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Politica

Carburanti, dal Cdm via libera al decreto sulla trasparenza dei prezzi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi.
In particolare – si legge nella nota di Palazzo Chigi – nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
Si rende giornaliero l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato. Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato.
Il Cdm ha deciso di rafforzare le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, la sanzione può giungere alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni.
Si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza. Viene, inoltre, istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare – nel confronto con le parti – le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato un decreto-legge che prevede interventi urgenti in materia di protezione civile e di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi. Il testo introduce misure urgenti per garantire la continuità, la tempestività, la semplificazione e l’efficacia dell’attività di ricostruzione nelle zone dell’Italia centrale colpite dai
terremoti del 2009 e del 2016, anche attraverso l’estensione alla  ricostruzione post-sisma de L’Aquila di talune misure di semplificazione già previste in materia di appalti per
l’attuazione dei progetti PNRR.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa per dispositivi medici. In deroga alla disciplina vigente e limitatamente agli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, il testo rinvia al 30 aprile 2023 il termine
entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici sono tenute ad adempiere all’obbligo di ripiano del superamento del tetto di spesa posto a loro carico, effettuando i versamenti in
favore delle singole regioni e province autonome.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, viste le designazioni ricevute dall’Avvocatura dello Stato, dal Consiglio di Stato e della Corte dei conti, ha
approvato la ricostituzione della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi e la nomina dei seguenti membri, per un triennio a decorrere dal 4 gennaio 2023:
– Ignazio Francesco Caramazza (Avvocato generale dello Stato emerito);
– Carlo Saltelli (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato);
– Enrico Torri (Presidente di Sezione della Corte dei conti).
La composizione della Commissione sarà integrata con successivo
decreto non appena perverranno le ulteriori designazioni.

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Il Consiglio dei ministri ha deliberato:
– su proposta del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi,
la nomina della dott.ssa Federica Celestini Campanari quale Direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani;
– su proposta del Ministro della difesa Guido Crosetto, la
promozione al grado di generale di corpo d’armata dei generali di
divisione dell’Esercito Giovanni Maria Iannucci, Franco Federici e Mauro D’Ubaldi;
– su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ai sensi dell’articolo 67 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, l’avvio delle procedure per il conferimento dell’incarico di Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli al consigliere Roberto Alesse e per il rinnovo degli incarichi di Direttore dell’Agenzia delle entrate all’avvocato Ernesto Maria Ruffini e di Direttore dell’Agenzia del demanio alla dottoressa Alessandra dal Verme.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato quattordici leggi delle regioni e delle province autonome e ha
quindi deliberato di non impugnare:

– la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 16 del14/11/2022, recante “Interventi a favore delle persone con disabilità e riordino dei servizi sociosanitari in materia”;
– la legge della Regione Toscana n. 38 del 11/11/2022, recante “Disposizioni per favorire la definizione di modulistica unificata e standardizzata e per la semplificazione di procedimenti in
materie di competenza regionale. Modifiche alle leggi regionali 32/2002, 39/2005 e 65/201fu4”;
– la legge della Regione Toscana n. 39 del 15/11/2022, recante “Disposizioni in materia di istituzione del servizio di psicologia di base”;
– la legge della Provincia autonoma di Trento n. 14 del 21/11/2022, recante “Modificazioni della legge provinciale sulle attività culturali 2007”.
– la legge della Provincia autonoma di Trento n. 15 del 21/11/2022, recante “Revisione della disciplina sulle politiche culturali della Provincia: modificazioni della legge provinciale
sulle attività culturali 2007 e della legge provinciale 11 novembre 2015, n. 17 (Agevolazioni fiscali in materia di promozione di attività culturali del Trentino, di valorizzazione
del patrimonio culturale e del paesaggio trentino)”;
-la legge della Regione Calabria n. 38 del 23/11/2022, recante “Promozione di iniziative in memoria del presidente Jole Santelli”;
– la legge della Regione Emilia Romagna n. 20 del 24/11/2022, recante “Disposizioni per l’istituzione di un fondo a sostegno dei comuni dell’Emilia-Romagna in situazioni di squilibrio
finanziario”;
– la legge della Regione Lombardia n. 22 del 24/11/2022, recante “Modifiche alla legge regionale 31 ottobre 2012, n. 17 (Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione)”;
– la legge della Regione Toscana n. 41 del 28/11/2022, recante “Bilancio di previsione finanziario 2022 – 2024. Terza variazione. Modifiche alla l.r. 25/2022”;
– la legge della Regione Basilicata n. 31 del 29/11/2022, recante “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021 dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario ARDSU”;
– la legge della Regione Basilicata n. 32 del 29/11/2022, recante “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2022-2024 dell’Agenzia Regionale per il lavoro e l’apprendimento Basilicata (A.R.L.A.B.)”;
– la legge della Regione Basilicata n. 33 del 29/11/2022, recante “Bilancio di Previsione finanziario per il triennio 2022-2024 dell’Ente di Governo per i Rifiuti e le Risorse Idriche della
Basilicata (EGRIB)”;
– la legge della Regione Basilicata n. 34 del 29/11/2022, recante “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021 dell’Ente di Governo per i Rifiuti e le Risorse Idriche della Basilicata -EGRIB”;
– la legge della Regione Campania n. 16 del 29/11/2022, recante “Riconoscimento di debito fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n.
126 e dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni della legge 28 giugno 2019, n. 58. Delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del 30
settembre 2022, n. 115. Importo complessivo di euro 131.265,95”.

– foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Politica

Renzi “Nessun accordo con la Dc per le Europee, Il Pd non è più la casa dei riformisti”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Con la Democrazia cristiana non c’è stato nessun accordo e quindi non avremo i loro voti, dunque mi sento libero di dire che il giustizialismo ad personam non funziona”. A dirlo è il leader di Italia Viva Matteo Renzi, parlando con i giornalisti a margine dell’assemblea regionale del partito tenutasi al Palermo Marina Yachting. “L’affluenza alle europee sarà più bassa rispetto a quando vinsi io – continua Renzi, – Nel 2014 il Pd prese il 41% senza il nome sul simbolo, senza che io fossi candidato e senza toni populisti: il presidente o la presidente del Consiglio deve lavorare, non fare slogan populisti. In quel momento le elezioni europee servivano a combattere la battaglia sull’austerity e prendere quegli spazi di flessibilità per fare il Jobs Act, l’Industria 4.0 gli 80 euro, gli investimenti sulla decontribuzione e altro ancora”. Renzi si rivolge poi agli elettori del Pd: “Qualsiasi nome scelgano, sappiano che voteranno per il duopolio Cgil – 5 Stelle: sostenere un referendum per abolire il Jobs Act significa tradire la propria storia, ma si sa che il Pd non è più la casa dei riformisti. Per quanto riguarda i popolari, se vogliono fare la differenza contro i sovranisti dovrebbero seguire la nostra proposta politica”.

– Foto: xd8/Italpress –

(ITALPRESS).

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Politica

Crosetto “L’Italia non parteciperà a un eventuale intervento in Ucraina”

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ROMA (ITALPRESS) – “La nostra posizione non cambia: abbiamo sempre detto che l’Ucraina andava aiutata in ogni modo possibile, e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche sempre escluso un intervento diretto nel conflitto dei nostri militari”. Lo afferma Guido Crosetto che in una intervista al Corriere della Sera ribadisce la sua posizione e quella del Governo, ovvero che l’Italia non parteciperà ad alcun eventuale intervento armato.
“Assolutamente no! Questo oggi non può metterlo in dubbio nessuno – spiega – Perchè a differenza di altri, noi abbiamo nel nostro ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti, al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione. Possiamo prevedere interventi armati solo su mandato internazionale, ad esempio in attuazione di una risoluzione dell’Onu. Quello ipotizzato in Ucraina non solo non rientrerebbe in questo caso, ma innescherebbe una ulteriore spiralizzazione del conflitto che non gioverebbe soprattutto agli stessi ucraini. Insomma, non esistono le condizioni per un nostro coinvolgimento diretto”.
“Parole Macron? Non giudico un presidente di un paese amico come la Francia, ma non comprendo la finalità e l’utilità di queste dichiarazioni, che oggettivamente innalzano la tensione. Se davvero l’Ucraina cedesse? Dobbiamo evitare che ciò accada. Per questo fin dall’inizio abbiamo detto che l’Ucraina andava aiutata, perchè se i Russi arrivassero a Kiev, se conquistassero un paese sovrano, se dessimo per scontato – come alcuni sedicenti esperti e professori compiacenti verso la Russia, e mi chiedo come si faccia a esserlo gratis… – che si può invadere un altro paese solo perchè si è più forti, sarebbe un disastro per tutti.
Continueremo a fornire aiuti, come abbiamo fatto finora, finchè sarà utile e finchè potremo farlo. Tutti i paesi possono fare qualcosa in più in termini di aiuti, ma soprattutto dobbiamo credere e insistere con la diplomazia. Bisogna tornare a forzare la mano all’Onu, a Putin, alla conferenza di Ginevra; anche il Vaticano può riprendere la sua mediazione. Non dobbiamo lasciare nulla di intentato per arrivare a una tregua: anche un solo giorno senza bombe è un risultato, perchè poi possono diventare due, o tre, o quattro…”.
Sul fronte Medio Oriente Crosetto dice: “Noi siamo un Paese amico di Israele, ma siamo stati anche molto duri con loro. Lavoriamo a viso aperto per una tregua, perchè non ci siano più morti innocenti. Allo stesso modo vorrei che tutta la mobilitazione che vedo a favore della Palestina ci fosse anche nei confronti dell’Ucraina”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Provenzano “Per il Sud la decontribuzione è decisiva”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il negoziato dipende anche dal progetto che metti in campo, se credibile o meno. Serve un piano di sviluppo e investimenti che qui manca del tutto. La decontribuzione era la norma bandiera del nostro Piano 2030 per il Sud. Un tassello della strategia in quattro pilastri, con la spinta agli investimenti pubblici, l’avvio delle Zes, una nuova politica per le aree interne. Stanno cancellando tutto. Intanto si prepara l’autonomia differenziata: un danno per il Paese e una condanna per il Sud a un destino di marginalità politica, economica e sociale”. E’ il pensiero di Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud nel Conte II che comenta a La Repubblica la notizia publicata dal quotidiano in merito al 30% di sgravio per le imprese del Sud che scadrà a giugno.
Fitto sostiene che la decontribuzione sia superata? Erano anni che si parlava di fiscalità di vantaggio. Nessuno l’aveva realizzata, l’Europa faceva resistenza. Nel 2020, prima che scoppiasse la pandemia, abbiamo convinto l’allora commissario Nicolas Schmit, ora candidato del Pse alla guida della Commissione, a vararla. Doveva servire a minimizzare l’impatto delle crisi future e a massimizzare quello degli investimenti. Per fortuna che c’è stata. E che tutti i governi l’hanno confermata. Ricordo Fitto, che all’epoca era all’opposizione all’Europarlamento, chiedere a gran voce di rinegoziarla”.
“Perchè Meloni ora frena? Furia ideologica e iconoclasta – afferma Provenzano – Dice di non volere un Sud assistito e smantella anche tutti gli interventi per un Sud produttivo. Configura un’Italia più povera che non ha spazio per il Sud”.
“Hanno eliminato il Piano 2030, precursore del Next Generation Eu. Tagliato il Pnrr e il fondo di perequazione per gli investimenti – conclude – Fortemente compromessa la quota del 40% dei fondi Pnrr al Sud. E hanno provato di punto in bianco a far salire da luglio il costo del lavoro di migliaia di imprese togliendo la decontribuzione, senza neanche prevedere un dècalage. Vogliono costruire un Ponte, con un progetto anacronistico già bocciato dal ministero dell’Ambiente, con i soldi dei siciliani e calabresi, sottraendoli ad altri interventi”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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