primato di gioventù per età media tra titolari e subentrati (24 anni e 288 giorni la Juventus, 24 anni e 98 giorni i gialloblù). Non sorprende quindi che siano due under 23 a mettere la firma sulle prime fiammate del match. Al 4′ è il classe 2003 Lovik a spaventare Di Gregorio con una conclusione salvata in angolo da Cambiaso. Al 13′ invece è il 22enne Conceicao a impegnare Suzuki con un colpo di testa in tuffo sugli sviluppi di un cross di Thuram. La prima, grande occasione da gol è però del Parma ad inizio ripresa. Almqvist scatta in profondità, entra in area e serve a Pellegrino la palla del possibile 1-0, ma Bremer – al ritorno in Serie A dopo l’infortunio a distanza di 330 giorni dall’ultima volta – è bravo a murare il centravanti avversario in scivolata. L’episodio scuote la Juventus e i suoi interpreti offensivi. Al 51′ Yildiz calcia dal vertice dell’area spaventando Suzuki con una conclusione che non va lontana dal secondo palo. E’ il legno invece quattro minuti dopo a salvare il Parma: Conceicao si accentra e calcia col mancino, trovando la deviazione involontaria di Keita che indirizza la palla sul palo alla sinistra di Suzuki. L’1-0 è dietro l’angolo e al 59′ la Juve colpisce: Yildiz lavora bene un pallone sulla sinistra e crossa a centro area, dove David è bravo ad anticipare Circati e depositare in rete. La Juve sembra in controllo, ma chiude in dieci uomini. Al 84′ Cambiaso reagisce male ad un contrasto con Lovik e riceve il rosso diretto dall’arbitro. Neanche il tempo di sistemarsi in inferiorità numerica e la Juventus chiude i giochi: Vlahovic apre una una prateria a Yildiz e va in area a chiudere l’azione con il tocco vincente. Un gol che scaccia via le voci di mercato e permette al serbo di ritrovare il sorriso in un momento delicato della carriera.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Il Pisa al ritorno in Serie A blocca sull’1-1 l’Atalanta

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BERGAMO (ITALPRESS) – Finisce 1-1 la sfida tra Atalanta e Pisa: dopo l’autogol di Hien nel primo tempo è arrivata la risposta di Scamacca nella ripresa. Buoni segnali per l’attaccante degli orobici, tornato alla rete dopo oltre 400 giorni (l’ultimo col Torino nel maggio del 2024). I toscani festeggiano con un buon pareggio il ritorno in Serie A dopo 34 anni: nel prossimo turno ci sarà la sfida contro la Roma. I bergamaschi, a caccia della prima vittoria nella gestione Juric, affronteranno invece il Parma in trasferta.
Il tecnico orobico ha confermato le sensazioni della vigilia schierando il 3-4-2-1 già visto nelle diverse amichevoli, prima da titolare per Zalewski, Krstovic invece è partito dalla panchina. Modulo simile pensato da Gilardino, nel 3-5-2 spazio alla doppia punta Meister-Moreo, con Tramoni mezzala in fase di non possesso e trequartista pronto ad inventare sul recupero palla. Nel primo quarto d’ora gli orobici hanno creato buone combinazioni, ma è mancata cattiveria nell’ultimo passaggio, troppi gli errori in rifinitura per Daniel Maldini.
I toscani, invece, hanno giocato con lucidità e freddezza, al 26′ è arrivata la rete che ha sbloccato la partita: Tourè, lasciato libero sulla corsia mancina, ha avuto tutto il tempo per crossare, la deviazione di tacco di Moreo ha innescato l’assist per Angori, che ha poi causato l’autogol di Hien. Nel finale di primo tempo ancora Moreo, da dentro l’area piccola, ha sfiorato il 2-0.
Nella ripresa i padroni di casa hanno avuto un approccio migliore e dopo appena cinque minuti Scamacca si è costruito dal limite il pallone del pareggio; una manciata di minuti più tardi il numero 9 atalantino di testa ha colpito la traversa. L’occasione migliore della ripresa è capitata poi tra i piedi di Daniel Maldini ma il numero 70 si è fatto ipnotizzare da Semper. Uno a uno alla fine a Bergamo.
– foto Ipa Agency –
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Como-Lazio 2-0 con Douvikas e Paz, “prima” con spiegazione arbitro

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COMO (ITALPRESS) – Comincia alla grande il campionato di Serie A del Como, che nella prima giornata batte in casa la Lazio per 2-0. Viceversa, quindi, non parte al meglio la seconda avventura di Maurizio Sarri alla guida dei biancocelesti. Grande entusiasmo al “Sinigaglia”, in virtù del mercato estivo dei lariani che ha ribadito le ambizioni della società. Un entusiasmo ripagato dagli uomini di Fabregas, che partono fortissimo fin dalle prime battute, distinguendosi per il pressing asfissiante, la qualità delle giocate e la capacità di coinvolgere tutti i calciatori in campo. Tra i più attivi, ovviamente, c’è Paz, ma da sottolineare anche il grando impatto di Ramon e di Jesus Rodriguez: quest’ultimo va vicino al gol al 20′ dopo un recupero palla in zona offensiva. Poco dopo Provedel è chiamato alla bella parata sul tentativo di Vojovoda in controbalzo. La Lazio fatica ad uscire e si fa vedere solo dopo la mezz’ora con un tiro di Cancellieri. Il più positivo degli ospiti è Tavares, che sul finire di frazione crea scompiglio nell’area del Como e serve Castellanos, che viene chiuso. La ripresa si apre con uno squillo di Cancellieri, ma al 47′ Paz salta Tavares e imbuca per Douvikas, che resiste di fisico su Gila e batte in diagonale Provedel. In questa fase la partita è aperta: il Como sfiora il raddoppio con Da Cunha e Ramon, ma la Lazio risponde con Castellanos, che prima non arriva per centimetri sull’assist di Zaccagni, e poi, al 63′, trova il gol scattando sul filo del fuorigioco sul lancio di Gila. Un offside che in realtà c’è, come evidenzia il Var; ed è anche un momento “storico”, perchè per la prima volta la decisione del Var viene spiegata in campo dall’arbitro, in questo caso Manganiello: una novità che abbiamo conosciuto al Mondiale per club e che, da questa stagione, è presente anche in Italia. Nel Como entra Morata, che tenta subito un tiro da lontano mancando di poco la porta, ma il secondo gol porta la firma del solito Paz, autore di una meravigliosa rete direttamente da punizione. Non è finita, perchè la squadra di Fabregas, sulle ali dell’entusiasmo, non si ferma e sfiora il terzo gol con Vojvoda (traversa) e Da Cunha (ancora pronto Provedel). Il Como tornerà in campo sabato 30 agosto con la sua prima trasferta, contro il Bologna, mentre domenica 31 la Lazio debutterà all’Olimpico contro il Verona.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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