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LA VOCE PAVESE – IL DOSSIER MEDICINA GENERALE E I DOTTORI CHE NON SANNO CHE MESTIERE FANNO

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LA VOCE PAVESE – IL DOSSIER MEDICINA GENERALE E I DOTTORI CHE NON SANNO CHE MESTIERE FANNO
La riorganizzazione della Medicina generale è un’emergenza sottovalutata già nel 2022 che sta mettendo in ginocchio i livelli di assistenza nelle grandi città e nella provincia italiana, compresa la provincia di Pavia e i territori della Lombardia. Se a dicembre la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale ha portato in scena una protesta con più di 30.000 candele accese negli studi di tutta Italia per chiedere alle istituzioni meno burocrazia e più risorse, ora ad essere preoccupati sono i cittadini, in particolare quelli più fragili e malati che finiscono poi, allo stremo, per affollare inutilmente gli ospedali e il pronto soccorso con grandi costi a carico della pubblica amministrazione.
La posizione ufficiale dei camici bianchi? Si spiega che i medici di medicina generale sono costretti a confrontarsi con il mancato Atto d’Indirizzo per il triennio 2019-2021, e quindi con una retribuzione ferma al 2018, e con il ritardo, nonostante la carenza di medici, della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando unico del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, che permetterebbe di avere subito circa 3 mila medici di famiglia disponibili. In grave difficoltà anche per la mancanza di attenzione immediata delle istituzioni a fronte di un caro energia e di un’inflazione sempre più drammatica, complicata da una burocrazia analogica e digitale che ruba tempo di cura ai pazienti. Tra gli appelli lanciati dalla Fimmg anche quello di comprendere la medicina generale nei provvedimenti dedicati al ristoro del pubblico impiego, per i quali è già stata prevista un’indennità una tantum per il 2023, come anticipo sul prossimo contratto, pari all’1,5 % dello stipendio.
Ma qual è la posizione dei cittadini e dei pazienti? La vera disperazione è proprio quella di anziani, malati cronici e pazienti gravi che non vengono praticamente più visitati. La telefonata o l’sms al medico di famiglia è solo per descrivere sintomi e recarsi poi a prelevare una ricetta in studio, lasciata in una cassetta o nelle mani di una segretaria. Ormai negli studi dei medici di famiglia di vera medicina di base neanche l’ombra: solo pochissimi degli assistiti sono visitati come accadeva una volta, in molti studi non si inietta più nemmeno il vaccino antinfluenzale scaricando tutto sulle farmacie, i livelli d’informazione sanitaria data ai pazienti è ai minimi storici e il rapporto medico-paziente è talmente filtrato da essere spesso impossibile. I medici di base non sono la categoria peggio pagata d’Italia eppure spesso si comportano come frustrati e usano la burocrazia e la penuria del sistema come alibi per non adempiere a quella che, in fondo, dovrebbe essere anzitutto una missione prima che un mestiere.

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TG NEWS 21/11/2025

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TG NEWS 21/11/2025
ROMA (ITALPRESS) – Piano di pace Ucraina, Zelensky “Siamo a un bivio” – Meloni a Johannesburg per il G20 – Raid israeliani a Rafah, uccisi 5 militanti di Hamas – Violenza sulle donne, polemiche su ministri Nordio e Roccella – Famiglia nel bosco, portati via i tre figli – Medicina, studenti pronti al ricorso collettivo contro il test – Sanità, rischio organico dimezzato in un Pronto Soccorso su 4 – Clima, oltre 30 Paesi minacciano di bloccare bozza accordo Cop 30 – Banca del Fucino a sostegno dell’arte, restaurata "La Visitazione" a L’Aquila – Previsioni 3B Meteo 22 Novembre.

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 21/11/2025

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 21/11/2025
I fatti del giorno: Incendio al negozio Tuttosci di Mortara, danni per 300mila euro – Spray al peperoncino in istituto professionale Apolf a Pavia – Licenziato per molestie alla collega ma il giudice archivia – Studente accoltellato a Milano, aggressore “Non ci ho visto più” – Legionella a Milano, test confermano 11 casi e un decesso – Scoperto arsenale con AK-47, due arresti – Pronto Meteo Lombardia per il weekend.

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SANITÀ, LISTE D’ATTESA TROPPO LUNGHE

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LA VOCE PAVESE – SANITÀ, LISTE D’ATTESA TROPPO LUNGHE
Nel Pavese le liste d’attesa continuano ad allungarsi, rendendo quasi impossibile ottenere un appuntamento entro i 30 giorni indicati nelle prescrizioni dei medici di base. Il nuovo rapporto sulla sanità locale fotografa una situazione ormai critica, con tempi che in molti casi superano ampiamente l’anno.
Per una risonanza magnetica al Mondino si può attendere più di dodici mesi. Non va meglio nel settore gastroenterologico: sei mesi per una visita alla Maugeri, anche quando la ricetta medica prevede una prenotazione entro 30 giorni. La situazione si complica ulteriormente per le visite cardiologiche: solo un paziente su tre riesce a ottenere un controllo nei tempi previsti dal Sistema Sanitario. Un dato ancora più preoccupante riguarda le colonscopie, dove la percentuale scende sotto il 20 per cento.
Il risultato è un vero e proprio percorso a ostacoli per i cittadini, costretti a rinviare controlli essenziali o a rivolgersi al privato, sostenendo costi spesso elevati. A farne le spese sono soprattutto le fasce più fragili, gli anziani e chi soffre di patologie croniche.
Il sindacato pensionati Cgil parla di “questione di civiltà”, sottolineando come la manovra del Governo, orientata al riarmo, non preveda risorse aggiuntive per ridurre le liste d’attesa o per potenziare il personale sanitario. «Servono più cure, non più armi» denunciano i rappresentanti provinciali, chiedendo interventi immediati.
Il problema non riguarda solo il territorio pavese ma riflette un’emergenza nazionale, aggravata dal calo del personale, dal ricorso sempre più massiccio alle prestazioni intramoenia e dal mancato rinnovo tecnologico in molte strutture ospedaliere.
Intanto, mentre gli ospedali registrano un sovraccarico crescente, crescono le preoccupazioni dei cittadini che temono che il ritardo nelle diagnosi possa incidere sulla qualità – e sulla durata – delle cure. Le famiglie chiedono risposte rapide e un impegno concreto per riportare la sanità pubblica a livelli di accessibilità adeguati.

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