ROMA (ITALPRESS) – “Sono profondamente rattristata da tutto ciò che ho letto ultimamente. Confesso l’enorme disagio e malessere mio e delle Farfalle in questi ultimi giorni qui a Desio. Del resto è impensabile mantenere calma e indifferenza mentre lo sport che amo è avvolto da una nube nera di sofferenza e polemiche”. Lo scrive, in una sorta di lettera aperta, Alessia Maurelli, capitana della Nazionale di ritmica, in merito alle denunce emerse negli ultimi giorni di presunti maltrattamenti e minacce nel mondo della ginnastica. “Leggo commenti del tipo ‘ma questo non è sport, è una tortura disumana, è un inferno di ambientè e rimango pietrificata – prosegue la campionessa di Rivoli, classe 1996 – Respiro, poso il telefono e chiedo a me stessa: Ma tu perchè fai questo sport? Ti fai davvero un mazzo tanto, ogni giorno, da una vita, per una disciplina così disumana e subdola?? Certo che NO. Perchè NON lo E’. NON lo DEVE essere!! E lo posso affermare con piena consapevolezza”. “Leggendo le vostre dolorose testimonianze voglio esprimere la mia vicinanza a tutte voi, accomunate dalla mia stessa passione, che avete e state soffrendo. Tutto ciò mi ha fatto riflettere sul mio percorso, e mi reputo molto fortunata di essere cresciuta in un ambiente sano, a Ferrara, in una società nella quale sono stata educata alla disciplina, al rigore e al rispetto del mio corpo. Mi rendo conto però che questa dovrebbe essere la normalità. Questa forma mentale si dovrebbe radicare fin dall’inizio nelle famiglie, dove crescono e si formano le giovani campionesse del futuro”. “Personalmente la mia inquietudine è rappresentata dal dispiacere: mi dispiace che nessuno di noi sia stata in grado di capire fino in fondo il malessere di alcune mie ex compagne di squadra. Sono sicura che grazie alle indagini verrà fatta chiarezza, e mi auguro che si possa prendere spunto per migliorare e lavorare su ciò che non ha funzionato nel mio ambiente, così come in quello di alcune società in Italia. Lo si deve all’amore di uno sport troppo bello per spegnersi. Fare chiarezza è un dovere per tutte le persone che hanno fatto della ginnastica ritmica la propria vita con impegno e correttezza e tutte quelle che l’hanno abbandonata con dolore. Consapevole di tutto ciò che ho vissuto, visto, affrontato e che posso testimoniare con molto materiale e fatti concreti – termina Maurelli – sono pronta ad esprimermi al 100% nelle apposite sedi, sperando che la mia esperienza possa aiutare le indagini a far chiarezza”.
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