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L’ASTERISCO – PERCHE’ ALMENO QUEST’ANNO ANDAVA MANTENUTA L’ORA LEGALE

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Tra la notte di Sabato 29 e Domenica 30 Ottobre, quando scoccano le ore 3, si torna all’ora solare: le lancette dell’orologio devono dunque essere spostate indietro di un’ora, quindi alle 3 saranno le 2 di notte. Si dorme insomma di più, ma si perderà quasi un’ora di luce. Il governo Meloni, appena insediatosi, avrebbe potuto fare una cosa sensata, al pari di altri paesi: mantenere l’ora legale, almeno quest’anno. E sapete perché? Non solo per avere un’ora in più di luce al pomeriggio ma per una questione di contenimento dei rincari energetici.  Secondo i calcoli di Terna fatti a marzo (ovvero prima dell’impennata dei prezzi) i 7 mesi del 2022 in cui sarebbe rimasta in vigore l’ora legale dovevano portare a un risparmio di 420 milioni i kilowattora di energia elettrica risparmiati, l’equivalente al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. Senza contare poi le 200 mila tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera. Il risparmio stimato in oltre 190 milioni di euro. Ma se allarghiamo lo sguardo al periodo 2002-2021, Terna ha calcolato che il risparmio per i cittadini è stato di oltre 1,8 miliardi di euro.

In Italia l’ora legale è stata introdotta nel maggio 1916, con interruzioni tra il 1921 e il 1939 e poi tra il 1948 e il 1965. A livello Ue è in vigore dal 1976, anche se da tempo è al centro di polemiche. Nel 2019 il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza a favore della fine del cambio dell’ora dal 2021, ma ogni Stato membro è libero di scegliere se mantenere l’ora legale o quella solare e alcuni Paesi, quali Italia e Francia, per ora sono rimasti col vecchio sistema. Diversamente, i Paesi del Nord vorrebbero l’ora solare per 12 mesi, a causa della loro vicinanza al Polo e la conseguente differenza nelle ore di luce naturale rispetto ai Paesi mediterranei. La scadenza del 2021 era slittata a causa del Covid ma con la libertà di scelta è emerso un problema: se ogni Paese decide per conto suo, in Europa si avranno orari diversi oltre ai fusi orari che già ci sono. Al momento, dunque, tutto è fermo. Che novità…

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Altre notizie

BREAKING NEWS LOMBARDIA 19/11/2025

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 19/11/2025
I fatti del giorno: Garlasco e “sistema Pavia”, Pm Brescia ricorrono in Cassazione – Vigevano, tribuna chiusa al PalaElachem – Pavia, lavori pubblici in stallo con licenziamento dirigente – Quarant’anni fa il trapianto di cuore al San Matteo di Pavia – Studente accoltellato, 18enni rischiano pene fino a 20 anni – Pedone investito da autobus di linea a Milano, è grave – Pronto Meteo Lombardia per il 20 Novembre

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ALLARME GIOVANI, AUMENTANO I NEET

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LA VOCE PAVESE – ALLARME GIOVANI, AUMENTANO I NEET
È un fenomeno che riguarda da vicino anche la provincia di Pavia l’aumento dei giovani che non studiano e non lavorano. In Lombardia i ragazzi tra i 15 e i 29 anni fuori da ogni percorso formativo o lavorativo sono circa 140 mila, una cifra che preoccupa e che fotografa una fragilità sociale sempre più diffusa.
Secondo l’Osservatorio dell’Università Cattolica e della Fondazione Sacro Cuore, il tasso regionale dei Neet è salito al 15,3%, in controtendenza rispetto alla media nazionale che scende all’8,9%. In provincia di Pavia la situazione rispecchia questa dinamica con un incremento costante dei giovani che interrompono studi, corsi di formazione o esperienze lavorative, spesso dopo periodi di difficoltà personali o familiari.
Il governatore Attilio Fontana parla di "dati allarmanti" e sottolinea come il disagio rischi di trasformarsi in esclusione sociale. In Lombardia il sostegno a percorsi di reinserimento passa anche da finanziamenti dedicati a sport, doposcuola e iniziative educative per le fasce più fragili, sostenuti da Regione, Comuni e Fondazioni.
Il problema, spiegano gli esperti, non è solo l’assenza di lavoro ma la perdita di fiducia, la difficoltà a costruire un progetto di vita, il senso di isolamento che porta molti giovani a staccarsi progressivamente da scuola e comunità. Un fenomeno che riguarda città e territori: da Milano a Pavia, dai capoluoghi ai centri più piccoli.
Per sociologi e amministratori locali serve una rete più solida di orientamento, servizi psicologici, percorsi professionalizzanti e attività sociali. Solo così, dicono, si può evitare che una generazione resti ai margini.

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ZONA LOMBARDIA – 19 NOVEMBRE 2025

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ZONA LOMBARDIA – 19 NOVEMBRE 2025
Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.

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