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Cronaca

Balzo di investimenti esteri a Milano, Sala “Competiamo con le grandi metropoli europee”

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MILANO (ITALPRESS) – “Dal punto di vista delle imprese, Milano è cresciuta in termini di investimenti diretti esteri ed è stata l’unica in Europa, insieme a Berlino, ad avere superato i livelli pre-covid”. E’ quanto evidenzia il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante la puntata odierna del suo podcast “Buongiorno Milano”.
“Abbiamo la volontà e la capacità – aggiunge – di competere nel girone delle grandi metropoli internazionali”, e certo che per fare questo “non basta continuare a migliorare infrastrutture e i servizi della città”. Per “stimolare la domanda di Milano, invitiamo il mondo a conoscere la nostra città e le Olimpiadi invernali del 2026 saranno un grande palcoscenico” afferma dunque, annunciando che sarà questo il tema della puntata di domani.
“Dal punto di vista della popolazione studentesca – sottolinea – siamo intorno al 7% di studenti stranieri”, invece “per quanto riguarda i turisti Milano è ripartita più velocemente rispetto ad altre città e chiuderemo il 2022 quasi ai livelli del 2019”. “Anche l’occupazione si è riallineata ai livelli pre-covid”, tuttavia “il lavoro per eguagliare le capitali europee è ancora lungo”. Infatti “se guardiamo agli studenti internazionali, ci sono città come Berlino, Amsterdam, Monaco che ne hanno più del 20%”.
E’ anche vero, comunque, secondo il sindaco, che “la stagione di Milano post-covid è costellata di storie di individui e imprese che hanno scelto Milano per ripartire. Una città globale, fatta di energia e dinamismo, pur volendo conservare uno stile di vita a misura d’uomo”. E “se i turisti hanno sorpreso tutti con numeri che non fanno rimpiangere il 2019, secondo me è la vitalità e l’orgoglio della comunità internazionale che ha scelto di vivere a Milano a dare la misura della forza del brand Milano” dice poi citando realtà come lo Human Technopole, Spotify o “il nuovo head quarter milanese di Reebok”. A tutti “promettiamo una città che funziona bene e che continua a trasformarsi con progetti ambiziosi – conclude volgendo lo sguardo a Mind, lo scalo di porta Romana, il nuovo campus della Bovisa di Renzo Piano – ma dobbiamo fare di più nella messa a disposizione di alloggi adatti alle tasche degli studenti di tutto il mondo, compresi quelli italiani”. Perchè per attrarre “dobbiamo essere una città che accoglie: è questa la rotta maestra per una vera internazionalizzazione”.
credit photo agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Cronaca

La Juve vince al Penzo e va in Champions, Venezia in B

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VENEZIA (ITALPRESS) – La Juventus batte 3-2 il Venezia al Penzo e acciuffa la qualificazione in Champions League all’ultima giornata mentre per i lagunari si spalancano le porte della retrocessione. La squadra di Tudor reagisce al gol di Fila dopo due minuti con le reti di Yildiz (25′) e Kolo Muani (31′), subisce il pari di Haps al 10′ della ripresa ma rimette definitivamente la testa avanti col rigore trasformato da Locatelli al 28′: quarto posto difeso e missione Champions compiuta, con la Roma che resta dietro e deve accontentarsi dell’Europa League.
Avvio di carattere dei padroni di casa, che trovano il vantaggio dopo soli due minuti con il secondo gol in campionato di Daniel Fila approfittando di una difesa bianconera rattoppata (Costa-Savona-Kelly). Juventus tramortita e Venezia che spinge forte a caccia del raddoppio. Dopo un gol annullato ad Alberto Costa per un tocco col braccio, al 25′ arriva la rete del pari con Kenan Yildiz, che coglie in controtempo Radu. La partita gira e sei minuti dopo la squadra di Tudor mette la freccia con Randal Kolo Muani. Intensità alta, l’undici di Di Francesco sfiora il 2-2 al 34′ con una punizione di Nicolussi Caviglia che si stampa sul palo esterno sinistro. Nel secondo tempo la Juventus prova ad abbassare il ritmo e appare in controllo ma il Venezia non molla e trova il 2-2 al 10′ con un sinistro di Haps sporcato da Savona. Si torna a giocare a tutto campo e Doumbia al 26′ va a centimetri dal 3-2 trovando l’opposizione di uno straordinario Di Gregorio. Pochi minuti dopo Nicolussi Caviglia commette una leggerezza e sgambetta Conceicao in area. Calcio di rigore per gli ospiti trasformato da Locatelli (28′). Nel finale la squadra di Tudor cerca di gestire la gara anche se la fatica si fa sentire (crampi per Yildiz, Thuram e Conceicao, col portoghese costretto a uscire), il Venezia ci prova ma i risultati degli altri campi tolgono energie e lucidità. La Juve centra dunque l’obiettivo minimo, i lagunari salutano la serie A dopo una sola stagione.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Torino-Roma 0-2, giallorossi in Europa League

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ROMA (ITALPRESS) – In quella che dovrebbe essere la ultima partita da allenatore di Claudio Ranieri, la Roma batte 2-0 i granata all’Olimpico Grande Torino ma deve rinunciare al sogno Champions League, vista la vittoria della Juventus sul campo del Venezia. L’eredità del tecnico testaccino al suo misterioso erede è quindi l’Europa League. Un risultato importante, visto il dodicesimo posto occupato dalla squadra giallorossa al momento dell’arrivo sulla panchina del futuro advisor dei Friedkin. La Roma fa il suo, ma non basta. Dopo i due boati dello spicchio di tifosi giallorossi per le buone notizie da Venezia (gol dei padroni di casa e annullamento dell’1-1 bianconero), al 18′ la Roma sblocca il risultato. Dembelè stende in area Saelemaekers e a Di Bello non serve il Var per accorgersi del fallo da rigore. Dagli undici metri si presenta Paredes che realizza il suo quarto gol stagionale. Sotto di una rete il Toro alza la pressione e guadagna campo. La Roma arretra il baricentro, infiacchita forse anche dalla notizia della rimonta juventina al ‘Penzò, ma nel primo tempo i giallorossi concedono ai granata una conclusione dalla distanza di Vlasic, facilmente bloccata da Svilar.
All’intervallo Ranieri non fa cambi e conferma l’inedito 4-3-2-1 di partenza con Shomurodov unico riferimento in attacco con Soulè e Saelemaekers a supporto. Sono proprio i due trequartisti a costruire la rete del raddoppio giallorosso: Soulè crossa dalla destra, Saelemaekers si libera della marcatura di Dembelè e di testa firma il 2-0, proprio mentre un altro boato accompagna il nuovo pareggio del Venezia. Al 65′ la Roma sfiora il tris: Angelino apre una prateria per Soulè che calcia col mancino e scheggia la traversa. Nel finale c’è spazio per un gol annullato a Cristante per un fuorigioco di Angelino e per l’ingresso in campo di Hummels, anche lui pronto ad appendere gli scarpini al chiodo. La festa però è a metà: la Juventus vince a Venezia e va in Champions. La Roma “si accontenta” dell’Europa League e dell’uscita dalle coppe della Lazio.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Lazio-Lecce 0-1: biancocelesti fuori dalle coppe, salentini salvi

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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio è fuori dalle coppe; il Lecce si guadagna un’altra stagione in Serie A. Sono questi i verdetti emersi dalla sfida dell’Olimpico dell’ultima giornata di campionato. Per i biancocelesti, quindi, si concretizza lo scenario peggiore: sconfitta per 1-0 e, in virtù delle vittorie di Juventus, Roma e Fiorentina, settimo posto che non basta nemmeno per la Conference League. In festa invece i salentini, che hanno giocato tutta la ripresa in inferiorità numerica. Uomo partita è stato Coulibaly.
Una stagione che si chiude malissimo per la Lazio, specchio dei tre mesi e mezzo senza vittorie davanti al proprio pubblico. Baroni, squalificato e sostituito in panchina dal vice Del Rosso, conferma Isaksen dal 1′ facendo partire Pedro dalla panchina. Giampaolo, invece, sceglie Pierotti, Berisha e Karlsson dietro a Krstovic. E iniziano meglio proprio gli ospiti, che si fanno vedere due volte con Gaspar e poi con un tiro di Gallo deviato da Guendouzi.
La Lazio fatica a trovare trame interessanti per merito dell’ottimo lavoro del Lecce in fase di non possesso. La partita si accende nel finale di primo tempo: ospiti avanti al 43′ con Coulibaly, che prima recupera palla su un tocco errato di Gila e poi batte Mandas in uscita dopo aver ricevuto da Krstovic. Al 47′, però, Pierotti commette un’ingenuità facendo fallo su Tavares e meritandosi il secondo giallo, lasciando i suoi in dieci. L’uomo in più e l’ingresso di Pedro fanno sì che sia la Lazio a spingere fin da inizio ripresa. Ma Falcone sembra insuperabile mettendosi in mostra con due grandi parate, prima su Guendouzi e poi su un colpo di testa a colpo sicuro di Castellanos. Anche un pò di sfortuna per i biancocelesti, con un piazzato di Pedro che esce di pochissimo e un tiro di Gila che termina alto non di molto dopo una deviazione. Baschirotto rischia un autogol per anticipare Vecino, colpendo la traversa, poi Falcone dice ancora di no a Pedro. I minuti passano, la carica della Lazio cala sempre più e, anzi, è il Lecce a farsi vedere avanti. Il risultato non cambia più e il settore ospiti, gremitissimo, può far festa. Emblema della delusione della Lazio, invece, è l’espulsione diretta di Romagnoli, arrivata poco prima del triplice fischio. Strana festa giallorossa all’Olimpico: salentini salvi e Roma in Europa League.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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