Cronaca
Intesa Sanpaolo apre il nuovo Museo delle Gallerie d’Italia a Napoli
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3 anni fa-
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Redazione
NAPOLI (ITALPRESS) – Riaprono a Napoli dal 21 maggio le “Gallerie d’Italia” di Intesa Sanpaolo nella nuova sede in via Toledo 177, nell’edificio storico dell’ex Banco di Napoli. Grazie al progetto e agli interventi, spazi triplicati rispetto alla precedente area espositiva e pari a diecimila metri quadri a Palazzo Zevallos Stigliano, nel monumentale e centrale edificio storico dell’ex Banco di Napoli, progettato dall’architetto Marcello Piacentini in via Toledo 177. Si tratta una riqualificazione architettonica di grande impatto che attualizza l’edificio senza snaturarne il pregio storico, realizzato da Michele De Lucchi – AMDL Circle, che trasforma gli spazi per essere fruibili secondo i moderni i criteri museologici e museografici. Gli ambienti così, si allineano ai più innovativi e riconosciuti standard museali internazionali. Nel museo sarà esposta una selezione di dipinti e sculture di ambito napoletano e meridionale dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, a partire dal capolavoro della collezione Intesa Sanpaolo, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, oltre a nuovi itinerari dedicati alle ceramiche attiche e magnogreche e all’arte moderna e contemporanea.
L’apertura del museo napoletano, a cui si aggiunge la nuova sede di Torino che è aperta al pubblico dal 17 maggio, costituisce un fondamentale passo dell’istituto guidato da Carlo Messina nella promozione della cultura in Italia e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico formato da oltre 35 mila opere d’arte di proprietà, il cui valore economico è inserito a fair value nel bilancio dal 2017.
I quattro musei delle Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – richiamano i tratti distintivi comuni consolidando il sistema museale di Intesa Sanpaolo gestito dal Progetto Cultura della Banca, nato per valorizzare il patrimonio storico artistico confluito negli anni nel Gruppo. Le sedi sono palazzi storici già uffici della Banca che, nell’opera di ristrutturazione guidata dalle nuove esigenze – tra cui l’apertura al pubblico, la tutela e conservazione delle opere d’arte, la sostenibilità, la piena accessibilità -, mantengono evidente il ricordo delle loro passate funzioni.
Il Piano d’Impresa 2022-2025, presentato di recente dal consigliere delegato e CEO Messina, rafforza l’impegno di Intesa Sanpaolo nella cultura con l’ampliamento degli altri due musei della Banca a Milano e Vicenza, portando entro il 2025 al raddoppio degli spazi espositivi complessivi delle Gallerie d’Italia – da 14.200 metri quadri a 30.000 metri quadri – e consolidando la posizione del Gruppo tra i primi operatori culturali privati a livello internazionale per reputazione, impegno e per dimensioni, qualità e valore finanziario della collezione, impegno che si inserisce nelle attività ESG del Gruppo.
Entrambi i musei esporranno mostre temporanee originali ed organizzeranno attività come didattica per le scuole, ricerca scientifica, iniziative per l’inclusione sociale. Alcuni degli spazi saranno a disposizione per eventi e iniziative cittadine.
L’ingresso del museo al palazzo, storica sede del Banco di Napoli, avverrà da Via Toledo 177.
Le opere della collezione permanente sono distribuite lungo tre itinerari tematici. Al primo piano, nella sezione del museo curata da Fernando Mazzocca, troviamo una selezione di dipinti e sculture principalmente di ambito napoletano e meridionale, del periodo che va dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, a partire dal capolavoro assoluto delle collezioni, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, ultima tela del maestro realizzata nel maggio del 1610, poche settimane prima della sua morte. Spiccano fra gli altri i nomi di Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, Gaspar van Wittel, Anton Smink Pitloo, Giacinto Gigante, Domenico Morelli. Una raccolta di disegni e sculture di Vincenzo Gemito forma uno dei nuclei più importanti del grande autore, documentando efficacemente la sua straordinaria parabola artistica.
Al secondo piano saranno esposti gli itinerari dedicati alle ceramiche attiche e magnogreche e alle opere dalle collezioni di arte moderna e contemporanea. Il primo, curato da Fabrizio Paolucci, presenta per la prima volta al pubblico nella sua interezza la storica Collezione Caputi appartenente a Intesa Sanpaolo, formata da oltre 500 vasi e altri reperti realizzati ad Atene, in Apulia e in Lucania tra il V e il III secolo a.C, tutti provenienti da Ruvo di Puglia, centro nella provincia di Bari che rivestì un ruolo politico, economico e culturale molto rilevante in Magna Grecia.
Un’infilata di sale che affacciano su via Toledo ospita, sullo stesso piano, il secondo itinerario: una selezione di opere dalla collezione d’arte del XX e XXI secolo di Intesa Sanpaolo, curata da Luca Massimo Barbero, che costituisce un suggestivo percorso attraverso accostamenti cronologici che dal dopoguerra giungono fino al contemporaneo. Sono presenti opere di Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Mario Schifano, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Giosetta Fioroni, Carol Rama, Afro, Emilio Vedova, Gerhard Richter, Jannis Kounellis, Sol LeWitt.
Le “Gallerie d’Italia – Napoli” rappresentano a tutti gli effetti un luogo per la cittadinanza. Grazie al monumentale atrio d’ingresso che vive in simbiosi con la strada si stabilisce continuità e stretta connessione con lo spazio urbano. Cuore pulsante dell’edificio sarà il grande salone al piano terra dedicato alle mostre temporanee e alle grandi iniziative culturali con i migliori artisti e curatori internazionali. Da via Toledo si potrà accedere liberamente alla caffetteria-bistrot (di prossima apertura) e al bookshop.
Tre aule didattiche, al primo piano, permettono l’ampliamento delle attività educative per le scuole e per pubblici specifici, sempre gratuite, che hanno rappresentato negli anni un elemento di fondamentale impegno da parte della Banca verso il territorio. Una nuova biblioteca con una raccolta di volumi del patrimonio librario di Intesa Sanpaolo, collegata al Servizio Bibliotecario Nazionale, offrirà a studiosi e appassionati l’opportunità di approfondire temi e aspetti legati alle opere delle collezioni e alle mostre temporanee del museo.
La Direzione del museo napoletano rimane affidata a Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia, affiancato dal Vice Direttore Antonio Ernesto Denunzio.
La prima esposizione temporanea ospitata nella nuova sede sarà la mostra conclusiva della XIX edizione di Restituzioni, il programma biennale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale che Intesa Sanpaolo conduce da oltre trent’anni in collaborazione con il Ministero della Cultura. Saranno esposte al pubblico le opere del patrimonio pubblico restaurate grazie a Intesa Sanpaolo nel triennio scorso (la pandemia ha dilazionato i tempi ma non ha fermato il progetto) appartenenti a siti archeologici, musei, luoghi di culto da tutta Italia.
‘Intesa Sanpaolo – afferma Giovanni Bazoli, Presidente Emerito Intesa Sanpaolo – è lieta di aprire le porte della nuova sede delle Gallerie d’Italia a Napoli, consegnando alla comunità un museo di respiro internazionale che consolida il legame della banca con questa magnifica città. L’odierna inaugurazione e l’apertura delle Gallerie d’Italia pochi giorni fa a Torino confermano il forte impegno di Intesa Sanpaolo a favore della crescita culturale e sociale del Paese. Il nuovo museo di via Toledo aggiunge uno spazio di arte e bellezza allo straordinario patrimonio storico e artistico di Napoli, in piena sintonia con l’attuale fase di grande progettualità della città, che ha nella cultura un importante motore di cambiamento e rinascità.
Per Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo ‘la nuova sede del nostro museo sarà un luogo di arte, di rigenerazione, di ritrovo per i cittadini e per i turisti di Napoli. L’impegno di Intesa Sanpaolo per la cultura vuole incidere con nuovi stimoli intellettuali sul tessuto comunitario di una città simbolo del nostro Gruppo, rafforzandone il progresso economico e socialè.
Dario Franceschini, Ministro della Cultura, sottolinea che ‘con l’apertura della nuova sede delle Gallerie d’Italia a Napoli, nello storico Palazzo di via Toledo realizzato da Marcello Piacentini, il gruppo Intesa Sanpaolo conferma la continuità e l’impegno per la salvaguardia e la promozione del patrimonio culturale italiano che è ormai parte integrante della sua mission. Il progetto Restituzioni arricchisce le Gallerie di opere di grande valore e significato, coniugando la conservazione del patrimonio artistico con una grande attenzione al futuro. Intesa Sanpaolo ha tracciato una strada e, con gli anni, è diventata un modello da seguire, anche per la giusta ripartenza dell’Italià.
‘L’apertura della nuova sede di ‘Gallerie d’Italià di Intesa Sanpaolo – afferma il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – nella nostra città rappresenta per Napoli e per l’intero Mezzogiorno uno straordinario tassello che va ad arricchire l’enorme patrimonio artistico e culturale del nostro territorio. Questo nuovo percorso museale renderà ancora più affascinante un edificio storico a cui i napoletani sono molto legati e costituirà un’ulteriore opportunità dell’offerta turistica in città che già sta attirando milioni di visitatorì.
-foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo-
(ITALPRESS).
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Cronaca
Allarme AME, in Italia una donna su dieci è obesa. Incidenza in aumento
Pubblicato
1 ora fa-
28 Giugno 2025di
Redazione
ALBANO LAZIALE (ITALPRESS) – Erano attesi da tempo e ora sono disponibili anche in Italia. L’ingresso di nuovi farmaci, e in particolare degli agonisti del recettore GLP-1 (GLP-1RA) e ora anche il dual agonist (GLP1 + GIP) che mimano ormoni naturali prodotti nell’intestino che stimola il rilascio di insulina e che favoriscono il controllo dei livelli di zucchero nel sangue nel paziente con diabete di tipo 2, si stanno dimostrando efficaci e sicuri anche nel contrasto del peso in contesti di obesità. Questi farmaci stanno dunque cambiando lo scenario di approccio e cura in questo setting di pazienti e sul tema se ne discute al “3° AME Obesity Update: trattamento dell’obesità e delle sue complicanze” (Albano Laziale, Roma, 28-29 Giugno), promosso da AME (Associazione Medici Endocrinologi), presso l’auditorium dell’Ospedale Regina Apostolorum – Gruppo Lifenet Healthcare.
Negli ultimi decenni, specie in corso e nel post pandemia, l’obesità ha subito una forte crescita con un incremento del 38% tra il 2003 e il 2023, secondo gli ultimi dati Istat, coinvolgendo all’incirca 6 milioni di italiani, soprattutto giovani adulti (+1,6 milioni), con percentuali passate dal 2,6% al 6,6% nella fascia di età 18-34, a discapito soprattutto delle donne una incidenza triplicata (si stima che il 10% della popolazione femminile sia obesa) – a fronte di numeri “solo” raddoppiati nell’uomo. Non va meglio nella forbice tra 35 e 44 in cui si osserva una crescita dal 6,4% al 9,8% e tra gli over 74 con tassi incrementati dall’11% del 2003 al 13,8% del 2023. Oggi nuovi farmaci consentono di meglio gestire e controllare l’obesità.
“I nuovi farmaci – spiega Andrea Frasoldati, Presidente AME – rappresentano uno strumento terapeutico innovativo in grado di modificare la storia naturale della malattia, in sinergia con un ampio armamentario di altre opzioni di trattamento come il counselling dietologico e psicoterapico, la chirurgia bariatrica quando indicata. A portare il “peso” maggiore dell’obesità sono tradizionalmente le donne che pagano un prezzo più alto, rispetto all’uomo, in temini di stigma sociale e di colpevolizzazione, a causa di barriere culturali e modelli estetici dominanti, talora di implicazione sessista, che hanno portato a idealizzare una bellezza femminile tendente alla magrezza. Diversamente dal maschio in cui qualche chilo in eccesso viene erroneamente interpretato come segno di benessere. Non vanno poi trascurate le implicazioni sulla fertilità e gravidanza nella donna con obesità esposta a importanti rischi per sè e per il nasciturò.
Difficoltà al concepimento, problemi a portare a termine la gravidanza, aborto spontaneo, parto pretermine, distacco di placenta, diabete gestazionale, disordini di natura fetale (bambini di più grandi o di più piccole dimensioni rispetto all’età gestazionale), ipoglicemia neonatale: sono solo alcune delle problematiche che possono insorgere nella donna con obesità alla ricerca di una maternità.
“I nuovi trattamenti farmacologici, specificatamente gli analoghi recettoriali del GLP1- prosegue Silvia Irina Briganti, membro della commissione obesità AME – possono essere finalizzati anche a ridurre il peso “in vista” di una eventuale gravidanza. Tuttavia, al riguardo, gli studi sono pochi per la difficoltà a effettuare studi clinici randomizzati in questa specifica fascia di popolazione e per la recente introduzione in Italia, pertanto le ridotte evidenze, soprattutto in termini di sicurezza, spingono ad un uso cautelativo. La somministrazione di GLP1 e dual agonist richiede, ad esempio, l’”obbligo” di sospensione di semaglutide e tirzepatide nei due mesi che precedono il concepimento o in caso della liraglutide, oggi in dismissione, di un paio di settimane. A tale proposito le donne vanno correttamente informate per evitare che incorrano in rischi soprattutto di malformazioni fetali, così come della necessità di seguire un percorso terapeutico ben definito, multidisciplinare e che coinvolga più figure professionali, in primo luogo l’endocrinologo e il ginecologo, lungo tutta la gravidanza. Quindi le donne devono essere parte attiva di un attento programma, oltre che terapeutico, anche di counselling e educazionale”.
Spesso nella gestione dell’obesità si trascura la possibile implicazione con un disturbo compulsivo, una fame emotiva, che spinge la persona a ricercare il cibo come atto compensatorio-consolatorio o come valvola antistress e un sedativo dell’ansia.
“Se l’aspetto emotivo non è conosciuto o non viene riconosciuto – precisa Simonetta Marucci, Coordinatrice Commissione Rapporti Slow Medicine di AME – si rischia di fallire nell’approccio al paziente, anche nel caso in cui si impeghi il farmaco, il quale è un supporto allo stile di vita non il sostituto. La fame emotiva caratterizza 1 obeso su 3 (35%) con disturbo alimentare compulsivo, cui si aggiunge una fascia grigia con manifestazioni sottosoglia, che possono preludere alla manifestazione di una patologia conclamata. Recenti studi sembrano dimostrare l’efficacia degli agonisti GLP1 anche nel trattamento di forme obesità in cui prevale l’aspetto compulsivo, ad esempio nel Binge Eating Disorder (BED, Disturbo da Alimentazione Incontrollata), grazie al meccanismo di azione a livello centrale che va a impattare sui centri che regolano fame, sazietà, piacere e mangiare edonico legato più a gratificazione che alla nutrizione. Oggi obiettivo della ricerca clinica è confermare l’efficacia di farmaci GLP1 anche a lungo termine e l’aderenza terapeutica stante che l’abbandono della terapia, come noto, porta a un effetto rebound del peso. Attualmente queste terapie sono legate ad almeno due criticità: la prescrivibilità, consentita solo a pazienti diabetici, l’elevato costo, non sostenibile per tutti i pazienti e comunque non in continuità, rendendo di fatto il farmaco “selettivo”. Quindi anche le forme di obesità da disturbo compulsivo richiedono un approccio multidisciplinare che preveda il confronto fra medico internista, endocrinologo, nutrizionista/dietista con una azione di counselling educativi sul paziente, in sinergia con percorso piscologico/psichiatrico di almeno due anni seguito da un periodo di follow-up dilazionato nel tempo all’interno di servizi dedicati, pubblici, ambulatoriali residenziali per i casi più gravi, ricordando che i disturbi alimentarsi sono classificati nel DSM V come malattie mentali ma si caratterizzano anche per una gravità a livello fisico, endocrinologico, cardiologico, e non solo, con un impatto sulla salute mentale”.
Sono diminuiti nel corso del tempo pregiudizi di tipo culturale, sociale, etico, religioso, sessuale. Non verso l’obesità ritenuti in cresciti a livello mondiale, similmente ai numeri della patologia, con un discrimine maggiore, come detto, per le donne.
“Assistiamo, nei confronti dei pazienti con obesità, a pregiudizi e stigmatizzazione esternalizzata – afferma Anna Nelva, Coordinatrice Commissione Lipidologia e Metabolismo di AME – che si ripercuotono ad esempio sul mondo del lavoro portando a stimare che la persona con patologia sia priva di disciplina e di organizzazione, con effetti penalizzanti in termini di assunzione ma anche di avanzamento di carriera o a pregiudizi in ambito sociale, famigliare, in contesti scolastici con atti di bullismo fino a ripercussioni in contesti assistenziali in cui un paziente con obesità potrebbe ricevere follow-up meno ravvicinati rispetto a persone normopeso. Dall’altro l’internalizzazione dei pregiudizi induce la persona con obesità ad accettare stereotipi negativi che ne minano l’autostima e innescano stati d’ansia e depressione, a loro volta causa di alterazioni dell’alimentazione che peggiorano l’obesità stessa, oltre che di maggiore difficoltà a accedere alle cure appropriate. Società, personale sanitario, educatori, Società Scientifiche, Istituzioni devono unire gli sforzi per contrastare pregiudizi e stigma che fanno ritenere l’obesità una conseguenza di scelte e comportamenti individuali determinati dal libero arbitrio, non da condizione patologica quale è l’obesità. Bisognerà lavorare anche per rimuovere i pregiudizi che spesso circondano chi si avvale di terapia farmacologica o della chirurgia bariatrica, come se avesse scelto ‘la via più facilè invece di affrontare il problema con volontà e autocontrollo. La disponibilità di questi nuovi farmaci così efficaci nel contrastare l’obesità è diventata anche un’occasione per una riflessione fra i clinici sugli effetti causali rilevanti di caratteristiche genetiche e pressioni di un ambiente obesogeno, oltre a far accrescere la consapevolezza su questa condizione. Per permettere al paziente con obesità di avere il massimo beneficio dalle attuali possibilità di cura, comunque, sarà necessaria una forte azione di supporto sociale e sanitario, oltre che un aiuto per superare i pregiudizi internalizzati riguardanti il pesò.
“Occorre un cambio di visione anche istituzionale per la cura del paziente obeso, altamente complesso – conclude Marco Chianelli, Coordinatore Commissione Obesità AME e responsabile scientifico del Congresso -. A livello governativo va posta una maggiore partecipazione attraverso l’inclusione dell’obesità in percorsi diagnostici terapeutici e con processi che possano riguardare ambienti importanti come la scuola, dove la cultura della corretta alimentazione e dell’attività fisica devono essere promosse sin dall’infanzia o negli ambienti di lavoro. A livello di sistema sanitario nazionale invece, non soltanto pubblico ma anche quello privato, il ruolo maggiore si gioca sulla gestione di oltre sei milioni di pazienti obesi, una vera pandemia, indagando con cura le diverse componenti che concorrono al sovrappeso e obesità: genetiche, ambientali, psicoemotive. Solo un approccio sistemico e collaborativo, con la partecipazione attiva di tutti gli attori impegnati nella gestione di obesità e il sovrappeso contente e consentirà di affrontare la sfida globale contro questa “pandemia”.
– foto ufficio stampa Associazione Medici Endocrinologi –
(ITALPRESS).
Cronaca
Raccolta fondi della Shro per la ricerca contro il cancro
Pubblicato
3 ore fa-
28 Giugno 2025di
Redazione
VICO EQUENSE (NAPOLI) (ITALPRESS) – Imprenditori, medici, istituzioni e cittadini uniti per sostenere la ricerca sul cancro. Il gala dinner 2025 della Sbarro Health Research Organization (SHRO) ha raccolto 200mila euro che oltre al supporto alla ricerca consentiranno anche la formazione di giovani scienziati tra Italia e Stati Uniti. Nel corso della serata, sono state premiate sei figure che, nei rispettivi ambiti – accademico, imprenditoriale e istituzionale – si sono distinte per il loro contributo al bene comune. Tra i premiati, Francesco Calcara, presidente e Ceo di Hyundai Italia, Raffaele De Nigris, amministratore delegato del Gruppo De Nigris, Marco Marchi, fondatore e presidente di Liu Jo, e Francesco Saverio Mennini, capo Dipartimento della Programmazione del ministero della Salute. Hanno inviato un videomessaggio di ringraziamento e saluto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il senatore Francesco Zaffini, presidente della commissione Sanità e Lavoro del Senato, che hanno voluto sottolineare il valore scientifico e umano dell’iniziativa.
Il premio è firmato dall’artista Lello Esposito.
“In un tempo in cui la ricerca ha bisogno non solo di fondi, ma di fiducia collettiva, questa serata è stata un segnale forte – ha dichiarato il professor Antonio Giordano, presidente e fondatore di SHRO -. Siamo grati a ogni singola persona che ha partecipato, contribuendo a costruire un ponte concreto tra scienza e speranza. Il nostro lavoro continua e il sostegno ricevuto ci permette di andare avanti con ancora più determinazione”. Il gala ha potuto contare sul prezioso sostegno di sponsor e partner. A ribadire la centralità del fare squadra per la ricerca Giancarlo Arra, vicepresidente SHRO, che ha ricordato come il gala dinner rappresenti molto più di una raccolta fondi: “Quest’anno, grazie al contributo di oltre trenta realtà imprenditoriali, siamo riusciti a raccogliere 200.000 euro che ci permetteranno di attivare nuove borse di studio e sostenere i progetti di ricerca in corso nei nostri laboratori tra Philadelphia, Napoli, Siena e Torino con il nuovo centro SHRO creato a Candiolo. Voglio ringraziare personalmente i miei colleghi imprenditori che hanno scelto di non tirarsi indietro, ma di essere protagonisti di una ricerca scientifica indipendente, trasparente, e che investe oltre il 90% delle risorse direttamente nelle attività di laboratorio”.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Shro-
Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 28 GIUGNO 025
Pubblicato
16 ore fa-
27 Giugno 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.


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