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Economia

Mazzoncini “L’Italia può triplicare l’autonomia energetica”

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Il nostro Paese potrebbe “triplicare l’autonomia energetica, con un incremento di quasi quattro volte rispetto a quello rilevato negli ultimi 20 anni, sfruttando le nostre ‘materie prime’: acqua, sole, vento e rifiuti”. Così Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, in un’intervista a Previndai Media Player, la newsletter del Fondo di previdenza dei manager dell’industria. In tempi di crisi energetica e prezzi galoppanti l’affermazione dell’Ad dell’utility lombarda apre qualche spiraglio di ottimismo per il futuro: “L’Italia ha oggi il 22,5% di autonomia energetica. Con lo sviluppo delle rinnovabili e l’efficienza energetica, possiamo arrivare a un 58-59%. Oltre a eolico, fotovoltaico e idroelettrico, abbiamo un potenziale di almeno 7 TWh di energia (pari a circa il 2% dell’attuale fabbisogno annuale di generazione elettrica italiana) che si può produrre dai rifiuti indifferenziati, che attualmente stiamo esportando. A questi – spiega – si aggiungono 6/7 miliardi di metri cubi potenziali di biometano (pari al 22% del gas importato dalla Russia nel 2021). Si tratta di volumi importanti e prodotti che consentono di decarbonizzare la produzione di energia da una parte e, dall’altra, di evitare il ricorso alla discarica o pagare per portare i rifiuti all’estero”. Insomma, ci sono spazi di manovra importanti per il Paese che, ora più che mai, secondo il top manager dovrebbe spingere l’acceleratore per ridurre il più possibile la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di energia. Quando al futuro più prossimo, non è detto che i prezzi siano destinati a restare a livelli così alti molto a lungo, ma molto dipenderà dall’efficacia delle azioni comuni che saranno individuate dalla Ue: “Se ci sarà un accordo in sede europea sul prezzo del gas, potremo avere un impatto positivo sui prezzi in tempi più rapidi; è vero che si sono alzati a velocità incredibile ma con la stessa velocità si potrebbero abbassare. Ciò che auspico è che a livello europeo si riesca ad avere una politica comune e si possa definire, soprattutto sul gas, una sorta di gruppo di acquisto collettivo”, conclude. (ITALPRESS).
_foto agenziafotogramma.it-

Economia

Ad aprile il mercato auto in crescita del 7,5% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – Ad aprile 2024 sono state immatricolate 135.353 autovetture a fronte delle 125.884 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 7,52%. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
I trasferimenti di proprietà sono stati 446.631 a fronte di 370.132 passaggi registrati ad aprile 2023, con un aumento del 20,67%.
Il volume globale delle vendite mensili, pari a 581.984, ha interessato per il 23,26% vetture nuove e per il 76,74% vetture usate.
Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli al 30.4.2024, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di aprile 2024.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Piazza Affari chiude in lieve calo, Ftse Mib -0,03%

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MILANO (ITALPRESS) – Chiusura in lieve calo a Piazza Affari. L’indice Ftse Mib fa segnare -0,03% a 33.736 punti, mentre l’Ftse Italia All-Share cede la stessa percentuale a quota 35.930. L’indice Ftse Italia Star perde lo 0,08% a 47.094 punti.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Economia

Ocse, all’Italia servono riforme strutturali e Pnrr per la crescita

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ROMA (ITALPRESS) – L’Ocse ha lasciato invariata la previsione di crescita del Pil dell’Italia, con un +0,7% nel 2024 e +1,2% nel 2025. Il dato è contenuto nel World Economic Outlook. In particolare, l’Ocse osseva che le rigide condizioni finanziarie, l’erosione dei redditi reali dovuta alla modesta crescita salariale in un contesto d’inflazione elevata e la graduale eliminazione del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi energetica, potranno pesare sui consumi privati e sugli investimenti. Nel 2024 questi ostacoli saranno compensati solo in parte dai tagli temporanei alle imposte sul reddito e sulla previdenza sociale e dalla prevista ripresa degli investimenti pubblici relativi ai fondi Next Generation EU. Si prevede che l’inflazione di fondo diminuisca gradualmente nel corso del 2024 sulla scia dell’aumento della disoccupazione e della moderata crescita dei salari nominali. Nel 2025, il sostegno ai redditi reali delle famiglie derivante dalla ripresa dei salari reali, il previsto aumento degli investimenti pubblici e il rafforzamento delle esportazioni dovuto alla ripresa della domanda da parte dei principali partner commerciali dell’Italia determineranno una lieve ripresa dell’attività, nonostante la modesta stretta fiscale. I rischi per la crescita sono sostanzialmente bilanciati. Il principale rischio al ribasso è che il ridimensionamento del “superbonus” inneschi una contrazione maggiore del previsto negli investimenti immobiliari. Secondo le previsioni, inolre, il disavanzo pubblico si ridurrà ma rimarrà al di sopra del 3% fino al 2025, il rapporto debito pubblico è elevato e vi sono notevoli pressioni sulla spesa. Sarà quindi necessario un aggiustamento fiscale ampio e duraturo nell’arco di diversi anni per far fronte alle future pressioni sulla spesa, riportando al tempo stesso il rapporto debito/Pil su un percorso più prudente e rispettando le nuove regole fiscali dell’UE.
L’aggiustamento dovrebbe includere azioni decisive per contrastare l’evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e condurre ambiziose revisioni della spesa.
La piena attuazione degli investimenti pubblici e dei piani di riforma strutturale previsti dal Pnrr potrebbe sollevare durevolmente il Pil, con l’ulteriore vantaggio di esercitare un’ulteriore pressione al ribasso sul rapporto debito/Pil.
Il Pnrr rivisto potrebbe contribuire ad accelerare l’attuazione, anche concentrandosi sui progetti per i quali l’attuazione entro il 2026 rimane fattibile. La priorità dovrebbe ora essere il rafforzamento della capacità di attuazione della pubblica amministrazione, soprattutto a livello regionale e comunale.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Ocse –

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