Economia
CNA Editoria al Salone del Libro di Torino con uno spazio collettivo
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – CNA Editoria parteciperà anche quest’anno al 35° Salone del Libro di Torino dal 18 al 22 maggio, presso il Lingotto Fiere Torino, con uno spazio collettivo.
Le imprese associate avranno a disposizione uno stand in cui poter esporre a condizioni particolarmente vantaggiose e con la possibilità di vendere, senza oneri aggiuntivi, i loro volumi. Sarà possibile anche organizzare delle presentazioni, senza alcun onere aggiuntivo per gli associati. All’edizione dello scorso anno erano presenti ventisette editori provenienti da tutta Italia; nove le presentazioni.
“Vogliamo essere un qualificato punto di riferimento per i piccoli editori indipendenti, provenienti da tutto il territorio nazionale – afferma Costantino Di Nicolò, presidente nazionale di CNA Editoria -. Vogliamo offrire ai nostri associati la possibilità di interagire con un vasto pubblico, vista la presenza record 168 mila visitatori. Inoltre puntiamo alla contaminazione di alcuni mestieri che attraverso la comunicazione e strumenti editoriali costruiti su misura possano cogliere nuove opportunità di mercato”.
Anche quest’anno al Salone del Libro ci sarà il format “Italian Indie Book”, un momento di dialogo con gli attori del mondo editoriale che si confronta con strumenti creativi e digitali per dare una prospettiva di crescita all’editoria indipendente.
“Attraverso relatori noti e meno, abbiamo affrontato e continueremo a farlo, temi e dinamiche utili al saper fare dell’artigiano che vuole rimanere indipendente, ed allo stesso tempo, rendere unici i progetti editoriali che produce”, conclude la nota.
-foto ufficio stampa Cna Editoria –
(ITALPRESS).
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Economia
Fumarola “Responsabilità, partecipazione e coesione per il futuro del Paese”
Pubblicato
2 ore fa-
13 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Grazie di cuore a tutte e a tutti. Guardate questa piazza. Guardatevi. Questa è la Cisl. Siete voi”. Con queste parole la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, ha aperto oggi a Roma il suo intervento dal palco della manifestazione nazionale della Cisl, davanti a migliaia di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani, delegate e delegati provenienti da tutta Italia. “Sono i volti, le storie, la fatica e la dignità di milioni di lavoratrici e lavoratori, di pensionate e pensionati, di giovani che non si arrendono. Siamo qui perché vogliamo cambiare il domani, non subirlo. Siamo qui non per una semplice testimonianza, ma per orgoglio. Perché la Cisl c’è. C’è sempre stata. C’è oggi. E ci sarà domani”.
Nel suo lungo intervento, Fumarola ha ribadito la natura e la missione della Cisl: “Questa non è una piazza “contro”. Questa è la piazza della responsabilità. La piazza della Cisl”. La segretaria generale ha affrontato il quadro internazionale, partendo dalla guerra in Ucraina: “Da quattro inverni, la guerra è tornata nel cuore dell’Europa. Perché l’Ucraina è Europa. Difendere Kiev non è geopolitica: è libertà contro prepotenza. È democrazia contro autocrazia. È diritto contro violenza”. Citato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Appare insensata la pace evocata da parte di chi, muovendo guerra, pretende in realtà di imporre le proprie condizioni”.
Un richiamo forte anche al Medio Oriente: “Due popoli, due Stati. Non è uno slogan. È l’unica strada”. Ampio spazio è stato dedicato alle grandi trasformazioni in corso, dalla crisi climatica all’intelligenza artificiale: “Noi non siamo quelli del “si fermi tutto”. Noi siamo quelli che dicono: l’Intelligenza Artificiale governiamola. Contrattiamola. Ma serve una cosa su tutte: che la persona non venga mai dopo l’algoritmo”
. Fumarola ha poi descritto le difficoltà quotidiane che attraversano il Paese: salari insufficienti, caro vita, sanità pubblica in affanno, precarietà giovanile, divari di genere, pensioni erose dall’inflazione, non autosufficienza, sicurezza sul lavoro. “Ogni morte sul lavoro non è una fatalità: è una vergogna nazionale”. Rivendicato con forza il ruolo della Cisl come sindacato autonomo e riformista: “Noi non siamo il sindacato del “tanto peggio, tanto meglio”. Siamo il sindacato dell’autonomia. Liberi. Non subalterni a nessuno. Siamo il sindacato che preferisce una conquista vera a cento comunicati stampa”.
Nel passaggio dedicato alla Legge di Bilancio, la segretaria generale ha riconosciuto gli elementi positivi ottenuti anche grazie all’azione sindacale – dal taglio dell’Irpef ai premi di produttività, dalla sanità alla ZES unica – ma ha evidenziato le criticità ancora aperte. Particolare preoccupazione è stata espressa per il mancato rifinanziamento del Fondo sulla partecipazione: “La partecipazione non si umilia. Ci rivolgiamo alla Presidente Meloni: rifinanziare presto e rifinanziare tutto. Diversamente la Cisl saprà alzare in ben altro modo le bandiere”. Tra le priorità indicate: scuola, università e ricerca, politiche contro la povertà, non autosufficienza, pensioni più eque, una vera politica industriale e una strategia nazionale per il dopo PNRR.
Cuore della proposta Cisl è il “Patto della Responsabilità”, fondato su partecipazione, concertazione e corresponsabilità tra istituzioni, lavoro e impresa. Tre i cantieri indicati: 1. salari più alti e contrattazione di prossimità; 2. nuove tutele e uno Statuto della persona nel mercato del lavoro; 3. piena attuazione e rifinanziamento della legge sulla partecipazione. Un appello è stato rivolto anche al mondo delle imprese, alla politica e alle altre organizzazioni sindacali: “La sfida non è negoziare contro, ma costruire insieme. O il lavoro torna protagonista o altro occuperà quello spazio”. In chiusura, l’immagine della piazza come messaggio al Paese: “Questa piazza non è un luogo: è un messaggio. Una forza tranquilla, ma ostinata. Una forza che non accetta l’idea che il futuro sia scritto altrove”. L’intervento si è concluso con un appello all’unità e alla speranza: “Il futuro non si aspetta, non si appalta: si costruisce. Avanti Cisl. Avanti insieme. Viva l’Italia! Viva la Cisl!”.
– Foto xs5/Italpress –
(ITALPRESS).
Economia
Banche, a novembre in aumento prestiti a famiglie e imprese
Pubblicato
2 ore fa-
13 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A novembre 2025 l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie è cresciuto dell’1,9% su base annua, più di quanto era cresciuto ad ottobre (+1,7%), quando i prestiti alle famiglie erano cresciuti del 2,2% e quelli alle imprese dell’1,2%. Per le famiglie è l’undicesimo mese consecutivo in cui si è registrato un incremento e per le imprese è il quinto mese consecutivo in cui sono cresciuti i finanziamenti. Lo evidenzia l’ABI nel rapporto mensile.
La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, ha presentato un incremento di 98,6 miliardi tra ottobre 2024 e ottobre 2025 (30,8 miliardi famiglie, 18,9 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). 3. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a novembre 2025 è risultata in aumento del 2,4% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,9% nel mese precedente). A novembre 2025 i depositi, nelle varie forme, sono cresciuti del 2,4% su base annua (+2,7% il mese precedente). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, a novembre 2025 è aumentata del 2,5% rispetto ad un anno prima (+4,1% nel mese precedente).
A novembre 2025 il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è calato al 3,30% (3,31% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è calato al 3,44% (3,52% nel mese precedente; 5,45% a dicembre 2023); il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è stato il 3,96% (come nel mese precedente). Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a novembre 2025 è stato il 2,14%. A ottobre tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 2,08%; area dell’euro 1,88%). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 185 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a novembre 2025 è stato il 2,42%, con un incremento di 111 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. A novembre 2025 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,63% (come nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui conti corrente, che non hanno la funzione di investimento e permettono di utilizzare una moltitudine di servizi, a novembre 2025 è stato lo 0,28% (come nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022). Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a novembre 2025 è stato di 198 punti base.
A ottobre 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) ammontavano a 29,4 miliardi di euro, da 30,1 miliardi di giugno 2025 (31,3 miliardi a dicembre 2024). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono risultati in calo di circa 167 miliardi. A ottobre 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,41% dei crediti totali. Tale rapporto era inferiore rispetto a giugno 2025 (1,46%; 1,51% a dicembre 2024; 9,8% a dicembre 2015).
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
L’impatto diretto del consumo turistico genera 106,8 miliardi di Pil
Pubblicato
24 ore fa-
12 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel 2023 l’impatto diretto del consumo turistico genera 106,8 miliardi di Pil, che diventano 206,4 miliardi se si considerano anche gli effetti indiretti che sono misurati per la prima volta con il Conto satellite presentato in un Report dell’Istat.
L’occupazione nelle industrie turistiche assorbe il 14,4% delle posizioni lavorative del totale economia, mentre i redditi da lavoro dipendente erogati ammontano a 76 miliardi di euro (9,3% del totale). La produttività media del lavoro nelle industrie turistiche (99.015 euro) è inferiore del 30% rispetto alla media del Paese. Anche il reddito pro-capite (17.709 euro) è inferiore del 35% rispetto alla media nazionale.
In Spagna l’effetto diretto e indiretto del turismo è pari al 12,3% del Pil. La bilancia turistica si conferma in avanzo sia per Italia (+26,6 miliardi di euro) sia, in misura maggiore, per la Spagna (+74,5 miliardi), la differenza è imputabile principalmente alle maggiori spese turistiche all’estero degli italiani. Le stime del Conto Satellite del Turismo 2023 (CST2023) introducono alcuni rilevanti innovazioni e miglioramenti di metodi e fonti e incorporano i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2024, pertanto i risultati prodotti non sono comparabili con le precedenti edizioni del CST per l’Italia.
In particolare, a partire da questa edizione del CST oltre all’impatto diretto del consumo turistico, espressamente previsto dal Conto, viene misurato anche quello indiretto, vale a dire quello attivato dalla domanda turistica sugli altri settori economici. Nel 2023 i flussi turistici in Italia ammontano a 777 milioni fra pernottamenti ed escursionisti. Sebbene in costante ripresa dopo il crollo nel 2020, i flussi non raggiungono ancora i livelli del 2019, ultimo anno di riferimento prima della pandemia, ma anche, va sottolineato, anno in cui i flussi turistici hanno registrato un picco.
Nel 2023 il consumo turistico interno in Italia è stimato in 202,7 miliardi di euro a prezzi correnti. La parte prevalente va attribuita alla spesa dei visitatori domestici (40,7% del totale), mentre i non residenti ne alimentano una quota pari al 37,5%. Queste due componenti, spesa domestica e inbound, rappresentano il 78,3% del consumo turistico interno. Le Altre componenti, tra le quali rientrano l’utilizzo delle seconde case per vacanza e i viaggi d’affari, rappresentano il restante 21,7% della domanda turistica. Nel 2023 il Prodotto interno lordo attribuito al settore turistico e direttamente stimolato dal consumo turistico interno ammonta a 106,8 miliardi di euro a prezzi correnti (5% del totale).
Se tuttavia si considerano anche gli effetti indirettamente esercitati dalla domanda turistica sugli altri settori produttivi, la stima complessiva sale a 206,4 miliardi, raggiungendo il 9,6% del Pil.
Nel 2023 nelle industrie turistiche trovano allocazione oltre 4 milioni di posizioni lavorative, il 14,4% del totale economia. Le industrie dell’Alloggio, della Ristorazione e del Commercio complessivamente considerate assorbono oltre l’80% di tutte le posizioni lavorative impiegate dalle industrie turistiche. A partire dal CST 2023 sono stimati i redditi da lavoro dipendente erogati dalle industrie turistiche. Questi ammontano a 76,5 miliardi di euro (il 9,3% del totale).
La domanda turistica, ossia l’insieme della spesa legata al turismo, si caratterizza in Italia per una forte componente domestica, cioè attivata a vario titolo (vacanze, lavoro, ecc.) dai residenti. La spesa turistica dei visitatori residenti ammonta nel 2023 a 82,5 miliardi di euro a prezzi correnti e alimenta il 52% della spesa turistica interna . Se si considera che le Altre componenti del consumo turistico sono pressoché interamente attribuibili ai visitatori residenti, la quota di questa alla determinazione della domanda turistica complessiva sale al 62,5% (126,6 miliardi). La spesa inbound, ossia la spesa degli stranieri nel nostro Paese, ammonta nel 2023 a 76,1 miliardi di euro e rappresenta il 37,5% del consumo turistico interno.
Le entrate turistiche dovute ai flussi turistici inbound (76,1 miliardi) sono superiori alle uscite turistiche dovute ai flussi degli italiani all’esterno – outbound – (49,4 miliardi), determinando un saldo positivo. Lo stesso accade se si considera la spesa turistica complessiva degli italiani, che si compone della spesa domestica (82,5 miliardi) e di quella effettuata all’estero (49,4 miliardi) e il cui saldo è di segno positivo. Di rilievo, fra le voci di spesa, il prodotto dello Shopping che, nel 2023, ammonta a oltre 38 miliardi di euro a prezzi correnti, rappresentando il 19% dell’intero consumo turistico e ponendosi fra le principali voci di spesa.
Resta un elemento caratterizzante del turismo italiano l’uso in proprio per finalità turistiche delle seconde case, i cui servizi abitativi imputati sono stimati nel 2023 in 18,3 miliardi di euro.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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