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L’ASTERISCO – I REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA: UN GRANDE FLOP

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Di fronte a numeri finali così bassi, attorno al 20%, i 5 referendum promossi da Lega e Partito radicale sulla giustizia (la riforma del Csm, l’abolizione della legge Severino, i limiti agli abusi della custodia cautelare, la separazione delle funzioni dei magistrati e la loro equa valutazione) escono di scena come un vero e proprio fallimento, forse il più grande di sempre. E dal punto di vista politico, se possibile, si trasformano in una débâcle che potrebbe avere anche dei riverberi pesanti sull’attuale tenuta degli equilibri in una già sfilacciata coalizione di centrodestra.

Lo si era messo in conto già nel momento dell’accorpamento, in un unico election day, della consultazione referendaria e della tornata amministrativa per quasi mille comuni (26 capoluoghi di provincia e tra questi 4 capoluoghi di regioni) che sono diventati un durissimo banco di prova per il braccio di ferro infinito tra Fratelli d’Italia da una parte e la Lega, sempre più in sintonia con Forza Italia.

Una situazione che ha prodotto la quasi scomparsa, ovunque, dei simboli partitici a favore del proliferare di liste civiche che nei simboli li richiamano, fornendo allo stesso tempo un alibi per non addossarsi eventuali sconfitte.

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E diffidate delle solite denunce di scarsa visibilità ai quesiti, o la troppa macchinosità nell’esposizione. Il voto parla chiaro, anche in quelle città dove si è andato alle urne con buone percentuali per le comunali, come Genova o Parma: alle urne i cittadini chiedevano solo la scheda per votare il sindaco e rifiutavano quelle per i referendum. Non a caso proprio in queste città si è registrato un altissimo numero di schede bianche, oltre il 10%. E aggiungiamo: anche l’astensionismo da record è stato un importante segnale indicatore, non solo per la Domenica degli italiani in spiaggia, visto il gran caldo. Qui non è questione di interpretazione, qui parlano i numeri: questi referendum sono stati un grande flop!

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TG NEWS 10/12/2025

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TG NEWS 10/12/2025
ROMA (ITALPRESS) – Telefonata Macron, Starmer e Merz con Trump su Ucraina – Meloni: “Gestire i flussi è possibile, con legalità al primo posto” – Confermata condanna a 4 anni per Irene Pivetti – A Napoli caos per sentenza scoppio fabbrica fuochi – Bollette luce, in arrivo bonus da 55 euro per 4,5 milioni di famiglie – Morta Sophie Kinsella, autrice best seller “I love shopping” – La cucina italiana diventa patrimonio dell’Unesco – A Caltanissetta spinta all’innovazione lavorativa con il co-working di Poste – Previsioni 3B Meteo 11 Dicembre.

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 10/12/2025

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 10/12/2025
I fatti del giorno: Viaggio notturno finisce contro il guard rail a Pieve del Cairo – Rapina dopo lite stradale a Gambolò, due denunciati – Tabacco di contrabbando sequestrato tra Certosa e Borgarello – Irene Pivetti condannata in appello per frode – Omicidio Boiocchi, da tre imputati offerta di risarcimento – San Raffaele, nuovo responsabile Centenari rimette ordine – Previsioni Pronto Meteo Lombardia per 11 Dicembre.

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PAVIA, SFRATTI IN AUMENTO E MERCATO BLOCCATO

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LA VOCE PAVESE – PAVIA, SFRATTI IN AUMENTO E MERCATO BLOCCATO
A Pavia l’emergenza abitativa resta un tema aperto e sempre più urgente. Da gennaio a oggi il Tribunale ha registrato 283 convalide di sfratto, un numero che fotografa solo una parte di una crisi che si trascina da anni. La maggioranza dei provvedimenti riguarda morosità, ma cresce in modo significativo anche la quota degli sfratti per finita locazione, con proprietari che scelgono di destinare gli immobili agli affitti brevi o agli studenti, un mercato oggi garantisce rendimenti più alti.
Secondo Pierluigi Albetti, segretario provinciale del Sunia, il sindacato inquilini, l’aumento degli sfratti procede in parallelo con il caro-affitti, il costo della vita e la riduzione dell’offerta di alloggi popolari. Il fondo sostegno affitti non viene più finanziato da anni e il “Piano casa” regionale – atteso da quattro anni – non è ancora arrivato.
Il mercato degli affitti per studenti, osserva Albetti, «ha fatto saltare gli equilibri», con richieste che spesso superano i 700-800 euro al mese negli studentati privati. Di conseguenza molti continuano a rivolgersi al mercato tradizionale, aggravando la pressione sugli alloggi disponibili.
Sul fronte dell’edilizia popolare la situazione non è migliore: solo il 30% degli alloggi Aler è considerato dignitoso, a causa della mancanza di fondi per le manutenzioni. «Gli edifici hanno cinquant’anni e stanno cadendo a pezzi» denuncia il Sunia.
Regione Lombardia, con la legge 16 del 2016, aveva previsto i servizi abitativi transitori, ma a Pavia il Comune non ha ancora attivato né questi percorsi né l’osservatorio sulle condizioni abitative, strumento che in passato riuniva sindacati, Tribunale, Prefettura, costruttori, Comune e Aler. «Nonostante le promesse, non è stato più istituito» conclude Albetti.

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