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Economia

CNA Editoria al Salone del Libro di Torino con uno spazio collettivo

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ROMA (ITALPRESS) – CNA Editoria parteciperà anche quest’anno al 35° Salone del Libro di Torino dal 18 al 22 maggio, presso il Lingotto Fiere Torino, con uno spazio collettivo.
Le imprese associate avranno a disposizione uno stand in cui poter esporre a condizioni particolarmente vantaggiose e con la possibilità di vendere, senza oneri aggiuntivi, i loro volumi. Sarà possibile anche organizzare delle presentazioni, senza alcun onere aggiuntivo per gli associati. All’edizione dello scorso anno erano presenti ventisette editori provenienti da tutta Italia; nove le presentazioni.
“Vogliamo essere un qualificato punto di riferimento per i piccoli editori indipendenti, provenienti da tutto il territorio nazionale – afferma Costantino Di Nicolò, presidente nazionale di CNA Editoria -. Vogliamo offrire ai nostri associati la possibilità di interagire con un vasto pubblico, vista la presenza record 168 mila visitatori. Inoltre puntiamo alla contaminazione di alcuni mestieri che attraverso la comunicazione e strumenti editoriali costruiti su misura possano cogliere nuove opportunità di mercato”.
Anche quest’anno al Salone del Libro ci sarà il format “Italian Indie Book”, un momento di dialogo con gli attori del mondo editoriale che si confronta con strumenti creativi e digitali per dare una prospettiva di crescita all’editoria indipendente.
“Attraverso relatori noti e meno, abbiamo affrontato e continueremo a farlo, temi e dinamiche utili al saper fare dell’artigiano che vuole rimanere indipendente, ed allo stesso tempo, rendere unici i progetti editoriali che produce”, conclude la nota.

-foto ufficio stampa Cna Editoria –
(ITALPRESS).

Economia

Via libera dal Cdm alla Manovra da 18,7 miliardi. Meloni “Seria ed equilibrata” / Video

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge di bilancio 2026. “E’ una manovra che considero molto seria ed equilibrata, vale 18,7 miliardi di euro, e va letta nel solco delle precedenti”, ha detto in conferenza stampa il premier Giorgia Meloni.

“Il governo ha approvato la legge di bilancio 2026, è una manovra molto seria, equilibrata, va letta nel solco di quelle precedenti, vale 18,7 miliardi, è più leggera delle precedenti, sulla quali pesa la situazione complessiva: nel 2026 le casse dello Stato verseranno 40 miliardi per il Superbonus”, ha spiegato Meloni.

“La manovra si concentra sulle stesse grandi priorità delle manovre precedenti e sono: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, salari, sostegno alle imprese, sanità”, ha aggiunto. “Va letta come parte di una strategia – ha spiegato -, risponde ai bisogni concreti delle famiglie, delle imprese, dei lavoratori. Abbiamo lavorato con buonsenso, compattezza, guardando al risultato”.

“Con questa legge di bilancio dedichiamo alle famiglie un miliardo e sei in più, aumentiamo dai 40 ai 60 euro il bonus per le mamme lavoratrici, escludiamo dal calcolo dell’Isee la prima casa con un limite catastale, abbiamo sempre detto che la prima casa è sacra e cerchiamo di rispettare questo principio”, ha spiegato.

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“Noi in passato avevamo reso strutturale il taglio del cuneo contributivo, avevamo aiutato gli autonomi, rivalutato le pensioni minime, interveniamo ancora sull’Irpef, ci concentriamo sul ceto medio e staniamo un miliardo e nove sui salari per tagliare dal 5 all’1% i premi di produttività, detassando le componenti del salario dei turni notturni e festivi, e per intervenire sul lavoro povero, con stipendi più bassi. C’è poi un fondo per il rinnovo dei contratti di lavoro”, ha aggiunto la premier.

“Per favorire le nuove assunzioni abbiamo introdotto e confermato la super deduzione del costo del lavoro che sale al 130% per alcune categorie più fragili e abbiamo sterilizzato plastic e sugar tax, rifinanziamo le zone logistiche semplificate, la nuova Sabatini. Sulla sanità, da quando ci siamo insediati, abbiamo stanziato risorse aggiuntive portandole, nel 2025, 136,5 miliardi, con la nuova legge di bilancio abbiamo previsto, in aggiunta a quanto previsto nel 2026, ulteriori 2,4 miliardi sul fondo sanitario nazionale che quindi dal 2025 al 2026 aumenta di 7, 4 miliardi”, ha sottolineato.

“La difesa è un’altra delle priorità, le risorse aggiuntive non hanno gravato sulle altre voci di spesa, allo stesso tempo ribadisco che intendiamo rispettare gli impegni”, ha assicurato.

IL VIDEO DELLE PAROLE DI MELONI

“Il debito pubblico diminuirebbe se non ci fossero le rate del superbonus da pagare. Questo governo ha portato in avanzo primario l’Italia, non abbiamo portato un euro in più di debito”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sempre nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. “Quello della crescita è un tema che riguarda diverse situazioni, a partire dal contesto internazionale e guerre in corso che non aiutano e poi c’è il fattore demografico“, ha aggiunto.

“Sono molto contento, finalmente riusciamo a mettere in legge di bilancio ossigeno e speranza con la rottamazione di tutte le cartelle esattoriali fino a tutto il 2023, una platea di 16 milioni, escludendo chi non ha mai fatto la dichiarazione dei redditi, senza sanzioni, si paga il capitale con gli interessi, 108 rate tutte uguale, penso che da oggi molti italiani in difficoltà possono vedere la luce”, ha sottolineato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: “Sul tema della casa, ci sarà anche un contributo fiscale per i genitori separati che hanno difficoltà con l’abitazione”, ha aggiunto Salvini.

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IL VIDEO DELLE PAROLE DI SALVINI

“E’ una manovra che abbiamo condiviso, siamo soddisfatti: attenzione al ceto medio, ai salari più poveri, al mondo delle imprese, alla sanità”. E’ il commento del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Per quanto riguarda le coperture c’è stato un confronto con le banche, non ci saranno tasse sugli extraprofitti”, ha chiosato Tajani.

IL VIDEO DELLE PAROLE DI TAJANI

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Intesa Sanpaolo protagonista negli Usa con operazioni pari a circa 50 miliardi di dollari

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MILANO (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, consolida il proprio ruolo di protagonista sul mercato statunitense, dove ha supportato negli ultimi tre anni alcune delle operazioni più rilevanti per un valore complessivo pari a circa 50 miliardi di dollari. La delegazione della Banca, guidata dal Chief della Divisione IMI CIB Mauro Micillo, è presente in questi giorni a Washington dove sta partecipando alle riunioni del Fondo Monetario Internazionale.

Così ha commentato Mauro Micillo: “Le recenti operazioni che ci hanno visto protagonisti confermano la solidità della nostra presenza negli Stati Uniti e la capacità di mobilitare capitali, offrendo soluzioni strutturate in un contesto tra i più competitivi al mondo. Attraverso il coinvolgimento di investitori internazionali, Intesa Sanpaolo contribuisce a realizzare progetti in grado di accelerare la modernizzazione delle infrastrutture e la transizione energetica, rafforzando il proprio ruolo di partner di riferimento nei grandi progetti globali. Le iniziative avviate dall’amministrazione americana in ambiti strategici come infrastrutture, innovazione e intelligenza artificiale offrono nuove opportunità di investimento e la nostra Divisione è pronta a consolidare ulteriormente la propria posizione in questo mercato con un impegno sempre più attivo e di lungo periodo”.

Nei primi otto mesi del 2025 i volumi globali di project finance hanno superato i 200 miliardi di euro, con IMI CIB coinvolta in operazioni per oltre 30 miliardi di euro, pari a circa 15% del mercato complessivo. In questo ambito, gli Stati Uniti hanno evidenziato, tra il 2018 e il 2024, una crescita sostenuta dei volumi in media del 20% annuo. Nello stesso periodo, l’attività della Divisione IMI CIB è aumentata con un ritmo ancora più sostenuto, vicino al 34% annuo.

Un andamento che testimonia la capacità non solo di cogliere le opportunità, ma anche di consolidare progressivamente la propria presenza in un contesto competitivo in continua evoluzione. Per questo motivo, il team di Structured Finance negli Stati Uniti è stato recentemente rafforzato, sia in termini di risorse sia di competenze, per sostenere il percorso di crescita, consolidare ulteriormente la relazione con la clientela e incrementare il posizionamento della Divisione IMI CIB in un mercato che rimane altamente strategico.

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-Foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo-
(ITALPRESS).

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Economia

Per il triennio 2025-2027 i consumi delle famiglie accelerano gradualmente, inflazione a 1,6%: le stime di Bankitalia

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ROMA (ITALPRESS) – Nel triennio 2025-2027, secondo le proiezioni macroeconomiche della Banca d’Italia, i consumi delle famiglie accelerano gradualmente, grazie all’aumento del potere d’acquisto e alla progressiva riduzione dell’incertezza. Gli investimenti beneficiano delle misure del Pnrr e del progressivo miglioramento delle condizioni di finanziamento, espandendosi sia nella componente dei beni strumentali sia in quella delle costruzioni.

Le esportazioni rimangono invece pressoché stagnanti quest’anno e il prossimo, risentendo degli effetti dell’inasprimento delle politiche commerciali e della perdita di competitività associata all’apprezzamento dell’euro, per riprendere a crescere alla fine dell’orizzonte previsivo. Le importazioni aumentano in tutto il triennio, sospinte principalmente dalla domanda di beni strumentali. Il contributo della domanda estera netta alla crescita del prodotto è negativo quest’anno e il prossimo.

Bankitalia stima che il saldo di conto corrente, pari a 1,1% nella media del 2024, diminuisca nel corso del triennio, risentendo del debole andamento delle esportazioni. L’occupazione rallenta dalla seconda metà dell’anno in corso, pur continuando ad aumentare nel complesso del triennio.

Il tasso di disoccupazione scende in prossimità del 6% nella media di quest’anno e poco al di sotto di tale valore nei prossimi due. L’inflazione, misurata con l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, si colloca all’1,7% nella media dell’anno in corso, all’1,5% nel 2026 e all’1,9% nel 2027, quando l’entrata in vigore del nuovo sistema di scambio di quote di emissione di inquinanti e di gas a effetto serra nell’Unione europea determina un temporaneo aumento dei prezzi dell’energia.

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L’inflazione di fondo stimata all’1,9% nella media di quest’anno, scende all’1,6 nel prossimo biennio riflettendo la moderazione delle pressioni salariali e un modesto recupero della produttività.

Rispetto alle previsioni di giugno, le stime di inflazione sono più elevate di 0,2 punti percentuali quest’anno e inferiori di 0,1 punti nel 2027. L’attività economica potrebbe risentire di un ulteriore inasprimento delle politiche commerciali o di un acuirsi delle tensioni geopolitiche, che inciderebbe in misura particolarmente negativa sulle esportazioni e sugli investimenti.

Andamenti più sfavorevoli potrebbero derivare anche da un improvviso aumento dei premi per il rischio sovrano nell’area dell’euro e da possibili correzioni al ribasso dei mercati azionari internazionali, che inciderebbero negativamente sulla fiducia e sulle condizioni di finanziamento. Per contro, un orientamento più espansivo della politica di bilancio a livello europeo, anche in connessione con gli annunci di incremento delle spese per la difesa, potrebbe avere un impatto positivo sulla crescita.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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