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IMPIANTO CAMPOFERRO, IL COMUNE DI VOGHERA CHIEDE L’ANNULLAMENTO DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI

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Dopo la convocazione della Conferenza dei servizi da parte della Provincia prevista per il 22 giugno, il Sindaco di Voghera Paola Garlaschelli, unitamente ai legali che assistono in Comune, ha inviato una diffida alla Provincia.
“Dopo un approfondito confronto con i nostri legali – spiega il Sindaco Paola Garlaschelli – abbiamo inviato una diffida volta all’immediato annullamento, in autotutela, della comunicazione per l’avvio del procedimento di riesercizio del potere autorizzatorio e la contestuale indizione di Conferenza di servizi in erronea pretesa di esecuzione della sentenza del TAR Lombardia n. 881 del 22 aprile 2022, che ha annullato l’autorizzazione unica n. 16/2021 a suo tempo rilasciata in favore di Voghera Green Energy Società Agricola S.r.l.. Non risulta che la società Green Energy abbia presentato una nuova istanza, né alcuna documentazione integrativa e modificativa del progetto, nè valutazioni tecniche inerenti le parti interessate dalla sentenza di annullamento del TAR. Il ri-esercizio del potere istruttorio, così come l’indizione di una conferenza dei servizi, appaiono assunti in violazione e sostanziale elusione della sentenza del TAR. Abbiamo quindi invitato la Provincia ad annullare la convocazione della conferenza del 22 giugno – continua Paola Garlaschelli -, dandone tempestiva e formale informazione a tutti gli Enti e soggetti che ne erano destinatari, avvertendo che in assenza di attivazione ci troveremo costretti a richiedere idoneo intervento dell’Autorità giudiziaria al fine del rispetto della sentenza emessa”.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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