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Economia

Inps punto di riferimento per welfare più inclusivo ed efficiente

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ROMA (ITALPRESS) – L’Inps deve diventare sempre più un nodo qualificato nella rete delle politiche sociali e del lavoro, in grado di mettersi a disposizione del sistema per favorire la programmazione e la gestione delle principali funzioni che attengono al welfare nel nostro Paese. In particolare, l’Inps dovrà sempre più essere un pilastro nelle politiche del lavoro, in rapporto con gli altri soggetti competenti per favorire l’integrazione fra le politiche attive e quelle passive del lavoro, accompagnando gli interventi di sostegno al reddito con l’inserimento della persona nei circuiti di riqualificazione, formazione, orientamento e ricollocazione lavorativa.
E’ quanto emerge dalla presentazione del Documento generale di indirizzo del Civ Inps, alla quale sono intervenuti tra gli altri il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, e la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. Secondo il documento l’assetto organizzativo dell’Istituto dovrà sempre più essere coerente con la sua articolata funzione e adeguato a valorizzare tutte le opportunità che le nuove tecnologie mettono a disposizione. Pertanto si rende necessario un ripensamento del modello organizzativo dell’Istituto che, in una logica unitaria e allo stesso tempo flessibile, individui con maggior precisione le modalità e i luoghi della presenza e della gestione del ciclo della produzione, ripensando anche le modalità di presenza fisica sul territorio, tenendo conto delle specificità territoriali, delle diverse caratteristiche dei bisogni dell’utenza, del grado di presenza degli altri soggetti erogatori di servizi, delle sinergie che si possono esprimere con le altre Istituzioni. In tal senso, prosegue il documento, è necessario sempre più allontanarsi dal paradigma di una articolazione territoriale che si ripete identica in ogni provincia e, sulla base di criteri ben definiti, occorre puntare a soluzioni differenziate, adeguate alle differenti realtà territoriali in una logica di massima prossimità e di aderenza alle esigenze dei diversi target di utenza. Dal documento generale d’indirizzo “emerge l’importanza che ha l’Istituto ora, ma anche e soprattutto in prospettiva. Il Paese ha bisogno di più sostegno, ne hanno bisogno le persone, le famiglie, le imprese e l’Istituto si deve trasformare, come già sta facendo, per essere più efficiente, per dare servizi più puntuali e per essere anche punto di riferimento di una nuova politica di welfare che sia sempre più inclusiva, solidale e anche più efficiente”, afferma Roberto Ghiselli, presidente Civ Inps, sottolineando l’importanza della centralità degli utenti: “questa è una grande svolta che l’Istituto deve imboccare perchè siamo il più grande Istituto previdenziale d’Europa, siamo coscienti della grande responsabilità che abbiamo in un Paese che ha sempre più contraddizioni, difficoltà, sofferenze e noi dobbiamo contribuire a dare delle risposte”.
“Siamo consci delle trasformazione in atto e delle transizioni che ci sono nel mondo del lavoro. In questo, il ruolo dell’Inps è strategico e importante. La grande sfida, quindi, è gestire con efficienza, trasparenza, sensibilità e lungimiranza in un contesto in cui le mutazioni in atto sono importanti”, sottolinea la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, che parlando di pensioni spiega che nel tavolo di confronto che si è aperto “non vi sono preclusioni di nessun genere. Tutto quello che noi andiamo a disegnare, nel confronto con le parti sociali che abbiamo avviato, risponderà alla necessità di criteri di sostenibilità che non siano solo legati a questo momento contingente. Bisognerà individuate delle soluzioni progressive con il tema della flessibilità in uscita per alcune categorie di lavoratori. Sul tavolo abbiamo già un sistema di flessibilità legato per esempio all’ape social che può essere estesa. Io non ho preclusioni, nell’ambito di un sistema contributivo, a ragionare anche su una flessibilità allargata e quindi molto più ampia rispetto a quella attuale – prosegue Calderone – tutto deve ovviamente basarsi sulla necessità di poter dare anche risposte in termini di sostenibilità, non solo del sistema ma anche dell’assegno pensionistico. Sono soddisfatta dei risultati del primo incontro operativo, procederemo con altri momenti di interlocuzione con tutte le parti sociali per andare ad analizzare le singole proposte”. Il presidente dell’Inps Tridico, infine, evidenzia come il sito dell’Istituto “sta ricevendo anche grande apprezzamento da parte degli utenti e dalla comunità scientifica informatica. Sta avendo oltre 10 milioni di accessi al giorno ed è molto funzionale, ha nuovi servizi, una maggiore usabilità, una facilità nella ricerca e vorremmo nelle prossime settimane aggiungere anche una ricerca Gpt calibrata sui documenti interni dell’Istituto. E’ una rivoluzione digitale con un nuovo layout che penso sarà molto apprezzato dagli utenti”.
(ITALPRESS).
-foto xb1 Italpress-

Economia

Istat, a febbraio +47mila occupati e la disoccupazione cala al 5,9%

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ROMA (ITALPRESS) – A febbraio, rispetto al mese precedente, la crescita degli occupati e degli inattivi si associa alla diminuzione dei disoccupati. Il numero di occupati, secondo i dati Istat, è salito a 24 milioni 332mila. La crescita rispetto al mese precedente coinvolge gli autonomi, che salgono a 5 milioni 170mila, e i dipendenti a termine (2 milioni 710mila), mentre sono sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti (16 milioni 451mila). L’aumento dell’occupazione (+0,2%, pari a +47mila unità) riguarda le donne, i dipendenti a termine, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni per i quali, come avviene per gli uomini, il numero di occupati diminuisce.

Il tasso di occupazione sale al 63,0% (+0,1 punti). Il calo delle persone in cerca di lavoro (-4,9%, pari a -79mila unità) interessa gli uomini, le donne e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione scende al 5,9% (-0,3 punti), quello giovanile al 16,9% (-1,4 punti). La crescita degli inattivi (+0,3%, pari a +33mila unità) coinvolge gli uomini e i 25-34enni a fronte di un calo tra le donne e nelle altre classi d’età ad eccezione dei 15-24enni, per i quali si registra una sostanziale stabilità.

Il tasso di inattività sale al 32,9% (+0,1 punti). Confrontando il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 con quello precedente (settembre-novembre 2024), si registra un aumento di 199mila occupati (+0,8%). La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa all’aumento delle persone in cerca di lavoro (+2,0%, pari a +32mila unità) e alla diminuzione degli inattivi (-1,7%, pari a -208mila unità).

A febbraio il numero di occupati supera quello dello stesso mese del 2024 del 2,4% (+567mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne, i 15-24enni e chi ha almeno 50 anni d’età, mentre per i 25-49enni si osserva una diminuzione. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 1,1 punti percentuali. Rispetto a febbraio 2024, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-18,4%, pari a -342mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,5%, pari a -60mila).

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– Foto IPA Agency –

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Economia

Dati Istat, a marzo l’inflazione accelera al 2% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di marzo 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e del 2% su marzo 2024, dal +1,6% del mese precedente.

La dinamica dell’indice generale riflette principalmente la risalita del tasso di variazione tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati, tornato positivo (da -1,9% a +1,3%) e, in misura minore, l’accelerazione dei prezzi dei Tabacchi (da +4,1% a +4,6%) e degli Alimentari non lavorati (da +2,9% a +3,3%). Un sostegno all’inflazione si deve anche ai Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,8%), ai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,3%) e infine ai Beni durevoli (la cui flessione si attenua da -1,5% a -1,2%).

All’opposto, decelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +31,4% a+27,3%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,9% a +1,6%). Nel mese di marzo l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile (a +1,7%), mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera lievemente (da +1,7% a +1,8%).

La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si accentua sensibilmente (da +1,1% a +1,7%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +2,4%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +0,7 punti percentuali contro i +1,3 di febbraio 2025.

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I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona risultano a marzo del 2,1% più elevati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre la crescita tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto resta ferma a +1,9%.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi degli Energetici non regolamentati e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,2% entrambi), dei Tabacchi e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5% entrambi) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (+0,3%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,4%) e degli Alimentati non lavorati (-0,4%).

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Economia

Panetta “Per i dazi e per i conflitti l’incertezza resta elevata”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le decisioni di politica monetaria dovranno bilanciare due fattori: da un lato, la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza – dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti – impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali”. Lo ha detto il governatore Fabio Panetta, nella sua relazione per il bilancio della Banca d’Italia, in occasione dell’Assemblea annuale a Roma.

“L’incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell’economia mondiale, contribuendo al rallentamento dell’attività produttiva – ha proseguito Panetta – L’economia europea, già segnata dalla stagnazione del settore manifatturiero, risente in modo particolare di queste dinamiche a causa della sua forte esposizione al commercio estero”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS)

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