Cronaca
Il solito Immobile, la Lazio rimonta e batte il Bologna
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La Lazio ribalta 2-1 il Bologna nel match dello stadio Olimpico valevole per la prima giornata del campionato di Serie A: decidono l’autogol di Lorenzo De Silvestri e la rete di Ciro Immobile, che rendono vano il vantaggio emiliano targato Marko Arnautovic. Avvio di partita shock per i biancocelesti e per il nuovo portiere Luis Maximiano che, dopo appena sei minuti, viene espulso per un tocco di mano fuori area: decisivo il consulto del Var da parte del direttore di gara Massimi. All’8′ termina la gara di Basic, che lascia spazio a Ivan Provedel. Cinque minuti più tardi gli uomini di Maurizio Sarri costruiscono la loro prima occasione da rete con Immobile che, sull’imbucata di Milinkovic-Savic, trova la deviazione in corner di un avversario. Sul successivo calcio d’angolo Romagnoli tenta il colpo di testa, ma la palla finisce tra le braccia di Skorupski. I rossoblù accennano una timida reazione con una conclusione di Arnautovic, che viene agevolmente disinnescata da Provedel. Al 35′ Zaccagni stende Sansone in area di rigore e Massimi assegna il penalty: sul dischetto si presenta Arnautovic che spiazza il portiere e porta in vantaggio gli emiliani. A pochi secondi dall’intervallo Soumaoro commette un’ingenuità e prende il secondo giallo, lasciando i suoi in dieci uomini. Nella ripresa la Lazio si riversa in attacco nel tentativo di agguantare il pareggio, protestando per un presunto fallo in area di Bonifazi su Zaccagni. Al 63′ Lazzari salta Cambiaso e va al cross, Skorupski respinge ma colpisce De Silvestri che, in maniera in maniera goffa, devia la sfera nella propria porta regalando il pari ai padroni di casa. A circa dieci minuti dal 90′ c’è il classico schema con il passaggio filtrante di Milinkovic-Savic per Ciro Immobile che, tutto solo davanti a Skorupski, non sbaglia e consegna ai biancocelesti i primi tre punti stagionali.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Barilla, Report di Sostenibilità tra agricoltura rigenerativa e comunità
Pubblicato
3 minuti fa-
9 Luglio 2025di
Redazione
PARMA (ITALPRESS) – Dal pesto con vasetti di vetro riciclato e basilico tracciabile con blockchain, allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile, fino al miglioramento nutrizionale di 140 prodotti Mulino Bianco in 10 anni. Nel portafoglio del Gruppo Barilla (21 brand, oltre 2 milioni di tonnellate di prodotti realizzati nel 2024) ognuno ha una storia di sostenibilità da raccontare. Le presenta il nuovo Rapporto di Sostenibilità Barilla, che racconta 17 anni di impegno concreto per l’ambiente, il benessere delle persone e il sostegno alle comunità. E, alla fotografia dei risultati raggiunti, aggiunge anche gli obiettivi al 2030, confermando la sostenibilità come perno strategico per il futuro.
Un impegno che è valso a Barilla il riconoscimento, per il secondo anno consecutivo, di prima azienda alimentare al mondo per reputazione secondo il Global RepTrak 100. Alla base di questo percorso c’è un purpose chiaro: “La gioia del cibo per una vita migliorè, espressione di una visione che unisce passione per il buon cibo italiano e responsabilità verso il futuro.
“Quello che condividiamo all’interno del nuovo Report di Sostenibilità è frutto di una visione che traccerà il percorso verso il nostro futuro – affermano Guido, Luca e Paolo Barilla nella lettera introduttiva al Rapporto di Sostenibilità 2024 -. La strada sarà come sempre lunga e complessa, ma grazie all’impegno e alla passione delle nostre Persone, siamo pronti a proseguire il viaggio con la stessa intensità e determinazione con cui abbiamo iniziato”.
“Il nostro impegno prende forma concreta attraverso un nuovo approccio strategico di sostenibilità, pienamente integrato con la nostra strategia di Business – ricorda Gianluca Di Tondo, Amministratore Delegato del Gruppo Barilla -. Un percorso che ci guiderà fino al 2030, trasformando la nostra visione in azioni quotidiane e impegni concreti”.
“L’impegno di Barilla per il benessere delle persone inizia dalle ricette, continuamente migliorate per offrire prodotti sempre più buoni, sicuri e adatti a una dieta corretta ed equilibrata – sottolinea il Gruppo -. I risultati 2024 raccontano che l’88% dei volumi venduti contiene un massimo di 5g di zucchero e non supera 0,5g di sale per porzione, con miglioramenti rispettivamente del +0,7% e +1,5% rispetto al 2023. Il 90% dei volumi sono fonti di fibre (+0,8% vs 2023), mentre il 65% dei prodotti da forno in monoporzione non supera le 150 kcal per porzione (+2,4% vs 2023). Un percorso che dimostra come sia possibile coniugare il piacere del cibo con scelte nutrizionali consapevoli”.
Sviluppo varietale, disciplinari di coltivazione e strumenti digitali: la visione di Barilla per un’agricoltura più sostenibile, resiliente, efficiente e orientata al futuro oggi coinvolge oltre 7.000 agricoltori e copre 815mila tonnellate di acquisti per le quattro filiere strategiche secondo i disciplinari sviluppati da Barilla Sustainable Farming: grano duro, grano tenero, segale e basilico. Barilla intende, inoltre, “favorire una progressiva diffusione delle pratiche di agricoltura rigenerativa all’interno delle proprie filiere, con l’aspirazione di arrivare entro il 2030 a un approvvigionamento di 250mila tonnellate di materie prime provenienti da produzioni rigenerative certificate. Inoltre, il 100% delle uova acquistate da Barilla proviene da galline allevate a terra e l’azienda non effettua nè finanzia test sugli animali”.
“Ogni prodotto Barilla racconta una storia di sostenibilità, a cominciare dalla sua confezione – sottolinea il Gruppo -. In Italia il 100% delle confezioni di pasta, sughi, pesti, pani, biscotti e merende è disegnato per il riciclo, con istruzioni chiare per il corretto smaltimento e informazioni sui materiali utilizzati. Le iconiche blue box per la pasta, per esempio, utilizzano cartoncino in fibra vergine da foreste gestite responsabilmente e la rinuncia alla “finestrina” trasparente ha fatto risparmiare l’immissione sul mercato di circa 126mila kg di plastica all’anno”.
Barilla già oggi utilizza il 48% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili e negli ultimi cinque anni ha installato nei suoi stabilimenti impianti fotovoltaici per autoproduzione pari a 4MW. Attraverso l’Energy & Water Plan, un programma da 168 milioni di euro per migliorare l’efficienza energetica e idrica, arriverà ad installare 24MW totali al 2030. Nel 2024 sono entrati in funzione due nuovi impianti a Rubbiano (PR): uno da 1,5 MWp per il sito Sughi e uno da 0,3 MWp per il sito Bakery, che durante il periodo estivo grazie all’energia autoprodotta da fonti rinnovabili riescono a coprire già oggi il fabbisogno energetico di un giorno a settimana di produzione di salse, pesti e sughi pronti. Inoltre, negli ultimi due anni, è cresciuto del +164% il volume di acqua riciclata e recuperata per gli impianti dei siti produttivi in aree soggette a stress idrico. Nel solo plant di Rubbiano il volume di acqua recuperata all’interno del ciclo industriale negli ultimi due anni è stato pari al contenuto di 24 piscine olimpioniche.
“Quasi 9.000 persone costituiscono il cuore e la forza motrice del Gruppo Barilla – prosegue la nota -. Dal 2020 il Gruppo ha raggiunto la parità retributiva di genere e nel 2023 è stata annunciata una nuova policy per il congedo di paternità e maternità, che garantisce a tutti i genitori del Gruppo un minimo di 12 settimane di congedo retribuito al 100%, indipendentemente dal genere, dallo stato maritale e dall’orientamento sessuale. E dal 2024 è stata avviata una partnership con LEAD Network, organizzazione non profit che sostiene l’avanzamento delle donne nel settore della vendita al dettaglio e dei beni di consumo in Europa. Oggi il 35% degli Executive e Manager di Barilla sono donne, con l’impegno di raggiungere il 40% al 2030”.
Nel 2024 Barilla ha devoluto oltre 2 milioni di euro a favore delle comunità locali e donato più di 3.700 tonnellate di prodotti alimentari. L’azienda ha dedicato oltre 1.000 ore di volontariato aziendale, coinvolgendo in Italia oltre 300 dipendenti in iniziative sul territorio per favorire l’accesso al cibo e contrastare l’eccesso alimentare, in collaborazione con Banco Alimentare, Croce Rossa Italiana e Caritas Diocesana.
Rientra in questo percorso anche la recente donazione in favore dell’UNHCR per supportare gli interventi di emergenza a seguito del devastante terremoto in Myanmar.
Con un fatturato 2024 di 4.883 miliardi di euro (+1,7% al netto dell’effetto cambio) il Gruppo Barilla “rafforza la sua leadership nel costruire un modello alimentare più equo e innovativo – prosegue la nota -. 300 milioni di euro sono stati destinati a supporto dello sviluppo industriale, dell’innovazione e del miglioramento continuo. Con 50 milioni per progetti focalizzati su qualità, sicurezza alimentare, nutrizione e benessere e packaging sostenibile. Seguendo questa rotta, Barilla traccia obiettivi precisi per il 2030, in linea con il recente rinnovato impegno SBTi a 1.5°, per confermarsi punto di riferimento nella transizione verso un modello industriale più sostenibile, efficiente e resiliente: 250.000 tonnellate annue di materie prime da agricoltura rigenerativa; 24 MW di potenza installata per l’autoproduzione da fonti rinnovabili; +250% di riciclo dell’acqua nelle aree a stress idrico; -4.000 tonnellate di materiale di packaging risparmiate grazie a progetti di eco-design; nel 90% dei volumi venduti un massimo di 0,5 g di sale per porzione, il 95% sarà fonte di fibre”.
Il report completo è disponibile online: https://sustainabilityreport.barillagroup.com/it/
– Foto ufficio stampa Barilla –
(ITALPRESS).
Cronaca
Zelensky “La Russia rifiuta la pace, sanzioni necessarie”
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3 minuti fa-
9 Luglio 2025di
Redazione
KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – “Un nuovo attacco su larga scala della Russia contro le nostre città. Abbiamo colpito il maggior numero di bersagli aerei in un giorno e la maggior parte dei bersagli è stata abbattuta. Sono stati impiegati i nostri droni intercettori: decine di colpi a segno, stiamo potenziando la tecnologia. Anche i gruppi di fuoco mobili erano operativi: anche noi abbiamo decine di colpi a segno. Grazie a tutti i soldati per la loro precisione”. Così sul suo canale Telegram il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. “Ora, in molte regioni dell’Ucraina, è in corso l’eliminazione delle conseguenze dell’attacco notturno russo”, aggiunge. “Questo è un attacco dimostrativo, e proprio ora, quando ci sono stati così tanti tentativi di raggiungere la pace, di cessare il fuoco, e solo la Russia rifiuta tutto. Un’altra prova che le sanzioni sono necessarie: sanzioni dolorose contro il petrolio, che ha pompato denaro nella macchina bellica di Mosca per oltre tre anni di guerra. Sanzioni secondarie contro coloro che acquistano questo petrolio e sponsorizzano le uccisioni. I partner sanno come fare pressione sulla Russia affinchè sia costretta a pensare a porre fine alla guerra, non a nuovi attacchi. Chi vuole la pace deve agire” conclude Zelensky.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-
Cronaca
Confcommercio-Censis, l’incertezza riduce la fiducia delle famiglie
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3 minuti fa-
9 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – In un contesto globale che continua ad essere caratterizzato da grande incertezza e tensioni geopolitiche, con guerre e ritorno dei dazi, l’economia italiana mostra segnali di stabilità e i fondamentali evidenziano una buona salute, in particolare l’aumento del reddito disponibile, guidato dall’occupazione ai massimi storici e dall’inflazione sotto controllo. Un quadro nel quale, però, le famiglie italiane continuano a mostrare una contraddizione di fondo: da un lato, voglia di normalità e di tornare a spendere, dall’altro prudenza per l’incertezza. Questo sentiment è confermato anche dal clima di fiducia che resta incerto con un saldo tra ottimisti e pessimisti positivo ma in forte calo: nel 2025 si è, infatti, più che dimezzato rispetto al 2023 (10,8 punti contro 27,5 punti). Di conseguenza, anche le aspettative per il futuro sono improntate alla prudenza con un quarto delle famiglie italiane che teme una contrazione del propri redditi. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dal rapporto Confcommercio-Censis “Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane 2025”.
Nonostante ciò, le intenzioni di spesa per l’anno in corso sono in crescita rispetto al 2024 (in primis gli elettrodomestici con un +10,9% rispetto al 2024 e i prodotti tecnologici con un +9,1%), così come le partenze per le vacanze estive (già pianificate dal 37,7% degli italiani, il dato più alto dal 2019) facendo emergere quel desiderio di normalità che comunque prevale tra gli italiani con un 46,5% di “ottimisti nonostante tutto”. Combinando questo aspetto con il buono stato di salute dell’economia italiana, e in assenza di nuovi shock esogeni, è possibile raggiungere l’obiettivo di crescita dell’1% dei consumi reali sia nel 2025 che nel 2026. Rimane fondamentale, però, ricostruire la fiducia per dare pieno slancio ai consumi e agli investimenti.
“Le famiglie italiane mostrano grande resilienza: cala la fiducia, ma le intenzioni di acquisto crescono e quasi il 40% degli italiani ha già programmato le vacanze estive, che è il dato migliore dal 2019 – è il commento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli -. Ricostruire la fiducia, con la riduzione delle tasse, è l’unica strada per superare l’incertezza e ridare slancio a consumi e investimenti”.
Dopo un triennio segnato da pandemia, inflazione e instabilità geopolitica, le famiglie italiane si affacciano al 2025 con un atteggiamento misto di cautela e desiderio di normalità. L’indagine “Outlook Italia 2025” realizzata da Confcommercio-Censis restituisce l’immagine di un Paese dove il 43,3% delle famiglie ha aumentato i consumi nel 2024, ma a scapito del risparmio: oltre la metà degli italiani (51,8%) ha infatti visto diminuire i propri risparmi.
Le diseguaglianze socio-economiche restano marcate: solo il 12% delle famiglie a basso reddito ha visto crescere il proprio reddito, contro il 24,9% di quelle più agiate. La forbice si allarga anche sulle risorse complessive: il 47,1% delle famiglie meno abbienti dichiara minori disponibilità economiche rispetto all’anno precedente.
Le spese obbligate – bollette, tasse, spese condominiali – sono il principale fattore che costringe a ridurre i consumi (56,3% degli italiani), seguite dalla contrazione dei redditi (25%) e dalla necessità di accantonare risorse per imprevisti (18,7%).
Nonostante il calo della fiducia, crescono le intenzioni di spesa. I dati mostrano una netta ripresa della propensione all’acquisto rispetto al 2024: +10,9 punti per gli elettrodomestici, +9,1% per i prodotti tecnologici, +5,6 per i mobili, +4,3 per le autovetture, +3,8 per le ristrutturazioni. In particolare, i beni tecnologici guidano le intenzioni di spesa (33,6%), seguiti dagli elettrodomestici (31,2%) e dalla casa, sia in termini di ristrutturazioni (25,4%) che di arredo (24,1%).
Tuttavia, solo il 6,2% degli italiani si dichiara disposto ad acquistare un’abitazione e appena il 4,4% a investire in una seconda casa o immobile di vacanza, a conferma di un approccio ancora molto prudente.
Cresce la quota di famiglie italiane che ha già pianificato le vacanze estive: il 37,7% nel 2025, in netto aumento rispetto al 26,2% dell’anno scorso. E’ il dato più alto dal 2019 e si accompagna a un calo del numero degli indecisi (28,6%) e di chi non partirà (33,6%).
Le rinunce restano elevate soprattutto tra chi ha meno risorse (41,8% delle famiglie a basso reddito) e al Sud (38,8%). Il motivo principale del “no” alle vacanze è la mancanza di risorse economiche (53,5%), seguita da problemi di salute e dal caro-prezzi stagionale.
Chi partirà, lo farà per lo più in Italia (76%): il 68,1% con lo stesso budget degli anni precedenti, il 22,8% con un budget ridotto, solo il 9% potrà spendere di più. Gli alloggi più scelti sono hotel (41,7%), B&B o agriturismi (37,7%), seconde case (14,8%).
Il clima di fiducia resta incerto. Se il 46,5% degli italiani si dichiara ottimista sul proprio futuro familiare, solo il 25,4% mantiene lo stesso giudizio positivo nei confronti dell’Italia nel suo complesso. Il saldo tra ottimisti e pessimisti è positivo ma in discesa: 10,8 punti nel 2025, contro i 27,5 del 2023.
Le principali fonti di preoccupazione sono concrete: malattia (49,2%) e mancanza di risorse economiche (47,2%). Particolarmente esposte sono le famiglie del Mezzogiorno e quelle a basso reddito.
Il 67,4% degli italiani indica come speranza primaria “mantenere un tenore di vita adeguato”, un segnale di quanto il desiderio di stabilità superi ogni aspirazione di crescita. Le aspettative sono condizionate da un contesto di vulnerabilità diffusa: solo il 9,7% prevede un aumento dei propri redditi nella seconda metà del 2025. La previsione più ricorrente è quella di stabilità (65,6%), ma un quarto delle famiglie teme una contrazione.
– foto ufficio stampa Confcommercio –
(ITALPRESS).


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