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Il Pd vara le liste, non mancano polemiche e malumori

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Al termine di una lunga giornata di confronto, la Direzione del Pd, convocata per le 11 di ieri e slittata fino alle 21,30, per poi iniziare dopo le 23, ha approvato la delibera per votazione le liste per le elezioni politiche con 3 contrari e 5 astenuti. “Volevo ricandidare tutti gli uscenti ma era impossibile. Potevo imporre i miei ma ho cercato di comporre un equilibrio, perchè il partito è comunità”, ha detto il segretario dem Enrico Letta al termine della riunione. Letta correrà da capolista alla Camera in Lombardia e Veneto, Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano, il virologo Andrea Crisanti sarà candidato capolista nella circoscrizione Europa. Non sono mancate polemiche e malumori per la esclusione di alcuni esponenti Dem di prima linea. La senatrice uscente Monica Cirinnà ha rifiutato la candidatura che la direzione le aveva assegnato.
“La mia avventura parlamentare finisce qui. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”. Anche Stefano Ceccanti, capogruppo uscente in commissione Affari costituzionali della Camera, ha smentito seccamente di aver accettato la candidatura a lui offerta. Parole dure anche da Luca Lotti: “Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è. Non sarò certo io a fare polemiche: non le ho fatte in questi anni e non comincerò oggi. La scelta – sottolinea – è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche. Io sono abituato ad affrontare la realtà a testa alta, altrettanto faccia chi ha deciso. Aggiungo solo una riflessione. Dispiace, e non poco, scoprire che i dirigenti del mio partito abbiano abbandonato uno dei cardini della nostra identità: il garantismo. É stato un onore per me essere un deputato del Pd, il partito che ho contribuito a fondare e che, in questi ultimi anni, insieme a molti amici ho tenuto unito e compatto. Rifarei tutto. Anche quando alcune scelte sembrano più dettate dal rancore che dalla coerenza politica, mi troverete sempre dalla stessa parte. Dalla parte del Pd. Il Pd è casa mia. Lo sarà anche in futuro”. Saranno quattro i capislita under 35 nelle varie aree del Paese (Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino) come preannunciato da Letta a testimonianza concreta di spazio e attenzione ai giovani. “Termino questo esercizio – ha dichiarato Letta- con un profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire. Peso politico e umano. Ma la politica è questo: assumersi la responsabilità”. (ITALPRESS).
-foto agenziafotohgramma.it-

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Lavoro, Meloni “Numeri incoraggianti, investiamo su sicurezza”

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ROMA (ITALPRESS) – “Domani è la festa del lavoro e anche quest’anno il governo ha deciso di celebrarla con i fatti. Sono orgogliosa del fatto che in poco più di due anni e mezzo sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro: abbiamo raggiunto il record di occupati, il tasso di occupazione femminile non è mai stato così alto e la disoccupazione è ai minimi da 18 anni. Aumentano i contratti a tempo indeterminato, diminuisce il precariato e crescono i salari reali, in controtendenza con il passato”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video sui social dopo la conclusione del Cdm.

“Tra 2013 e 2022, con i precedenti governi, nel resto d’Europa il potere d’acquisto dei salari aumentava del 2,5%, mentre in Italia diminuiva del 2%. Da ottobre 2023 la tendenza è cambiata e le famiglie stanno progressivamente recuperando potere d’acquisto, con una dinamica dei salari che è migliore rispetto al resto d’Europa: c’è molto da fare, ma i numeri sono incoraggianti”, ha aggiunto.

“Anche sulla sicurezza sul lavoro c’è ancora tanto da fare: negli ultimi giorni abbiamo registrato nuove vittime e nuovi infortuni. Non si può morire così e voglio esprimere il mio cordoglio e la mia vicinanza ai familiari delle vittime. Sono comunque consapevole che il cordoglio non basta e bisogna continuare ad agire: di fronte a questo fenomeno, come ha detto il presidente Mattarella, non sono tollerabili indifferenza e rassegnazione. Il governo ha sempre messo al centro il tema della sicurezza sul lavoro, ad esempio con la patente a crediti, con l’assunzione di nuovo personale ispettivo per incrementare i controlli, con le risorse per premiare le imprese che investono in prevenzione. Oggi abbiamo reperito insieme all’Inail altri 650 milioni, per mettere in campo nuove misure concrete che, insieme ai 600 milioni già disponibili dei bandi Inail destinati a cofinanziare gli investimenti delle imprese in questi ambiti, portano a 1,2 miliardi le risorse disponibili per migliorare la sicurezza sul lavoro. Vogliamo condividere queste misure con le parti sociali, che convocheremo nei prossimi giorni a Palazzo Chigi per raccogliere anche i loro suggerimenti e rafforzare le misure che abbiamo previsto; il nostro auspicio è di dar vita a un’alleanza tra istituzioni, sindacati e associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità per l’Italia”, ha concluso Meloni.

-Foto: frame video Youtube Palazzo Chigi-

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Tajani confermato vicepresidente del Partito Popolare Europeo

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ROMA (ITALPRESS) – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è stato confermato vicepresidente del Partito popolare europeo, nel corso del congresso in corso a Valencia. Tajani, con 438 voti, è risultato il secondo dirigente più votato dopo il capo del governo finlandese Petteri Orpo.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Valditara “Arresto in flagranza per chi aggredisce docenti e presidi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il provvedimento sul consenso informato intende rafforzare l’alleanza tra scuola e famiglie e dare consapevolezza e consistenza al patto educativo: la libertà educativa va preservata, ovviamente garantendo l’autonomia scolastica”. Così il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. “Secondo il provvedimento i genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche in temi sensibili come la sessualità. Per le attività extracurriculari o legate all’ampliamento dell’offerta formativa, le scuole devono acquisire il consenso per iscritto dei genitori, in base a preventive informazioni esaurienti legate a soggetti esterni che partecipano, materiale didattico da utilizzare, modalità di svolgimento delle attività proposte. Se un genitore nega il consenso, agli studenti andrà fornita un’attività formativa alternativa, mentre i soggetti esterni dovranno avere requisiti di professionalità scientifica o accademica. Per le scuole dell’infanzia o elementari i temi legati alla sessualità sono solo quelli contenuti nei programmi nazionali”, ha spiegato il ministro.

“Un secondo provvedimento, a tutela del personale docenti e dei dirigenti scolastici, modifica l’art. 380 del Codice di procedura penale, prevedendo l’arresto obbligatorio in flagranza di reato nell’ipotesi di lesioni personali: abbiamo modificato anche un comma dell’art. 583, prevedendo un aggravamento delle pene per lesioni al personale scolastico. Quest’ultimo nella pubblica amministrazione è, dopo quello sanitario, il più toccato dalle aggressioni: negli ultimi tempi a colpire non erano principalmente gli studenti, ma i genitori. Il nostro principio è chiaro – ha sottolineato Valditara – e dice che un insegnante o un educatore non si tocca: l’arresto in flagranza non è comunque esteso ai minori”.

Sulla condotta degli studenti per le scuole secondarie di secondo grado “abbiamo stabilito che con il 5 si verrà bocciati, estendendo i casi alle ipotesi di bullismo grave: con il 6 si verrà invece rimandati a settembre e non si passerà alla classe successiva fino all’esame di riparazione, in cui lo studente dovrà presentare un elaborato critico sui temi valoriali connessi al comportamento tenuto. Fino ad oggi con la sospensione si stava a casa, mentre ora lo studente andrà a scuola ma in più dovrà riflettere sulle tematiche legate alla cattiva condotta tenuta”, ha concluso il ministro.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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