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Politica

Mattarella ricorda Paolo Borsellino “Indispensabile anelito di verità”

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ROMA (ITALPRESS) – “Paolo Borsellino, come Giovanni Falcone e altri magistrati, fu ucciso dalla mafia perchè, con professionalità, rigore e determinazione, le aveva inferto un colpo durissimo, disvelandone la struttura organizzativa e l’attività criminale. La mafia li temeva perchè avevano dimostrato che non era imbattibile e che la Repubblica era in grado di sconfiggerla con la forza del diritto”. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il trentesimo anniversario della strage di via D’Amelio.
“Nel trentesimo anniversario del terribile attentato di via D’Amelio, desidero rendere omaggio alla sua memoria e a quella degli agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, che con lui persero la vita a causa del loro impegno in difesa della legalità delle istituzioni democratiche – prosegue il capo dello Stato -.
Paolo Borsellino aveva ferma convinzione che il contrasto alla mafia si realizzasse efficacemente non solo attraverso la repressione penale, ma soprattutto grazie a un radicale cambiamento culturale, a un impegno di rigenerazione civile, a cominciare dalla scuola e dalla società”.
“Preservarne la memoria vuol dire rinnovare questo impegno nel tenace perseguimento del valore della legge, del diniego nei confronti del compromesso, dell’acquiescenza e dell’indifferenza che aprono la strada alla sopraffazione. Il suo ricordo impone di guardare alla realtà con spirito di verità, dal quale l’intera comunità non può prescindere – spiega ancora Mattarella -. Quell’anelito di verità che è indispensabile nelle aule di giustizia affinchè i processi ancora in corso disvelino appieno le responsabilità di quel crudele attentato e degli oscuri tentativi di deviare le indagini, consentendo così al Paese di fare luce sul proprio passato e poter progredire nel presente.
Con questo spirito e nell’indelebile ricordo di Paolo Borsellino, rinnovo ai suoi figli e ai familiari degli agenti caduti, i sentimenti di gratitudine e di vicinanza dell’intero Paese”.

– foto agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Il Dl sicurezza lavoro è legge, la Camera approva con 143 voti favorevoli. Calderone “Un traguardo importante”

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ROMA (ITALPRESS) – Con 143 voti favorevoli, 105 contrari e 3 astenuti, via libera della Camera al ddl recante misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile, già approvato dal Senato.

“Il decreto sicurezza è da oggi legge dello Stato. Una risposta concreta e non retorica a una priorità del governo Meloni fin dall’inizio del mandato: rendere il lavoro sicuro e di qualità. In altre parole, mettere in sicurezza il futuro”. Così il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. “Il via libera finale è un traguardo importante, possibile grazie a un lavoro condiviso con tutte le parti sociali. I miei ringraziamenti – aggunge – vanno al viceministro, Maria Teresa Bellucci, che ha seguito con grande dedizione tutti i lavori delle due Camere, e al Parlamento per i miglioramenti inseriti nell’iter di conversione in legge. Il confronto con tutte le parti resta aperto, per proseguire la nostra azione a favore di un sistema efficiente di prevenzione e promozione della salute e della sicurezza sul lavoro”.

Nel decreto sicurezza, convertito in legge, sono contenuti nuovi strumenti per la riduzione del rischio infortunistico e la promozione della cultura della sicurezza. al sistema premiale per le aziende virtuose al badge di cantiere per i settori più a rischio, da un rafforzamento dell’attenzione su appalti e sub-appalti all’assunzione di altre 400 persone tra ispettori e Carabinieri del Comando per la Tutela del lavoro, nonché tante e diversificate risorse sulla formazione e la previsione di un sistema di tracciamento e valutazione dei mancati infortuni. Molteplici le disposizioni a favore dei giovani. Oltre all’estensione della tutela Inail per gli studenti nei percorsi scuola-lavoro anche durante il tragitto verso le aziende e la loro esclusione dalle attività più a rischio, è stato previsto un sostegno al percorso di studio degli orfani di vittime di vittime sul lavoro attraverso borse di studio che vanno dalla scuola primaria alla formazione universitaria. Il testo approvato dal Parlamento si è arricchito inoltre di nuove regole per le politiche attive delle persone con disabilità, finalizzate al loro inserimento lavorativo.

– Foto IPA Agency –

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Salvini “Dopo le Politiche del 2027 potrei tornare a fare il Ministro dell’Interno”

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ROMA (ITALPRESS) – “Noi abbiamo oggi 236 miliardi di cantieri aperti in tutta Italia, fra strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti e io sono un testone, voglio finire bene il lavoro che ho cominciato: un ministero fondamentale come quello dei lavori pubblici. Se gli italiani ci risceglieranno nel 2027, sicuramente occuparmi di ordine pubblico, lotta alla mafia, gli spacciatori di droghe, i trafficanti di esseri umani è qualcosa che ho fatto con discreti risultati da ministro dell’Interno e potrei tornare assolutamente a fare”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, ospite a Rtl 102.5.

Sulla manovra: “Alcune scelte tecniche dal punto di vista della Lega devono essere modificate, niente allungamento dell’età pensionabile, niente rivalsa su chi riscatta la laurea, niente nuove norme, nuova burocrazia per i condomini e per gli inquilini che adempiono al loro dovere”. 

“Un occhio particolare a quello che accade in Europa e nel mondo: ci sono troppe parole di guerra anche oggi, inqualificabili le parole di Tusk che a Bruxelles poco fa ha detto ‘O i soldi all’Ucraina oggi o il sangue domani’. Ascoltiamo il Santo Padre, aiutiamo il processo di Trump ed evitiamo di continuare a parlare di guerra nel momento del dialogo e della diplomazia, non dei ricatti o delle minacce”, ha affermato sull’Ucraina.

“Cinque anni, decine di udienze, decine di testimoni, qualche milione di euro del contribuente speso per arrivare a decidere in tre tribunali diversi, a Catania, Palermo e a Roma, che difendere i confini dai trafficanti di esseri umani, far rispettare le leggi e ridurre il numero di sbarchi e di reati non è un delitto, non è un crimine. Non voglio la medaglia, ma era semplicemente il mio lavoro, quindi sono contento perché si è sancito un principio a tutela degli italiani, a tutela del lavoro delle forze dell’ordine, a tutela delle persone che ogni giorno ahimè incappano nei reati legati all’eccessiva presenza di clandestini. Quindi è anche un sollievo, è anche un sollievo per i miei figli che insomma adesso sanno che il papà non è un pericoloso delinquente”. Così in merito all’assoluzione nel caso Open Arms.

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– Foto IPA Agency –

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Open Arms, assoluzione definitiva per Matteo Salvini. Il leader della Lega: “Difendere i confini non è reato”

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ROMA (ITALPRESS) – I giudici della VI sezione penale della Cassazione hanno confermato il giudizio di assoluzione che era stato deliberato in primo grado dal tribunale di Palermo per il ministro Matteo Salvini, relativamente ai fatti del 2019 nel caso Open Arms per le accuse di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Respinto il ricorso della Procura di Palermo.

“Cinque anni di processo: difendere i confini non è reato”. Così su X il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha commentato la sentenza della Cassazione che lo ha assolto definitivamente per il caso Open Arms.

MELONI “UN MINISTRO CHE DIFENDE I CONFINI DELL’ITALIA SVOLGE IL PROPRIO DOVERE”

“La definitiva assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms è una buona notizia e conferma un principio semplice e fondamentale: un Ministro che difende i confini dell’Italia non commette un reato, ma svolge il proprio dovere. Forza Matteo”. Lo scrive sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

FONTANA “FELICE PER L’ASSOLUZIONE”

“Accolgo con grande soddisfazione la definitiva assoluzione del vicepresidente del Consiglio e Ministro Matteo Salvini nel caso Open Arms. Una decisione che chiarisce i fatti e restituisce serenità. A Matteo va il mio affettuoso abbraccio”, sottolinea Fontana in una nota. Così in una nota il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.

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-Foto IPA Agency-
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