Cronaca
Mezzogiorno, Franco “Divario con il Nord enorme”
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4 anni fa-
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Redazione
SORRENTO (ITALPRESS) – “E’ fondamentale che la gestione dell’emergenza non ci faccia perdere di vista il problema principale della bassa crescita del nostro Paese: dobbiamo porre fine a un ventennio di sostanziale stagnazione, il prodotto italiano è rimasto stagnato mentre è aumentato di quasi metà negli Stati Uniti, di un terzo in Spagna di un quarto in Germania e Francia”. Lo dice il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco nel corso del suo intervento al forum Verso Sud, organizzato dallo Studio Ambrosetti. Per Franco la crescita del Paese è legata indissolubilmente a quella del Sud. “Nel Mezzogiorno dagli anni Ottanta non ci sono stati sostanziali progressi. Il prodotto medio pro capite nelle regioni del Sud è pari al 55% di quello delle regioni del Centro nord, un divario enorme”, spiega il ministro. “E’ evidente che per conseguire tassi di crescita più robusti di quelli dell’ultimo quarto di secolo è cruciale imprimere una forte accelerazione all’espansione dell’economia del Mezzogiorno e riavviare il processo di convergenza tra le due aree del Paese”.
E in quest’ottica Franco cita alcuni settori in cui bisogna intervenire. Dal mercato del lavoro fino al tema centrale della formazione dei giovani. “Nel Mezzogiorno la quota di giovani che completano il ciclo delle scuole superiori è più bassa di 7 punti percentuali rispetto alle regioni del centro-nord. E la quota studenti con basso rendimento nelle competenze di letture e quelle analitiche è più ampia al sud. Inoltre – prosegue – molti giovani emigrano portando altrove il loro capitale umano, un fenomeno nazionale ma nel meridione particolarmente accentuato. Le risposte della politica economica allo scarso sviluppo delle regioni del Sud non potranno mai essere efficaci se non affronteranno il divario nella formazione dei giovani e soprattutto la spinta all’emigrazione. In questo – chiosa il ministro – è cruciale il ruolo delle università meridionali”.
(ITALPRESS).
-foto Agenzia Fotogramma-
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Cronaca
Ue, Moratti “La revisione del Green Deal è una battaglia vinta”
Pubblicato
1 ora fa-
22 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Quella del Green deal “è una grande battaglia che ho fatto mia, insieme a Forza Italia e al Partito Popolare, perchè per come era impostato dalla Commissione precedente, era orientato in maniera molto ideologica solo sulla sostenibilità ambientale senza tener conto dell’importanza della sostenibilità economica e della sostenibilità sociale. Un Green Deal che penalizzava le imprese sul tema dell’automotive, pilastro importantissimo per l’Europa, con dei numeri drammatici. La battaglia è stata quella di rivedere i tempi, rivedere gli strumenti e rivedere le regole. Sui tempi abbiamo ottenuto che nel 2035 non ci sarà più l’obbligo di non avere i motori endotermici, limitando comunque le emissioni. Quindi questa è una battaglia vinta”. Lo afferma Letizia Moratti, europarlamentare del Ppe e presidente della Consulta di Forza Italia, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
“Altra battaglia vinta è quella della neutralità tecnologica; abbiamo inserito la flessibilità sulle tecnologie per arrivare alla decarbonizzazione: non più solo elettrico, ma anche le altre tecnologie. Non ancora vinta, ma che continueremo a fare – assicura -, è quella sulle quote di carbonio che le aziende sono obbligate a comprare se non riescono a rispettare il target di avere un certo numero di veicoli elettrici. Si tratta di un target assurdo perchè è il mercato che determina la domanda”.
Poi Moratti racconta la giornata di lavoro che il Ppe ha organizzato a Milano: “Ci tenevo a fare incontrare i parlamentari del gruppo con esponenti del mondo imprenditoriale. I due temi principali sono stati il mercato dell’energia e quello dei capitali. L’energia da noi è un grande problema, perchè l’Italia non ha investito nel nucleare – osserva -, quindi è ulteriormente svantaggiata rispetto ad altri Paesi europei. Ma anche questo è un tema da affrontare a livello europeo. Serve creare un mercato integrato dell’energia, creare la possibilità di avere libertà nelle interconnessioni. Vuol dire anche dare la possibilità, per esempio, di utilizzare degli strumenti come la cattura del carbonio creando un valore aggiunto. Significa arrivare al disaccoppiamento del costo delle rinnovabili da quello del gas, perchè è un è un artificio quello di tenerli insieme e contribuisce ad innalzare i prezzi. Significa anche costruire delle infrastrutture, investire nel biometano, investire in energie alternative alla all’elettrico. Quindi c’è un grande lavoro da fare. Noi come Partito Popolare su questi temi siamo molto impegnati”.
Infine, agricoltura e difesa. “Il bilancio pluriennale, che è stato votato dalla Commissione e che adesso arriva in Parlamento, non ci convince per quanto riguarda l’agricoltura perchè sono stati accorpati i fondi di Coesione e quelli della PAC. Questo accorpamento ha portato a una riduzione dei fondi per gli agricoltori di circa 90 miliardi. Quando arriverà in Parlamento lavoreremo per riportare i fondi com’erano. L’agricoltura è una filiera importante da tutelare”, aggiunge Moratti.
“Noi non possiamo pensare che sia sempre l’America a difendere l’Europa. L’Europa deve diventare adulta, il che non significa assolutamente togliere i fondi alla sanità, alla formazione, significa però avere la capacità di essere in condizione di creare dei deterrenti, significa difendere i nostri confini. L’Europa è indietro su questo”, conclude.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Milano-Cortina alle porte, Mattarella consegna il Tricolore agli alfieri azzurri
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1 ora fa-
22 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato al Quirinale ai portabandiera azzurri il tricolore in vista della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026. Il 6 febbraio a Milano i portabandiera saranno Federico Pellegrino e Arianna Fontana, mentre a Cortina toccherà ad Amos Mosaner e Federica Brignone sfilare col tricolore. Chiara Mazzel e Renè De Silvestro saranno invece i due portabandiera azzurri in occasione della cerimonia di apertura delle Paralimpiadi in programma il 6 marzo 2026 a Verona. “Le gare olimpiche e paralimpiche sono legate da valori umani e sociali – ha ricordato durante la cerimonia il Capo dello Stato – In questo tempo difficile sarà molto importante il messaggio di pace e amicizia. Sarà importante la diffusione di questo messaggio da parte di tutti gli atleti e le atlete. Sono certo che tutti gli atleti e atlete renderanno onore all’Italia con il loro comportamento. Vi auguro grandi successi”. “Sarà un appuntamento unico gareggiare nelle Olimpiadi nel nostro paese – le parole del presidente del Coni, Luciano Buonfiglio – E’ un avvenimento che dopo 20 anni ritorna nel nostro paese e stavolta la bandiera rimarrà nei nostri confini con un impegno: quello di un tricolore che sventolerà sempre di più, al quale tutti noi dedichiamo il nostro lavoro e il nostro impegno. Saremo attenti, resterà con noi nella nostra amata Italia e verrà custodita da quattro atleti”. “Tutti sappiamo che al nostro fianco
c’è lei, il nostro primo tifoso, il nostro baluardo che non ci ha
mai fatto mancare affetto e vicinanza di cui questa volta abbiamo
tanto bisogno. A nome di questi ragazzi e ragazze le diciamo
ancora una volta grazie”, ha aggiunto Buonfiglio rivolgendosi al presidente Mattarella. “Agli atleti viene consegnato non solo il
tricolore, ma la maglia azzurra che rappresenta il sogno di tanti
adolescenti. Mancano 46 giorni e ognuno di voi ha la capacità di
arrivare all’obiettivo con grande concentrazione. Ma c’è anche
l’emozione dei cantieri, di uomini e donne che hanno lavorato per
essere pronti il 6 febbraio e il 6 marzo in questo incrocio di
sport che non ha confini e divisioni. Cercheremo tutti di essere
all’altezza, consapevoli del fatto che quello per cui lavoriamo
non è solo un appuntamento epocale ma anche ciò che lasceremo, dal punto di vista delle infrastrutture materiali e quelle
immateriali, con la cultura dello sport, del rispetto e del lavoro condiviso”, ha osservato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. “E’ un momento particolare, sono i
nostri Giochi, che si svolgeranno 20 anni dopo Torino. Il
movimento paralimpico è cresciuto, sul lato della considerazione,
della stima, dell’integrazione, della pari dignità tra olimpici e
paralimpici. Tanto ancora bisogna fare sul lato dell’avviamento
dello sport paralimpico, che necessita di esperti e specialisti
che possano indirizzare l’atleta. Tutte le istituzioni possono
collaborare per far sì che l’Italia sia al passo dei grandi paesi. Abbiamo una squadra competitiva, cercheremo di competere al massimo”, ha assicurato il presidente del Cip, Marco Giunio De
Sanctis. Emozionati gli alfieri azzurri nel ricevere il tricolore dalle mani di Mattarella. “Rappresenteremo il Paese a
cuore aperto e mente ferma con la determinazione di dare il buon
esempio”, ha ammesso Arianna Fontana. “Mentirei se dicessi di non essermi mai immaginato in testa alla delegazione e con il Paese alla spalle. Il mio pensiero va a mio nonno Gino, uomo del dovere. Lui, ovunque sia, è felice per me”, ha detto commosso Federico Pellegrino. “Partecipare ad un’Olimpiade in casa è una fortuna e un grande privilegio, da un lato è anche un grande stress, ma sarò la prima a cogliere solo gli aspetti positivi di questo privilegio”, ha concluso Federica Brignone.
– Foto Ufficio Stampa Quirinale –
(ITALPRESS).
Cronaca
Concerto di Natale della città di Voghera, Orchestra Bottesini al Teatro Valentino Garavani
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1 ora fa-
22 Dicembre 2025di
Redazione
Il Comune di Voghera, in sinergia con l’Assessorato alla Cultura e con la Fondazione Teatro Sociale di Voghera, presenta il Concerto di Natale della Città di Voghera, in programma martedì 23 dicembre alle ore 21 al Teatro Valentino Garavani con il contributo di Fondazione Cariplo.
Protagonista della serata sarà l’Orchestra Bottesini, diretta dal Maestro Enrico Fagone, con la partecipazione dei solisti Giulia Panchieri alla viola e Giuseppe Tucci al violino. Un appuntamento di alto profilo artistico che unisce tradizione e contemporaneità, offrendo al pubblico un programma di grande intensità musicale, pensato come momento di condivisione e augurio per l’intera comunità cittadina.
Il programma prevede musiche di Marco Taralli, con la prima esecuzione italiana di “Dance of the Terroir”, accanto a due capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart: la Sinfonia concertante in Mi bemolle maggiore K 364 e la Sinfonia n. 29 in La maggiore K 201.
Il Sindaco di Voghera, Paola Garlaschelli, spiega: «Il Concerto di Natale della Città di Voghera rappresenta uno dei momenti più significativi del nostro calendario culturale, perché unisce la qualità artistica al valore profondo dello stare insieme. La musica, soprattutto in questo periodo dell’anno, diventa linguaggio universale capace di parlare a tutti, di creare legami, di restituire senso di comunità. Portare sul palco del Teatro Valentino Garavani un’orchestra di eccellenza come l’Orchestra Bottesini, con un programma che dialoga tra contemporaneo e grande tradizione classica, significa ribadire con forza la centralità della cultura come bene comune. Il Teatro è oggi un luogo vivo, aperto, restituito alla città e il Concerto di Natale ne è una testimonianza concreta: un dono alla cittadinanza, un invito a condividere bellezza, emozione e partecipazione».
L’assessore alla Cultura, Alessandro Menini, aggiunge: «Questo concerto è il risultato di una collaborazione solida tra istituzioni e conferma la volontà di offrire alla città appuntamenti culturali di alto livello, accessibili a tutti, capaci di valorizzare il nostro Teatro e di rafforzarne il ruolo come punto di riferimento culturale del territorio».
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.
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