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Cronaca

Kouamè risponde a Ceesay, fra Lecce e Fiorentina è 1-1

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LECCE (ITALPRESS) – Un tempo a testa e pari giusto tra Lecce e Fiorentina, che al Via del Mare si prendono un punto ciascuno dopo un 1-1 figlio di una gara giocata a buoni ritmi. Sono Ceesay e Kouamè, il migliore dei viola, a mettere la firma su un risultato che soddisfa maggiormente i padroni di casa. Gli ospiti, che devono rinunciare dopo pochi minuti a Jovic per infortunio, sono i primi a rendersi pericolosi al 19′, quando Mandragora va al tiro con il destro ma Falcone respinge in tuffo. I giallorossi vanno a un soffio dal vantaggio al 23′, quando Banda mette un cross tagliato dalla sinistra che scavalca Igor e trova Ceesay che di testa conclude però fuori da ottima posizione. Nel momento migliore dei salentini è però la Viola a passare in vantaggio con Cabral, ma l’arbitro annulla in seconda battuta dopo il fuorigioco di Bonaventura segnalato dal Var. Uno scossone che carica ulteriormente gli uomini di Baroni, i quali trovano il meritato 1-0 al 43′. Gonzalez ruba caparbiamente palla a Dodo sulla sinistra e serve un rasoterra al centro per Ceesay che anticipa Igor e infila Terracciano da due passi. Si va all’intervallo sull’1-0. Gli uomini di Italiano rientrano bene in campo e al 3′ pareggiano i conti. Nico Gonzalez fa da sponda per Cabral, cross dalla destra per l’incornata di Kouamè che anticipa Baschirotto e trafigge Falcone con l’aiuto del palo. Al 7′ ci riprovano i salentini quando Strefezza se ne va sulla destra e la butta in mezzo per Ceesay, che di testa non impatta bene e mette a lato. Gli uomini di Italiano attaccano e al 26′ ci vuole un super Falcone a togliere dall’incrocio dei pali una gran conclusione dalla distanza di Martinez Quarta. Il portiere ex Samp si supera nuovamente al 35′ quando riesce ad alzare sopra la traversa un mancino dai 25 metri di Nico Gonzalez. Il forcing toscano nel finale non porta a ulteriori occasioni e il risultato non cambierà più, nonostante l’espulsione per doppio giallo inflitta a Gallo in pieno recupero. Grazie a questo pareggio, il Lecce sale al sedicesimo posto con 8 punti mentre la Fiorentina raggiunge Salernitana e Monza a quota 10.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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