Nell’ambito del “Festival dei diritti 2022” iniziativa organizzata dal CSV Lombardia Sud, con la collaborazione del Comune di Voghera e della Consulta per i problemi sociali del Comune di Voghera, oggi, venerdi 18 novembre nella cornice di un teatro San Rocco da tutto esaurito è andato in scena l’incontro “Hikikomori, con i giovani e per i giovani: percorsi di speranza per affrontare il ritiro sociale”. Un incontro rivolto agli studenti di scuola superiore, insegnanti, operatori, genitori e cittadini, enti del Terzo Settore e istituzioni, per conoscere meglio il fenomeno dei giovani che vivono una forte dimensione di ritiro sociale e per capire come diventare davvero comunità educante capace di prendersi cura dei ragazzi, soprattutto dei più vulnerabili, ascoltandoli e dando loro spazio e voce. Ospite d’eccezione Marco Crepaldi, piscologo di fama nazionale e fondatore dell’associazione “Hikikomori Italia”. Un hikikomori, termine che tradotto letteralmente dal Giapponese significa “stare in disparte” o “staccarsi”, è una persona che ha scelto di scappare fisicamente dalla vita sociale, spesso ricorrendo a livelli estremi di isolamento e confinamento. Accanto a Marco Crepaldi e dopo le testimonianze di Anna Lovagnini, professoressa del liceo Galilei di Voghera, e di Elisa Lunardelli, volontaria in Servizio Civile Universale presso CSV Lombardia Sud negli anni 2021-2022, sono intervenuti alla tavola rotonda la responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza di ASST Pavia sede di Voghera Giulia Castellani, l’assistente sociale Emma Ambrosini di Asst Pavia sede di Voghera e l’assistente sociale Concetta Rotelli del Centro “Paolo VI” di Casalnoceto.
Servizio di Emanuele Bottiroli
Interviste a: Maria Luisa Lunghi, Presidentessa Csv Lombardia Sud Simona Virgilio , Vicesindaca Comune di Voghera Federico Taverna, Ass. Servizi Sociali Comune di Voghera Marco Crepaldi, psicologo e fondatore Hikikomori Italia
Tg News 28/05/2025
ROMA (ITALPRESS) – Uccisa dall’ex fidanzato la 14enne di Afragola – Merz: “Aiuteremo Kiev anche con armi a lungo raggio” – Cei, 115 presunte vittime di abusi nel 2023-24 – Tajani in Parlamento: “Israele si fermi” – Escort scomparsa, indagato avvocato calabrese – Uomo trovato morto in casa a Bologna, fermata la moglie – Sito dell’Agenzia delle Entrate ancora in tilt – Editoria, l’Italpress cresce all’estero, accordo con China Media Group – Previsioni 3B Meteo 29 Maggio.
OMICIDIO GARLASCO, PARLA IL SUPERTESTIMONE
E’ Gianni Bruscagin l’uomo noto al pubblico come il "supertestimone di Garlasco", colui che ha rivelato particolari importanti trasmessi in più tappe dalla trasmissione tv Le Iene e di cui è venuta a conoscenza anche la Procura di Pavia per dare una svolta alle indagini. Nel corso dell’intervista andata in onda ieri sera, Bruscagin ha raccontato ciò che gli fu riferito da due persone oggi decedute, in merito al giorno dell’omicidio di Chiara Poggi, il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato, la cugina della vittima, Stefania Cappa – mai indagata – sarebbe stata vista in evidente stato di agitazione mentre tentava di entrare nella casa della nonna con un borsone. "Ho detto per filo e per segno quello che ho vissuto, la verità, per questo non ho paura di niente", ha ribadito il supertestimone, aggiungendo di essere stato lui stesso contattato dall’avvocato della famiglia Poggi. "Mi ha chiamato, ci siamo incontrati a casa sua e mi ha chiesto aiuto. Il giorno dopo, quando gli ho parlato di Stefania Cappa, mi ha subito bloccato, dicendo che c’era già un’indagine in corso". Questo il suo racconto di ieri sera alle Iene.
Intanto la Procura di Pavia indaga su "4 capelli neri lunghi" trovati nel lavabo della casa di Chiara Poggi per riscrivere la storia del delitto di Garlasco. Secondo i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano dimostrerebbero che il "lavandino non è mai stato lavato dalla presenza di sangue", circostanza che smonterebbe una delle prove più ‘pesanti’ a carico di Alberto Stasi: il lavaggio del lavabo da parte dell’assassino, riconosciuto dalle sentenze definitive, in corrispondenza di un’impronta di scarpa insanguinata sul tappetino del bagno e le ‘innaturali’ impronte digitali degli anulari di Stasi lasciate sul dispenser del sapone durante il risciacquo.
Altro particolare nelle indagini: i carabinieri di Milano cercano la traccia 33 trovata sul muro delle scale e attribuita ad Andrea Sempio. Il reperto non compare nell’elenco dei corpi di reato allegato alle due sentenze della Corte d’assise d’appello di Milano del settembre 2021 e del febbraio 2022 che hanno disposto, dopo aver sentito i difensori della famiglia di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, la restituzione di alcuni beni e la vendita di altri a distanza di 14 anni dall’omicidio. Pare che l’impronta 33 sia stata restituita dai Ris e mandata ai Carabinieri di Vigevano, la trasmissione del pacco risulta tracciata e dunque le ricerche si sono spostate in questa direzione. E potrebbero essere proprio quelle determinanti.
MILANO (ITALPRESS) – Tumore della prostata, sindrome del tunnel carpale e la bellezza della musica: sono i temi della cinquantesima puntata di Medicina Top. Marco Klinger intervista Aldo Bocciardi, direttore del reparto di Urologia dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano; Giorgio Pajardi, Professore Ordinario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università degli Studi di Milano; Ivana Spagna, cantante.
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