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Di fronte a numeri finali così bassi, attorno al 20%, i 5 referendum promossi da Lega e Partito radicale sulla giustizia (la riforma del Csm, l’abolizione della legge Severino, i limiti agli abusi della custodia cautelare, la separazione delle funzioni dei magistrati e la loro equa valutazione) escono di scena come un vero e proprio fallimento, forse il più grande di sempre. E dal punto di vista politico, se possibile, si trasformano in una débâcle che potrebbe avere anche dei riverberi pesanti sull’attuale tenuta degli equilibri in una già sfilacciata coalizione di centrodestra.
Lo si era messo in conto già nel momento dell’accorpamento, in un unico election day, della consultazione referendaria e della tornata amministrativa per quasi mille comuni (26 capoluoghi di provincia e tra questi 4 capoluoghi di regioni) che sono diventati un durissimo banco di prova per il braccio di ferro infinito tra Fratelli d’Italia da una parte e la Lega, sempre più in sintonia con Forza Italia.
Una situazione che ha prodotto la quasi scomparsa, ovunque, dei simboli partitici a favore del proliferare di liste civiche che nei simboli li richiamano, fornendo allo stesso tempo un alibi per non addossarsi eventuali sconfitte.
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E diffidate delle solite denunce di scarsa visibilità ai quesiti, o la troppa macchinosità nell’esposizione. Il voto parla chiaro, anche in quelle città dove si è andato alle urne con buone percentuali per le comunali, come Genova o Parma: alle urne i cittadini chiedevano solo la scheda per votare il sindaco e rifiutavano quelle per i referendum. Non a caso proprio in queste città si è registrato un altissimo numero di schede bianche, oltre il 10%. E aggiungiamo: anche l’astensionismo da record è stato un importante segnale indicatore, non solo per la Domenica degli italiani in spiaggia, visto il gran caldo. Qui non è questione di interpretazione, qui parlano i numeri: questi referendum sono stati un grande flop!
LA VOCE PAVESE – FURIA IN PIAZZA VOLTA, IL VIDEO DIVENTA VIRALE
Risale alla mattinata di lunedì 4 agosto l’episodio che ha scosso piazza Alessandro Volta a Vigevano, dove un uomo, probabilmente in stato di alterazione, ha danneggiato sedie, tavolini e alcune fioriere sistemate all’esterno del bar Volta. Con gesti violenti e rabbiosi, ha scaraventato in strada gli arredi del locale, prima di allontanarsi rapidamente in sella a una mountain bike.
La scena è stata ripresa da un cittadino e il video, pubblicato sui social, è diventato virale in poche ore, rilanciato anche dalla popolare pagina “Welcometofavelas”. Nei giorni successivi, a condividere le immagini è stato anche il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, commentando l’accaduto sui propri canali.
I titolari del bar hanno immediatamente avvisato le forze dell’ordine e si preparano a sporgere una formale denuncia. Sono in corso accertamenti per risalire all’identità dell’uomo e chiarire i motivi del gesto.
ZONA LOMBARDIA – 6 AGOSTO 2025
Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale.
RADIO PAVIA BREAKFAST NEWS – 6 AGOSTO 2025
Tutte le mattine, dalle 8.30, sulle emittenti del gruppo multimediale di Agenzia CreativaMente Editore, potete trovare le notizie in breve del territorio mentre fate colazione. Vi aggiorniamo in modo chiaro e veloce, in soli 5 minuti, prima di andare al lavoro, con Radio Pavia Notizie, le Breakfast News che trovate sia in formato newsletter che podcast sui nostri siti e social della rinata Radio Pavia (radio-pavia.it, pagine Facebook, Instagram, You Tube e scaricando la app sul vostro cellulare), su Pavia Uno Tv, Lombardia Live 24 e Itinerari News.
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