Economia
Digitalizzazione, determinante il coinvolgimento delle libere professioni
Pubblicato
3 anni fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La digitalizzazione dell’Italia non può prescindere dal pieno coinvolgimento del suo tessuto professionale, che quotidianamente abilita e garantisce il funzionamento e lo sviluppo del sistema Paese. Questo è quanto emerge dallo studio “I nuovi paradigmi del mondo delle professioni nella transizione digitale”, realizzato per Confprofessioni da The European House – Ambrosetti e presentato oggi a Roma, alla presenza del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, al Viceministro per lo sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin e al Sottosegretario per lo sviluppo economico Anna Ascani.
Malgrado gli sforzi prodotti da numerosi attori del rinnovamento, l’Italia è ancora in ritardo sulla corsa alla digitalizzazione. Per le libere professioni, tale necessità di adeguamento si contestualizza all’interno del più ampio panorama evolutivo in atto sul mondo professionale.
Alla luce dei principali trend evolutivi del sistema economico, abilitati, accelerati e potenziati dalla digitalizzazione, anche le professioni sono chiamate a gestire in modo sempre più proattivo il cambiamento in atto relativamente sia all’organizzazione professionale sia alla relazione con il cliente. In sintesi, cambia il ruolo stesso del professionista nel mutato scenario socioeconomico.
In particolare, le professioni sono chiamate a dare risposte efficaci ai principali problemi attuali e prospettici del mondo professionale: la sostenibilità economica, l’attrattività e la capacità di ritenzione dei talenti per il ricambio generazionale, la competitività nel nuovo e più ampio panorama digitale, la capacità di fare sistema, l’adeguamento delle competenze e dei modelli organizzativi a nuove esigenze di mercato e a crescenti livelli di servizio richiesti dai clienti.
Su questi temi le Associazioni giocano un ruolo primario, dovendo operare, in parallelo, in due diverse direzioni: verso l’esterno del mondo professionale, le Associazioni sono chiamate a riaprire il dialogo istituzionale sulle professioni, facendo da guida nel percorso di definizione della nuova identità del professionista, a fini regolamentari. In particolare: ripristinando una narrazione pubblica delle professioni esente da visioni preconcette o di parte, abbandonando atteggiamenti difensivi e generando consapevolezza di sistema rispetto agli effettivi bisogni del mercato, promuovendone l’attrattività nei confronti delle nuove generazioni;abilitando la collaborazione istituzionale per il rinnovamento della Pubblica Amministrazione, spesso inadeguata alle esigenze quotidiane dei professionisti, con moltiplicazione degli sforzi e dei costi in capo al professionista, inibendo così gli investimenti virtuosi del settore privato; contribuendo a sbloccare gli adeguamenti normativi utili o necessari alle professioni nel loro servizio al Sistema Paese, anche e soprattutto in ottica di: i) un ripensamento della normativa sulle aggregazioni tra professionisti (esente da distorsioni penalizzanti), fondamentale per generare la dimensione minima abilitante per consentire investimenti digitali di maggiori dimensioni, ii) una normativa fiscale più equa nei confronti del lavoro autonomo, iii) un’efficace regolamentazione delle attività digitali ad alto potenziale (es. telemedicina) che garantisca adeguate tutele al professionista, e iv) una corretta ridefinizione del perimetro regolamentare di erogazione delle prestazioni digitali, che assicuri lo sfruttamento economico del dato in capo al professionista.
Verso l’interno del settore, agendo sull’operatività del mondo professionale. Si tratta di: sensibilizzare il vasto mondo delle professioni perché si diffonda una chiara lettura dei rischi e delle opportunità della trasformazione digitale, declinata puntualmente sugli specifici ambiti professionali;
creare opportuni spazi, anche digitali, per la messa a sistema organizzata di professionalità specifiche, per rispondere meglio alle esigenze del cliente e innescare processi diffusi di knowledge sharing, necessari in un mercato sempre più internazionale e privo di confini; divenire esse stesse soggetti fruitori di formazione digitale e sperimentatori, accumulando l’expertise necessaria a trasformarsi in veri e propri collaboratori digitali in grado di scalare sul territorio tali competenze e veicolarne le reali opportunità ai professionisti;
garantire una formazione digitale indipendente, anche per mettere a disposizione dei professionisti chiari criteri di comprensione e valutazione delle soluzioni tecnologiche.
«Lo studio “I nuovi paradigmi del mondo delle professioni nella transizione digitale” apre un nuovo ciclo che è destinato a modificare profondamente il Dna della realtà professionale. L’indagine ci mette di fronte ai nostri limiti e, al tempo stesso, alle nostre ambizioni – ha affermato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni. Non arriviamo impreparati a questo appuntamento con il futuro. La pervasività della rete e delle nuove tecnologie già da qualche anno è entrata prepotentemente nelle attività quotidiane dei professionisti. Già oggi viviamo nella dimensione digitale della professione, ma occorre un cambio di paradigma sia da parte di professionisti, ma anche della politica che deve assecondare il processo di transizione digitale delle professioni».
«Siamo orgogliosi della riuscita di questo importante momento di confronto istituzionale, che ha visto la partecipazione attiva di figure di assoluto rilievo nell’attuale panorama politico del Paese e alla guida del suo processo di digitalizzazione. – ha dichiarato Alessandro De Biasio, Partner di The European House – Ambrosetti. Si tratta di un ulteriore passo verso la valorizzazione del dibattito istituzionale sulle libere professioni. Le libere professioni costituiscono infatti un motore fondamentale del tessuto socioeconomico, capace di innescare e potenziare processi di innovazione su larga scala, se adeguatamente supportate da una corretta architettura pubblica e regolamentare e da un tessuto associativo capace di fungere da catalizzatore e scalare le competenze digitali sul territorio, facendosi portavoce delle esigenze di tutto il mondo professionale. The European House – Ambrosetti è onorata di prestare servizio al sistema Paese dando voce e visibilità alle istanze del mondo professionale e abilitando un rinnovato momento di collaborazione istituzionale».
– foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
Potrebbero interessarti
-
Da Sport e Salute 344,4 mln, più soldi a Tennis, Equitazione, Volley e Nuoto
-
Spara a ciclisti per strada nel Veronese, dietro il gesto avversione verso le bici
-
Ferrieri (ANGI) “I giovani innovatori tracciano la roadmap per Italia del futuro”
-
Solare termico, la Cina punta a raggiungere i 15 GW entro il 2030
-
A novembre l’export extra Ue in calo del 3,3% su base annua
-
Maltrattamenti e violenza sessuale in una Rsa nel Milanese, un 46enne ai domiciliari
Economia
A novembre l’export extra Ue in calo del 3,3% su base annua
Pubblicato
2 ore fa-
23 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A novembre 2025 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un’ampia riduzione congiunturale delle importazioni (-7,4%) mentre le esportazioni risultano stazionarie. La stazionarietà su base mensile dell’export è sintesi di un aumento delle vendite di beni strumentali (+4,2%) e beni intermedi (+0,7%) e di una riduzione delle esportazioni di energia (-9,2%), beni di consumo non durevoli (-3,5%) e durevoli (-1,1%). Dal lato dell’import, a esclusione di beni intermedi (+1,6%), si rilevano diminuzioni congiunturali diffuse, la più ampia per beni di consumo non durevoli (-21%). Nel trimestre settembre-novembre 2025, rispetto al precedente, l’export si riduce dello 0,4%; a contribuire sono le minori vendite di energia (-18,3%), beni di consumo durevoli (-4,0%) e beni strumentali (-3,7%), mentre crescono le esportazioni di beni intermedi (+5,0%) e beni di consumo non durevoli (+1,1%). Nello stesso periodo, l’import diminuisce dello 0,9%, per effetto dei minori acquisti di energia (-14,0%) e beni strumentali (-5,0%). A novembre 2025 l’export flette su base annua del 3,3% (era +4,1% a ottobre). La flessione tendenziale dell’export nazionale verso i mercati extra Ue si deve alle minori vendite di energia (-37,8%), beni di consumo durevoli (-27,2%), beni strumentali (-6,3%) e beni di consumo non durevoli (-1,2%); per contro, aumenta l’export di beni intermedi (+11,9%). L’import registra una flessione tendenziale più ampia (-11,3%), che riguarda tutti i raggruppamenti, tranne i beni intermedi (+0,9%), in contenuto aumento.
A novembre 2025 l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 è pari a +6.918 milioni di euro (+5.358 milioni nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico (-3.152 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-4.177 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici sale da 9.536 milioni di novembre 2024 a 10.070 milioni di novembre 2025. A novembre 2025 si rilevano ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Turchia (-41,1%), paesi ASEAN (-21,6%) e Regno Unito (-18,0%); si riducono anche le vendite verso paesi MERCOSUR (-5,8%) e Stati Uniti (-3%). Aumentano le esportazioni verso paesi OPEC (+18,8%) e Svizzera (+12,2%). Le importazioni dai paesi OPEC (-34,6%) registrano la contrazione tendenziale più ampia; diminuiscono anche gli acquisti da Svizzera (-14,1%), Regno Unito (-12,6%), Stati Uniti (-8,2%), Turchia (-6,8%) e Cina (-4,2%). Per contro, crescono le importazioni da paesi ASEAN (+19,4%), India (+2,7%) e paesi MERCOSUR (+2,6%).
“A novembre, l’export verso i paesi extra Ue27 risulta stazionario su base mensile – commenta l’Istat -. Su base annua, la sua flessione, spiegata soprattutto dalle minori esportazioni di beni di consumo durevoli e beni strumentali, è influenzata dalle vendite di mezzi di navigazione marittima registrate a novembre 2024; al netto di queste, si stima una flessione tendenziale meno ampia (da -3,3% a -1,7%). In un quadro di contrazioni diffuse, la riduzione congiunturale dell’import si deve in particolare ai minori acquisti di beni di consumo non durevoli; la sua flessione tendenziale, alle minori importazioni di energia. Nei primi undici mesi del 2025, la dinamica tendenziale dell’export verso i paesi extra Ue è positiva (+2,0%, +2,5% al netto dell’energia); quella dell’import è più sostenuta (+3,8%). L’avanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a +47,6 miliardi di euro (era +50,6 miliardi nello stesso periodo del 2024)”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Bankitalia “Nel biennio 2023-2024 investimenti in tecnologie per un miliardo di euro”
Pubblicato
8 ore fa-
23 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Gli investimenti in tecnologie innovative nel biennio 2023-2024 effettuati da banche e intermediari non bancari sono stati pari a circa un miliardo di euro e “si stima un importo simile anche per il biennio successivo, per un incremento dell’1,4%. La spesa risulta molto concentrata tra pochi intermediari e le banche costituiscono i principali investitori in tecnologie innovative”. È quanto si legge nel report sui risultati della quinta indagine conoscitiva Fintech condotta dalla Banca d’Italia nel corso del 2025.
“Pagamenti, intermediazione del credito e attività operative restano centrali (88,5% del totale)” mentre “il peso dell’area dei pagamenti è diminuito significativamente in favore delle attività operative. Le piattaforme web-mobile, l’intelligenza artificiale (AI), il cloud computing e le Application Programming Interface (API) si confermano le tecnologie più adottate” e “aumenta l’incidenza dei progetti basati sul cloud computing e sull’AI generativa (GenAI)”, mentre “si riduce quella legata alle API e alle Distributed Ledger Technologies (DLT)”, si legge nel report.
“Mentre l’acquisizione online della clientela è diffusa, indicando un utilizzo ormai esteso dei canali digitali, l’erogazione di prestiti e la raccolta di depositi completamente online risultano limitate. I depositi detenuti in conti aperti digitalmente rappresentano il 5,1% del complesso dei depositi a fine 2024” e “il rapporto tra prestiti digitali e prestiti totali erogati alle famiglie consumatrici e alle imprese è pari rispettivamente al 10,6 e all’1,2%”.
Il rapporto evidenzia che “le collaborazioni per l’adozione di tecnologie innovative tra intermediari e soggetti fornitori di servizi IT sono diffuse e frammentate: gli accordi più ricorrenti interessano fornitori tecnologici, imprese fintech e altri intermediari vigilati, ma senza attori dominanti. Rispetto all’indagine del 2023, il valore delle partecipazioni in imprese tecnologiche è passato da 1,1 a 1,8 miliardi. Le strategie digitali sono adottate dagli intermediari per intercettare i mutamenti nelle abitudini e nella composizione anagrafica della clientela e in risposta a fenomeni di obsolescenza delle infrastrutture IT” e “puntano soprattutto a migliorare l’esperienza del cliente e l’efficienza dei processi interni”.
L’AI, in particolare la GenAI, “è sempre più al centro delle iniziative, soprattutto nell’ambito delle attività operative e dell’intermediazione del credito, facilitando l’automazione dei processi interni e semplificando i flussi operativi; inoltre, contribuisce ad arricchire l’offerta di servizi digitali alla clientela, attraverso i chatbot tramite cui vengono raccomandati prodotti e offerte di consulenza e assistenza. Le cripto-attività, invece, restano ai margini delle strategie digitali”.
Per Bankitalia, “i principali ostacoli alla realizzazione delle strategie digitali si confermano essere il difficile reperimento di personale qualificato e la scarsa interoperabilità tra le nuove tecnologie e i sistemi di legacy. La governance delle strategie digitali risulta più strutturata (con meccanismi di coordinamento, reporting e controllo) presso gli intermediari con i maggiori investimenti. Solo una parte degli operatori utilizza Indicatori Chiave di Performance per monitorare la trasformazione digitale, focalizzandosi su indicatori che misurano coinvolgimento della clientela e ricavi digitali”.
Le competenze digitali presso gli intermediari, “sia nel consiglio di amministrazione che per tutto il personale, sono ancora poco diffuse; in particolare nell’ambito dell’AI competenze medio-alte sono presenti presso il 3,4% degli intermediari”, si legge ancora. “Si rafforza l’uso di tecnologie innovative nell’antiriciclaggio, soprattutto per la verifica dell’identità, dove predominano firme e identità digitali, e il monitoraggio delle transazioni e l’analisi delle segnalazioni sospette supportati dall’AI e da strumenti di Big data analytics”.
L’impatto delle nuove tecnologie sui rischi di tutela della clientela viene considerato “contenuto: la possibilità di continuare a utilizzare modalità tradizionali per il contatto con gli operatori e di preservare l’interazione umana nei processi automatizzati contribuirebbero a mitigare i rischi di esclusione finanziaria”. Tuttavia, “non sempre appaiono adeguatamente considerati i rischi di esclusione finanziaria degli utenti con basse competenze digitali o di discriminazione di fasce della popolazione più vulnerabili”, conclude il report.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Il 2025 un anno chiave per le stablecoin, da Banca del Fucino un nuovo studio
Pubblicato
8 ore fa-
23 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il 2025 è stato un anno importante per le stablecoin. A luglio, infatti, il presidente Usa Donald Trump ha firmato il Genius act, legge per la regolamentazione di questi strumenti finanziari e delle società che si occupano della loro emissione. Il già diffuso interesse dei mercati verso le stablecoin si è così notevolmente rafforzato, e non mancano gli analisti che parlano di una prossima rivoluzione nel mondo dei pagamenti digitali internazionali.
Alle orecchie di molti, tuttavia, la parola “stablecoin” ha ancora un significato poco chiaro: che cosa sono? Come funzionano? Che cosa permettono di fare agli investitori? E perchè potrebbero rivelarsi un fondamentale teatro di competizione tra grandi potenze?
E’ per aiutare a chiarire i numerosi dubbi che ancora circondano questi strumenti finanziari che la Banca del Fucino ha pubblicato un nuovo studio per la rubrica Fucino Digital, intitolato Stablecoin e le nuove criptovalute. L’analisi, realizzata dal Professor Gianluca Duretto, docente presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma, mira a fornire alcune informazioni di base sul mondo delle stablecoin, sulle loro caratteristiche e sulla regolamentazione alla quale sono sottoposte, in Europa e negli Usa.
Il testo si articola su diverse sezioni. La prima fornisce una definizione e le caratteristiche principali delle stablecoin, strumenti ibridi tra il mondo della finanza tradizionale e quello delle criptovalute. Il meccanismo centrale è quello dell’ancoraggio, che stabilisce la convertibilità 1:1 della stablecoin con un determinato asset, gruppo di asset, valuta o paniere di valute. In base al tipo di ancoraggio – prosegue il documento nella seconda sezione – cambia la tipologia di stablecoin in questione, così come alcune caratteristiche e rischi impliciti. La terza sezione chiarisce poi come si fa ad investire in questi strumenti, e quali accorgimenti è opportuno adoperare per tutelarsi da frodi e rischi di vario genere. La quarta, infine, è dedicata al tema della regolamentazione delle stablecoin, che segue un approccio marcatamente diverso sulle due sponde dell’Atlantico.
Ma perchè questa nuova tipologia di criptovalute sta attirando tanta attenzione? Le ragioni principali – approfondite nello studio – sono sostanzialmente due:
1) Le stablecoin sono criptovalute prive della volatilità che solitamente caratterizza questi strumenti finanziari. Delle crypto conservano però l’infrastruttura alla base, vale a dire la blockchain. Questa, a sua volta, permette pagamenti sicuri, veloci e, soprattutto, con costi di transazione nettamente inferiori rispetto ai sistemi ad oggi maggiormente diffusi. Per le banche, quindi, le stablecoin costituiscono potenzialmente una questione strategica: potrebbero causare lo spostamento di ingenti capitali fuori dal circuito bancario, ma potrebbero anche rivelarsi un grande volano di utili per quegli istituti che si muoveranno con maggior lungimiranza.
2) Le stablecoin, inoltre, pongono un tema di sovranità monetaria. L’emissione di valuta è infatti sempre stata prerogativa dello Stato, che gestisce l’offerta di moneta in base alle esigenze della singola economia. La capacità di azione dello Stato in campo monetario potrebbe dunque essere fortemente limitata da una vasta diffusione delle stablecoin, anche e soprattutto come strumenti di pagamento. La regolamentazione europea, consapevole di questi rischi, pone vincoli importanti per le società che emettono stablecoin. Diverso l’approccio statunitense, che vede in queste nuove e particolari crypto un’occasione: rafforzare la domanda di titoli di Stato Usa, che andrebbero a comporre le riserve delle società emittenti, e rinsaldare così lo status del dollaro come valuta internazionale di riserva. Ad oggi, infatti, è legata al dollaro la maggior parte delle stablecoin in circolazione: gli Usa vedono quindi la possibilità di egemonizzare questo nuovo settore della finanza non tradizionale, con tutti i benefici che da tale posizione possono derivare.
Attorno alle stablecoin si affollano dunque tantissime sfide, dispute e questioni. E’ oggi più che mai essenziale comprendere a fondo questa nuova tipologia di strumenti finanziari, a metà tra il mondo della finanza tradizionale e quello delle criptovalute. L’analisi del Professor Duretto fornisce una bussola per orientarsi in questo nuovo e ancora nebuloso universo.
– Foto ufficio stampa Banca del Fucino –
(ITALPRESS).

Da Sport e Salute 344,4 mln, più soldi a Tennis, Equitazione, Volley e Nuoto
La Voce Pavese – La sicurezza stradale parte da noi
Spara a ciclisti per strada nel Veronese, dietro il gesto avversione verso le bici
Ferrieri (ANGI) “I giovani innovatori tracciano la roadmap per Italia del futuro”
Solare termico, la Cina punta a raggiungere i 15 GW entro il 2030
A novembre l’export extra Ue in calo del 3,3% su base annua
Maltrattamenti e violenza sessuale in una Rsa nel Milanese, un 46enne ai domiciliari
Mercato sbloccato, la Lazio a gennaio potrà acquistare
Difesa, Crosetto “L’Europa è in ritardo, deve correre”
Il Cipess approva il piano previsionale dei fabbisogni finanziari
Top Manager Reputation, per la prima volta in vetta Mazzoncini. Sul podio Descalzi e Berlusconi
TG NEWS ITALPRESS – 2 DICEMBRE 2025
Ostigard regala la prima gioia al Genoa, Sassuolo sconfitto 1-2 al 93′
Inaugurato il Master UniBg e Polimi sulla gestione degli asset industriali
Banca Generali, per il Financial Times è “Best Private Bank in Italy” per PWM
Ostigard beffa il Sassuolo al 92′, prima vittoria Genoa
L’Inter soffre ma passa a Verona, decide l’autogol di Frese al 94′
CINEMA&SPETTACOLI MAGAZINE – 29 OTTOBRE
Nei primi nove mesi del 2025 le banche italiane hanno chiuso 268 sportelli, un calo dell’1,4% rispetto alla fine del 2024
Colpo grosso dell’Atalanta in casa del Marsiglia, Samardzic gela De Zerbi al 90′
Tg News 23/12/2025
Breaking News Lombardia 23/12/2025
La sicurezza stradale parte da noi
La Voce Pavese – Giovanni Palli, la riconferma a presidente della Provincia con un plebiscito
Zona Lombardia – 23 dicembre 2025
Radio Pavia Breakfast News – 23 dicembre 2025
Tg Economia Italpress – 22 Dicembre 2025
Tg Sport Italpress – 22 Dicembre 2025
Pet News Magazine – 22 Dicembre 2025
Pronto Meteo Lombardia – Previsioni per il 23 Dicembre
Primo piano
-
Politica23 ore faIl referendum sulla Giustizia si voterà in due giorni, il Cdm approva il decreto legge
-
Cronaca24 ore faManovra, Giorgetti “Dal Governo non austerità ma prudenza”
-
Economia10 ore faManager Meeting 2025 di Fideuram, per il nuovo anno priorità a organizzazione reti e nuove nomine
-
Sport23 ore faIl Napoli vince la Supercoppa Italiana 2025, Bologna battuto 2-0 a Riyadh
-
Politica23 ore faManovra, Giorgetti “Non austerità, ma prudenza”. Il Governo pone la fiducia al maxiemendamento al Senato
-
Altre notizie13 ore fa
Zona Lombardia – 23 dicembre 2025
-
Cronaca14 ore fa
Oggi in edicola – 23 dicembre 2025
-
Altre notizie23 ore fa
Pet News Magazine – 22 Dicembre 2025







