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Politica

Manovra da 35 miliardi, via libera della Camera

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ROMA (ITALPRESS) – Via libera della Camera alla Manovra per il 2023 da 35 miliardi. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 197 voti a favore, 129 contrari e due astenuti, dopo una seduta fiume in cui non sono mancati momenti di tensione con le opposizioni. Ora la manovra passa al Senato, che la esaminerà dal 27 dicembre senza apportare modifiche per rispettare la scadenza del 31 dicembre. Altrimenti scatterà l’esercizio provvisorio. Un problema più di immagine che di sostanza considerato che durante la proroga la spesa sarebbe congelata sugli stessi parametri dell’anno scorso. Nella storia della Repubblica è successo 33 volte di cui l’ultima mel 1988. L’impegno del governo è di chiudere la partita entro San Silvestro con i grandi capitoli di spesa che comprendono famiglia, pensioni, reddito di cittadinanza, energia.
BOLLETTE
Gran parte delle risorse, circa 21 miliardi su 35 complessivi. Lo sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio fisico e economico bonus sociale) si prevede per il primo trimestre un’ulteriore estensione a 15 mila euro della soglia dell’Isee (che da aprile era stata già innalzata da 8.265 a 12mila euro). Per le famiglie numerose, con almeno quattro figli a carico, rimane il paletto dei 20mila euro. Tra i beneficiari dello sconto in bolletta ci sono anche i percettori di reddito o pensione di cittadinanza e i nuclei familiari con persone che soffrono di disagio fisico. A fronte è prevista un prelievo straordinario sugli extraprofitti con un’aliquota al 50% sul reddito 2022. A favore delle imprese morose arriva lo stop ai distacchi: l’Autorità per l’energia potrà sospendere fino al 31 gennaio 2023 le interruzioni di gas per le aziende con arretrati sui pagamenti causati in questi mesi dal caro-bollette.
ASSEGNO UNICO
L’ indennità di congedo parentale passa dal 30% all’80%. Vale anche per i papà fino al sesto anno di vita del bambino Per le famiglie numerose (con quattro o più figli) l’assegno sale a 150 euro. Il testo iniziale prevedeva solo 100 euro. La manovra prevede una “Carta risparmio spesa” del valore gestita dai Comuni per le famiglie con i redditi bassi (fino a 15mila euro). Lo stanziamento è di 500 milioni. Il bonus si articolerà in una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso i punti vendita che aderiscono all’iniziativa.
BONUS CULTURA
Salta la riforma proposta di modifica. Resta il sussidio da 500 euro. Soltanto dal 2024, dopo i rilievi della Ragioneria generale dello Stato, scatteranno i due nuovi bonus: la “Carta della cultura Giovani” da 500 euro con Isee fino a 35mila euro. La “Carta del merito” che sarà raddoppiata a 1.00 euro in caso di esami di diploma superato con cento centesimi.
PENSIONI
Cambia la rivalutazione degli assegni, con un aumento dall’80 all’85% per gli assegno fra 2000 e 2.500 euro (tra 4 e 5 volte il minimo) e una riduzione degli scaglioni per le pensioni più alte. Opzione donna sale a 60 anni (riducibili di un anno per figlio fino ad un massimo di due) e per tre sole categorie: badanti, licenziate o invalide. Le pensioni minime arrivano a 600 euro ma solo per gli “over 75” e solo per il 2023. Resta il divieto per la Pubblica amministrazione di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati.
POS
Resta l’obbligo dei pagamenti digitali. Per quelli fino a 30 euro arriva un tavolo permanente tra le categorie interessate per abbattere le commissioni. Altrimenti scatterà per le banche e per i gestori del servizio un “contributo straordinario” a favore dei negozianti.
REDDITO DI CITTADINANZA
Per i lavoratori “occupabili” il reddito di cittadinanza sarà corrisposto per 7 mensilità. Gli altri (nuclei con minori, anziani o disabili) continueranno a riceverlo per tutto l’anno in attesa della riforma nel 2024. Il reddito decade dopo il primo rifiuto ad un’offerta di lavoro. Servirà un decreto per definire il tipo di offerta non rifiutabile. Per i giovani tra 18 e 29 anni che hanno finito la scuola l’erogazione è subordinata alla frequenza di corsi formativi. Per i poveri assoluti viene istituito il reddito alimentare: pacchi antispreco con l’invenduto di negozi e supermercati saranno distribuiti ai più bisognosi.
SUPERBONUS E CASA
Per i condomini arriva la proroga del Superbonus fino al 31 dicembre 2022 purché le delibere assembleari siano state approvate entro il 18 novembre. Negli altri casi scenderà al 90%. La detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici green viene portata a 8.000 euro (dai 5mila previsti per il prossimo anno a legislazione vigente) rispetto ai 10.000 di quest’anno. Il bonus psicologo diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro, con tetto Isee a 50.000 euro. Le risorse però non sono molte: 5 milioni di euro l’anno prossimo e 8 nel 2024.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

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Tragedia di Marcinelle, Mattarella “Tutela dei lavoratori necessità urgente”

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ROMA (ITALPRESS) – “Come ogni anno, si rinnovano ricordo e commozione per la tragedia di Marcinelle, in cui persero la vita duecentosessantadue minatori, centotrentasei italiani, vittime di un fatale incidente sul lavoro. Un tributo che si estende a tutti i lavoratori italiani deceduti in luoghi lontani dall’Italia, prevalentemente per stato di necessità, lavoratori che seppero contribuire con impegno, onestà e dedizione alla prosperità dei Paesi che li accolsero”.

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio in occasione del sessantanovesimo anniversario della tragedia di Marcinelle e la ventiquattresima Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.

“Dal 2001, la data dell’8 agosto è riconosciuta come la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. I gravi fenomeni in atto in diverse aree del mondo, da quelli climatici, ai conflitti in atto, spingono all’incremento di flussi migratori non volontari, fattori che, spesso, innescano conseguenze con significative ricadute demografiche e sociali, sulle stesse condizioni di lavoro. La tutela dei lavoratori, la lotta contro ogni forma di sfruttamento restano un’urgente necessità, che risponde a princìpi di civiltà, a un dovere universale”, ha sottolineato il presidente.

“Marcinelle, come ogni altro tragico evento che ha segnato la storia dell’emigrazione italiana, evoca il dovere di promuovere la dignità del lavoro in tutte le sue manifestazioni, affinché quanto accaduto non debba ripetersi in futuro”, ha ribadito.

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“La Repubblica è grata a tutti i connazionali che hanno recato i valori del lavoro italiano fuori dai confini nazionali, aiutando anche lo sviluppo del proprio Paese. In questa giornata rinnovo ai familiari e ai cari di quanti perirono al Bois du Cazier – e in ogni altro luogo in terra straniera – sentimenti di vicinanza e partecipazione”, ha concluso.

L’INTERVENTO DELLA PREMIER MELONI

“L’Italia non dimenticherà mai la catastrofe del crollo della miniera di carbone del Bois du Cazier di Marcinelle. L’8 agosto di 69 anni fa, 262 minatori hanno perso la vita nel buio di una miniera, lontani dalle loro case e dai loro affetti, nell’adempimento del loro dovere. L’Italia ha pagato il prezzo più alto di questa tragedia europea e noi oggi rendiamo omaggio ai nostri 136 connazionali che – come tanti altri – sono stati costretti ad abbandonare la terra dove erano nati e cresciuti per trovare altrove maggiori opportunità di lavoro”.

Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel messaggio in occasione del 69esimo anniversario della tragedia di Marcinelle e della 24esima Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, una “ricorrenza fortemente voluta dall’indimenticato Ministro Tremaglia per omaggiare tutti i lavoratori italiani caduti in ogni continente e il contributo che hanno assicurato, con dedizione e umiltà, allo sviluppo delle Nazioni che li hanno accolti”, ha ribadito.

“Oggi, in questa Giornata, voglio fare mie le parole pronunciate proprio da Mirko Tremaglia l’8 agosto 2001 in occasione della sua prima visita ufficiale alla miniera come Ministro per gli Italiani nel mondo: ‘Marcinelle rappresenta il simbolo della sofferenza, della fatica, del sangue versato sul lavoro dagli italiani nel mondo e dai loro fratelli europei e la superiorità di quell’umanesimo del lavoro allora ignorato che riconosce, a chi lavora, dignità e parità di diritti e di doverì. Parole che risuonano in tutta la loro attualità e che rinnovano il profondo debito di riconoscenza nei confronti dei nostri connazionali e della grande storia dell’emigrazione italiana”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –

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Ponte sullo Stretto, Salvini “Mai arrivati ad un punto così avanzato”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ce la sto mettendo tutta da quasi tre anni, mai nella storia si era arrivati ad un punto così avanzato, tutto il mondo fa ponti per collegare terraferma e isole e dopo 2 mila anni di tentativi non siamo mai stati così vicino”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini, ospite di Rtl 102.5.

“Saranno rispettati i tempi? Sta agli ingegneri italiani mettere in pratica la loro bravura, io ho fatto quello che deve fare un ministro a partire dal trovare i finanziamenti” ha aggiunto Salvini “il ponte poi si porta dietro decine di km nuovi di strade in Sicilia e Calabria”. Il ministro Salvini ha ricordato che “ora occorre solo la registrazione della Corte dei Conti prima di partire con i cantieri, si ipotizza che entro un mese possa arrivare” e ha assicurato che “contro le infiltrazioni mafiose alzeremo la barriere più alte al mondo”.

“Pensare di essere osservati e ammirati dal mondo perché si fa un’opera pubblica che non ha precedenti porta l’Italia all’attenzione di tutti”, ribadisce il vicepremier. “Abbiamo approvato il progetto definitivo, e il piano economico finanziario dettagliato europeo” ha aggiunto Salvini “sul rispetto dei tempi poi abbiamo visto in questi anni guerre, covid, da qui al 2032 spero che il buon dio e la sorte ci accompagni”. Sull’intitolazione del Ponte il ministro dei Trasporti ha sottolineato che “lo chiederò agli italiani, mi interessa che si parta”. 

– Foto IPA Agency –

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Politica

Nordio “Le decisioni ministeriali sono solo mie”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dopo una continua, pubblica e ininterrotta diffusione di notizie sul ruolo della mia capo di gabinetto, la dottoressa Giusi Bartolozzi, ho letto la motivazione del Tribunale dei ministri e le illazioni che ne hanno tratto alcuni giornali. Come la presidente Meloni ha ritenuto surreale che i suoi ministri abbiano agito senza il suo consenso, così anch’io ritengo puerile ipotizzare che il mio capo di gabinetto abbia agito in autonomia. Ribadisco che tutte, assolutamente tutte le sue azioni sono state esecutive dei miei ordini, di cui ovviamente mi assumo la responsabilità politica e giuridica”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in una nota.

“La sola ipotesi, che ho appreso con raccapriccio, che un’eventuale incriminazione della mia collaboratrice sia un escamotage per attribuire alla giurisdizione penale un compito che ora è squisitamente parlamentare mi fa inorridire, perchè costituirebbe una strumentalizzazione politica della giustizia. Mi auguro che queste insinuazioni finiscano, e che il Parlamento, secondo la legge costituzionale, si pronunci definitivamente sul ruolo del mio ministero, di cui, ripeto, sono l’unico e responsabile capo”, conclude Nordio.

(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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