Cronaca
Milano, arriva da New York la 2CV per conoscere la Malattia di Kennedy
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3 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La Citroen 2CV che sta attraverso due continenti, dal Nord America all’Europa, per promuovere la conoscenza e la ricerca scientifica sulla malattia di Kennedy (o Sbma, atrofia muscolare spinale bulbare) è arrivata oggi a Milano in piazza della Scala, a Palazzo Marino, sede del Comune, accolta dall’Assessore al Welfare e Salute, Lamberto Bertolè, dalla prorettrice alla Ricerca dell’Università Statale di Milano, Maria Pia Abbracchio, e dal team di ricercatori. La 2CV, guidata da volontari e con pazienti a bordo, è partita da Los Angeles ed ha raggiunto New York passando per la leggendaria Route 66. Grazie ad un trasferimento via mare è arrivata a Londra, quindi attraversamento della Manica alla volta di Parigi e fine del suo viaggio a Roma, dove le associazioni pazienti Sbma americana (Kda) e inglese (Kd-Uk) incontreranno quella italiana (Aimak). “Questo incontro ha avuto spunto dal viaggio della 2CV da Los Angeles a Roma e rappresenta anche il lungo viaggio della ricerca, con tutte le sue tappe” racconta il professor Angelo Poletti, dell’Università Statale di Milano, coordinatore del laboratorio di Biologia Applicata, studioso delle malattie del motoneurone. “Dalla sua partenza nell’anno 1968 con la prima descrizione della malattia da parte del Dott. Kennedy, che la distingueva dalle varie forme di sclerosi laterale amiotrofica, a cui somiglia molto, sino all’anno 1991, anno in cui è stato identificato il gene responsabile della malattia. Un successo, in quanto è stato in assoluto il primo gene mutato associato ad una malattia neurodegenerativa e questo ha aperto la strada allo studio di numerose altre patologie del sistema nervoso centrale. Accanto a questo lavoro sulle basi molecolari della patologia, c’è lo sforzo clinico di assemblare un registro della malattia di Kennedy, che è stato iniziato proprio in Italia, ad opera dei medici del Besta con la collaborazione dei colleghi di Padova e Roma e con il finanziamento di Telethon, ed è poi servito come modello in Inghilterra, Francia, USA e pian piano in tutto il mondo – prosegue Poletti -. Tutte queste tappe in realtà sono estremamente intrecciate tra i vari laboratori italiani e nel mondo, certi che questa forte collaborazione ci porterà al traguardo di questo viaggio che è l’identificazione di una terapia o di una cura per questa malattia invalidante. Speriamo che, come dice la canzone, anche noi arriveremo a Roma”. Sbma è una patologia genetica rara che causa una degenerazione progressiva neuro-muscolare portando a debolezza ed atrofia muscolare soprattutto agli arti superiori ed inferiori e dei muscoli implicati nel linguaggio e nella deglutizione. Questa patologia porta inesorabilmente ad un drastico peggioramento della qualità di vita dei pazienti. Sbma è legata a mutazioni nel recettore degli androgeni che è situato sul cromosoma X, quindi si manifesta solamente nel maschio, mentre le femmine sono portatrici sane del gene mutato. Si stima che abbia una prevalenza di 2-3 individui su 100mila maschi, ma spesso viene erroneamente diagnosticata e ad oggi non vi è cura; per questo motivo, per i pazienti è essenziale che vengano promossi ricerca di base, studi pre-clinici e clinici. “Fondazione Telethon si occupa della malattia di Kennedy da diversi anni, ottenendo risultati tangibili, che ci rendono fieri dell’impegno che profondiamo ogni giorno per i pazienti affetti da questa malattia genetica rara – afferma la dottoressa Anna Ambrosini, Senior Research Program Manager di Fondazione Telethon -. Le attività hanno incluso sette ricercatori, che hanno portato avanti undici progetti, con un finanziamento di 1,903 milioni di euro. I gruppi di lavoro hanno affrontato due percorsi diversi ma complementari, che includono sia la ricerca di base e preclinica, per far progredire la conoscenza sulla malattia e identificare potenziali approcci terapeutici, sia la ricerca clinica, per mappare le persone con SBMA in Italia, raccogliere informazioni sulla storia naturale della malattia e preparare i futuri trial clinici”. Nel pomeriggio la 2CV è giunta all’Università Statale di Milano, dove si è svolto un incontro scientifico-divulgativo a cui hanno partecipato le associazioni dei pazienti, i gruppi di ricerca impegnati nello studio della patologia delle Università degli Studi di Milano, Padova e Trento e della Fondazione Irccs Istituto Neurologico “Besta”, i medici impegnati nella cura dei pazienti e la Fondazione Telethon che, assieme a Kda, finanzia da anni la ricerca sulla malattia di Kennedy in Italia. “The Great Road Trip è un’iniziativa modello di come ascolto, dialogo e interazione fra pazienti, scienziati e cittadini possano generare empatia e consapevolezza, e contribuire all’avanzamento delle ricerche. La condivisione della malattia crea relazioni stabili di collaborazione, e alimenta lo sviluppo di una società partecipata, attiva e vitale dove ognuno dà il proprio contributo, con ritorni anche inaspettati per tutte le parti” conclude la prorettrice Maria Pia Abbracchio. (ITALPRESS).
Photo credits: Ufficio Stampa Fondazione Irccs Besta
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Cronaca
Tudor “Vogliamo partire bene, sensazioni positive”
Pubblicato
24 minuti fa-
23 Agosto 2025di
Redazione
TORINO (ITALPRESS) – “Non vedo l’ora che si parta, vogliamo partire bene, la squadra è motivata. Le sensazioni sono positive”. Così Igor Tudor, allenatore della Juventus, in conferenza stampa, in vista della sfida di domani contro il Parma che segna l’esordio in campionato dei bianconeri. “Koopmeiners è un giocatore importante per noi, sono sicuro che farà una bella stagione – ha sottolineato il tecnico croato -. Sono contento che Locatelli sia con noi, è il capitano, Bremer vice, poi ci sono Yildiz, Thuram e Gatti”. Poi sulla possibilità di vedere in campo fin da subito Bremer: “Conosciamo i suoi valori, è ad un buon livello. Domani giocherà”. La squadra ha lavorato in maniera intensa e bene, Tudor è soddisfatto, ma c’è sempre qualcosa su cui crescere: “C’è mancata un pò di freschezza, dobbiamo andare in avanti come fatto finora con più giocatori possibili, senza prendere contropiedi. In fase difensiva ci sono cose che vanno bene e con il tempo l’intesa è sempre migliore”. Tra i fiori all’occhiello del mercato c’è David: “E’ un buon giocatore, molto concentrato e applicato. In area si muove bene ed è sempre pericoloso. Sono contento di lui. Un ragazzo per bene, un professionista. Kolo Muani? Io sono contento della mia squadra, poi il mercato è ancora aperto ed ho fiducia nel club. La società sa cosa penso. Io penso a lavorare. Ho un gruppo di giocatori e ragazzi per bene. Poi vediamo cosa succede in questa ultima settimana”.
Sul rigorista: “E’ Locatelli, ma è un argomento sul quale non do tanta importanza – ha sottolineato Tudor -. Possono tirare anche Yildiz, Koopmeiners, Cambiasso, Conceicao, David. Abbiamo tanta gente di qualità che può calciarli”. Infine, l’allenatore bianconero ha concluso: “Prevedo un campionato difficile per tutte le squadre, poi la palla è rotonda e può succedere di tutto. Prevedere qualcosa è difficile. Sono tutte parole, si fanno questi giochi su chi è favorita e chi meno. Sono robe finte. Bisogna concentrarsi sul lavoro”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
In Ungheria Marc Marquez vince Sprint Race, 2° Di Giannantonio
Pubblicato
24 minuti fa-
23 Agosto 2025di
Redazione
BALATON (UNGHERIA) (ITALPRESS) – Marc Marquez (Ducati) vince la Sprint Race del Gran Premio d’Ungheria, quattordicesimo appuntamento del Mondiale di MotoGP, in scena lungo il circuito del “Balaton Park”. Il leader della classifica iridata, dominatore assoluto di questo Mondiale, precede al traguardo le due Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio e Franco Morbidelli, rispettivamente secondo e terzo classificato.
Ai piedi del podio ci sono, invece, Luca Marini (Honda) e Fermin Aldeguer (Ducati Gresini). Marco Bezzecchi (Aprilia) termina in settima piazza, davanti ad Alex Marquez. Fuori dalla zona punti lo sconsolato Francesco Bagnaia (Ducati), 13esimo al traguardo.
Cadute per Enea Bastianini (Ktm Tech3), Fabio Quartararo (Ducati) e Johann Zarco (Honda LCR). Domani la gara lunga del Gp d’Ungheria.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Nato, Cavo Dragone “Più aiuti militari a Kiev e spero nuove sanzioni alla Russia”
Pubblicato
6 ore fa-
23 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Gli ucraini si dimostrano ottimi combattenti. Un esercito che deve restare dalla nostra parte, un modello per l’Europa. Il nostro pieno sostegno per l’Ucraina non è mai cambiato e non muterà sino a che non ci sarà una pace giusta e duratura”.
In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, ha ribadito con fermezza la linea dell’Alleanza a sostegno di Kiev. Sul futuro degli aiuti, l’ammiraglio ha confermato che l’impegno Nato non solo continuerà, ma sarà rafforzato:
«Intendiamo proseguire gli aiuti militari e anche aumentarli. Ormai è chiaro che gli ucraini cercano il dialogo, ma i russi sono riluttanti e fanno melina per prendere tempo. Spero che vengano inasprite le sanzioni mirate a fare crescere la tensione interna contro Putin. La nostra speranza è permettere all’Ucraina di negoziare da una posizione forte”.
Durante la conferenza del 20 agosto con i vertici militari di 32 Paesi Nato e della “Coalizione dei Volenterosi”, sono stati fatti passi avanti concreti sul coordinamento degli aiuti. Cavo Dragone ha illustrato la nascita del PURL (Prioritized Ukrainian Requirement List), uno strumento che permette di raccogliere le esigenze militari indicate da Kiev, validate dal comando Nato in Europa e soddisfatte rapidamente grazie a un meccanismo di finanziamento condiviso.
“Ad oggi la formula PURL ha inviato armi per un valore di un miliardo e mezzo di dollari», ha spiegato, ricordando che i tre pacchetti già attivati sono stati finanziati da Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Svezia e Germania. Le forniture riguardano principalmente «materiale di difesa aerea contro missili e droni, oltre a munizioni di vario calibro», considerate priorità assolute per Kiev. Nel complesso, secondo l’ammiraglio, «i Paesi Nato hanno dato il 99% degli aiuti militari complessivi. Nel 2024 il loro valore ha toccato i 50 miliardi di dollari. Dal primo gennaio 2025 siamo già a 33 miliardi, ma per la fine dell’anno saremo in linea col dato precedente».
Sul fronte delle prospettive di pace, Cavo Dragone ha chiarito che «questi temi sono parte della politica internazionale e del negoziato con Mosca», ma che in sede Nato «non abbiamo assolutamente parlato di contingenti di terra». La possibilità di future missioni di sicurezza in Ucraina, inclusa la presenza di forze alleate, resta quindi una questione ancora tutta da definire a livello politico.
Quanto alle parole del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, secondo cui Mosca dovrebbe essere coinvolta nelle garanzie di sicurezza, l’ammiraglio ha commentato: «La frase di Lavrov rientra nel gioco delle parti. Invece capisco benissimo gli ucraini. Siamo ancora molto lontani da qualsiasi accordo. Occorre trattare e servirebbe un cessate il fuoco presto per negoziare».
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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