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Cronaca

Milano-Cortina, Fondo Porta Romana incassa ok per Villaggio Olimpico

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MILANO (ITALPRESS) – Il Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana” ha ottenuto dal Comune di Milano il permesso di costruire, unitamente alle Convenzioni edilizie e urbanistiche, il Villaggio olimpico per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, a seguito della richiesta presentata a ottobre 2021. La notizia è stata confermata dal Gruppo con una nota in cui si legge, inoltre, che i lavori di costruzione inizieranno a gennaio 2023, mentre le opere di scavo e paratie saranno completate entro il mese di febbraio. Con questa assegnazione, dopo l’avvio delle bonifiche e degli scavi, l’opera ha già raggiunto tre degli obiettivi previsti dal cronoprogramma con un anticipo di quattro mesi, con l’obiettivo di consegnare il Villaggio Olimpico alla Fondazione Milano Cortina entro la scadenza prevista di luglio 2025. Il progetto prosegue dunque “nel pieno rispetto delle tempistiche previste dall’Accordo di Programma e in virtuosa collaborazione” con Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Milano Cortina, Ministero dello Sport e Gruppo FS Italiane, rimarcano dal Fondo. “Dopo aver superato lo scoglio dei ricorsi – commenta Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano – si sta procedendo rapidamente con tutti i passaggi necessari. Quello appena avvenuto è fondamentale, la firma delle convenzioni tra il Comune e gli operatori, e il rilascio del permesso di costruire. Come già emerso nelle recenti visite del Cio a Milano, questo dimostra il lavoro intenso che stiamo portando avanti per le Olimpiadi 2026 e il pieno rispetto delle tempistiche prefissate”. Parole di soddisfazione da Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia: “Eravamo certi che l’acquisizione avrebbe consentito di rispettare la tempistica per la realizzazione del Villaggio Olimpico e così è stato. Dopo i giudizi positivi espressi dal Cio durante l’ultima visita dei suoi commissari, qualche settimana fa, si compie un altro passo importante verso le Olimpiadi 2026”. Si tratta di un’iniziativa di partenariato pubblico-privato per un progetto che promette “obiettivi di sostenibilità misurabili”. Nel dettaglio, si legge nel comunicato diffuso dai costruttori, il Villaggio olimpico rappresenta il primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana: funzionale a offrire uno spazio fondamentale per le Olimpiadi 2026, sarà restituito alla comunità cittadina attraverso la trasformazione nel più grande studentato d’Italia realizzato in edilizia residenziale sociale, con circa 1.700 posti letto. Come previsto dal masterplan “Parco Romana”, il Villaggio sarà posizionato nell’area a sud ovest dello Scalo e garantirà continuità con le funzioni esistenti e l’equilibrio generale del quartiere. “Grazie alla collaborazione pubblico- privato fra gli acquirenti e Fondazione Milano-Cortina, con Comune di Milano e Regione Lombardia, il Villaggio Olimpico sarà sviluppato coniugando le esigenze di utilizzo pre e post competizione, per realizzare un progetto emissioni operative zero raggiungendo i requisiti Nzeb (Nearly Zero Energy Building) e consentire l’integrazione, nel futuro quartiere, degli spazi fisici e dei servizi progettati per gli atleti, minimizzando i lavori di riconversione e gli impatti ambientali. I materiali usati saranno selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati Leed®, le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili. Più del 60% dell’energia sarà prodotta grazie all’istallazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, tra cui impianti solari termici e fotovoltaici; le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione di Co2 del 40% per riscaldamento e raffrescamento. Gli spazi a verde pubblico e attrezzato, che rappresenteranno circa il 50% dello Scalo, sono stati progettati con riferimento all’area del Villaggio Olimpico dall’architetto Michel Desvigne, in coordinamento con il masterplan generale di Outcomist, la cui parte paesaggistica è curata dall’architetto Elizabeth Diller, già progettista dell’Highline di New York, con l’obiettivo di creare un luogo fruibile dagli studenti e dalla cittadinanza, in armonia con le altre strutture dello Scalo e con la città. Dopo la manifestazione, il Villaggio Olimpico sarà trasformato in un laboratorio di sperimentazione urbana sostenibile focalizzata sulle persone, sulla comunità, l’integrazione e la resilienza. Attorno al parco centrale sorgeranno residenze, uffici, social housing, student housing e servizi interconnessi a tutta l’area metropolitana tramite le stazioni della ferrovia e della metropolitana. Coima Sgr si occuperà della componente residenziale libera e agevolata con destinazione di edilizia residenziale sociale (Ers), investendo nel progetto tramite Coima Esg City Impact Fund partecipato da Fondazione Enpam, Cassa Forense, Cassa Dottori Commercialisti, Inarcassa, Bcc Credito Cooperativo, Fondazione Cariparo, Compagnia di San Paolo e Coima Sgr, che sta strutturando un programma di investimento nel living a cui sarà conferito anche lo studentato di Porta Romana. Covivio curerà lo sviluppo di uffici di nuova generazione nel quadrante orientale (East Gate) dell’area dello Scalo, secondo i più elevati standard internazionali del Gruppo, come già sperimentato in Symbiosis. Prada Holding S.p.A., interessata soprattutto alla qualità del parco, realizzerà un edificio a uso laboratorio e uffici per estendere le sue attività già presenti nell’area. Lo sviluppo dello Scalo di Porta Romana sarà finanziato da Intesa Sanpaolo attraverso un “Sustainability-linked Loan” volto a sostenere un progetto di rigenerazione urbana che punta ai più alti standard Esg. Il progetto dello Scalo di Porta Romana è regolato dall’Accordo di Programma sottoscritto nel 2017 di cui sono parte Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane (con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani) per la riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), che insieme coprono una superficie di 1 milione e 250 mila mq, di cui circa 200 mila rimarranno a funzione ferroviaria. Si tratta del più grande piano di rigenerazione urbana che interesserà Milano nei prossimi 20 anni, uno dei più grandi progetti di ricucitura e valorizzazione del territorio in Italia e in Europa.(ITALPRESS).

Photo credits: ufficio stampa Coima

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Tajani “L’Iran sieda al tavolo per arrivare a de-escalation”

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ROMA (ITALPRESS) – “Adesso ci auguriamo che dopo questo attacco, che è stato un danno enorme alla produzione dell’arma nucleare che rappresentava un pericolo per tutta l’area, ora si possa arrivare a una de-escalation e che l’Iran si sieda a un tavolo delle trattative. Adesso la nostra priorità in questo momento è la sicurezza dei nostri connazionali. Ho parlato con la nostra ambasciata a Teheran, a Tel Aviv, il consolato a Gerusalemme, e si sta facendo tutto il possibile per far partire gli italiani che lo vogliono il prima possibile. Oggi da Sharm el Sheikh partirà un volo con connazionali che arrivano da Gerusalemme e Tel Aviv, e continuiamo lavoriamo per accompagnare in Azerbaigian gli italiani che vogliono lasciare l’Iran”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in collegamento con l’edizione straordinaria del Tg1.

Secondo Tajani “Teheran pensa di tenere una linea dura e non sedersi al tavolo, vediamo se dopo l’attacco di questa notte cambieranno idea. Eravamo pronti anche ad accogliere a Roma una riunione diretta tra americani e iraniani, senza intermediazioni. Siamo con tutte le nostre forze al lavoro per favorire una soluzione diplomatica. Speriamo che l’Iran accetti di sedersi a un tavolo dopo questa azione, che punta a impedire la creazione di una bomba atomica iraniana perchè rappresenterebbe un pericolo per tutta l’area medio orientale”, ha concluso il ministro.

-Foto: Farnesina-

(ITALPRESS).

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Premio Ischia, consegnati i riconoscimenti tra attualità e spettacolo

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LACCO AMENO (NAPOLI) (ITALPRESS) – Si è chiusa con la consegna dei premi la 46° edizione del Premio Ischia di giornalismo, una serata dove l’informazione e il modo di comunicare sono stati al centro della serata. Ad aggiudicarsi il premio internazionale Anton Troianovski, direttore della sede di Mosca de “The New York Times”, premiato dall’ambasciatore Giampiero Massolo, mentre il premio Ischia europeo è stato assegnato alla redazione del sito “Politico.eu”. A ritirare il premio dalle mani del vicepresidente della regione Campania, Fulvio Bonavitacola, è stata la vicedirettrice, Laura Greenhalgh.

Nina Palmieri, inviata de “Le Iene” è stata scelta come giornalista italiana dell’anno, a premiarla Valeria Speroni Cardi, direttrice comunicazione interna di Menarini. Nina Palmieri ha dedicato il suo premio a Nadia Toffa che 10 anni fa vinse il Premio Ischia. A “La Domenica sportiva”, la trasmissione più longeva d’Italia, il premio Ischia per il giornalismo sportivo, il premio è stato ritirato da Simona Rolandi conduttrice della trasmissione,premiata da Beniamino Quinteri presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo.

Premi speciali alla carriera a Emilio Giannelli, storico vignettista del Corriere della Sera premiato da Stefano Porro, direttore relazioni esterne Mundys. Giannelli ha ricordato alcune delle sue più iconiche vignette, svelando che ha sempre misurato la riuscita della vignetta rispetto a l’arrabbiatura del protagonista, più ricevevo telefonate di protesta più ero soddisfatto. Premio all’Agenzia per gli 80 anni, il premio è stato ritirato da Stefano Polli, vicedirettore dell’Ansa.

Greta Cristini è si è aggiudicata il premio speciale “Opening New Ways of Journalism”, ed è stata premiata dal direttore della comunicazione del gruppo Unipol, Vittorio Verdone. Barbara Stefanelli ha vinto il Premio per la “Comunicazione Sostenibile” ha dedicato il suo premio a Maria Grazia Cutuli sua collega agli esteri e uccisa in Afghanistan nel 2001, è stata premiata da Carlotta Ventura direttore Comunicazione e sostenibilità di A2a.
Sul versante della comunicazione istituzionale sono stati assegnati i premi “Comunicatori dell’anno” a Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede premiato da Antonio Funiciello del Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri e a Jacopo Gasparetti, per la sezione under 30 dedicata a Mario Bologna.

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-Foto: ufficio stampa Premio Ischia-

(ITALPRESS).

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Gli Usa attaccano l’Iran, colpiti tre siti nucleari

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Un’operazione militare di grande successo in Iran. Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo. L’Iran deve ora accettare di porre fine a questa guerra”. Così, intorno alle 2 di questa notte ora italiana, il presidente americano Donald Trump, ha annunciato l’attacco Usa a tre basi nucleari iraniane. Decine di Stealt2 hanno bombardato la base sotterranea realizzata nelle viscere della montagna di Fordow, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari Natanz ed Esfahan. “Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi”, ha scritto Trump sul suo social Truth. Prima dell’annuncio dell’attacco, Trump aveva dichiarato che avrebbe valutato l’intervento diretto degli Stati Uniti nel conflitto in Medio Oriente nell’arco delle prossime due settimane. La decisione di coinvolgere direttamente gli Stati Uniti nella guerra arriva dopo oltre una settimana di attacchi israeliani contro l’Iran, che hanno sistematicamente smantellato le difese aeree e le capacità missilistiche offensive del Paese, danneggiandone al contempo gli impianti di arricchimento nucleare. Nel corso di una conferenza stampa, annunciata dallo stesso Trump, il presidente americano ha definito l’Iran “il bullo del Medio Oriente”, parlando della possibilità di ulteriori attacchi nel caso in cui non ci dovesse essere una pace in Medio Oriente: “Se non lo facessero, gli attacchi futuri sarebbero molto più grandi e più facili”. Trump ha descritto l’attacco come una risposta a un problema che si annidava da tempo, anche se l’obiettivo principale era quello di impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari: “Per 40 anni l’Iran ha dichiarato morte all’America, morte a Israele”, ha affermato Trump -. Hanno ucciso la nostra gente, facendo saltare loro le braccia, facendo saltare loro le gambe con bombe piazzate ai lati delle strade”. Trump ha affermato di aver lavorato “in squadra” con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando che nessun esercito al mondo, a parte quello statunitense, avrebbe potuto portare a termine un attacco simile.
Lo stesso Netanyahu ha elogiato la decisione di Trump di attaccare i siti nucleari dell’Iran tramite un videomessaggio pubblicato su X, indirizzato al presidente americano: “La vostra coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani, con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti, cambierà la storia”, ha affermato Netanyahu, ribadendo che gli Stati Uniti “hanno fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare”. Il presidente degli Stati Uniti ha avvertito nel suo discorso che non esiterà a colpire altri obiettivi in Iran se la pace in Medio Oriente non dovesse arrivare rapidamente: “O ci sarà la pace o ci sarà una tragedia per l’Iran, molto più grande di quella a cui abbiamo assistito negli ultimi otto giorni”, ha affermato. Secondo il leader Usa “restano ancora molti obiettivi: Se la pace non arriverà rapidamente, colpiremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità”.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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