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Cronaca

Doppio colpo per Webuild in Australia

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MILANO (ITALPRESS) – Doppio colpo per Webuild in Australia.
La società, parte del consorzio Parklife Metro, è stato selezionata come miglior offerente per la realizzazione del lotto Stations, Systems, Trains, Operations and Maintenance (SSTOM) del Sydney Metro-Western Sydney Airport Project (https://www.sydneymetro.info/westernsydneyairportline).
Webuild detiene una quota di circa il 78% del consorzio relativo alla parte di progettazione e realizzazione delle opere civili.
Inoltre Webuild ha raggiunto un’intesa, soggetta a condizioni, per l’acquisto dell’intero capitale sociale della società australiana Clough Limited.
Clough è tra le principali aziende del paese nel settore ed impiega circa 2.500 dipendenti. Fondata a Perth nel 1919, interamente controllata Murray & Roberts, fornisce soluzioni innovative e sostenibili nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti e infrastrutture a servizio dei settori energy, materie prime ed infrastrutture. I suoi progetti storici principali includono il primo grattacielo a Perth e il primo grande tunnel autostradale sotterraneo in Western Australia.
Al 30 giugno 2022, Clough riporta un backlog ordini di circa 2,1 miliardi di euro, a cui si aggiungono circa 2,7 miliardi di euro di progetti per i quali la società è risultata migliore offerente. Sia il backlog sia i preferred bids sono principalmente concentrati in Australia e Nord America. Il volume dei ricavi annui per l’esercizio 2022 è pari a circa 1 miliardo di euro. Inoltre, la società ha chiuso l’esercizio 2022 priva di debiti finanziari.
Webuild supporterà il riassetto finanziario di Clough, con l’obiettivo di trasformarla nella piattaforma del Gruppo in Australia, mercato strategico per la crescita con investimenti in infrastrutture stimati per oltre 300 miliardi di euro, nel periodo 2022-2025.
In Australia, Webuild registra ordini in portafoglio e progetti per cui il Gruppo è risultato miglior offerente per circa 9 miliardi di euro.
“L’operazione – si legge in una nota – permetterebbe a Webuild di: rafforzare la struttura organizzativa, ingegneristica e la forza lavoro in Australia, funzionali all’esecuzione dei grandi lavori in portafoglio e del piano commerciale; rafforzare la presenza locale in alcuni principali stati australiani quali Western Australia e Queensland, in aggiunta all’ormai consolidata presenza di Webuild negli stati di New South Wales e Victoria; beneficiare di economie di scala e di significative sinergie attraverso la valorizzazione delle risorse centrali di Clough specializzate in pianificazione commerciale, preparazione di offerte, gestione delle risorse umane, gestione degli approvvigionamenti, amministrazione, finanza e controllo; espandere e diversificare le attività del Gruppo Webuild, in termini di segmenti operativi, grazie al buon posizionamento e ad una forte expertise tecnica di Clough nei settori quali Energia, Impianti e Difesa”.
“L’operazione – prosegue la nota – consentirebbe, infine, a Webuild di rilevare le quote di minoranza di alcuni progetti in Australia svolti in partnership con Clough, tra cui gli iconici Snowy 2.0 e Inland Rail”.
L’intesa è condizionata, tra l’altro, all’esito positivo delle attività di due diligence che saranno prontamente svolte sul gruppo Clough, all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni all’acquisizione da parte delle autorità competenti, alla conferma da parte dei principali clienti di Clough della continuità dei contratti post acquisizione e all’approvazione dell’operazione da parte dell’assemblea dei soci di Murray & Roberts Holding Limited. Nel contesto dell’operazione, Webuild si è impegnata ad erogare a Clough, tra signing e closing, un finanziamento sino a 30 milioni di dollari australiani (pari a circa 20 milioni di euro), a condizione che Clough presti adeguate garanzie reali per il rimborso in caso di mancato perfezionamento dell’operazione.
Le attività di due diligence sono già state avviate e avranno come oggetto sia la verifica delle previsioni economiche e finanziarie che sono state fornite a Webuild nel corso della trattativa sia i consueti aspetti legali, contabili fiscali ed operativi.
I nuovi ordini di Webuild in Australia nel primo semestre 2022 ammontano a oltre 2 miliardi di euro (inclusi i variation order; 2,2 miliardi di euro nel 2021 full year).
E’ il 2° più grande mercato di riferimento per Webuild dopo l’Italia per portafoglio ordini. Webuild impiega 1.800 persone (fra personale diretto e di terzi) in Australia negli ultimi 4 anni. Il fatturato in Australia è cresciuto dal 3% del fatturato totale del 2018 al 10% nel 2021, fino al 13,6% del primo semestre 2022. Al primo semestre 2022 il portafoglio ordini Australia è pari a 4,897 miliardi di euro – 12,8% del totale del backlog -, mentre nel 2018 era pari a 392 milioni – 1,5% del totale -, a cui si aggiungono 4 miliardi di progetti per i quali il Gruppo è risultato ad oggi miglior offerente, per un totale di 8,9 miliardi.
Il Gruppo è presente in Australia dal 1970 quando Webuild costruì il Melbourne Underground Rail Loop (MURL), meglio conosciuto oggi come City Loop. Per tutti gli anni ’80, le aziende che sarebbero poi entrate a far parte di Webuild hanno lavorato su vari progetti, come la diga di Wivenhoe, il ponte di Shoalhaven e gli impianti di trattamento delle acque di Traralgon e Pakenham.
Oggi lavora nel paese soprattutto sui settori dell’idroelettrico (“pumped hydro”) e della mobilità sostenibile, con 2 sedi, a Sydney e a Melbourne.
E’ attivo su 2 progetti in corso (Snowy 2.0 e North East Link), ed è stato nominato Preferred Bidder per il mega progetto Inland Rail in Queensland.
Il 10 ottobre 2022 Webuild ha consegnato la linea ferroviaria Forrestfield-Airport Link a Perth, un progetto che prevede 8,5km di linea ferroviaria e tre stazioni, incluso il collegamento all’aeroporto internazionale di Perth.
Il 22 marzo 2022, come parte del consorzio Regionerate Rail, Webuild è stata nominata preferred bidder per la realizzazione della tratta ferroviaria Gowrie-Kagaru, sezione rilevante del progetto Inland Rail, che attraverserà lo Stato del Queensland, in Australia.
Nel 2021, ha vinto la gara per l’aggiudicazione del North East Link – Primary Package, il più grande progetto infrastrutturale realizzato con la tecnica PPP (Public-Private Partnership) in Australia.
Nel 2019, ha vinto la gara per la costruzione dell’Impianto idroelettrico Snowy 2.0, il più grande progetto mai realizzato in Australia nel settore idroelettrico. Nel 2018, ha completato la costruzione del ponte ferroviario skytrain bridge, la struttura più complessa prevista dal progetto Sydney Metro Northwest.

– foto ufficio stampa Webuild –

(ITALPRESS).

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Cronaca

La Regione Lombardia ai vertici in Ue per la produttività e la produzione internazionale

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MILANO (ITALPRESS) – Coniugare la sostenibilità sociale, ambientale ed economica rappresenta, per Assolombarda, una sfida di portata globale, che richiede un impegno comune da parte delle imprese e delle istituzioni, siano esse internazionali, nazionali o locali. Anche il tessuto economico della Lombardia riveste, oggi, un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo traguardo: l’obiettivo è quello di promuovere uno sviluppo sostenibile capace di mantenere un equilibrio tra aspetti economici, sociali e ambientali.

In quest’ottica, il Centro Studi di Assolombarda ha condotto un lavoro di ricerca, con un approccio multidimensionale, teso a valutare il grado di sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’ecosistema lombardo per confrontarlo, poi, con le evidenze legate alle altre regioni motore d’Europa: Baden-Württemberg, Cataluña, Auvergne-Rhône-Alpes e Bayern. L’analisi considera anche i rating ESG forniti da agenzie specializzate – come Moody’s, Refinitiv e Sustainalytics – per studiare il posizionamento delle imprese dei cinque territori in termini di impatto ambientale, responsabilità sociale e governance. In termini di sostenibilità economica, la Lombardia si posiziona ai primi posti tra i benchmark per ricchezza generata e produttività, nonché per proiezione internazionale. Negli ultimi 10 anni, infatti, la crescita economica della regione (+12,3% tra 2015 e 2024) è stata seconda solo alla Cataluña per incremento di Pil reale.

Nel 2023, inoltre, il Pil pro-capite, a parità di potere d’acquisto, vede la Lombardia in seconda posizione e, sostanzialmente, alla pari con le regioni tedesche. Anche la performance dell’export ricalca queste dinamiche: le esportazioni lombarde sono cresciute del 47,2% tra 2015 e 2024 e si attestano solo alle spalle della Cataluña (+56,9%). Sono più variegati, invece, i segnali che giungono dal mercato del lavoro: un tasso di disoccupazione ai minimi storici ma un bacino di forza lavoro già ristretto e, in previsione, caratterizzato da un ulteriore calo a causa di fattori demografici.

Nel 2024, la popolazione lombarda in età lavorativa è stata pari al 64,0%. Secondo le più recenti proiezioni Eurostat, questa quota scenderà al 54,5% nel 2100, con una perdita in termini assoluti di circa un milione di potenziali lavoratori, il calo maggiore tra le regioni benchmark (-16%). La propensione a ricerca e sviluppo, investimenti e innovazione resta, invece, lontana dalle regioni leader tedesche. Nel 2022 (ultimi dati disponibili) in Lombardia sono stati spesi 539 euro pro-capite in ricerca e sviluppo, per un totale pari all’1,17% del Pil. Tali numeri posizionano la Lombardia all’ultimo posto tra i benchmark e, anche nel confronto temporale con il 2015, si evidenziano miglioramenti di scarsa entità (in rapporto al Pil lombardo, la spesa è addirittura calata dall’1,25% del 2015).

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Più positiva è, invece, l’evoluzione degli investimenti. Anche se, in rapporto al Pil, gli investimenti fissi lordi in Lombardia (20,6%) sono superiori solamente alla Cataluña, hanno sperimentato una forte crescita tra 2015 e 2022 (+58,9% in valore e +4,2 punti percentuali rispetto al Pil). Nel percorso verso una piena sostenibilità ambientale, nell’ultimo decennio, la Lombardia ha compiuto importanti passi in avanti nella lotta al cambiamento climatico. Dal 2015, la regione ha ridotto più delle aree benchmark i consumi finali di energia (-9,7% al 2022). Tra 2015 e 2022, inoltre, le emissioni di gas serra sono diminuite (-5,6%, con l’industria che ha segnato un -21,8%).

Una riduzione minore a quella registrata in Auvergne-Rhône-Alpes (-14,5%) ma superiore ai trend di Baden-Württemberg (-5,4%), Cataluña (-3,8%) e Bayern (-3,1%). Nonostante il significativo calo, le emissioni di gas serra pro-capite restano più elevate in Lombardia rispetto alle altre regioni (6,8 tonnellate equivalenti di CO2 per abitante nel 2022). Un altro punto di forza della Lombardia è rappresentato dall’economia circolare, in particolare dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani. A partire dal 2015, la produzione di rifiuti urbani pro-capite è rimasta di fatto stabile, attestandosi a 472 kg per abitante nel 2023, un livello superiore alle regioni tedesche.

A questi dati si affianca la quota di rifiuti conferiti a raccolta differenziata, in cui la Lombardia primeggia con il 73,9% nel 2023, una percentuale in crescita e nettamente superiore a Auvergne-Rhône-Alpes (59,0%) e Cataluña (48,6%), ma anche alle regioni tedesche con cui si è aperto un divario significativo negli ultimi anni (67,6% in Baden-Württemberg e 62,9% in Bayern). Considerando i principali indicatori, in Lombardia emerge anche una buona qualità dell’acqua.

Da elaborazioni sui dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, nel 2022, la concentrazione media di nitrato nelle acque sotterranee in Lombardia è stata di 11,5 milligrammi per litro (mg/L), la più bassa tra i territori benchmark e con una tendenza leggermente decrescente negli ultimi tre anni. Con riferimento alla biodiversità, il 42,7% del territorio lombardo è costituito da terreno coltivabile; un dato poco al di sotto delle regioni tedesche e dell’Auvergne-Rhône-Alpes, ma una volta e mezzo rispetto alla Cataluña. Tuttavia, solo il 5,9% dei terreni coltivabili è dedicato ad agricoltura biologica (dati 2020), una percentuale inferiore a tutte le regioni benchmark (fino al massimo del 14,8% in Cataluña). In Lombardia resta, infine, critica la qualità dell’aria, anche a causa della conformazione orografica sfavorevole. Nonostante qualche miglioramento negli ultimi anni, i livelli di inquinamento rimangono molto elevati, con i dati più negativi per la concentrazione di particolato.

Tra 2015 e 2024, le concentrazioni di alcuni tra i principali inquinanti (NO2, PM10 e PM2,5) sono scese in Lombardia meno che in tutti i benchmark. Su questo versante, la regione fa registrare la più bassa percentuale di persone a rischio povertà o esclusione sociale (14,1% nel 2024), nonché un tasso di disoccupazione di lungo periodo sceso fino all’1,3% nel 2024, prossimo allo 0,6% delle regioni tedesche. Dopo un inevitabile calo coinciso con il Covid-19, l’aspettativa di vita alla nascita ha, inoltre, raggiunto un record storico in Lombardia nel 2023 (84,3 anni) con Cataluña e Auvergne-Rhône-Alpes vicini e le regioni tedesche più lontane (81,8 Bayern, 82,4 Baden-Württemberg). La Lombardia si colloca anche al secondo posto tra i benchmark per minore mortalità infantile (2,8 ogni 1.000 nati nel 2023), una misura comunque molto omogenea tra i cinque territori. Nell’ambito dell’istruzione, spicca una netta riduzione nel tasso di abbandono scolastico, ma, relativamente all’istruzione universitaria, permane un forte divario con le altre regioni legato alla quota di laureati nella popolazione.

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Da un lato, infatti, il tasso di abbandono scolastico tra i 18 e i 24 anni è sceso di 5,4 punti percentuali rispetto al 2015, portando la Lombardia al 7,7% nel 2024, valore tra i più contenuti nel confronto; dall’altro, pur crescendo nello stesso periodo di 5,9 punti percentuali, la popolazione tra 25 e 34 anni con istruzione terziaria in Lombardia è pari solo al 35,2% nel 2024, una quota inferiore di circa 10 punti percentuali alle regioni tedesche e addirittura di circa 20 punti percentuali a Auvergne-Rhône-Alpes e Cataluña (prima con il 57,5%). Riguardo ai giovani, negli ultimi anni sono diminuiti disoccupazione giovanile e NEET ma le prospettive demografiche penalizzano ancor di più questa fascia d’età. Nello specifico, la disoccupazione giovanile in Lombardia è calata di quasi 20 punti percentuali tra 2015 e 2024; nello stesso arco di tempo, la quota di NEET si è pressoché dimezzata arrivando all’8,9%. Il tasso di occupazione, cresciuto di 4,9 punti percentuali dal 2015, è pari al 24,4% nel 2024, addirittura la metà rispetto alle regioni tedesche (sopra il 50%) ma nettamente inferiore anche a Cataluña (32,4%) e Auvergne-Rhône-Alpes (38,0%). In prospettiva, gli scenari demografici aggravano ulteriormente il potenziale contributo, in termini sociali ed economici, dei giovani. La quota di popolazione lombarda tra 0 e 19 anni d’età è scesa dal 18,7% nel 2015 al 17,5% nel 2024, collocandosi all’ultimo posto tra le regioni benchmark.

A fine 2024, inoltre, la popolazione lombarda presenta già l’età mediana più alta tra i peer, con 48,2 anni (gli altri territori sono sotto i 45 anni); le proiezioni Eurostat prevedono che in Lombardia salirà sopra i 50 anni intorno al 2050, fluttuando tra 50 e 51 fino a fine secolo e mantenendo un gap con le altre regioni più “giovani”, pur più contenuto. Per quanto riguarda, la parità di genere, nonostante il calo rilevato negli ultimi 10 anni, nel 2024 rimane un gap di 13,8 punti percentuali tra il tasso di attività degli uomini e delle donne. Da una prima analisi esplorativa, analizzando la media dei rating ESG prodotti Moody’s, Refinitiv e Sustainalytics, le imprese della Lombardia sono seconde tra i benchmark per sostenibilità, con performance particolarmente positive in ambito sociale e di governance. In media, le tre agenzie di rating posizionano le imprese della Cataluña al top tra i benchmark (con un punteggio, normalizzato tra 0 e 100, pari a 62,9); seguono Lombardia (57,8) e Auvergne-Rhône-Alpes (56,6); più distanti Bayern (51,2) e Baden-Württemberg (50,8). Nonostante i differenti metodi delle tre agenzie, tutte sono concordi nel collocare i punteggi ESG delle imprese delle due regioni tedesche sotto a Cataluña, Lombardia e Auvergne-Rhône-Alpes. La Cataluña emerge al top sia per Refinitiv che per Moody’s, mentre i rating di Sustainalytics mettono le imprese della Lombardia al primo posto (rispettivamente il secondo e terzo posto per Refinitiv e Moody’s).

“Alle imprese lombarde viene riconosciuta una performance migliore nel pilastro della governance. In particolare, gli indicatori con i punteggi più alti sono quelli relativi a governance aziendale, comportamento aziendale, diritti umani e risorse umane. Approfondendo sulla Lombardia, si evidenzia però anche che gli score ESG risultano inferiori per le imprese non quotate, di piccole dimensioni e non finanziarie, a testimonianza che la direzione è tracciata ma resta un percorso importante da perseguire. “La nascita di un nuovo ‘osservatorio’ sulla sostenibilità conferma l’impegno assunto dall’Associazione teso a promuovere, nel nostro territorio, un’economia sempre più capace di bilanciare le necessarie aspirazioni di sviluppo e di crescita con la responsabilità verso la società e l’ambiente – ha dichiarato il direttore generale di Assolombarda, Alessandro Scarabelli -. Il contesto attuale, caratterizzato dalle transizioni green e digitale, rappresenta il momento giusto per accelerare questo cambiamento e le imprese, come dimostrano i dati positivi legati ai rating di sostenibilità, sono già impegnate a portare avanti questo importante processo trasformativo. Essere più ‘sostenibili’ è, oggi, d’altra parte, la sfida più grande del nostro tempo e, consapevoli del nostro ruolo, siamo al fianco delle aziende per aiutarle a integrare sempre di più i principi ESG nella loro governance e promuovere una cultura della sostenibilità indirizzata a favorire il benessere delle persone e delle comunità. La nostra volontà è quella di rendere ogni giorno di più il tema della sostenibilità un asset imprescindibile e, in quest’ottica, siamo anche impegnati affinché questa sfida sia colta e vinta anche dalle aziende più piccole. In questa direzione va inquadrato il “Manifesto di Sostenibilità” di Assolombarda, che rappresenta la nostra Vision di Sostenibilità e sintetizza le direttrici strategiche della nostra azione in ambito ESG. Un altro asset che, ogni giorno, ci ricorda quanto anche le imprese siano attori fondamentali del cambiamento”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Israele dirotta nave con Greta Thunberg diretta verso Gaza

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TEL AVIV (ISRAELE) (ITALPRESS) – La Madleen, la nave di attivisti
di Freedom Flottila diretta a Gaza, è stata abbordata dalle forze israeliane dopo aver rifiutato di obbedire all’ordine di cambiare rotta dato dall’esercito israeliano. Un video mostra un soldato avvertire con un altoparlante l’equipaggio che “la zona marittima vicino alla costa di Gaza è chiusa al traffico navale nell’ambito di un blocco navale legittimo”. Il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato che la nave, con a bordo Greta Thunberg, è stata dirottata verso il porto di Ashdod. In un video pubblicato sui canali social, il ministero mostra i 12 passeggeri della nave che vengono rifocillati. “Tutti i passeggeri del ‘selfie yacht’ sono al sicuro e illesi. Sono stati forniti con panini e acqua. Lo spettacolo è finito”, scrive il ministero su X. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ordinato ai militari di far guardare agli attivisti un video che mostra le atrocità commesse il 7 ottobre 2023 nell’attacco di Hamas.
“E’ opportuno che Greta l’antisemita e i suoi amici sostenitori di Hamas vedano esattamente chi è il gruppo terroristico Hamas che sostengono e per conto dei quali agiscono, quali atti atroci hanno compiuto su donne, anziani e bambini e contro chi Israele sta combattendo per la sua difesa”, dice Katz nella dichiarazione. Intanto su Facebook, la Freedom Flotilla Coalition ha pubblicato i video degli attivisti a bordo della nave affermando che “sono stati rapiti dalle forze israeliane”.
(ITALPRESS).
-Foto: pagina Instagram Freedom Flottilla-

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Cronaca

SOPRALLUOGO DEI RIS NELLA VILLETTA DELLA FAMIGLIA POGGI A GARLASCO

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Nuovo sviluppo delle indagini su Garlasco. Gli uomini del Ris dei carabinieri sono entrati stamane nella villetta di Via Pascoli a Garlasco – dove il 13 agosto del 2007 venne ritrovato il corpo di Chiara Poggi – con laser, scanner e droni. La notizia è stata diffusa dai social del Tg1. Obiettivo dell’approfondimento di indagine è riprodurre in 3d gli spazi dell’abitazione e ricostruire le traiettorie delle tracce di sangue.
Nei giorni scorsi la famiglia di Chiara Poggi stava valutando se chiedere di estendere i prelievi di dna per il maxi incidente probatorio anche a consulenti, periti e carabinieri del Ris che hanno già analizzato i reperti nel corso di 18 anni di indagini e processi.

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