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Cronaca

Paolo Conte alla Scala, un appello a non profanare Tempio delle lirica

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MILANO (ITALPRESS) – Domenica 19 febbraio il cartellone dei Concerti Straordinari del Teatro alla Scala si apre a un evento di particolare rilievo: Paolo Conte presenterà con il suo ensemble di strumentisti una scaletta pensata appositamente per l’occasione. Non è la prima volta che il Piermarini accoglie artisti provenienti da tradizioni diverse da quelle del canone classico, ma è la prima volta che sceglie un artista italiano: un riconoscimento della statura iconica raggiunta da Paolo Conte nel panorama musicale del nostro Paese e del suo apprezzamento internazionale. Per l’artista astigiano sarà la prima volta che metterà piede in quello che che ha definito “la trincea della lirica”. Finora le sue frequenzioni sono state attraverso il canale Sky Hd Classica. E a otto giorni dalla sua esibizione che lo stesso autore di “Azzurro” ha definito “un esperimento”, a lui si rivolge Piero Maranghi, che dal 2004 è l’editore, l’ad e il direttore di Classica HD, invitandolo in una lettera aperta pubblicata da “Il Foglio” a sostare in un altro luogo, perchè, pur essendo un fan del cantautore piemontese definisce il concerto previsto il 19 febbraio “uno schiaffo alla storia del teatro e costituisce un precedente assai pericoloso”.
“Caro Paolo Conte, Lei è il mio cantautore preferito, l’ho ascoltata innumerevoli volte dal vivo, da Bari a Parigi, da Torino ad Amsterdam. Le Sue stanzette umide, i Suoi piedi un pò prensili, i Suoi sguardi dei francesi popolano il mio cuore e la mia mente da sempre e ora animano le fantasie dei miei quattro figli, dai venti ai nove anni, cui ho trasmesso l’amore per l’universo contiano, per l’eleganza delle zebre e le frittelle con il vino. Vivo a Milano, la mia vita professionale è nella musica, io sono nella musica. Sono l’editore del canale Classica HD su Sky e Lei mi ha onorato più volte dicendo pubblicamente di sbirciarla ogni tanto” scrive. “Il Teatro alla Scala è la mia casa, un luogo dove, nella mia vita, ho fatto tutto, davvero tutto. Ma il 19 febbraio non verrò a sentirLa. Mi rivolgo a Paolo Conte e non alla dirigenza del Teatro per una ragione molto semplice, loro non hanno gli strumenti per comprendere, Lei certamente sì”.
“Ci dicono che l’attuale sovrintendente abbia permesso il concerto perchè richiesto dai piani superiori? Peggio mi sento! La Scala è stato il simbolo assoluto di indipendenza e coerenza di un’istituzione culturale in Italia, da sempre!”. “Il fatto ancor più grave è che ora abbiamo il precedente: è un’autorizzazione a procedere. Discografici, sindaci, consiglieri, ministri, sponsor fatevi sotto! Dal 19 febbraio si può e ognuno di voi ha un cantante, un cantautore, un urlatore del cuore, da far suonare alla Scala!” aggiunge il direttore di Classica Hd, che poi propone a Conte quella che definisce “una soluzione bellissima, ne tenga conto, io Le voglio molto bene: lasci stare la sala del Piermarini e chieda Piazza della Scala al Comune, per primavera. Montiamo un palco sotto Palazzo Marino e facciamo un concerto all’aperto “Paolo Conte per il Teatro alla Scala”, rivolto, anche fisicamente verso la Scala, Lei canterà per la Scala, come fosse con una splendida donna, un concerto dedicato alle gambe, alle tenerezze, alle dolcezze della Scala. Sarà una festa, noi milanesi e scaligeri saremo tutti con Lei” e poi conclude il suo appello a Paolo Conte: “Solo Lei può fermare questa banda di inconsapevoli dissipatori della tradizione meneghina e del Suo simbolo più luminoso, La Scala”.

foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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