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Cronaca

Per la filiera Automotive nuove sfide e opportunità

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ROMA (ITALPRESS) – L’Automotive deve affrontare una revisione del business model tradizionale, con cambiamenti strutturali degli investimenti e un’accelerazione della crescita di scala per tutte le aziende della filiera. Una fase di profonda trasformazione legata anche alle ultime istanze provenienti dalle istituzioni europee in materia di auto elettriche.
Ne hanno parlato a Milano rappresentanti di istituzioni, associazioni, imprese e mondo della finanza all’evento “Trasformazione e sostenibilità: le sfide e le opportunità per la filiera automotive”, organizzato dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo.
“Con questa iniziativa il nostro Gruppo si conferma non solo a supporto dell’economia, ma intende farsi parte attiva nell’anticipare i grandi cambiamenti strutturali e tecnologici dell’industria automobilistica sostenendo i piani di consolidamento e di sviluppo per l’intera filiera produttiva – spiega Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo -. In questo ambito è essenziale un dialogo costruttivo fra tutte le imprese del settore e le istituzioni per sostenere un programma di rilancio strategico e di lungo termine, focalizzato sulla sostenibilità, sull’innovazione tecnologica, sulla specializzazione di prodotto e sulla crescita dimensionale. Il settore Automotive ha sempre rappresentato un vertice tecnologico e un elemento essenziale del sistema produttivo italiano e sono certo che, grazie alle eccellenti capacità imprenditoriali che lo caratterizzano, continuerà a essere parte integrante del tessuto industriale strategico dell’Italia e dell’Europa”.
I dati sul settore Automotive dimostrano quanto il comparto sia strategico per il sistema economico europeo: l’8% del PIL dell’Unione Europea è rappresentato da ricavi generati dal comparto auto; l’11,5% della forza lavoro manifatturiera e ben il 6,6% della forza lavoro complessiva in Europa è coinvolta nel settore.
L’intero ecosistema dell’auto sta vivendo una trasformazione epocale guidata da diversi fattori, fra cui il cambiamento nelle preferenze dei consumatori, la spinta legislativa verso modelli di sostenibilità di lungo termine, l’evoluzione tecnologica a favore di modelli di trazione green, la crescente digitalizzazione e nuovi sviluppi nell’ambito delle filiere di approvvigionamento internazionali.
Per competere in tale contesto, occorreranno cambiamenti strutturali degli investimenti a favore della transizione ESG, della smart mobility, della crescita di scala per tutte le aziende della filiera, attraverso una profonda revisione del business model tradizionale, oltre a forme di aggregazione per ottenere massa critica.
Alla luce di questo scenario, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking del gruppo guidato da Carlo Messina ha scelto di dedicare una giornata per facilitare il dibattito sulle tendenze in atto, confrontarsi sul ruolo e sul rapporto tra i vari attori della filiera, riflettere sugli incentivi che possono aiutare il sistema italiano dell’auto, offrire spunti che possano permettere alle aziende della filiera di continuare a essere competitive.
I lavori sono stati aperti da Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, e dall’intervento istituzionale di Gilberto Pichetto Fratin, Viceministro dello Sviluppo Economico. L’evento ha poi visto la partecipazione di: Dario Duse, Managing Director di Alix Partners; Marco Arduini, CEO di EuroGroup Laminations; Marco Bonometti, Presidente e AD di OMR; Virgilio Cerutti, Head of Business Development Global Coordination di Stellantis; Paolo Scudieri, Presidente ANFIA; Roberto Vavassori, Board Member di CLEPA e Board Member di Brembo. Diversi anche gli speaker del Gruppo Intesa Sanpaolo: Massimo Mocio, Deputy Chief della Divisione IMI CIB; Gregorio De Felice, Chief Economist; Anna Roscio, Responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo; Fabio Matti, Responsabile Industry Automotive & Industrials della Divisione IMI CIB; Erica Abisso, Senior Corporate Banker, Global Strategic Coverage della Divisione IMI CIB.
In occasione dell’evento, la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha, inoltre, presentato i risultati di un’indagine realizzata ad hoc tra marzo e giugno di quest’anno. Sono state intervistate 126 imprese specializzate nella filiera dell’automotive italiana, soprattutto di dimensioni medie e grandi, con un fatturato complessivo che nel 2021 è stato pari a circa 15 miliardi di euro.
Le imprese coinvolte mostrano una buona diversificazione produttiva e una elevata propensione a innovare: il 69% ha, infatti, un centro di ricerca e sviluppo, con punte del 78% tra le imprese più grandi.
I fornitori di tecnologie e le università potranno divenire i principali partner delle aziende del settore: sono, infatti, stati indicati come potenziali partner rispettivamente dal 61% e dal 54% delle imprese intervistate.
Quasi nove imprese su dieci dichiarano di considerare un’opportunità la transizione tecnologica in corso nel settore. Sono però necessari rilevanti investimenti in R&S e vi è ancora un forte legame tra dimensione dell’impresa e progetti di innovazione.
Intesa Sanpaolo è da sempre un acceleratore della crescita dell’economia reale in Italia. A supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il Gruppo ha reso disponibili oltre 400 miliardi di finanziamenti a medio lungo termine per imprese e famiglie.
In ambito ESG, il Gruppo si impegna a sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni anche sostenendo le iniziative e i progetti green a favore dei propri clienti, con finanziamenti dedicati e con lo sviluppo di un plafond creditizio dedicato alla Circular Economy.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking (IMI CIB) prosegue nel proprio impegno nell’ambito della sostenibilità, promuovendo soluzioni finanziarie innovative che rispondono al crescente bisogno di un’offerta sempre più in linea con i principi ESG.

– foto xb5 / Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Guardia Costiera, Mattarella “Preziosa opera ed elevata professionalità”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’odierna ricorrenza vede la celebrazione delle tradizioni di un Corpo che dal 1865 ha dato il suo costante contributo al consolidamento dello sviluppo sociale ed economico delle attività marittime e portuali del Paese. L’Italia vanta quasi 8.000 chilometri di coste e basterebbe questo numero a segnalare la dimensione dell’impegno cui sono chiamate le donne e gli uomini delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e il valore che la loro opera rappresenta anche nell’ambito della cosiddetta economia-blu”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone.
“Il Corpo delle Capitanerie di porto – prosegue – ha acquisito nel tempo crescenti attribuzioni in ambito marittimo, oggi esercitate sotto l’egida di diversi dicasteri. Numerose, infatti, le missioni affidate, assolte con elevata professionalità, senso del dovere e umanità.
La preziosa opera assicurata dal Corpo nella ricerca e soccorso in mare, nelle attività dirette alla sicurezza della navigazione di tutto il naviglio mercantile, da pesca e da diporto, nella protezione dell’ambiente marino, nel controllo dei flussi migratori e, non ultimo, nelle attività preposte a tutela della filiera ittica e della balneazione, è di particolare rilievo.
In occasione di questo 160° anniversario di fondazione, rivolgo l’omaggio della Repubblica alla Bandiera di Guerra della Marina Militare e delle Forze Navali e allo Stendardo delle unità navali della Guardia Costiera e, al contempo, rendo memoria del personale del Corpo caduto in servizio.
La Repubblica è grata per la loro azione alle donne e agli uomini del Corpo delle Capitanerie di porto della Marina Militare e, in questo giorno di festa, giunga a tutti i suoi appartenenti, in servizio e in congedo, e alle loro famiglie, l’augurio più fervido. Viva il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera! Viva l’Italia!”.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa “Promuovere la cultura della pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sia il servizio che l’ascolto non sono sempre facili: richiedono impegno e capacità di rinuncia”. Lo ha detto Papa Leone XIV, nella sua omelia pronunciata nella cattedrale di Albano.

“Facciamo” dei giorni estivi “l’occasione – aggiunge – per prenderci cura gli uni degli altri, facciamolo con coraggio. Promuoveremo, in questo modo, nella solidarietà e nella condivisione della fede e della vita, una cultura di pace, aiutando anche chi ci sta attorno a superare fratture e ostilità e a costruire comunione: tra le persone, tra i popoli, tra le religioni”.
– Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

TERRE D’OLTREPÒ, CALLEGARI RIBATTE A BEDUSCHI: “SERVE VERITÀ, NON POPULISMO”

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Nuovo capitolo nella vicenda che coinvolge Terre d’Oltrepò. Dopo le dichiarazioni rese pubblicamente dall’Assessore regionale Alessandro Beduschi, arriva la replica puntuale e decisa di Umberto Callegari, protagonista della fase gestionale precedente e già portavoce delle criticità emerse nella cooperativa.

Beduschi ha criticato la precedente gestione definendola “non lungimirante”, ha giudicato tardiva l’attivazione della composizione negoziata della crisi e ha ribadito che la Regione ha fatto quanto doveva, senza intenzione di “mettere soldi pubblici” nella cooperativa. Ha inoltre difeso la nomina del nuovo CdA e ha aperto all’ipotesi di un commissariamento se utile a salvare l’azienda.

Nel suo comunicato, diffuso nella mattinata di oggi, Callegari prende le distanze dalla ricostruzione fornita da Beduschi, sottolineando come essa “non rispecchi la realtà dei fatti”. Al centro della disputa vi è l’interpretazione del ricorso alla Composizione Negoziata della Crisi, misura adottata dalla cooperativa in un momento cruciale. Callegari precisa: “La ricostruzione offerta, ancora una volta, non rispecchia la realtà dei fatti. L’accesso responsabile alla Composizione Negoziata della Crisi – misura di cui l’Assessore era a conoscenza – rappresenta non un atto di inerzia, bensì l’esatto contrario: un’azione tempestiva e doverosa, conforme alle disposizioni normative in materia di crisi d’impresa, posta in essere a tutela del patrimonio, dei lavoratori e dei soci”.

“Le cause che hanno determinato la crisi – prosegue la nota – sono ampiamente documentate, analizzate e, nella loro natura, prevalentemente esogene”. Un passaggio che intende mettere in discussione letture ideologiche o semplificazioni emerse nel dibattito politico, con l’invito a non cedere a “narrazioni approssimative o fantasiose”.

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Parole dure arrivano anche nei confronti dell’ultimo Consiglio di Amministrazione insediato, accusato da Callegari di “immobilismo realmente dannoso, colpevole di aver rallentato il percorso di risanamento e di aver provocato l’uscita di scena di alcuni partner finanziari strategici. Senza adeguata contezza della situazione, ha tentato di bloccare la procedura in corso, generando confusione”, si legge nel documento.

Poi l’affondo: “Occorre avere il coraggio di riconoscere che il populismo può forse generare visibilità mediatica, ma non ha mai salvato un’azienda”. Il riferimento implicito sembra rivolgersi proprio a chi, secondo Callegari, sta cavalcando la crisi per fini politici, ignorando la “verità economica”, che – rimarca – resta saldamente legata a “responsabilità, documentazione e competenza”.

Infine, un monito chiaro: la strada del commissariamento, evocata da più parti come possibile soluzione, “non risolverà la crisi in atto” e potrebbe persino aprire le porte a uno scenario peggiore, ovvero la “liquidazione della cooperativa, con conseguenze gravi per il territorio, i soci e i lavoratori”.

Il confronto tra istituzioni regionali e protagonisti del sistema cooperativo continua dunque a restare acceso, con Terre d’Oltrepò al centro di una vicenda che intreccia economia, politica e futuro del territorio.

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