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Cronaca

Frosinone campione d’inverno in serie B, colpo Genoa a Bari

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ROMA (ITALPRESS) – Il Frosinone è campione d’inverno. La squadra di Grosso chiude l’andata con una vittoria sonante in casa con la Ternana e rintuzza l’attacco della Reggina che s’impone ad Ascoli. I ciociari segnano con Mulattieri, Insigne e Garritano rendendo amara la trasferta di una Ternana arrivata al “Benito Stirpe” con ben altri obiettivi. Alla Reggina, altresì, basta un gol di Rivas per avere ragione di un Ascoli mai domo. Tanti tifosi bianconeri, in mattinata, hanno salutato l’inaugurazione di una statua raffigurante Costantino Rozzi, il “presidentissimo” che portò l’Ascoli a disputare 14 campionati di serie A. Sotto i riflettori, c’era anche il big match tra Bari e Genoa, disputato in un San Nicola sold out, gremito da 48.000 tifosi. Liguri in vantaggio dopo 2′ con Puscas, pareggio di Cheddira che manda in visibilio i sostenitori baresi. Nella ripresa Gudmundsson realizza il 2-1, il Bari si sbilancia ed il Genoa fallisce in contropiede il 3-1 mentre i pugliesi sfiorano il pareggio nel finale (Martinez miracoloso su Salcedo). Sale il Pisa (7 vittorie e 6 pareggi nelle ultime 13 gare) che vince a Ferrara, al Parma non bastano due gol di Vazquez, il Venezia rimonta e pareggia a 10′ dalla fine. Il Sudtirol scivola in casa contro il Modena, il Palermo impone il pareggio al Brescia mentre comincia bene l’avventura di Claudio Ranieri a Cagliari. Pur senza andare in panchina (potrà farlo dal 1° gennaio), il tecnico romano vede i suoi ragazzi superare 2-0 il Cosenza grazie ai gol di Lapadula e Lella. Il Como s’impone sul Cittadella, importantissima vittoria per il Perugia in casa del Benevento. In difficoltà due campioni del mondo, Cannavaro e De Rossi. Il primo non trova la continuità richiesta, il secondo ha vinto solo all’esordio con il Cosenza poi tre sconfitte e due pareggi.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Cronaca

Impianti sportivi, boom di richieste per il bando della Regione Lombardia

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MILANO (ITALPRESS) – Presentate 474 domande da parte dei Comuni lombardi per il bando sulla riqualificazione e messa in sicurezza degli impianti sportivi pubblici comunali promosso da Regione Lombardia e che ha visto il sottosegretario alla Presidenza con delega a Sport e Giovani Federica Picchi direttamente impegnata in un tour di presentazione su tutte le provincie lombarde.

Il bando, pubblicato sul Burl il 5 maggio scorso, ha messo a disposizione un totale di 100 milioni di euro, di cui 30 milioni a fondo perduto da parte di Regione Lombardia e 70 milioni in forma di linea di credito agevolato attivata in collaborazione con l’Istituto per il credito sportivo e culturale. Le domande ricevute saranno ora oggetto di istruttoria e le graduatorie saranno approvate entro il 31 ottobre 2025.

“Sono molto felice e soddisfatta – ha commentato Federica Picchi – che il bando abbia ricevuto una risposta così straordinaria e capillare sui territori. Tutto ciò dimostra quanto i Comuni lombardi credano nello sport come motore di crescita e catalizzatore sociale. Regione Lombardia ha risposto con un bando storico da 100 milioni di euro, dando concretezza alle esigenze degli enti locali e promuovendo lo sport quale strumento di formazione giovanile e crescita sociale”.

Regione Lombardia conferma così il proprio impegno nel rafforzare l’impiantistica sportiva locale, contribuendo alla crescita culturale, sociale ed economica delle comunità. “Questo – ha aggiunto – è un segnale importante, soprattutto per i Comuni più piccoli, che rappresentano i principali propulsori dello sport di base. Abbiamo voluto un bando semplice, chiaro e accessibile, con criteri pensati per valorizzare anche le realtà più piccole, ma con grande voglia di investire su impianti più sicuri e moderni. Sono felice inoltre che vi sia stata una bella risposta da tutte le province”.

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– foto Lombardia Notizie –

(ITALPRESS).

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Cronaca

E’ morto a 85 anni Sandro Antoniazzi, storica figura della Cisl milanese

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MILANO (ITALPRESS) – E’ scomparso oggi, a 85 anni Sandro Antoniazzi, figura storica della Cisl milanese, nella quale ha militato dal 1958. Collaboratore di Pierre Carniti alla Fim Cisl (la categoria dei metalmeccanici) è entrato nella segreteria della Cisl di Milano nel 1973, divenendo segretario generale nel 1979 e tenendo la carica fino al 1988, quando verrà chiamato a guidare la Cisl Lombardia (fino al 1992). In quell’anno lascerà l’attività sindacale per diventare Commissario al Pio Albergo Trivulzio di Milano, a seguito delle vicende che furono all’inizio della stagione di Tangentopoli. Laureato in Economia e commercio, presidente di diverse Fondazioni di area cattolica, tra cui la Fondazione San Carlo, componente di altrettanti CdA di istituti ed enti di beneficenza, è stato candidato sindaco per la città di Milano nel 2001.

“Sono molto addolorato per la scomparsa di Sandro Antoniazzi – osserva il segretario generale della Cisl di Milano, Giovanni Abimelech -, un uomo che ha fatto la storia non solo della Cisl, ma del sindacato a Milano e in Lombardia. Sandro ha dedicato la sua vita all’impegno sindacale, sociale e civile. Ha vissuto in prima persona stagioni difficili, come gli anni di piombo, battendosi sempre per la democrazia e la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, e il periodo della trasformazione di Milano da capitale dell’industria a città del terziario avanzato. Finita l’esperienza nella Cisl si è dedicato all’associazionismo cattolico e alla politica, con la competenza e lo spirito di servizio di sempre. E’ stato un intellettuale lucido e appassionato, capace di leggere la realtà e di offrire idee e soluzioni innovative, come dimostra anche la sua notevole produzione editoriale. Anche recentemente ci siamo confrontati con lui per ragionare sul ruolo del sindacato e sui continui cambiamenti nel mondo del lavoro. Nonostante l’età avanzata, guardava sempre avanti con grande curiosità e lungimiranza. E’ stato e rimarrà un punto di riferimento per tutti noi”.

– foto ufficio stampa Cisl Milano –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Ordine Fisioterapisti Milano “Servono controlli rigorosi su prestazioni”

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MILANO (ITALPRESS) – “L’Ordine dei Fisioterapisti di Milano, in qualità di istituzione pubblica a tutela della professione e della salute collettiva, sente il dovere di lanciare un forte appello alle autorità competenti, ai cittadini e alla politica. E’ tempo di una presa di coscienza concreta rispetto al proliferare di figure che, pur non essendo professionisti sanitari, operano in ambiti delicatissimi della salute pubblica, mettendo a rischio i cittadini e confondendo le regole basilari che governano la responsabilità degli atti terapeutici”. Così, in una nota, il presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti interprovinciale di Milano, Angelo Mazzali. “A seguito delle recenti indicazioni della Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del Ministero della Salute – prosegue -, si chiarisce definitivamente che il massofisioterapista non può essere considerato un professionista sanitario. Si tratta, infatti, di un operatore di interesse sanitario, privo di autonomia professionale, con una formazione di rango inferiore, che non può esercitare in maniera indipendente e che non ha titolo per utilizzare dispositivi medici riservati ai professionisti sanitari. Questa posizione è chiara, definitiva, e rappresenta un argine normativo a tutela della salute dei cittadini”.
“Ma ciò che preoccupa ancora di più è la diffusione di soggetti che non rientrano nemmeno tra gli operatori di interesse sanitario, come nel caso dei Massaggiatori Capo Bagnino degli Istituti Idroterapici – ribadisce -. Questi ultimi appartengono infatti alle cosiddette arti ausiliarie delle professioni sanitarie: per definizione, figure che non possiedono alcuna autonomia professionale, nessuna responsabilità clinica e che possono operare esclusivamente in affiancamento e sotto la supervisione di un professionista sanitario abilitato. E’ dunque evidente che, se già un operatore di interesse sanitario non può agire in autonomia, ancora meno può farlo un’arte ausiliaria che, per legge, esiste come supporto, come “ausilium”, e non come soggetto protagonista della presa in carico del bisogno di salute. Permettere a questi operatori di esercitare in studi autonomi, di utilizzare elettromedicali in modo indipendente, significa esporre i cittadini a prestazioni prive di tutela legale (assenza di obbligatorietà delle arte ausiliarie di assicurarsi per la responsabilità professionale secondo quanto previsto dalla “legge Gelli-Bianco”), clinica e formativa. I trattamenti effettuati da chi non è legittimato a esercitare una professione sanitaria non rientrano nei meccanismi normativi che regolano la responsabilità professionale e, quindi, il cittadino non è protetto in caso di errore, danno o complicanza. Anche la prescrizione medica non può in alcun modo trasferire la responsabilità di un atto sanitario a chi non ha titolo per assumerla”.
“L’atto terapeutico, per definizione, richiede competenze specifiche, formazione universitaria, abilitazione e appartenenza a un Ordine che ne certifichi l’esercizio e vigili sul rispetto deontologico – sottolinea -. In questo quadro allarmante con diverse migliaia di queste figure presenti, l’Ordine dei Fisioterapisti di Milano chiede che venga finalmente fatta chiarezza, anche sul piano politico. Serve una regolamentazione urgente e puntuale che impedisca l’apertura di studi professionali privi della presenza di almeno un fisioterapista regolarmente abilitato e iscritto all’albo. E’ solo attraverso la presenza effettiva di un professionista sanitario che può essere garantita la presa in carico responsabile del bisogno di salute e la piena responsabilità clinica, terapeutica e assicurativa dell’intervento. La nostra richiesta è semplice: dove si cura, dove si applicano terapie, dove si risponde a un bisogno sanitario, deve esserci un professionista sanitario. E’ un principio di civiltà e di tutela, non negoziabile. Sono ormai tantissimi gli “studi professionali” in Lombardia senza PROFESSIONISTI SANITARI al loro interno e questo è un allarme che deve essere lanciato, come è stato negli anni addietro tra odontotecnici e medici odontoiatri oggi la nostra professione subisce lo stesso problema a danni della salute collettiva dei cittadini. Anche il fenomeno degli osteopati che, per superare gli stretti vincoli di operatività del nuovo profilo professionale e in assenza del relativo albo, spesso utilizzano in modo strumentale il titolo di Massaggiatore Capo Bagnino per esercitare pratiche terapeutiche in autonomia, rappresenta una grave criticità. E’ doveroso ricordare che ad oggi nessun osteopata è riconosciuto come professionista sanitario. I percorsi universitari sono ancora in fase di attuazione e i primi laureati si formeranno solo nel 2028. I decreti attuativi non sono ancora in vigore e, dunque, nessun soggetto è autorizzato dallo Stato a esercitare la professione di osteopata in modo indipendente. L’utilizzo di scorciatoie per aggirare questa assenza normativa è un fatto gravissimo, che va fermamente contrastato”.
“Rivolgiamo pertanto un appello accorato alle ATS perchè vigilino in modo sistematico su ciò che accade sul territorio e ai Comandi territoriali dei NAS, affinchè intervengano con tempestività contro tutte le forme di esercizio abusivo della professione. Ma il nostro appello è anche alla politica: servono regole chiare, controlli efficaci e soprattutto l’impegno comune a garantire che la salute dei cittadini sia sempre nelle mani giuste.
L’Ordine dei Fisioterapisti interprovinciale di Milano conferma la piena disponibilità a collaborare con le istituzioni, le autorità sanitarie e le forze dell’ordine per tutelare la salute pubblica. E’ un dovere che sentiamo nostro, come professionisti e come cittadini. Ma ora serve che anche le istituzioni tutte rispondano con responsabilità e tempestività.
“Non possiamo accettare che la salute venga trattata come un’opinione o affidata a chi non ha le competenze per prendersene cura. Serve vigilanza, serve responsabilità, serve rispetto per il cittadino e per le professioni che la legge ha istituito proprio a tutela della salute pubblica”, conclude il presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti interprovinciale di Milano.

– Fonte foto Italpress –
(ITALPRESS).

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