Cronaca
Il primo vertiporto italiano inaugurato all’aeroporto di Fiumicino
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Aeroporti di Roma, Volocopter, UrbanV e Atlantia hanno effettuato questa mattina il primo volo in Italia di un eVTOL equipaggiato, attivando inoltre il primo vertiporto mai realizzato nel Paese, unitamente alla piattaforma digitale VoloIQ di Volocopter. Il test di oggi è stato svolto a un anno dalla presentazione del primo prototipo di eVTOL in Italia. Negli ultimi dodici mesi, sono stati fatti progressi significativi dal punto di vista delle tecnologie di volo, della progettazione dei vertiporti e delle normative necessarie per consentire ai primi servizi AAM tra l’aeroporto di Fiumicino e la città di Roma di “spiccare il volo” entro il 2024.
Il pilota collaudatore di Volocopter, a bordo dell’elicottero elettrico Volocopter 2X, ha volato a 40 km/h per 5 minuti a 40 metri di altezza, performando una traiettoria di volo “a 8 davanti agli spettatori, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie da parte delle autorità italiane competenti, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) e l’Ente Nazionale Assistenza al Volo (ENAV), che stanno svolgendo un ruolo centrale nel definire il futuro ecosistema AAM.
L’aerotaxi elettrico di Volocopter è stato progettato per consentire ai passeggeri di effettuare voli rapidi e senza emissioni in ambienti urbani, sia su rotte terrestri particolarmente trafficate, sia sopra a flussi d’acqua. Le caratteristiche dell’aerotaxy rispecchiano la volontà di Atlantia e di Aeroporti di Roma di svolgere un ruolo pionieristico nel rendere praticabile e accessibile al pubblico la mobilità area urbana.
Il vertiporto è stato sviluppato in conformità con le specifiche tecniche EASA (i.e., “Prototype Technical Specifications for the Design of VFR Vertiports for Operation with Manned VTOL-Capable Aircraft Certified in the Enhanced Category”) ed è situato all’interno di una “sandbox” regolamentare approvata dall’ENAC. E’ stato progettato per ospitare vari tipi di test sia per il volo, sia per le operazioni a terra (turnaround, ricarica delle batterie, ecc.), con un sistema elettrico ideato e costruito per consentire il rodaggio di varie tecnologie di ricarica eVTOL (scambio di batterie, ricarica rapida, ecc.). L’infrastruttura, che occupa un’area di circa 5.500 metri quadrati, è stata progettata per garantire la compatibilità con i principali eVTOL che saranno certificati nei prossimi anni ed è composta da un’area di avvicinamento finale e di decollo (FATO) per le operazioni di atterraggio e di decollo, una piazzola di sosta, un hangar coperto di 20 x 20 metri e alto circa 6 metri e vari locali, tra cui un ufficio, un magazzino e un’area per la ricarica delle batterie.
Il volo di questa mattina è stato seguito da una presentazione del vertiporto, organizzata da UrbanV – società fondata da ADR, insieme ad Aeroports de la Cote d’Azur, Aeroporto di Venezia (SAVE) e Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna – per progettare e costruire vertiporti a livello internazionale. Durante la presentazione, è stata esplorata un’altra dimensione dei futuri servizi di AAM, ovvero il VoloIQ. Questa piattaforma digitale è il fulcro dell’ecosistema della mobilità aerea urbana/avanzata, che supporta l’accesso digital a tutti i processi di lavoro: dalle operazioni di volo alla prenotazione, VoloIQ supporterà e ottimizzerà lo sviluppo delle operazioni UAM/AAM nelle città di tutto il mondo.
“La strategia industriale di Atlantia è fortemente focalizzata sugli investimenti in tecnologia e innovazione, così da rendere i nostri asset sempre più sostenibili e aprire la strada a nuove forme di mobilità integrata”, ha affermato Giampiero Massolo, Presidente di Atlantia. “Siamo felici di aver contribuito a fare sistema tra alcune importanti società di cui siamo azionisti. Grazie alla loro collaborazione e all’apporto in termini di competenze e aree di eccellenza diverse, stiamo creando un nuovo tipo di mobilità sostenibile che non esisteva fino a poco tempo fa. Attraverso la cooperazione con le istituzioni competenti, puntiamo ad aprire il servizio di AAM al pubblico a Fiumicino, prima di estenderlo anche agli altri aeroporti in cui abbiamo investito, entro il 2024”.
“L’evento di oggi rappresenta una pietra miliare nel nostro percorso finalizzato a essere ‘pionierì nella sperimentazione e nell’implementazione della Mobilità Aerea Avanzata in Italia, e a fare la nostra parte per rendere i trasporti urbani sempre più sostenibili e seamless”, ha commentato Marco Troncone, CEO di Aeroporti di Roma. “L’apertura del primo vertiporto in Italia e il volo del primo EVTOL equipaggiato rappresentano un passo significativo verso l’attivazione delle prime rotte AAM tra l’aeroporto di Fiumicino e il centro di Roma entro la fine del 2024, in vista del Giubileo, nell’ottica di offrire il nostro contributo alla nostra città e alle istituzioni nell’accogliere i flussi turistici internazionali con un servizio innovativo e all’avanguardia”.
“In poco meno di un anno siamo passati da un accordo di partnership firmato e dall’avvio di una serie di eventi a un test di volo in una struttura funzionante. Per questo motivo, stiamo riunendo tutti i principali stakeholder e le autorità di regolamentazione affinchè possano osservare di persona questo servizio di mobilità e questa tecnologia”, ha spiegato Christian Bauer, Chief Commercial Officer e Interim Chief Financial Officer di Volocopter.
“Questo vertiporto di prova è particolarmente importante per UrbanV, in quanto rappresenta il nostro primo passo verso la creazione di una rete di vertiporti nell’area di Roma”, ha commentato Carlo Tursi, CEO di UrbanV. “In stretta sinergia con tutti i nostri partner in questo nuovo ecosistema di mobilità, stiamo facendo progressi verso il posizionamento di Roma come una delle prime città europee capaci di offrire collegamenti diretti con velivoli elettrici, sfruttando l’esperienza che abbiamo sviluppato nella progettazione e nella costruzione di infrastrutture di terra per la mobilità aerea avanzata”.
Studi recenti studi da EASA e dal McKinsey Center for Future Mobility sostengono che la dimensione stimata del mercato dell’UAM in Europa – compresi R&S, produzione di veicoli, operazioni e costruzione di infrastrutture – sarà di circa 4,2 miliardi di euro entro il 2030, con la capacità di creare o sostenere circa 90.000 posti di lavoro (esclusi i posti di lavoro in ambito produzione). Guardando alla varietà di benefici che l’UAM potrà apportare in Europa, lo studio classifica Roma come una delle città più adatte in Italia per l’implementazione dei servizi UAM/AAM.
Il secondo giorno dell’evento “Vertiport Experience” si svolgerà in maniera analoga al primo, con un ulteriore approfondimento per gli stakeholders e i business partners sulle prospettive di mercato, sulle componenti dell’ecosistema AAM, sul quadro normativo necessario per il lancio del settore e sulle opportunità di creare reti più ampie per la costruzione di questo settore emergente dell’aviazione. Riunendo questi gruppi decisionali, Atlantia, ADR, Volocopter e UrbanV stanno creando le sinergie e le campagne di voli di prova necessarie per un lanciare con successo la UAM nei prossimi tre anni.
-foto ufficio stampa Adr-
(ITALPRESS).
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Cronaca
Africa continente strategico, da SIMEST plafond di 200 mln per le imprese
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58 minuti fa-
18 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane: è la mission di SIMEST, parte del gruppo Cassa Depositi e Prestiti e “braccio operativo” del Ministero degli Affari Esteri.
“Lavorare con l’Africa è necessario”, ha spiegato all’Italpress Francesca Alicata, Chief External Relations SIMEST, alla presentazione della seconda edizione dell’Africa Champion Program, l’iniziativa di SACE che unisce formazione specialistica e opportunità di business, dedicata alle imprese italiane che desiderano crescere e operare con successo nei Paesi prioritari del Piano, attraverso lo sviluppo di competenze strategiche, relazioni commerciali e partenariati internazionali.
“Abbiamo creato il Plafond Africa, uno strumento molto interessante che ha una capacità di circa 200 milioni di euro e che permette alle aziende italiane di poter finanziare una trasformazione ecologica e digitale dei propri processi produttivi e di coprire anche tutto ciò che riguarda la formazione del personale e il capitale umano”. Si tratta di “un finanziamento concesso a un tasso di interesse dello 0,3% per tutta la sua durata” e che “garantisce una parte a fondo perduto, che può andare dal 10% al 20%”.
Inoltre “è un finanziamento che non va in centrali rischi, quindi non va a intaccare la disponibilità” delle aziende “nei confronti del sistema bancario”.
“Non per ultimo, abbiamo anche il progetto Filiera d’impatto, che permette a tutte quelle aziende italiane che vogliono investire in Africa, ma che non hanno un export, di poter usufruire dei nostri finanziamenti”, sottolinea. “Abbiamo anche tutto ciò che riguarda l’equity e lo strumento del credito fornitore che, in sinergia con SACE, dà l’opportunità alle aziende italiane che esportano macchinari e impianti di poter garantire alla controparte dilazioni di pagamento dai 2 ai 5 anni e un tasso di interesse molto vantaggioso”.
SIMEST ha aperto un ufficio in Egitto al Cairo e un ufficio in Marocco, uffici “molto attivi che prendono per mano l’azienda insieme agli attori del Sistema Paese e li supporta nel percorso di internazionalizzazione, dalle prime fasi alle fasi di sviluppo più completo”. Questo, conclude, fa parte di “una strategia del nostro piano strategico che prevede l’affiancamento continuo e completo delle aziende anche nei paesi africani, in sinergia con tutti gli attori del Sistema Paese” e “dimostra l’interesse per il continente africano, e la forza della cooperazione e della collaborazione che abbiamo con gli attori del Sistema Paese”.
– foto xi2/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Antimicrobico-resistenza e superbatteri, da Pfizer una nuova opzione clinica
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58 minuti fa-
18 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Un’infezione su sei oggi non risponde più agli antibiotici. E’ la fotografia che emerge dal più recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: tra il 2018 e il 2023, la resistenza antimicrobica è aumentata di oltre il 40%, con picchi nelle aree a risorse limitate, e si conferma, sempre secondo l’Oms, tra le 10 minacce più rilevanti per la Salute pubblica nel 20251.
L’antimicrobico-resistenza (AMR) è una delle emergenze sanitarie più gravi e in crescita a livello globale: infezioni un tempo facilmente curabili diventano sempre più difficili da trattare, mentre la diffusione dei superbatteri aumenta in tutto il mondo. Una situazione che minaccia di riportare la medicina indietro di decenni: interventi chirurgici, trapianti, terapie oncologiche – procedure oggi di routine – rischiano di tornare ad avere esiti incerti se gli antibiotici perdono efficacia.
In occasione della World Antimicrobial Awareness Week 2025 (#WAAW2025), che ogni anno richiama l’attenzione internazionale sull’uso corretto degli antibiotici e sull’importanza di preservarne l’efficacia, Pfizer annuncia la disponibilità in Italia di Emblaveo (aztreonam/avibactam), nuova combinazione antibiotica approvata e rimborsata da AIFA (Determina n. 1130/2025) per il trattamento delle infezioni gravi causate da Enterobacterales produttori di metallo-beta-lattamasi (MBL) o da Stenotrophomonas maltophilia.
La combinazione di aztreonam, antibiotico della classe dei monobattami attivo contro i batteri produttori di MBL, e avibactam, un inibitore di beta-lattamasi di nuova generazione che protegge aztreonam dall’attacco di altri enzimi, rappresenta una alternativa terapeutica mirata contro i patogeni Gram-negativi multiresistenti, tra cui Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli, responsabili di molte infezioni nosocomiali. Grazie al suo meccanismo d’azione complementare, questa nuova combinazione offre un’opzione efficace per il trattamento di infezioni gravi, come polmoniti ospedaliere, infezioni intra-addominali complicate e infezioni del tratto urinario complicate, anche in pazienti con opzioni terapeutiche limitate, contribuendo a rispondere ad un bisogno clinico ancora insoddisfatto.
Le conseguenze della resistenza antimicrobica sono sempre più gravi e tangibili. Quando i batteri smettono di rispondere ai farmaci, le infezioni diventano più difficili da trattare, i tempi di guarigione si allungano e cresce il rischio di complicanze, disabilità e mortalità. A livello globale, si stima che 1,27 milioni di decessi ogni anno siano attribuibili a infezioni batteriche resistenti. In Italia, la situazione è tra le più critiche in Europa: l’antibiotico-resistenza è responsabile di oltre 12.000 morti l’anno, e quasi un’infezione su sei risulta oggi resistente ai trattamenti disponibili.
‘La resistenza antimicrobica è una sfida clinica e organizzativa – commenta Pierluigi Viale – Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, UO Malattie Infettive IRCCS Policlinico di S. Orsola – Bologna -. Oggi un’infezione su sei risulta resistente agli antibiotici di prima linea, una tendenza che l’OMS definisce una minaccia crescente per la salute mondiale. In particolar modo le infezioni causate da batteri Gram-negativi, responsabili spesso di casi clinici gravi e/o ad alta complessità gestionale. In Italia, nel 2023, sono stati segnalati quasi 4.000 casi di batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, con un incremento rilevato in quasi tutte le Regioni. E’ un segnale d’allarme che richiede strategie più mirate, diagnosi tempestive e un uso realmente appropriato degli antibiotici, per contenere la diffusione dei ceppi multiresistenti e preservare l’efficacia delle terapie disponibilì.
Di fronte a questi dati, la risposta non può che essere clinica, oltre che preventiva: servono strategie terapeutiche mirate e un uso più consapevole degli antibiotici, per contenere la diffusione dei ceppi multiresistenti e preservare l’efficacia delle cure disponibili.
‘L’aumento delle infezioni gravi sta generando un effetto domino che riduce progressivamente l’efficacia delle terapie disponibili – sottolinea Matteo Bassetti, Professore Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Genova; Direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali, Ospedale Policlinico San Martino di Genova; Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, Università di Genova – e ogni fallimento terapeutico accresce la pressione selettiva sui batteri, favorendo la diffusione di ceppi multiresistenti. Anche antibiotici considerati fino a poco tempo fa di ultima linea, come i carbapenemi, stanno perdendo forza, restringendo le opzioni di cura. E’ per questo che l’appropriatezza terapeutica diventa oggi un principio imprescindibile: scegliere il farmaco giusto, nel momento giusto e per il paziente giusto è la chiave per contenere la resistenza e garantire trattamenti efficaci nel tempò.
L’antimicrobico-resistenza rappresenta una sfida non solo clinica, ma anche economica per il Servizio Sanitario Nazionale. L’aumento del consumo di antibiotici, cresciuto del 5,4% nel 2023 secondo i dati AIFA, con un costo medio per dose definita giornaliera pari a 1,77 euro sono indicatori di una pressione crescente sulle risorse sanitarie. Le infezioni resistenti comportano ricoveri più lunghi, cure più complesse e un impatto diretto sulla sostenibilità della spesa pubblica Per affrontare questa emergenza in modo strutturale, nel gennaio 2025 è stato attivato in Italia il fondo “Reserve”, una misura innovativa che consente di garantire accesso pubblico e sostenibile agli antibiotici strategici contro i patogeni multiresistenti. Grazie a questo meccanismo, il nostro Paese si allinea alle migliori pratiche europee, sostenendo la disponibilità di nuove terapie come aztreonam/avibactam e rafforzando l’impegno nella lotta globale all’AMR.
‘L’aumento costante delle infezioni resistenti, con tutto quello che esso porta con sè – precisa Marco Falcone, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Direttore della U.O. di Malattie Infettive Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT)- impone un rinnovamento nelle strategie di trattamento. Negli ultimi decenni sono state introdotte pochissime nuove classi di antibiotici, mentre i patogeni Gram-negativi hanno continuato a evolversi, riducendo progressivamente le opzioni di cura. La combinazione di aztreonam e avibactam nasce proprio per superare specifici meccanismi di resistenza che limitano l’efficacia delle terapie convenzionali. Gli studi clinici internazionali hanno confermato un profilo di efficacia e sicurezza favorevole nelle infezioni gravi e complicate. Il farmaco, inoltre, introduce la prima combinazione ß-lattamico/inibitore della ß-lattamasi attiva contro le metallo-ß-lattamasi (MBL) e amplia le opzioni terapeutiche a disposizione dei clinici per affrontare le infezioni da batteri Gramnegativi multiresistenti produttori di MBL, un bisogno medico globale ancora insoddisfatto. L’obiettivo oggi è integrare l’innovazione in una visione di uso mirato e sostenibile, che unisca diagnosi precoce, antimicrobial stewardship e formazione continua. Solo così le nuove terapie potranno mantenere nel tempo il loro valore e contribuire concretamente a contrastare la resistenza antimicrobicà.
Da oltre 170 anni Pfizer è protagonista nella ricerca antinfettiva, con una storia fatta di innovazione, collaborazione e impegno costante nel contrasto alle malattie infettive. Oggi l’Azienda continua a essere in prima linea anche nella lotta contro l’antimicrobico-resistenza, una delle emergenze sanitarie più rilevanti a livello globale, e lo fa integrando ricerca scientifica, responsabilità sociale e prevenzione primaria. L’arrivo di Emblaveo® (aztreonam/avibactam) rappresenta un nuovo passo in questa direzione, offrendo una risposta concreta a un bisogno terapeutico ancora insoddisfatto.
‘L’impegno di Pfizer nella lotta all’antimicrobico-resistenza – dichiara la dottoressa Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer in Italia – è di lunga data e si fonda su una visione integrata della salute pubblica. Lo sviluppo della nuova associazione a base di aztreonam e avibactam conferma la volontà di continuare a investire in aree terapeutiche complesse, dove le opzioni di trattamento sono sempre più limitate. La ricerca di nuove opzioni terapeutiche resta fondamentale, ma deve procedere insieme a politiche di prevenzione e a un uso consapevole degli antibiotici. Rafforzare la diagnosi precoce, promuovere programmi di antimicrobial stewardship e sostenere la prevenzione primaria – a partire dalle vaccinazioni – significa agire prima che l’infezione si manifesti, proteggendo i pazienti e preservando l’efficacia delle terapie per le generazioni future. E’ questa la direzione che guida ogni giorno il nostro lavorò.
In occasione della World Antimicrobial Awareness Week 2025 (#WAAW2025), in calendario dal 18 al 24 novembre, Pfizer lancia la campagna di sensibilizzazione “Dai il tuo nome al cambiamento”, che invita cittadini, medici e operatori sanitari a diventare protagonisti della lotta contro l’abuso e l’uso improprio degli antibiotici. L’iniziativa risponde anche a una crescente attenzione del pubblico verso l’AMR. E’ un fatto che negli ultimi 12 mesi, in Italia, le conversazioni sui social network relative all’AMR siano aumentate del 64%, a conferma di un interesse in forte crescita verso una delle principali sfide sanitarie globali8 .
Diffusa su canali digitali, social media, farmacie e contesti ospedalieri, la campagna promuove una cultura di prevenzione, responsabilità e consapevolezza.
Attraverso contenuti educativi multimediali, testimonianze di esperti e iniziative territoriali di informazione e formazione, Pfizer intende rafforzare il ruolo della diagnosi precoce, dell’appropriatezza prescrittiva e delle vaccinazioni nella protezione dalla resistenza antimicrobica.
Un’iniziativa che parla al grande pubblico e alla comunità scientifica con un linguaggio semplice e diretto, per ricordare che ognuno può contribuire al cambiamento: perchè l’efficacia degli antibiotici di oggi è la medicina di domani.
– foto GOLIN Italy –
(ITALPRESS).
Cronaca
Crédit Agricole in Italia punta a superare i 6,5 milioni di clienti
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58 minuti fa-
18 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Crédit Agricole ha svelato oggi il Piano a Medio Termine 2028, che presenta novità importanti anche per le attività italiane guidate da Hugues Brasseur, Amministratore Delegato di Crédit Agricole Italia e Senior Country Officer. Tra i principali target del Crèdit Agricole in Italia si registrano il consolidamento come Banca Universale ed un percorso di crescita organica che si pone l’obiettivo di superare i 6,5 milioni di clienti (+0,4 milioni entro il 2028). L’utile previsto rappresenterebbe il 20% circa degli utili del Gruppo Crédit Agricole, confermando l’Italia come secondo mercato domestico e una solida generazione di redditività. Hugues Brasseur ha dichiarato: “Con il Piano a Medio Termine 2028, facendo leva sulle competenze di tutte le linee di business, Crédit Agricole in Italia conferma la propria strategia di crescita sostenibile, fondata sull’innovazione digitale, l’eccellenza del servizio e l’impegno verso clienti, colleghi e territori”.
Nel campo dell’innovazione si rafforzano gli investimenti per accelerare lo sviluppo di Blank Italia, società creata per semplificare la gestione finanziaria di liberi professionisti e microimprese, attraverso un’applicazione completamente digitale. Grazie a questa operazione verrà potenziato il modello di servizio per il segmento e migliorata ulteriormente l’acquisition.
Il Piano si focalizza inoltre sull’ulteriore rafforzamento della presenza nel segmento Mid Corporate, anche grazie alla solidità di Crédit Agricole Italia e all’esperienza internazionale di CA Corporate & Investment Bank, e su un nuovo approccio alla longevità: grazie all’esperienza maturata da Amundi e CA Vita, tra le iniziative si prevede la creazione di uno strumento di consulenza e soluzioni di investimento capace di colmare il deficit pensionistico. Nell’ambito dei Servizi Finanziari Specializzati, Agos completerà un piano trasformativo di miglioramento dell’esperienza cliente che toccherà tutte le modalità di relazione e i canali di contatto anche grazie ad implementazioni IT evolute. A ciò si aggiunge il potenziamento dell’offerta di CA Autobank per il settore automotive, per una mobilità sempre più sostenibile.
Per Crédit Agricole Italia, già leader tra le banche universali in Italia per Indice di Raccomandazione Cliente – IRC, l’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente gli elevati standard di soddisfazione della clientela continuando a confermarsi al vertice del settore.
E’ inoltre prevista una crescita di circa 4 miliardi dello stock degli impieghi per Mid Corp e Corporate, attraverso il potenziamento della rete territoriale e la revisione del modello di servizio (espansione in nuovi territori e rafforzamento del modello specializzato con focalizzazione su ESG, Finanza Strutturata/M&A e Real Estate/Hospitality).
In merito alla strategia digitale, centrale il ruolo dell’App Crédit Agricole Italia, che diventerà uno strumento di riferimento per l’acquisition e per la fase di vendita e post vendita, grazie anche alle sinergie con i tutti i mètiers presenti in Italia. Sempre nel digitale focus sull’internalizzazione delle competenze in chiave IT, con l’utilizzo esteso dell’IA attraverso il rafforzamento dell’AI Factory e l’adozione di un modello di “Agentic workforce” e della sicurezza informatica. L’incremento della digitalizzazione nei processi creditizi favorirà l’automatizzazione delle delibere su finanziamenti “pre-qualificati”, con l’obiettivo di ridurre i tempi di risposta.
Particolare attenzione sarà dedicata all’ulteriore rafforzamento della leadership nel mercato dei mutui e nel segmento Agri-Agro, nonchè all’evoluzione del Modello di Servizio per PMI e Professionisti, con lo sviluppo di una nuova piattaforma per le reti terze.
Confermato infine l’impegno nelle tematiche ESG attraverso il supporto completo alle imprese nella transizione energetica, l’erogazione di credito per l’edilizia green, mutui e finanziamenti volti alla conversione energetica, lo sviluppo di coperture assicurative per rischi climatici e catastrofali e i finanziamenti produzione energia da fonti rinnovabili, che aumenteranno di sei volte.
Per quanto riguarda invece gli obiettivi globali di Crédit Agricole, il Gruppo punta per il 2028 a un utile netto di competenza di 8,5 miliardi e ad arrivare a 60 milioni di clienti.
-foto ufficio stampa Crédit Agricole –
(ITALPRESS).

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